È mattina tarda quando mi sveglio; guardo l'orologio: undici e mezza, la mia sveglia suonerà tra un'ora.
Mi rigiro nel letto tentata di riaddormentarmi dalla morbidezza del cuscino ma poi decido di iniziare a farmi la doccia. Oggi è il mio primo giorno di lavoro e conoscendomi è meglio iniziare prima a prepararsi.
Mi sono trasferita a Los Angeles da un paio di settimane e finalmente sono riuscita a trovare un lavoro; fare la fotografa in una discoteca non è il lavoro dei miei sogni ma per iniziare va più che bene. Prima vivevo in Ohio con la mia famiglia ma ho sempre desiderato trasferirmi e quale posto miogliore della magica LA, dove l'estate non finisce mai?!
Esco dalla doccia con il suono della sveglia, canticchiando mi asciugo i capelli; mi arrivano fino alle scapole ma sto pensando di tagliarmeli.
Torno in camera per decidere cosa mettermi; la prima impressione è importante!
Ci metto un bel po' ma alla fine opto per dei jeans neri a vita alta, un crop top bianco, qualche accessorio e gli anfibi. Mi trucco mangio qualcosa e sonpo già le due.
Sono mezz'ora in anticipo (miracolo!) ma decido di partire lo stesso; prendo borsa, macchina fotografica ed esco.
La strada è poco trafficata e per le due e mezza sono già lì; aprendo la portiera urto qualcosa.
SBAM.
Cazzo penso che ho preso!?.
Scendo a controllare e vedo una ragazza con le guance arrossate, i capelli corti e una tuta da corsa, stesa per terra, devo averla presa mentre correva.
- Oh mio Dio!! Stai bene? Vuoi una mano??
Lei mi guarda spaesata con degli occhi di un azzuro intenso
- Tutto bene, non ti preoccupare.
Mi dice la ragazza stesa su marciapiede massaggiandosi la testa rossa. L'aiuto a rialzarsi e mi presento porgedole la mano.
- Piacere, Roxanne
Lei mi guarda in maniera strana, non mi stringe la mano, dice piano
- Io sono Krystal e se ne va, senza neanche darmi il trmpo di scusarmi per bene.
Che ragazza strana, se si fos..
IL LAVORO!
Chiudo la macchina e cammino fino al locale; entrando passo sotto l'enorme scritta PARADISE.
Il nome è azzeccato, le pareti n roccia, le luci e l'arredamento danno a questo posto un aspetto quasi paradisiaco.
- Heilà! C'è nessuno? Silenzio.
Dopo qualche secondo qualcuno mi posa la mano sulla spalla, io mi irrigidisco e mi sale la pelle d'oca lungo il collo mentre mi dice all'orecchio:
- Posso aiutarti?
È la voce di un ragazzo, qualcosa nel modo in cui parla mi dice che sta sorridendo e l'unica cosa che riesco a pensare è:
Potrei innamorarmi di una voce come questa.