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Autore: foschi    11/08/2014    3 recensioni
Vi è mai capitato di guardarvi ossessivamente intorno quando siete soli sentendo l’ansia salire in voi?
Vi siete mai voltati di scatto con la sensazione di avere qualcuno dietro di voi ma in realtà non c’era nessuno?
Vi siete mai messi all’erta al primo rumore od al primo scricchiolio che avete sentito per poi scoprire che dietro di voi non c’era anima viva?
Vi è mai capitato di sentirvi seguiti e di avere costantemente due occhi su di voi?
Beh, a me è capitato e vi assicuro che non è stato per niente piacevole..
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Koushirou Izumi/Izzy, Taichi Yagami/Tai Kamiya
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tiempo de decir adiòs

 

 

Saaalve!! :D

Ed ecco qui anche me. Dopo quasi tre anni eccomi di nuovo qui con questa nuova storia.

E’ una storia un po’ particolare perché appartenente ad un genere che non sopporto minimamente: il sovrannaturale.

Non aspettatevi niente di eccezionale proprio perché non amo questo genere. Anzi, lo dico sinceramente, ho letteralmente paura di queste cose!!

Comunque, protagonisti di questa storia saranno Tai e… lo scoprirete leggendo! :p

Sappiate solo che è una coppia molto insolita ma che amo tantissimo!! *-*

Vorrei dedicare questa storia alla cara Paradise_Phantom per avermi incitato a scrivere su questo genere! :D

Spero vi piaccia! ^^
Buona lettura! :D

 

 

 

Sarai distante o sarai vicino?
Sarai più vecchio o più ragazzino?
Sarai contento o proverai dolore?
Starai più al freddo o starai più al sole?

Conosco un posto dove puoi tornare
conosco un cuore dove attraccare.

(Fiorella Mannoia - L'assenza)

 

 

 

 

Vi è mai capitato di guardarvi ossessivamente intorno quando siete soli sentendo l’ansia salire in voi?

Vi siete mai voltati di scatto con la sensazione di avere qualcuno dietro di voi ma in realtà non c’era nessuno?

Vi siete mai messi all’erta al primo rumore od al primo scricchiolio che avete sentito per poi scoprire che dietro di voi non c’era anima viva?

Vi è mai capitato di sentirvi seguiti e di avere costantemente due occhi su di voi?

Beh, a me è capitato e vi assicuro che non è stato per niente piacevole...

 



 

 

Tutto ebbe inizio in una serata d'Estate.

La Luna splendeva nel cielo, argentea e piena. Le stelle erano riunite attorno a lei, come se le facessero da corona. Come se l’avessero eletta regina del cielo.

La serata era calma e tranquilla, non si percepiva un alito di vento.

Tutto molto bello, aveva detto mia moglie. Già, era davvero molto bello essere là, nel giardino della mia casa vicino al bosco con mia moglie tra le braccia.

Sorrisi. Un sorriso amaro. Sì, era tutto bello ma c’era qualcosa che mancava nella mia vita. O meglio, mancava qualcuno.

Qualcuno che mi faceva sospirare di tristezza.

Qualcuno che faceva riempire i miei occhi di malinconia…

 

 

Una folata di vento mi fece rabbrividire. Vento? Non c’era vento quella sera!

Mi irrigidii. Un brivido mi percorse la schiena. Mi sentii come se una mano fredda mi stesse accarezzando la pelle.

«Tai, tutto bene?» mia moglie aveva notato l'improvviso cambiamento.

La guardai sorpreso «Tu… non hai sentito niente?»

Sentii la mano gelida premere sulla mia pelle

«No, cosa avrei dovuto sentire?»

Scossi la testa energicamente. Non volevo che si spaventasse ma io sentivo qualcuno fissarmi.

Mi voltai lentamente, come se avessi paura di trovare qualcuno. Ma non c’era nessuno. Deglutii rumorosamente mentre il sudore mi scendeva lungo la fronte.

«Tai? Sicuro di stare bene?»

«Sì…»

Mi guardò preoccupata «Sarà la stanchezza» mormorò

Sì, la stanchezza. Magari fosse quello! E’ vero che ultimamente ero stato sommerso dal lavoro, ma - diamine! - io li sentivo quegli occhi puntati contro di me.

«Sarà meglio se andiamo a dormire»

Annuii e seguii mia moglia non prima di aver giurato a me stesso di aver visto due profondi occhi neri e di aver sentito sussurrare un gelido e triste

Tai...

 

 

 

 

E con il passare dei giorni, le cose andarono peggiorando. Al lavoro, a casa, con gli amici... sentivo sempre quegli occhi puntati su di me.

