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Autore: EliBeke    12/09/2008    5 recensioni
Erano le 23.00 e Bill continuava ad agitarsi nel letto senza riuscire a prendere sonno. Sdraiato supino con una mano sotto la nuca e l’altra sul ventre, pensava a come fosse cambiata la sua vita da un po’ di tempo e come sarebbe ulteriormente cambiata di lì a poco.
lo so, non è un granchè come introduzione ma fa capire in breve (molto in breve) di cosa parla la storia
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questo non è uno scritto a scopo di lucro o quant’altro, in più i Tokio Hotel non mi appartengono (purtroppo) ed è tutto frutt

Questo non è uno scritto a scopo di lucro o quant’altro, in più i Tokio Hotel non mi appartengono (purtroppo) ed è tutto frutto della mia mente anormale

 

Erano le 23.00 e Valentina già dormiva da un po’, Bill invece continuava ad agitarsi nel letto senza riuscire a prendere sonno. Sdraiato supino con una mano sotto la nuca e l’altra sul ventre, pensava a come fosse cambiata la sua vita da un po’ di tempo e come sarebbe ulteriormente cambiata di lì a poco.

Solo due anni prima era BILL KAULITZ, il cantante della band più famosa del mondo; ora era BILL KAULITZ, il cantante della band più famosa del mondo e l’uomo di quella splendida ragazza che gli dormiva accanto.

Ripensava a tutto quello che era accaduto nel corso di quei due anni, le litigate di Tom e Alice (che tuttora continuavano), i problemi che aveva avuto con Valentina quando lei aveva deciso di andarsene via dalla casa che avevano comprato, e di come fosse tornata dal lui nel giro di una settimana ed infine di come aveva avuto la più bella notizia di tutta la sua vita…

 

*FLASHBACK*

-tanto non mi prendi!!!- urlò Valentina correndo per le scale fino a raggiungere la camera da letto

-lo dici tu che non ti prendo!!!- rispose Bill rincorrendola; era sempre così, la lasciava scappare e nascondersi benché lui, con il suo passo avrebbe potuto raggiungerla in un battibaleno, ma tanto sapeva che poi si sarebbe fatta prendere lei…

Valentina chiuse la porta della camera senza la chiave e si gettò sul letto coprendosi con il piumone. Facevano spesso quel giochetto, lei scappava in camera, lui la rincorreva e poi l’acchiappava scoprendola sotto le coperte.

Bill arrivò davanti la porta della camera, si fermò e bussò non ottenendo alcuna risposta; Valentina intanto da dentro cercava di soffocare le risate come meglio poteva.

sentì la porta cigolare, segno che si stava aprendo e poi più nessun rumore. Dopo qualche secondo si scoprì dal suo “nascondiglio” e chiamò Bill, ma non ottenne nessuna risposta, così leggermente intimorita andò nel corridoio della casa

-Bill!, Bill esci fuori mi stai mettendo paura!- disse quasi gridando tanta era l’agitazione che provava. Mentre attendeva qualche segno dal cantante sentì provenire dal bagno il rumore dell’acqua della doccia, così si diresse nella stanza e una volta entrata si avviò verso la doccia per chiudere il getto. Mentre si teneva con una mano all’anta della doccia e con l’altra si sporgeva per poter chiudere il rubinetto, due mani forti ma delicate allo stesso tempo le cinsero la vita, e una voce tremendamente roca e irresistibile le disse all’orecchio

-ti ho presa…e adesso sei mia-

Valentina rabbrividì solo sentendo quella voce così sensuale. Si girò sorridendo maliziosamente poi si alzò in punta dei piedi e avvicinò il viso a quello del ragazzo che sorrise a sua volta. Gli sfiorò le labbra con le sue prendendo invece a baciare il collo di lui che trattenne un gemito di piacere, poi Valentina sorridendo per quella reazione alla sua “tortura” si avvicinò con la bocca all’orecchio del moro e assumendo anche lei una voce calda gli disse

