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Autore: Persej Combe    12/08/2014    2 recensioni
- Diantha. - la chiamò quello con lo sguardo più deciso e con una scintilla combattiva che gli brillava negli occhi.
- Ma bene, chi si rivede! Il mio sfidante preferito… -
La Campionessa si avvicinò ai due mostrando un sorriso cordiale.
- Ho aspettato a lungo il tuo arrivo, e anche con impazienza. - disse al ragazzo che continuava a scrutarla.
- Abbiamo un conto in sospeso. - disse quello di rimando. Si poteva dire che i suoi occhi bruciassero come due fiamme accese per quanto era teso.
- Lo so bene, lo so. Perciò vuoi concludere le nostre discrepanze affrontandomi in questa veste? -
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Sono passati quattro anni da quando Elisio e Platan hanno iniziato il loro viaggio insieme nella regione di Kalos. L'ultima tappa che rimane è la Sala della Luce, dove Diantha, la nuova Campionessa, li sta aspettando. La battaglia che verrà ingaggiata subito dopo sarà quella che segnerà la fine dell'infanzia trascorsa insieme.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Ultimo scontro



Le porte del corridoio che portavano alla Sala della Luce si aprirono. Intanto la giovane Diantha, in compagnia del suo maggiordomo, camminava nella grande stanza dai vetri colorati, indossando un abito banco e lungo, ripassando il copione della scena che fra pochi minuti avrebbe dovuto recitare. Mentre muoveva i suoi passi, due ali bianche di morbide piume attaccate al vestito venivano scosse con dolcezza, insieme alla sua lunga chioma dai boccoli bruni. Questi sussultarono d’un tratto mentre la ragazza voltò improvvisamente il giovane e luminoso viso verso l’ascensore al centro della stanza.
Sulla piattaforma apparvero due ragazzi, all’incirca della sua stessa età.
- Diantha. - la chiamò quello con lo sguardo più deciso e con una scintilla combattiva che gli brillava negli occhi.
- Ma bene, chi si rivede! Il mio sfidante preferito… -
La Campionessa si avvicinò ai due mostrando un sorriso cordiale.
- Ho aspettato a lungo il tuo arrivo, e anche con impazienza. - disse al ragazzo che continuava a scrutarla.
- Abbiamo un conto in sospeso. - disse quello di rimando. Si poteva dire che i suoi occhi bruciassero come due fiamme accese per quanto era teso.
- Lo so bene, lo so. Perciò vuoi concludere le nostre discrepanze affrontandomi in questa veste? -
- Da quando ho saputo che eri diventata Campionessa della Lega di Kalos, arrivare fin quassù è stato il mio unico obiettivo, perché sapevo che solo qui, in questa stanza, ci saremmo potuti battere una volta per tutte e vedere chi tra di noi è il più forte. Non possiamo più rimandare la nostra sfida! Sono passati quattro anni da quel giorno in cui ci siamo incontrati nel Bosco Novartopoli… Da quel momento mi sono allenato duramente giorno e notte insieme ai miei Pokémon per prepararmi a questo confronto! Perciò adesso lottiamo, Diantha! -
La ragazza lo osservò per un po’, quasi commossa dal suo ardore. Dentro di sé anche lei sentiva forte il desiderio di sfidarlo e di sconfiggerlo definitivamente. Tra tutti i rivali che aveva avuto, lui era rimasto quello a cui si era affezionata di più, forse perché era stato il primo a considerarla principalmente come Allenatrice anziché - come la maggior parte della gente faceva - come attrice, e aveva riconosciuto la sua potenza e la sua forza all’infuori del mondo dello spettacolo. Forse gli si era affezionata anche a causa di quel rapporto strano che avevano: in quattro anni si erano sfidati in continuazione, ma mai erano riusciti a terminare una lotta poiché ogni volta erano stati interrotti da qualcuno o da qualcosa, e in questi quattro anni da bambini che si erano conosciuti, ora erano cresciuti, stavano per diventare adulti. Era giunto il momento di chiudere le porte dell’infanzia per sempre. L’ultima sfida che ne avrebbe sancito il termine avrebbe avuto luogo lì, nella Sala della Luce, l’ultimo posto in cui tutti gli Allenatori di Kalos mettevano piede alla fine del loro percorso. Non ci sarebbe stato luogo più adatto.
- È vero, sono già passati quattro anni… - Diantha sorrise - Come corre il tempo, non credi anche tu? -
Poi fece qualche passo indietro posizionandosi dalla parte opposta della pedana e disse: - D’accordo, se è questo ciò che vuoi, allora ti accontenterò. D’altronde, anch’io sono stufa di aspettare. -
Il suo maggiordomo fece per ribattere, contrariato, ma la giovane lo zittì alzando una mano: - E questa volta non ammetterò interruzioni. Preparati dunque, ma ti avverto: io non sono così semplice da battere come i Superquattro, quindi vedi di giocare bene le tue carte. Prenditi tutto il tempo che ti serve, aspetterò fin quando sarai pronto. -
- Io sono già pronto!! -
Si scambiarono uno sguardo d’intesa e sorrisero.