Quando camminavo, mi sembrava di sentire riecheggiare dei passi oltre i miei. Ma quando camminavo... non c'era nessuno!

Oppure, quando mi trovavo di fronte ad uno specchio, vedevo riflessa una figura diversa dalla mia. Sbattevo le palpebre ma lo specchio rimandava la mia immagine!

E quando ero in casa, con mia moglie Celina, una folata di vento gelido mi attraversava il corpo facendomi rabbrividire. Eppure non c'era vento!

L'unica cosa che vedevo era la tenda muoversi, i vetri tintinnare e... quegli occhi.

Quei profondi occhi neri erano tristi, arrabbiati, delusi.

Il cuore e lo stomaco mi si stringevano in una morsa: io sapevo a chi appartenevano. Mi ci ero specchiato tante e tante volte. Li avevo ammirati tante e tante volte.

Erano i suoi. Quelli del mio primo e vero amore.

Di colui che, con la sua morte, aveva aperto una profonda ferita nel mio cuore.

Di colui che, nonostante la mia nuova famiglia, non aveva mai smesso di occupare un posto nel mio cuore.

Erano i suoi occhi. Gli occhi di Izzy...

Ed infine, venne quel giorno...

 

 

Ero sdraiato sul mio letto. Mia moglie e mio figlio dormivano accucciolati. Li guardai e sorrisi. Un sorriso amaro. Se le cose fossero andate diversamente, se non ci fosse stato quel maledetto incidente stradale, lui sarebbe ancora qui. Sarebbe stato affianco a me a coccolarmi. A ripetermi in continuazione “Ti amo, Tai”.

Due dispettose lacrime mi solcarono le guance. Mi manchi Izzy, mi manchi tanto. Non so di chi sia la colpa per quel maledetto incidente. Forse mia, forse tua, non lo so, ma so per certo che deve essere brutta la vita dalle tue parti per esserti spinto di nuovo qua...

 

Il tintinnio del vetro attirò la mia attenzione. Alzai gli occhi tentennando, avevo una paura cieca di rivedere quella rabbia!

Non so cosa mi spinse ad alzarmi ed uscire. Forse il fatto che volessi stare solo per pensare, per lasciar piangere il mio cuore. E, nel silenzio che circondava la mia casa, ho sentito il cuore sobbalzare.

Improvvisamente mi sono tornate in mente tante cose che credevo morte ormai. Cose che ho tanto amato ma che per un capriccio del destino ho perso.

Ma lì, in quel silenzio, lo sentivo. Sentivo che lui, il mio amore, stava riprendendo il posto che non aveva perso mai...!

 

 

E, forse per questo, mi addentrai nel bosco scuro...

I rami si attorcigliavano e tendevano in alto, alla disperata ricerca della Luna. Sembravano artigli pronti a ghermire. L'inquietante verso di un gufo riecheggiava nella notte mentre un fruscio di cespugli mi faceva rabbrividire.

Mi voltai lentamente, avevo paura di incontrare qualcuno. Avevo paura di incontrare lui. La Luna non mi era neanche di conforto. Se possibile, rendeva ancora più spaventose le cose, allungando le ombre che parevano volermi attaccare. Ed il gufo continuava ad emettere il suo verso inquietante...

Deglutii a fatica. Il vento aveva iniziato ad attraversarmi il corpo mentre riecheggiava nelle mie orecchie un gelido Tai...

«C-chi è là?»

Non rispose nessuno, vidi solo un tronco di fronte a me illuminarsi di un bianco spettrale, che non aveva nulla a che fare con la Luna.

Quegli occhi neri che mi avevano seguito ovunque riapparvero ed il mio cuore si fermò. Le lacrime rigavano le mie guance.

«Izzy..»

 

 

I suoi occhi vuoti e spenti mi penetrarono. Non disse nulla, si vedeva lontano un miglio che era arrabbiato. Mi avvicinai tentennando, con le lacrime che uscivano a fiotti.

«M-mi sei mancato, Izzy»

Ah! Quanto avrei voluto stringerlo a me!

«Ah sì? A me non sembra, Tai» sussurrò sarcastico
Lo guardai stupito «Cosa vuoi dire?»

«Ho visto che hai fatto presto a rimpiazzarmi. Forse non è vero che ti manco. Forse non è vero che provi ancora qualcosa per me!»

Lo guardai attentamente. Il corpo che più volte avevo accarezzato, che più volte avevo fatto mio, era ora di un bianco inquietante e trasparente, riuscivo a vedere i cespugli attraverso lui.

E non scherzo quando dico che fluttuava in aria!

