Se doveva essere totalmente sincero che quella mini vacanza fosse una pessima idea, Fudou, questo già lo sapeva.

Non tanto per la simpatica compagnia con cui si era ritrovato a partire (ovvero il trio Kidou-Sakuma-Genda che si era anche autoimposto di offrirgli il viaggio) ma tanto per il fatto che sarebbero stati ospitati a casa di Fideo, a Venezia.
Ma tornando al suo quasi magico sesto senso, sin dalla prima volta che gli era stato proposto il viaggio aveva iniziato a innervosirlo: c'era qualcosa che sicuro lo avrebbe fatto impazzire durante quella permanenza di pochi giorni.

Sakuma non poteva essere, per natura la sua era una presenza snervante dalla mattina alla sera e data anche la convivenza dei quattro ex membri della Teikoku si poteva dire che ci aveva quasi fatto l’abitudine.

No, quel qualcosa, anzi per essere precisi era quel qualcuno, aveva ora le braccia strette attorno al suo collo e il viso premuto contro il suo.
Non si poteva certo dire che Fudou fosse un tipo da abbracci quindi, almeno nel suo cervello, non concepiva esattamente cosa avesse potuto dare un'idea diversa alla persona che lo stava stritolando.
Ma poi nessuno gli aveva mai detto che i rasta premuti contro la pelle erano fastidiosi mentre abbracciava qualcuno?
-Fudou~ - assurdo, persino la voce risultava fastidiosa in quel momento, si stava seriamente pentendo di esserci rimasto in contatto -Sono contento di rivederti!-
Decisamente imbarazzante, principalmente perché i compagni di viaggio se la sghignazzavano come se quella davanti a loro fosse la scena comica di una qualche commedia.
In più avere altri quattro membri della nazionale italiana lì presenti, a ridersela a loro volta...

-Demonio, smetti immediatamente di abbracciarmi!- lo riprese l'ex numero otto, cercando di staccarselo di dosso.
C'era decisamente una forza superiore contro di lui o non aveva altro modo di spiegarsi la situazione.
 
E pensare che Akio neanche voleva andarci in Italia.