-Ma che dici- dico ridendo mentre entro nel forno assieme a Louis e ad Eleonor. -Hey, è vero !- risponde Louis con Eleonor che ride alle sue spalle. -Va bene, se lo dici tu. Comunque, prendo un pezzo di focaccia e vengo. Mi aspettate qui?- domando loro, -sì, ti aspettiamo qui-. Così mi incammino verso il bancone e mi metto in fila, dietro delle ragazzine del primo anno, ad aspettare il mio turno. Oggi c'era un'assemblea sindacale, quindi tutte le scuole uscivano alle dodici e noi ne avevamo approfittato per mangiare un boccone e stare insieme. Mentre sono lì in fila, la signora dietro il bancone che sta servendo chiede - Harry, puoi venire un attimo per favore?-. Alzo lo sguardo e dalla finestrella che collega il bancone del forno alla stanza sul retro, sbuca Harry che farfuglia un 'dimmi'. -È pronta la focaccia?- gli domanda la donna, intanto gli occhi di lui vagano per il forno guardando le persone all'interno con uno sguardo annoiato, come se non le vedesse per davvero. Quando il suo sguardo si posa su di me, si sofferma per un secondo in più e nei suoi occhi si accende una curiosa scintilla di divertimento e -oh sì, è pronta- dice rispondendo alla domanda. Così torna nella stanza sul retro e comincia a gridare -È pronta, perché ho anticipato tutto di un quarto d'ora per le scuole che uscivano prima!- allora la signora, mentre serve le persone, gli chiede di non urlare perché c'era già abbastanza chiasso lì davanti. Mi pare ovvio che ci fosse casino, c'era un branco di ragazzine lì che si erano agitate, cominciando a ridere quando la testa riccioluta di Harry era sbucata fuori. Beh devo dire che obiettivamente è un bel ragazzo, capelli ricci castani e spettinati, occhi verde smeraldo e due fossette che spuntavano sulle sue guance quando mostrava il suo bellissimo sorriso. Non era un caso che fosse uno dei ragazzi più desiderati da queste parti. Era noto per le avances che faceva con molto nonchalance. 'Come una pantera alla ricerca di una preda, e la stessa totale fiducia nel proprio fascino.' Mi era venuta in mente questa frase che avevo letto in Shadowhunters mentre pensavo al ragazzo riccio dagli occhi verdi. -AVETE SENTITO? HA DETTO DI NON FARE CASINO!- urla Harry nella stanza sul retro con le braccia spalancate. Io sghignazzo tra me e me mentre mi avvicino al bancone per ordinare. È il mio turno e appena apro la bocca per ordinare un pezzo di focaccia, Harry si affaccia alla finestrella, poggiando i gomiti sul marmo della finestra e il mento sulla sua mano, prendendosi tutta la calma del mondo per osservarmi con un sorrisetto malizioso sulle labbra. Nonostante sentissi le mi guance andare a fuoco, faccio finta di niente e rivolgo la mia attenzione alla signora che mi stava servendo. Pago il conto e alzando lo sguardo vedo che Harry mi stava ancora fissando. -Ciao, grazie- dico guardandolo negli occhi con uno stupido sorriso imbarazzato, -a te- mi risponde lui facendomi l'occhiolino e andandosene. Un momento prima di uscire dal forno mi volto per guardare oltre la porta che dava sulla stanza sul retro e vedo Harry concentrato ad impastare la pasta per la focaccia, in quel momento si gira e mi vede. Grandioso, mi aveva beccata a guardarlo. Così mi sorride di nuovo in maniera maliziosa, spalanco gli occhi e mi giro per andarmene ma non prima di vederlo sghignazzare compiaciuto.