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Autore: _black_rose_    11/08/2014    5 recensioni
Magnus e Alec. Alec e Magnus.
-dal testo-
[...]Infine ritornò a guardare Magnus.
Era in piedi nella penombra, tuttavia Alec non aveva problemi a vederlo.
E lo Stregone lo stava guardando a sua volta, meravigliato. I loro sguardi si incatenarono. I suoi occhi erano ancora più luminosi e belli di come li ricordava. Ne distingueva ogni pagliuzza oro e verde attorno alle pupille da gatto dilatate.
La pelle del viso poi era priva di imperfezioni o di segni del tempo, di quel colore ambrato che amava tanto.
Rimase fermo, il vento che gli scompigliava i capelli ma che non gli procurava nemmeno un brivido di freddo. Non sapeva quanto tempo fosse rimasto così. Potevano essere passati secondi, minuti, decine di minuti.
Poi mosse qualche passo verso Magnus. Quando lo raggiunse, gli gettò le braccia al collo, e scoppiò a piangere.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Anche Simon era andato incontro alla sua bella, Isabelle, e l'aveva salutata con un bacio delicato. Poi si erano seduti tutti cinque al loro tavolo e avevano ordinato qualcosa da mangiare.
Mentre Alec sbocconcellava quella che all'apparenza doveva essere una piadina, la sorella diede la notizia della festa a Simon e Clary. "Questa sera. Voi due. Alle dieci meno dieci all'istituto." indicò la rossa. "Tu aprirai un portale..."
Alec vide il Diurno che cominciava veramente a temere il peggio per il tono di Izzy, che fino a quel momento era stato serio, e la suspance lasciata dalla sorella non faceva altro che incrementare la sua tensione. Poi finalmente riprese a parlare.
"Destinazione il loft di Magnus Bane! Ragazzi, darà una delle sue feste e noi siamo stati invitati! Non è fantastico? Però dovremo trovare qualcosa di adatto da mettere e..."
Alec era molto indeciso su chi reputare più euforico: Magnus o sua sorella?, e si ritrovò perfettamente nella domanda di Simon. "Una festa? Un'altra?"
"Ho chiesto a Magnus la stessa cosa quando me lo ha detto." intervenne.
"Per una volta siamo d'accordo su qualcosa, eh!" ribatté il vampiro.
"L'ultima volta non è andata molto bene, ti ricordo." si rivolse Clary a Izzy.
"Ohh, ma quanto siete noiosi! Basta fare un po' di attenzione a ciò che si beve e non ci sono problemi." ribatté la mora.
"Tu, Simon, in particolare." Risero tutti.
"Quindi fino a stasera cosa si fa?" domandò la rossa, senza rivolgersi nessuno in particolare.
"Penso che noi torneremo all'istituto, tu e Simon invece?" fece Izzy.
"Io ho le prove con la mia band alle tre e un quarto."
"E io devo uscire con mia mamma. Vuole che l'accompagni a prendere degli acrilici in colorificio per il suo nuovo quadro."
"Ricordatevi però di mettervi qualcosa di decente e di venire all'istituto... O meglio, davanti all'istituto alle dieci meno dieci." ribadì Isabelle. Poi saltò su e: "Ehi Jace, guarda!" esclamò.
Il biondo, intento a esaminare quello che doveva essere un pezzo di pomodoro, alzò la testa dal suo piatto, guardando interrogativo la "sorella". Lei lo fissò con un'espressione perfida e alzò la forchetta, su cui c'era infilzata una foglia di insalata mangiucchiata. "Jace, cosa ti sembra?"
Il ragazzo contemplò la pietanza morsicata con le sopracciglia inarcate. "Bè, una foglia di insalata."
"Mmm, ritenta e sarai più fortunato. Guardala bene."
L'Herondale allungò una mano per prendere la forchetta e vedere meglio ciò che vi era sopra. La portò vicino al viso e dopo qualche secondo tutti lo videro sbiancare. "Aaahhhh! Tu. Qu-questa è la sagoma di un'a-anatra!" gridò, rabbrividendo per il terrore e scagliando la forchetta dall'altra parte del tavolo. "Izzy, sei una stronza! Tu... Tu lo sai ciò che penso di quegli esseri infernali e mi metti sotto al naso... Quello?"
Prese un profondo respiro e chiuse gli occhi per qualche istante.
Tutti risero di gusto. Bè, tutti tranne Jace.
"La mia forchetta!" si lamentò Isabelle, vedendo che veniva lanciata.
"Zitta. Hai cercato di attentare alla mia vita, è il minimo che potessi fare!"
"Io ti avevo detto che me l'ero legata al dito, e siccome, purtroppo, nel menù del giorno non c'è 'anatra all'arancia', ho dovuto trovare un modo simile per vendicarmi. E posso ritenermi soddisfatta per il risultato ottenuto."
Il biondo mise il broncio e non le rivolse più la parola.
Poco dopo finirono di mangiare e si alzarono per pagare il conto alla cassa.
Quando uscirono dal locale, il sole li abbagliò e di conseguenza si misero tutti una mano davanti al viso per proteggersi dalla luce. Tutti tranne Jace e Isabelle, che non persero l'occasione di sfoderare i loro Ray-Ban all'ultima moda. Alec e Clary si ritrovarono ad alzare gli occhi al cielo nel medesimo istante e scoppiarono a ridere.