-ah si?...e allora cosa facciamo adesso?- concluse incrociando gli occhi di Bill, che prese a baciarla incatenando le loro lingue che si sfioravano delicate; mentre questo accadeva la spinse gentilmente all’interno della doccia senza interrompere il bacio, poi vi entrò anche lui  chiudendo le ante dietro di se. Valentina aprì il getto d’acqua calda che colpì entrambi bagnandoli tutti. Continuarono a baciarsi ancora un po’, poi dovettero interrompersi per la mancanza di ossigeno ; entrambi si guardarono negli occhi

-perché mi guardi così?- chiese lei vedendo che Bill continuava a fissarla

-perché mi chiedo come fai ad essere sempre così…-

-così…???? Come?-

-così bella…- concluse spostandole una ciocca di capelli che si era attaccata al viso. Valentina sorrise.

-io invece mi chiedo come avrei fatto se non ti avessi incontrato-

-probabilmente ti saresti depressa guardando le mie foto sui poster U.U- gli disse lui sorridendo a sua volta e mentre le si avvicinava per baciarla di nuovo lei pensò “probabilmente si…”…

dopo qualche tempo di continui baci, uscirono dalla doccia perché cominciavano ad avere freddo. Una volta fuori Bill prese un accappatoio per Valentina, glielo mise addosso e prendendola in braccio, si diresse nella loro camera. La adagiò sul letto e la sfilò l’accappatoio dandole qua e la dei teneri baci, poi passò alla maglietta che venne gettata a terra; successivamente le si mise sopra facendo aderire i loro corpi bagnati, ma Valentina dovette bloccarlo

-Bill…- lui continuava a baciarla sul collo provocandole dei brividi di piacere

-B-Bill…- lo richiamò di nuovo

-mmm…- mugugnò troppo occupato per rispondere

-Bill…mi fa male la pancia- a quel punto lui si puntò sul letto facendo forza sulle braccia per rimanere sollevato

-che hai? Dove ti fa male?-chiese abbastanza preoccupato

-mi fa male qui…-disse lei indicandosi il basso ventre socchiudendo gli occhi per una fitta di dolore

-vuoi che chiami il dottore? Ti preparo qualcosa?- chiese allarmato

-no…non c’è bisogno- gli rispose lei sorridendogli teneramente per tranquillizzarlo, poi si sollevò sui gomiti e scivolò più su poggiando la testa sul cuscino colpendo con una mano la parte vuota del letto

-vieni qui…ti devo dire parlare-

il moro a quella frase aggrottò le sopracciglia non capendo, quindi si distese anche lui vicino alla ragazza accarezzando piano la parte che le faceva male. Valentina parve tranquillizzarsi

–amore, di cosa mi devi parlare?-

fece un grande respiro e si voltò verso di lui

-Bill…- cominciò, ma si interruppe vedendo l’aria preoccupata che aveva assunto il moro “e se poi non è felice? Se non la prende bene?” si chiedeva, ma fu riscossa dai suoi pensieri quando lui la chiamò

-ehi Piccola, che mi devi dire?- lei lo guardò preoccupata, poi si fece coraggio e parlò

-Bill…senti…io…- i suoi occhi si riempirono di lacrime, un po’ per l’emozione e un po’ per la paura

-Vale, perché piangi…ehi…qual è il problema?- le chiese lui abbracciandola

- mi prometti che non te ne vai dopo? Che non mi lasci sola?- gli disse quasi supplicandolo tanta era la paura che aveva di rimanere sola

-no che non ti lascio, ma dimmi cosa è successo!-

-Bill…aspettiamo un bambino- disse tutto d’un fiato aspettando una risposta

-davvero?- chiese lui con gli occhi lucidi dalla commozione

-si, davvero- rispose lei scoppiando a piangere. Lui le prese il viso tra le mani e le disse asciugandole le lacrime che cadevano copiose sul viso

-ma è la cosa più bella che potessi dirmi!! Per quale motivo avevi paura che io scappassi?-

-non lo so, magari ti spaventavi oppure non la prendevi bene-

-cosa? Noi avremo un bambino e tu hai paura che io non la prenda bene? Ma tu sei matta!!!- le disse dandole tanti baci uno dopo l’altro scendendo giù fino ad arrivare alla sua pancia ancora piatta

