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Autore: Bukurae    11/08/2014    1 recensioni
Cosa faresti se potessi vedere le cose 15 minuti prima che accadano? Le cambieresti o le lasceresti svolgere per non metterti in pericolo?
Michael è un brav'uomo, con forti ideali e con un animo sensibile. Lui cambia le cose, lo ha sempre fatto. Le cambia perchè può farlo. Perchè può vedere cosa accadrà. Cosa accadrà un quarto d'ora dopo.
Genere: Avventura, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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-Georgia, 26 Giugno 2038

 

E' l'ultima volta.

Sì, decisamente l'ultima volta.

L'ultima volta che vedo queste persone, questo scenario, l'ultima volta che percorro questo corridoio e l'ultima volta che vedrò il mondo, prima dell'eterna oscurità.

Sono stato quel che sono stato, è inutile rimuginare su ciò che ormai non può essere cambiato.

-Sei pronto, Michael?- annuisco lentamente a Christian, l'unica persona che in tutti questi mesi ha mostrato un po' di umanità con me.

Mi scortano all'interno della stanza, mi sdraio. Ora che ho chiuso gli occhi vedo il buio, lo stesso buio che mi aspetterà dopo l'iniezione, lo stesso buio che ho visto esattamente quindici minuti fa, quando ero ancora nella mia cella. Riapro gli occhi, mi iniettano la sostanza che fra pochissimo mi ucciderà; richiudo gli occhi.

E' proprio vero che al momento della morte ripercorriamo automaticamente tutta la nostra vita; la mia mi sta tornando in mente, proprio adesso. Una vita così sbagliata, così incompresa, così speciale.

 

* * * * * * * * * *

 

-Illinois, 4 Agosto 2007

 

-Michael! Michael! Michael per l'amor del cielo! Se non vieni immediatamente a casa stasera ti lascio senza cena!-

 

Il mio primo ricordo è quello di mia madre che mi sgridava, urlando che sarei dovuto tornare a casa. Non era una donna di molte parole, si innervosiva facilmente e a volte pretendeva troppo dalle persone, però era saggia, devo dirlo, e in poco tempo mi trasmise alcune conoscenze che furono per me essenziali nel corso della mia vita. Una parte della mia cultura la devo a lei.

 

-Eccomi mamma, sono tornato tardi perchè David e John si erano fatti male giocando a pallone, li stavo solo aiutando!-

 

-Non mi interessa Michael, sai bene che io e tuo padre ceniamo a quest'ora, ci penseranno i loro genitori a curarli, non certo tu che hai solo sei anni! Ora corri, fila a tavola!-

 

Ricordo che mio padre sedeva a tavola tranquillo, l'espressione dolce e pacata come suo solito.

Lui era un grande uomo, con una grande intelligenza e furbizia (non a caso era il titolare di un'importante azienda), il suo unico cruccio era quello di essere troppo accondiscendente con tutti, anche con quelli che volevano fregarlo. Era attratto dalle persone che provocavano litigate e guai. Forse è per questo che sposò mia madre.

 

-Ti sei divertito Michael?- mi chiese sorseggiando del vino rosso.

-Sì papà, ma quando stavo per rientrare John e David sono inciampati l'uno sull'altro e si sono fatti male, volevo dargli i miei cerotti che ho in tasca ma la mamma mi ha urlato di tornare subito a casa..-

Mio padre mi fissò dritto negli occhi, poi prese un secondo di silenzio.

-Vedi Michael- mi disse con voce serena -tu devi fare sempre quello che è giusto secondo te. Se per te era giusto dar loro i cerotti, avresti dovuto darglieli anche se saresti rimasto senza cena. E' così che va la vita tesoro, a volte perdiamo delle cose per seguire i nostri ideali, ma è giusto così.-

Lo fissai in silenzio. Lui mi parlava sempre come un adulto, come se avessi potuto apprendere appieno quello che lui mi diceva ogni volta. Ma ero solo un bambino e così, non compresi.

-Ma papà, cosa sono gli ideali? E perchè succedono le cose brutte se li seguiamo?-

Papà sorrise.

-Lo capirai quando sarai più grande. Per ora, fai tesoro delle mie parole, e non te ne pentirai.-

Dopodichè mia madre entrò in cucina e cominciammo a mangiare. Nella mia testa di bambino ancora pensavo alle parole del mio papà, e le vedevo come un qualcosa di importante, qualcosa di unico e raro che solo io, dopo di lui, avevo il privilegio di sapere.

 

Dopocena salii in camera mia e mi misi a leggere un libro. Il piccolo principe, per la precisione.

Me l'aveva regalato mia madre per il mio sesto compleanno, mi mancavano poche pagine per finirlo.

Ero quasi giunto alla fine, quando per la prima volta in vita mia ebbi il mio primo balzo nel futuro.

Ricordo che tutto intorno a me si oscurò, sentii la testa cedere, le gambe e le mani mi formicolavano dolorosamente. Davanti a me si proiettò una scena: vidi i miei genitori seduti in cucina, mia madre stava piangendo disperatamente e mio padre sembrava essere sull'orlo del pianto.

Improvvisamente quella visione si fece sempre più fioca fino a scomparire del tutto, e ogni cosa piano piano tornò alla normalità: intorno a me c'era di nuovo la mia camera, le mie gambe non mi formicolavano più e nemmeno le mani.

Mi alzai dal letto di soprassalto e la prima cosa che feci fu guardare l'orologio; erano esattamente le 10.30 di sera. Andai alla svelta in bagno e mi lavai mani e faccia con l'acqua gelida. Quando ebbi finito decisi di andare giù in cucina per raccontare ai miei dello strano fatto appena accaduto, ma mentre scendevo le scale mi parve di sentire dei singhiozzi soffocati.

Avanzai in punta di piedi e mi fermai proprio dietro la porta; mi sporsi leggermente per vedere chi stesse piangendo. Era mia madre.

Mio padre era lì, davanti a lei, la mano sulla bocca e gli occhi rossi pronti per piangere. Volevo sapere cosa stava succedendo, perciò restai lì in silenzio.

-Perciò quanto tempo ti rimane?- bisbigliò mio padre con la voce rotta dalle lacrime.

-Non lo so George, non me l'hanno ancora detto, ma sono sicuri che ormai non mi possono più curare...la vita mi ha preso per il culo George, ho sempre sofferto di emicrania, lo sai, non potevo sapere che da mesi la mia emicrania si fosse trasformata in cancro al cervello, non potevo saperlo!-

 

Mia madre si mise a piangere fragorosamente, mio padre si mise accanto a lei e l'abbracciò mentre piangeva insieme a lei. Guardai l'orologio: le 10.46.

 

Esattamente un quarto d'ora dopo.

  
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