Il gruppo si sciolse lì; la rossa si diresse a casa sua per incontrare Jocelyn, accompagnata per un tratto di strada da Simon, che doveva trovarsi con il resto della band. Gli Shadowhunters invece, come programmato, tornarono all'istituto.

"Ci sarebbe solo un piccolo problema." sospirò Alec mentre entravano nell'ascensore.
"Sarebbe?" domandò Izzy, che era intenta e esaminarsi le unghie perfette.
L'ascensore sferragliò sinistramente.
"Maryse Lightwood, sai, nostra madre. Chi la convince a farci uscire, e con quale scusa?"
La mora levò il capo, un sorriso furbo stampato in faccia. "Io, chi altro poi? Un 'dobbiamo recarci a Brooklyn per la situazione di Clary' qui, un 'è una faccenda seria e necessitiamo dell'aiuto di Magnus Bane' lì e vedrete che la convincerò."
"Sei un genio, sorella" esclamò il biondo.
"Lo so, fratello!" rise lei.

Prima che uscissero dall'ascensore, i tre videro la faccia seria di Maryse, che li salutò con un cenno del capo.
Isabelle avanzò composta verso la madre, mentre gli altri due la raggiungevano.
"Andate pure voi due, ci penso io." disse la ragazza nella loro direzione. Alec e Jace annuirono.
"Madre, avremmo bisogno di ottenere il vostro permesso per poterci recare a Brooklyn dal Sommo Stregone Magnus Bane questa sera per..."
La donna interruppe la figlia con un gesto della mano. "Potete andare. Ma" si voltò verso Alec, che era poco distante. "Voglio che almeno questa notte tu torni qui all'istituto."
Il Nephilim in questione si sentì avvampare ma nonostante l'imbarazzo riuscì a mantenere un tono di voce fermo e controllato. "Come desiderate, madre."
"Bene." concluse Maryse mentre entrava nell'ascensore.
Attraversarono il corridoio e quando Isabelle fu sicura che se ne fosse andata spezzò il silenzio che si era creato. "Almeno non mi è neanche toccato mentirle. Sono o no un fenomeno?!"
"Lo sei sempre Izzy!" la rassicurò Alec mentre Jace rideva.
"Io vado in camera mia, voi due fate quello che volete." disse Isabelle, dirigendosi verso la sua stanza. Alec e Jace fecero lo stesso.