-ehi piccolo Thomas, noi siamo qui ad aspettarti eh!-

-Thomas?- chiese lei

-sì- rispose lui con convinzione

-e chi ti dice che sarà un maschio?- lo guardò accigliata

-lo so, me lo sento…- e continuò a baciare quella pancia dove una nuova vita stava prendendo forma…

*FINE FLASHBACK*

 

si girò su un fianco rivolto verso Valentina e la vide dormire così tranquillamente e rilassata. La osservò per bene…la frangia le copriva l’occhio destro mentre i capelli castani le contornavano il viso ormai divenuto paffutello; poi scese più giù con lo sguardo fino ad arrivare al suo ventre dove vi era posata la mano di lei. Allora BIll allungò la sua mano e la mise sulla pancia di Valentina mentre con il gomito si puntava sul cuscino per stare più dritto. Sotto le sue dita qualcosa si mosse e Bill sorrise accarezzando la pancia ormai ben visibile

-ehi piccolino…resisti ancora un po’ e poi potrai uscire- disse rivolto alla creatura che si trovava lì dentro. Come risposta ebbe un altro movimento molto somigliante ad un calcetto che lo fece sorridere di nuovo

-adesso dormì però, non vorrai mica che la tua mamma si svegli!...buonanotte…Thomas-

e cercando di fare il meno rumore e movimento possibile si avvicinò alla pancia posandovi un bacio sopra. Valentina dal canto suo sentì tutti quei movimenti e aprì piano gli occhi assonnata

-ehi…ancora sveglio?- chiese a bassa voce sorridendo a Bill, mentre lui si rimetteva sdraiato su un fianco per poterla vedere meglio

-sì, non riesco a dormire…scusa se ti ho svegliato-

-non fa niente…tanto ero già sveglia. Non ho voluto interrompere il vostro “dialogo”- gli rispose con quel sorrisetto sbarazzino che la caratterizzava

-ah! Ci hai sentiti allora!- fece Bill fingendosi stupito

-ahahahahahahahahahah si!!! Vi ho sentiti!!- disse lei cercando a stento di soffocare una risata con scarsi risultati

-io e mio figlio vorremo un po’ di privacy se permetti - gli disse lui di rimando incrociando le braccia al petto

-ah pure!!! signor Kaulitz avrai la privacy con tuo figlio fra tre mesi…dopodiché potrete dirvi tutto quello che vorrete…però adesso-disse cambiando espressione con una più provocante –vieni qui a fare un po’ di coccole alla mamma che ne ha bisogno-

e Bill da buon Kaulitz, non se lo fece ripetere due volte e, sorridendo maliziosamente le si avvicinò dicendole con voce sexy

-ah si? Allora ci pensa il papà a sistemare le cose…- e cominciò a baciarla con trasporto mentre lei lo stringeva a sé rispondendo al bacio creando, per quanto possibile, un contatto tra i loro corpi. Continuarono per poco, perché un movimento proveniente dalla pancia di lei li costrinse di malavoglia a staccarsi

-sembra che non voglia essere disturbato- fece lei…

-a quanto pare…-rispose bill offeso, poi rivolto alla pancia disse

-lo so che lo hai fatto apposta!!! Ma lei è anche mia, non solo tua…ricordatelo!!!- e si sdraiò offeso dando le spalle a Valentina che ridendo gli si avvicinò e gli disse all’orecchio in un sussurro

-è geloso del papà…-

bill gli rispose sempre stando girato dall’altro lato

-lo so! Adesso anche mio figlio mi rifiuta...tsk…che mondo!!-

dopo un po’ che non riceveva risposta si girò e trovò Valentina che dormiva “poverina, non ce la faceva proprio più” pensò, poi se l’avvicinò e cercò di prendere sonno anche lui.

Qualche tentativo dopo anche lui si abbandonò a Morfeo…

 

 

 

 

 

spero vi sia piaciuta…aspetto commenti!!!!!!!!!!!!

 

   
 
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