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Autore: _Silence    10/08/2014    1 recensioni
-Louisss- erano in moto, mezzi ubriachi, diretti chissà dove e Harry aveva voglia di gridare e ogni volta che lo faceva aumentava la velocità della moto, come se fosse una conseguenza.
La strada era deserta e si divertivano con la moto in mezzo alle corsie, Harry sterzava a destra e poi a sinistra e Louis, che in genere era sempre meno ubriaco o meno fatto, quella volta non si risparmiò.
-Perché ho accettato di mettere questa roba?.- mormorò il riccio mentre Louis, con cautela cercava di alzarsi sui poggia piedi della moto, teneva le mani salde sulle sue spalle e una volta alzato si sentiva davvero strano, aveva il vento tra i capelli, faceva freddo, ma a lui non importava si sentiva terribilmente bene quella sera e niente al mondo poteva rovinarla.
-Perché mi ami.- rispose lui ad occhi chiusi e con il sorriso tra le labbra.
-Non ti amo, coglione.- girò il viso verso di lui, togliendo lo sguardo dalla strada per qualche minuto, giusto i più importanti.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Afire Love.



Harry era uno di quei ragazzi che amavano la velocità e il vento tra i capelli e, anche se sua madre lo obbligava a mettere il casco prima di uscire, lui ogni volta sbuffava perché si ritrovava sempre con i capelli appiattiti, che a lui non piacevano; così aveva imparato a tenerlo giusto il tempo di arrivare davanti casa di Louis, per poi sfilarselo e passarlo subito all'altro.

-Mi dai sempre il tuo, e tu?.- gli domandò la prima volta e lui disse che l'avesse dimenticato, ma giorno dopo giorno , il ragazzo dagli occhi di ghiaccio capì che ad Harry non piaceva portare il casco e che niente l'avrebbe convinto, nemmeno la più conveniente delle promesse e chissà perché ci tenesse così tanto a quei capelli dai ricci, ormai indefiniti perché troppo lunghi.

Louis e Harry si conoscevano da molto, erano sempre stati amici, fin dalle elementari.

Dichiaratamente erano entrambi etero ed erano convinti di questo fin quando una sera in cui furono entrambi ubriachi, non così tanto da non ricordare, si baciarono; Lou ricordava di come, dopo quella sera, Harry evitasse di parlargli e tanto meno di guardarlo; era una situazione difficile, lo sapeva.

In quel periodo si sentiva confuso, perché non si era mai accorto di come il suo cuore accelerasse alla vista di Harry, di come si sentisse distrutto ogni volta che vedeva una ragazza appiccicata a lui e la cosa più terribile erano i loro sguardi che, a quel tempo, si incontravano di rado solo per paura, di cosa poi? Di Amare?

Harry era un tipo così, campava alla giornata, era molto impulsivo ed era parecchio chiuso, anche con i suoi amici, figuriamoci con i suoi. Ha sempre tenuto tutto dentro lui.

L'unico che riusciva a farlo ridere di più e a farlo parlare era sempre stato Lou, da sempre e lo ricorda ancora il primo giorno in cui si incontrarono alle elementari; Lou gli aveva fottuto il posto vicino a Mary ed era stato incazzato per tre giorni per quell'affronto fino a quando non vide quel bambino dagli occhi ghiaccio, come piacevano a lui, sedersi accanto a lui.

-Le femmine sono proprio noiose! tu come ti chiami?.- e lui , con molta meno rabbia in corpo gli aveva risposto Harry.

Forse era stato proprio quel ricordo che quel giorno lo spinse ad andare da Louis per chiarire, si era accorto di quanta dipendenza gli avesse creato quel ragazzo ed era sicuro di non poterne farne a meno; lo prese per la maglietta quando uscì dalla classe di musica e lo sbatté contro il muro.

-Mi manchi, stronzo.- e non lo sapeva nemmeno lui perché avesse aggiunto quello stronzo, forse voleva fargli capire quanto cazzo era stato male per colpa sua e sperava che capisse, anzi lui sapeva che avrebbe capito.

-Tu hai fatto lo stronzo.- gli aveva ringhiato contro prima di liberarsi da quella presa per andare verso il suo armadietto; Harry non lo lasciò andare, quella volta voleva fare pace, era strano tutto quello che sentiva, ma voleva condividerlo con lui, ormai ne era certo.

-Ok, ho fatto lo stronzo.- gli mormorò vicino all'orecchio, voleva che sentisse solo

lui, che nessuno sapesse il loro piccolo segreto.

-E' strano.- mormorò a sua volta lui mentre cambiava i libri per la prossima ora.

-Ti va di andare ad una festa stasera?.- non voleva che parlassero di quella cosa, voleva solo divertirsi lui.

-A patto che il casco lo tieni tu, perché anch'io ci tengo ai miei capelli,Harry!.- lo rimproverò lui con tono serio e Harry pur di vederlo ridere ancora avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche appiattirsi i capelli con il casco.




-Louisss- erano in moto, mezzi ubriachi, diretti chissà dove e Harry aveva voglia di gridare e ogni volta che lo faceva aumentava la velocità della moto, come se fosse una conseguenza.

La strada era deserta e si divertivano con la moto in mezzo alle corsie, Harry sterzava a destra e poi a sinistra e Louis, che in genere era sempre meno ubriaco o meno fatto, quella volta non si risparmiò.

-Perché ho accettato di mettere questa roba?.- mormorò il riccio mentre Louis, con cautela cercava di alzarsi sui poggia piedi della moto, teneva le mani salde sulle sue spalle e una volta alzato si sentiva davvero strano, aveva il vento tra i capelli, faceva freddo, ma a lui non importava si sentiva terribilmente bene quella sera e niente al mondo poteva rovinarla.

-Perché mi ami.- rispose lui ad occhi chiusi e con il sorriso tra le labbra.

-Non ti amo, coglione.- girò il viso verso di lui, togliendo lo sguardo dalla strada per qualche minuto, giusto i più importanti. Lo vide aprire gli occhi, stava per dire qualcosa, ma non ne ebbe il tempo a causa del feroce scontro a tutta velocità contro un palo.



Era il 19 febbraio 1999.

Harry ne uscì illeso per merito del casco, riportava solo qualche ferita sulle gambe e si era rotto il piede finito sotto la moto, fortunatamente non vicino alla marmitta.

Louis aveva battuto la testa violentemente e per quanto fosse dura ammetterlo era morto sull'ambulanza.


Ad Harry rimaneva di lui solo quel sorriso e quella foto di quando avevano dodici anni. E si malediceva ogni santissimo giorno, perché è tutta colpa sua se adesso lui non c'è più, perché aveva messo lui il casco.

-Dovevo morire io.- mormora ogni tanto, quando il ricordo di Louis si fa vivo nella sua mente e l'avrebbe sempre ricordato con quel suo sorriso e poi non avrebbe mai dimenticato il colore dei suoi occhi.

E adesso che non c'era più, dopo quattro anni, avrebbe voluto gridarglielo quanto l'amasse, avrebbe voluto gridarlo al mondo il suo amore per Louis William Tomlinson.


Vi prego, non picchiatemi per questa … cosa,

non era così nella mia mente, ve lo giuro.

Non ho altro da dire oltre al fatto di aver pietà.


LOVE

LARRY


  
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