Il Lightwood si sedette sul letto e incrociò con un movimento fluido le lunghe gambe fasciate dai jeans neri. Allungò un braccio per prendere il cellulare che era stato posato sul comodino e constatò che vi era un messaggio non letto.
Lo aprì.
'Aku cinta kamu'
Magnus.
Sorrise, mentre quella ormai ben nota gioia lo invadeva partendo dal petto.
Gli rispose.
'Io di più.'
Passarono neanche una decina di secondi che il cellulare vibrò di nuovo.
'Tz, come fai a dirlo?'
'<3' scrisse soltanto di rimando.
Alec non avrebbe mai immaginato di poter essere così smielato e gli sembrava di essere una ragazzina innamorata in preda agli ormoni. Tuttavia non gli dispiaceva poi tanto essere dolce con il Sommo Stregone di Brooklyn.
Un altro messaggio.
'=* ' Un bacino.
'Che fai di bello, Mag?'
'Sto rendendo casa nostra adatta a una favolosa festa organizzata da un certo Magnus-Molto-Sexy-Bane, lo conosci?'
Alec si sorprese piacevolmente e cercò di non gongolare troppo quando lesse "casa nostra", per poi rispondere:
'Posso dire che mi piace molto quel "nostra"? E comunque no, mi dispiace, conosco solo un Magnus-Assai-Sexy-Bisessuale-Disinvolto-Bane.' Premette invio e aspettò la risposta che non tardò ad arrivare.
'Certo che puoi dirlo! Sei proprio sicuro che non sia io?'
'Sicuro sicuro no, quindi potrebbe darsi che sia tu! Amore mio, ma certo che sei tu!' Arrossì lievemente mentre scriveva l'inizio della seconda frase, ma non ci fece caso.
'Come siamo romantici oggi, Fiorellino. Scusa tanto, ora devo proprio andare, devo finire di preparare e il tempo scarseggia.'
'Ma se mancano più di sette ore! E poi ti basta uno schiocco delle dita!'
'Non è così semplice, non hai mai organizzato cose così, tu.'
'E mai lo farò!'
'Ci scommettevo. Ora vado sul serio, a dopo!'
'A dopo.'
Mise via il cellulare e prese uno dei libri che aveva sul comodino, per ammazzare il tempo.

Quarantadue pagine, tre capitoli e un'ora e un quarto dopo lo richiuse. Era davvero noioso come pochi quel libro. Invece che ammazzare il tempo stava ammazzando lentamente se stesso. Quindi lo accantonò sul comodino nuovamente, appoggiando poi le braccia sul cuscino e la testa su di esse e abbassando le palpebre, nella speranza che Morfeo lo cullasse col suo torpore.
Il sonno non tardò ad arrivare, pesante, oltretutto.
La sera si addormentava tardissimo, visto che le notti a casa di Magnus erano più... movimentate rispetto a quelle che passava all'istituto, e perfino quella mattina non era riuscito a dormire granché, visto il brusco e orribile risveglio, quindi erano giorni che non dormiva 'seriamente'.
Un rumore, qualcosa di fastidioso e ripetitivo lo svegliò da quel sonno senza sogni. Aprì lentamente un occhio per capire si cosa si trattasse e vide lo schermo del cellulare illuminato. Allungò un braccio e lo afferrò, ora tutti e due gli occhi ben aperti. La prima cosa che notò fu l'ora. Dannazione, era in super ritardo per l'appuntamento a casa di Magnus! Come aveva fatto a dormire così a lungo?
La seconda fu la presenza di tre messaggi da parte dello stregone. Il primo risaliva alle 19.53, ben ventitré minuti dopo l'orario prestabilito per incontrarsi. L'ultimo alle 20.10

'Dove sei, Fiorellino?'

'Mica ti sarai dimenticato del secondo round, eh? O vuoi forse boicottare la mia festa? In quel caso me la pagheresti molto, molto cara.'

'Comincio a preoccuparmi, lo sai? Perché non mi rispondi? È successo qualcosa?Alexander, per Lilith, DOVE SEI?'

