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Autore: Greeneyes74    11/08/2014    1 recensioni
Sembrava una caccia come tante altre. Alcune persone morte in circostanze bizzarre, uno spirito, un fantasma o un mostro da uccidere, niente di eccezionale. Ma le cose non sarebbero andate in questo modo, stavolta. Stavolta sarebbe stato un caso personale. Sam e Dean avrebbero dovuto mettere da parte le loro divergenze e il loro risentimento, se volevano uscirne vivi entrambi. Ambientata nella nona stagione, dopo l’episodio “The purge”.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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Mentre cercava tutte le informazioni che riusciva a trovare sulle persone coinvolte nel processo Sam rimuginava su quello che il fratello gli aveva detto. Certo che non pensava si meritasse questo, ma il suo risentimento gli aveva impedito di dirglielo. Il pensiero di perderlo lo terrorizzava e, anche se era ancora arrabbiato con lui, Dean era sempre la persona più importante al mondo per Sam. Era stato l’unico punto fermo della sua vita, l’unica costante, ma ora aveva perso  la fiducia cieca che aveva sempre riposto in lui ed era spaventato da quello che suo fratello era capace di fare per proteggerlo. 
Ma adesso che era Dean ad essere in pericolo si chiese cosa era disposto a fare per salvargli la vita. Esisteva un  limite oltre il quale non si sarebbe spinto?
Quando Dean era in purgatorio aveva provato a mantenere la promessa che si erano fatti reciprocamente. Non l’aveva cercato e aveva tentato di vivere una vita normale. Per un po’ di tempo si era illuso di esserci riuscito, ma in realtà era come se stesse vivendo la vita di qualcun altro. 
Era qualcosa che non gli apparteneva, e quando Dean era tornato se ne era reso pienamente conto. Sam era finalmente venuto a patti con quello che era, un cacciatore, ed ora anche un uomo di lettere. Nonostante i sentimenti contrastanti che provava verso il fratello, la sua vita era accanto a lui. Solo quando erano insieme si sentiva davvero vivo, completo.
Frattanto Dean  era andato in giro per la cittadina a raccogliere informazioni. A quanto pare il processo alle streghe e tutto ciò che lo riguardava costituiva un’industria fiorente. C’erano musei dedicati alle streghe e  al processo. Era stato ricostruito un villaggio dell’epoca e c’era un memoriale dedicato alle 19 vittime giustiziate. C’era un museo delle cere e si poteva visitare la casa di uno dei giudici coinvolti nel processo.
Tutte attrazioni per turisti, pensò Dean. L’unico luogo interessante era il cimitero, con tombe risalenti al diciassettesimo secolo.
Quando rientrò trovo Sam dove l’aveva lasciato, ancora intento nelle ricerche.
“Allora, trovato nulla?”
“No Dean, ci sono troppe persone coinvolte. Non ho idea di come fare per capire chi potrebbe essere. Tu come stai? Le ferite sono peggiorate?” rispose, senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
“Le ferite fanno sempre più male. Ho dovuto prendere un antidolorifico. Ma almeno nelle ultime ore non ne sono comparse altre.
Comunque anch’io non ho buone notizie. L’unico luogo che  potrebbe tornare utile è il cimitero. Ci sono tombe dell’epoca del processo e anche più antiche”.
“Beh, anche il museo delle streghe non è da scartare. Ho letto sul sito internet che ci sono dei reperti originali del tempo, cose appartenute davvero alle presunte streghe coinvolte nel processo”.
Sam alzò la testa e, per la prima volta da quando era entrato, si girò a guardare il fratello.
“Oh no, merda”, disse con un tono allarmato.
“Che c’è? Perché mi guardi come se avessi visto un fantasma?”, gli chiese Dean, che aveva notato la sua espressione spaventata.
Alle spalle del fratello c’era una donna, pallida, con i capelli spettinati, di un nero corvino, lunghi fin quasi alla vita. Le braccia che spuntavano dalle maniche dell’abito seicentesco, lacero e sporco, erano ossute, così come le gambe e i piedi nudi.
Il vestito, che una volta doveva essere stato di un bel rosso, sembrava di una taglia troppo grande, come se non fosse stato il suo. Aveva i segni di una corda intorno alla gola, un’ espressione triste e uno sguardo carico di rancore.
Sam pensò che il suo viso era familiare. Poi si ricordò di aver visto il suo ritratto in uno dei disegni fatti all’epoca del processo, mentre faceva ricerche in rete. Ora aveva la conferma che si trattava dello spirito di una delle vittime della caccia alle streghe.
Sam corse verso la borsa, che era a terra vicino alla finestra, e prese il sale e il fucile.
Disse al fratello di abbassarsi e fece fuoco.
La donna si dissolse nel nulla.
“Tieni Dean, prendi il sale mentre io ricarico il fucile”.
Dean iniziò a tracciare il cerchio, e appena finito si sedette sul letto.
“La prossima volta avvisami prima di sparare. Mi hai fatto prendere un colpo”.
“Beh, non c’era molto tempo per i convenevoli. Comunque ora sappiamo che lo spirito è una delle vittime del processo, ho visto il suo ritratto fatto durante una delle udienze. A quanto pare è ancora piuttosto incazzata per quello che le hanno fatto e se la prende con quelli che con le loro bugie o i loro silenzi hanno ferito o provocato la morte di altre persone”.
Dean decise di ignorare l’ultima parte della frase pronunciata dal fratello e disse, “E questo come ci aiuta a risolvere il problema?”.
Sam era già tornato a consultare il portatile. Dopo qualche minuto mostrò lo schermo a Dean.
“Ecco il ritratto che ti dicevo. E’ lei. Un po’ più in carne rispetto allo spirito ma è la stessa donna. Si chiamava Mary Dorian e fu una delle ultime  ad essere giustiziata, dopo mesi passati in prigione e chissà quali torture. Fu impiccata, ma non si fa cenno a dove sia stata sepolta”.
“Mi fido di te. L’ho soltanto intravista prima che scomparisse. A questo punto, come prima cosa, direi di fare una visita al cimitero. Che ne dici fratellino?”, rispose Dean.
“Si, e speriamo di essere fortunati e di trovare la sua tomba. Tu finché non usciamo rimani all’interno del cerchio, per favore”, gli disse con un tono gentile ma la tempo stesso autoritario.
Dean pensò a quando mai nella loro vita erano stati fortunati. Ma una cosa positiva in tutta questa storia c’era. Sam, nonostante le cose che gli aveva detto nelle ultime settimane, sembrava sinceramente preoccupato per lui. Quando aveva visto le ferite sul suo corpo era entrato nel panico e questo aveva scaldato il cuore di Dean.  Pensò che valesse la pena essere il bersaglio di uno spirito vendicativo se tutto ciò gli avrebbe permesso di riavere indietro il suo fratellino.
   
 
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