Deglutii rabbrividendo. Lui mi guardò sorridendo amaramente «Che c'è, Tai? Non ti piaccio più?»

Sospirai tristemente «Perché sei qui, Izzy? Io pensavo che tu...»

«... che io fossi morto, vero?» sorrise tristemente, fluttuando verso di me

Chiusi gli occhi. Tutte le parole mi morirono in bocca. C'erano troppe cose di cui volevo scusarmi...

Izzy sospirò tristemente, rompendo quel silenzio «Per tanto tempo sono rimasto qui. Per tanto tempo ho vagato, cercando di convincermi di non essere morto, di essere ancora vivo. E lo credevo davvero! Per questo ti ho seguito sempre. Ho cercato di consolarti, di esserti vicino ma non so se riuscivi a percepire la mia presenza...

Poi quando hai trovato quella ragazza... ho cercato di farti capire che ioero con te. Ma con il tempo ho capito che ti sei dimenticato di me, Tai.

Ho capito che per te io ero morto definitivamente e non lo potevo tollerare. Per tanto tempo sono rimasto qui, senza trovare pace e tutto per causa tua. Mi hai ferito, Tai»

Ogni parola di quel racconto fu come una pugnalata nel cuore. Aveva ragione, mi ero illuso di poter cancellare il dolore della sua perdita con la nuova famiglia costruita. Mi ero quasi dimenticato di lui ma poteva un uomo continuare a vivere nel dolore? Poteva passaregiorni e giorni a struggersi per qualcuno che, nonostante l'amore profondo, non sarebbe mai più tornato?
Ero stato troppo egoista?

«Cosa pretendi, Izzy? Volevi che rimanessi solo a vita, continuando a struggermi di dolore? Ho sofferto come un cane, nonostante abbia costruito qualcosa con Celina. E' vero, ti ho trascurato, ma mi è sempre rimasto il ricordo di te! Ho passato notti intere a piangere, sapendo che accanto a me c'era qualcun altro. Ho sempre rimpianto il fatto che non ti avrei rivisto accanto a me ma se è una colpa cercare di lenire il dolore... allora ti chiedo perdono, Izzy»

Se possibile, sentii per un momento indeterminato le lacrime arrestare il loro corso. Sentivo il freddo delle mani di Izzy sul mio volto e, se possibile, il mio cuore esplose per il dolore.

Quanto avrei voluto stringerlo a me un'altra volta!

Le sue labbra quasi invisibili si curvarono in un sorriso triste. Avrei giurato di vedere i suoi occhi lucidi sotto i raggi della Luna.

«Grazie, Tai»

Sentii un freddo pungente sulle labbra. Izzy mi stava baciando ed io... ah come avrei voluto ricambiarlo!

Lo guardai negli occhi, le lacrime avevano ripreso il loro corso «Izzy.. io ti ho amato, ti amo e ti amerò sempre. Il mio cuore appatiene a te, solo ed esclusivamente a te...»

Annuì tristemente «Anche io, Tai...»

E poi.. tutto fu troppo veloce perché me ne accorgessi. Il suo freddo spettrale abbandonò il mio corpo ed io lo vidi scomparire verso il bosco.

«Izzy?! Dove vai? Non mi lasciare, Izzy! Non ora che ti ho ritrovato!!»

lo chiamai disperato, ma di lui non rimasero che gli occhi neri e le labbra tirate tristemente all'insù.

Ed infine scomparvero anche loro. Tutto quello che rimase fu un inquietante sussurro nel cuore della notte, all'ombra della Luna.

Grazie Tai, ti amo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

*Esce da un angolino*

Salve. Grazie per essere arrivati fin qui, vi è piaciuta questa storia? Sinceramente, io non lo so. Confesso che mi sono spaventata molto perché, come già detto, io odio questo genere.

Sì, è vero che non è tutto questo spavento ma non posso fare niente. Questa è una delle cose che non riesco a gestire .__.

Comunque, non ho nulla di importante da dire, vi riassumo in generale la vicenda:

il fantasma di Izzy perseguita Tai in quanto non accetta che questi si sia sposato con qualcun'altra. Percependo la presenza del fantasma, Tai, spaventato in un primo momento, attratto dal suo "richiamo" si reca nel bosco e chiarisce una volta per tutte la questione.

Il fantasma capisce e "passa oltre".

Spero vi sia piaciuta anche la coppia! ^^ Io la amo troppo!! *^* xD

Ok... ho finito e chiuso con questo genere. Non intendo passare altre notti insonni, e vi assicuro che le ho passate davvero! D:

Bacioni alla prossima,

Olivier_Rei=)

   
 
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