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Autore: Tully_    10/08/2014    3 recensioni
Analisi (ispirata principalmente da "Memory", OST di Ib) del finale negativo "Ib All Alone" in cui Ib segue il miraggio della madre invece di saltare nel quadro assieme a Garry.
E' la mia prima fanfiction qui, siate clementi!
[ Dal testo: "«IB!»
E ora risuona per la stanza un urlo spazientito all’unisono emesso sia dalla madre che dal ragazzo. La bambina spalanca la bocca, incapace di pronunciare alcuna parola in merito. Non ci riesce, non saprebbe che dire. Perché una scelta simile? Perché tutto questo? Perché a lei?
Rivolge un sorriso a Garry, sincero, senza farsi vedere dalla donna poco lontana che continua ad attendere la risposta della piccola." ]
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garry, Ib
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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{ | | Da ascoltare con questo sottofondo -> https://www.youtube.com/watch?v=aYZIaizIWxk 
Grazie dell'attenzione. 



 
| «Basta un misero errore per precipitare nel buio più assoluto, nel labirinto designato per gli sconfitti.»|

 

 
Scegliere, Ib.
Una misera scelta.
La mano di
Garry il quale la invita a saltare nel quadro per tornare finalmente assieme verso la luce e il mondo reale o forse… si tratta solo dell’illusione di farcela? Magari si sarebbe arrivati nell’abisso del buio senza fine, del nulla più scuro e allo stesso tempo chiaro, nel vortice di un quadro latteo e senza colore, senza la possibilità di salvarsi? E se si arrivasse a un labirinto scuro senza via di uscita?
Il sorriso sulle labbra della madre di Ib, poco lontana, invece, le offre calore e accoglienza. Ha le sue fattezze e il viso mostra le somiglianze con la figlia, le propone con l’amorevole tono materno di venire via con lei.
La donna definisce Garry “un estraneo” e in quel momento Ib non ci vede più: gli occhi scarlatti zampillano rabbia repressa e irritazione crescente. “Se solo sapesse quanto ho affrontato con lui! Tante avventure pericolose, corse contro il tempo contro manichini senza testa o bamboline disturbanti oppure contro donne che uscivano dai quadri, contro Mary che… si aggregò a noi fingendosi amica. Mi è sempre stato accanto, nel suo possibile. Dio solo sa quanto mi è mancato quanto fummo divisi da quelle radici generatesi dal quadro.
Ho provato freddo.
Ho provato tristezza.
Ho provato una sensazione sgradevole di vuoto.
Di incompletezza,
di nausea.

Mary. Il suo sorriso falso. Una mia coetanea che si rivelò essere un quadro di Guertena. Voglio fuggire da qui, da questo inferno infinito ma…” Torna a lanciare occhiate dubbiose verso gli occhi della madre, che trapelano l’impazienza e l’ira perché Ib non segue lei, poi le manda verso il palmo aperto di Garry, già dentro il quadro: l’occhio non coperto dai capelli pervinca trasuda preoccupazione. Quanta fiducia ha lei nei suoi confronti?
Ib fa un passo indietro. “E se… finissimo in un’altra galleria dei mostri e dai milleuno enigmi? Non ne usciremmo vivi, siamo stati fortunati fino ad adesso ma poi? Garry… Non posso fidarmi della tua parola. Io…”
Scruta un attimo la tasca della sua gonna rossa, vedendo far capolino la caramella gialla, al gusto di limone. Un flash. Lei e lui nella stanza dopo ch’era rinvenuta dall’incubo… Il cappotto poggiato sul suo corpicino esile per coprirla, il sorriso caloroso dell’altro. Sono immagini che passano veloci nella sua mente, facendo in modo che lei non possa arrestarle. Vuol dimenticare il loro forte rapporto? Tiene a Garry, tanto, tantissimo, si sono fatti compagnia, si sono confessati, si sono incoraggiati a vicenda, sono arrivati sino a quel punto. “Che faccio?”
«IB!»
E ora risuona per la stanza un urlo spazientito all’unisono emesso sia dalla madre che dal ragazzo. La bambina spalanca la bocca, incapace di pronunciare alcuna parola in merito. Non ci riesce, non saprebbe che dire. Perché una scelta simile? Perché tutto questo? Perché a lei?
Rivolge un sorriso a Garry, sincero, senza farsi vedere dalla donna poco lontana che continua ad attendere la risposta della piccola. Questo minuscolo e dolce gesto mostra il reale affetto che prova verso di lui: una sorta di regalo per tutta la sua lunga compagnia in quella vicenda. Il giovane nel frattempo, rincuorato da quell’incurvarsi delle labbra della ragazzina, ricambia, anche se un po’ ansioso. Cosa aspetta a lanciarsi con lui? Cosa attende? Perché esita?
Ib fa un piccolo e timido passo indietro. Un altro ancora, più veloce, come a prendere una rincorsa per un grande salto. Garry pregusta il momento, felice come non mai, gli occhi che tradiscono l’emozione.
Usciranno. Ne è certo. Se lo sente.
Tornerà tutto come prima e quell’esperienza non rimarrà che un brutto ricordo; in un certo senso li ha messi alla prova, evidenziando le loro capacità di ragionamento e le potenzialità, ha fatto comprendere loro l’attaccamento prettamente umano verso la vita e l’importanza di non trascurare nulla (ad esempio leggere su un libro della vera identità di Mary).
Poi gira il capo a sinistra, va verso la madre che allarga il sorriso mostrando i denti. Ma è un ghigno. Nella penombra l’infante non lo nota e lo scambia per un sorriso ancora più tenero e amorevole. Quei passi pesano come macigni, come incudini che sgraziatamente cadono sul pavimento. Dove la porteranno? In direzione della luce o del buio? Non si guarda più indietro, si è lasciata tutto alle spalle.

Pure Garry. Sì, pure lui.

E’ stato un riflesso incondizionato, o forse l’affetto per la madre o ancora l’ingenuità che la contraddistingue a spingerla a fare quella scelta. Ha affrontato tante avventure, ma è pur sempre una misera bambina di nove anni, con paure, dubbi e timori. Una melodia potrebbe essere perfetta per lei: quella di un pianoforte che l’accompagna come una ninna nanna, mostrando la sua docilità e la sua semplicità. Si è fidata. Non poteva sapere che…

La galleria si fa ancora più scura e tetra, la castana cammina dietro la madre, come un cagnolino fedele, ma quest’ultima scompare nel buio che l’ha formata. Un miraggio, un misero e mero miraggio che si era formato solo per farla desistere dall’arrivare alla salvezza.
«IB! DOVE STAI ANDANDO?! IB TORNA QUI- IB!»
Le grida di Garry si perdono nel nulla: le palpebre dell’interpellata si chiudono,
una sola lacrima scende.
Va verso la fine. Va verso il Nulla.

Scelta sbagliata, Ib.
Ma non puoi più pentirti.
Un leggero e dolce arpeggio in tonalità minore ti accompagna nell’oscurità. 




 
La tua rosa rossa lentamente sfiorisce, appassendosi e morendo.
Così sia.
  
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