Alec si passò una mano tra i capelli in un moto di stizza nei confronti di se stesso. Non voleva far preoccupare l'altro e invece ci era riuscito. Come al solito. Si affrettò a rispondere.
'Scusami, sono a due passi da casa tua, sono subito lì.'
Piccola bugia. Si tirò su dal letto senza neanche guardarsi allo specchio e, con il cellulare in mano, si catapultò fuori dalla sua stanza, diretto al portale presente nell'istituto.
In corridoio aveva visto Isabelle camminare verso la cucina e l'aveva informata che sarebbe andato da Magnus, e che non avrebbe quindi cenato lì.
Giunto davanti al portale, prima di oltrepassarlo, aveva visualizzato la porta del loft del suo ragazzo. Lì davanti si era ritrovato pochi secondi dopo e aveva suonato il campanello, per poi rendersi a malapena conto della porta che si apriva e venire travolto dall'abbraccio dallo stregone, che lo aveva lasciato senza respiro.
"Alexander. Mi hai fatto preoccupare." mugolò col viso affondato nel collo dell'altro.
Imbarazzato, Alec lo strinse di rimando. "Mi-Mi dispiace."
Magnus si staccò leggermente da lui, per poterlo guardare in viso, alla ricerca di eventuali segni che avrebbero testimoniato qualche combattimento, causa del suo ritardo. Lo squadrò attentamente, ma il suo volto era quello di sempre, bello e giovane, con due zaffiri incastonati nel marmo candido che era la sua pelle.
"È successo qualcosa?"
"No no, io ecco... Mi sono solo addormentato. Scusa" rispose Alec arrossendo lievemente.
"Vieni, entra."
Quando il Nephilim si trovò nel salotto, sgranò gli occhi, non riconoscendo più il loft. "S-sei sicuro che sia casa tua? Sembra... Una discoteca in piena regola."

Il pavimento del loft era diventato una pista da ballo blu notte, luccicante, e una serie di lampadine tonde, incastonate ai lati della sala, emanava una luce soffusa che ne illuminava tutto il perimetro.
Da una parte erano comparsi due divanetti di pelle neri che si alternavano ad altrettanti rosa shocking, e in un angolo, quello dove prima doveva esserci stata la pianta di cui non ricordava il nome, nonostante lo stregone glielo avesse ripetuto più volte, ora vi era un tavolo ricoperto da bicchieri di vetro colmi di strani drink di vari colori.
Delle casse e una consolle avevano preso il posto del caminetto che Alec adorava tanto.

Quando si fu ripreso da quella vista, Alec riuscì a voltarsi verso Magnus, che lo strattonò per un braccio con la poca energia che gli rimaneva dopo aver consumato così tanta magia, lo portò vicino a sé e lo baciò.

Baciare Alec era sempre una sensazione straordinaria, Magnus non poteva stancarsi di sentire le loro labbra unite, che si rincorrevano. Ogni volta era come se fosse la prima, anche se il Nephilim stava diventando più sicuro dal suo primo bacio, avvenuto quando meno se lo era aspettato: lì, nella Sala degli Accordi, di fronte a una moltitudine di Cacciatori e membri del Conclave.

Afferrò dolcemente la mano di Alec e lo condusse a uno dei divanetti in pelle, facendolo sedere e mettendosi affianco a lui.
Presero a baciarsi nuovamente e a farsi le coccole, ritrovandosi praticamente sdraiati finché la stanchezza si impossessò di lui e, suo malgrado, lo fece cadere tra le braccia di Morfeo.

Alec sapeva che quando Magnus si sarebbe svegliato non avrebbe approvato il fatto di essersi addormentato anziché portare a termine 'il secondo round', ma non ebbe il coraggio di svegliarlo. Lo guardò semplicemente, lo sguardo pieno d'amore per quel ragazzo di ottocento anni che posava delicatamente la testa sul bracciolo del divano, i capelli ricoperti di glitter che gli incorniciavano il volto color caramello, le palpebre, ricoperte di un ombretto viola, che celavano le iridi feline verdi screziate d'oro, il lucidalabbra leggermente sbavato a un angolo della bocca, di certo non per una sua mancanza o incapacità, ma per tutti i baci che si erano dati.


Angolo della Nondeltuttopazza:
Io non devo fare promesse. Perché poi finisce che non le mantengo.
Ahimè, non sono riuscita a inserire il famigerato secondo round neanche in questo capitolonzo, perché già troppo lungo. Perdonatemi :'(
avrei voluto scrivere i messaggi in corsivo, ma da tablet non ce l'ho fatta. Rileggendo mi è venuto un dubbio atroce: ma i figli di Maryse le danno del voi? Non ricordo, perciò ho lasciato così. Spero che le parti nonMalec non siano un'emerita schifezza.
Ringrazio le mitiche Faurel (<3), Arya Herondale, CrazyFangirl, Chesy e Stella13 per le recensioni bellissime!
Aggiornerò il prima possibile, me lo auguro!
A preshto!
P.s. Non ricordo se Mag abbia veramente un caminetto o no, ma facciamo che nella mia storia lo ha. ^_^'
  
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