- Allora prendi pure posizione in quel punto della stanza. E tu, - disse rivolgendosi all’altro ragazzo - rimani pure a guardare, se ne hai voglia. A Gardevor farà piacere. -
Quello annuì e fece: - Quella volta ho offerto il mio aiuto a Kirlia a fin di bene. -
Si girò verso l’amico e gli posò una mano sulla spalla destra, guardandolo negli occhi con uno sguardo incoraggiante e pieno di fiducia.
- Buona fortuna! - gli sussurrò - Anche se so già che riuscirai a cavartela senza problemi… Dopotutto sei il più fortissimo di tutti! -
Sorrisero e si batterono il cinque.
- Faccio il tifo per te, comunque! -
- Ti ringrazio, Platan! -
Mentre girava la testa, il ragazzo con i capelli blu notò una pietra incastonata nell’abito della Campionessa. La osservò per un attimo con diffidenza, poiché gli ricordava qualche cosa che in quel momento non pareva essere buona. Diantha richiamò l’attenzione su di sé e diede inizio alla battaglia.
- Hawlucha, vieni fuori! -
- Murkrow, scelgo te! -
- Bene, comincio io! Hawlucha, usa Danzaspada! -
- Lucha! - il Pokémon scosse le braccia verso il basso e improvvisamente intorno a lui si innalzò una barriera di spade che roteò fino a quando tutte le lame non si furono toccate con uno stridio metallico sopra alla sua testa.
- Murkrow, vai con Aeroassalto! -
Il corvo nero si alzò in volo e si gettò a tutta velocità in picchiata contro il suo avversario.
- Hawlucha! Evitalo e usa Velenpuntura! -
Hawlucha scattò prontamente a destra, balzò in aria e si fiondò con gli artigli sguainati su Murkrow, colpendolo al collo.
- Muuurrrr! - esclamò, cadendo rovinosamente a terra.
- Murkrow, reagisci! Alzati in piedi e vai di nuovo con Aeroassalto! -
Il Pokémon obbedì al comando, ma i suoi movimenti si erano fatti più deboli e pesanti: era stato avvelenato. Nonostante tutto però riuscì a mandare a segno il colpo.
- Brutto colpo! - esclamò il ragazzino seduto accanto al maggiordomo alzando i pugni in aria - Sì! Hawlucha è esausto! Continua così, Elisio!! -
Diantha lo squadrò, richiamando il proprio Pokémon nella sfera.
- Vediamo allora come ti comporti con questo! Aurorus, è il tuo turno! -
Lo scontro si fece via via sempre più accanito. Fra un attacco e un altro gridato a pieni polmoni, si susseguivano le vittorie e le sconfitte: Murkrow andò K.O., quindi fu il turno di Gyarados che in pochi turni sbaragliò Aurorus, Diantha mandò in campo Tyrantrum, e così via, finché alla fine rimasero entrambi con un unico Pokémon ciascuno.
La ragazza osservò lo sfidante e sorrise, incrociando le braccia al petto.
- Ma guarda! Bene! La storia si ripete, a quanto pare... - disse.
Sul campo di battaglia avevano fatto il loro ingresso Pyroar e Gardevoir. I due Pokémon si scambiarono uno sguardo di sfida e si misero in posizione di combattimento.
- Questa volta ti batterò, stanne certo. -
- Io non ne sarei così sicuro! Pyroar usa Neropulsar! -
Mentre il raggio nero correva a tutta velocità contro l’altro Pokémon, Gardevoir fece un giro su se stessa e scomparve. Elisio sussultò e si guardò attorno per cercare dove fosse finita. Il colpo di Pyroar andò a vuoto e Gardevoir, approfittando della distrazione di entrambi i suoi avversari, si teletrasportò accanto al leone, materializzandosi di fronte a lui.
- Usa Forza Lunare! -
Improvvisamente, nella stanza calò la notte. Sul soffitto si accese una luna bianca e splendente. Gardevoir alzò le mani di fronte a lei e fra le sue mani si formò una sfera rosa e dalla luce accecante. Pyroar venne colpito direttamente, senza che potesse avere il tempo di reagire. Venne scaraventato contro una parete della sala, ma si rialzò subito, correndo a capofitto contro il nemico.
- Usa Fuocobomba! -
- Vai con Psichico! -
Fu uno scontro accanito che pareva non volesse mai terminare. I due Pokémon venivano colpiti ripetutamente e con forza, ma sembrava che la voglia di combattere non li abbandonasse mai. Né l’uno né l’altra avevano intenzione di mollare, esattamente come i propri Allenatori.
- Elisio, ti faccio i miei complimenti! Sei un rivale formidabile e di certo sei molto più forte di tutti gli Allenatori che finora si sono presentati qui. Perciò voglio metterti alla prova: vediamo di portare lo scontro a livelli più alti! Mostrami di cosa sei davvero capace! Gardevoir! -
Il Pokémon si voltò verso di lei e la fissò con uno sguardo deciso. Diantha le sorrise.
Alzò le braccia, facendo oscillare le larghe maniche di tessuto in modo sinuoso. Avvicinò le dita alla pietra incastonata al corpetto e la toccò. Subito questa cominciò ad emettere una luce bianca e luminosa che abbagliò completamente la Sala della Luce.
- Gardevoir, ascolta la mia invocazione! - disse alzando la voce - Lascia che le nostre anime si uniscano! Lascia che i nostri cuori battano all’unisono! Diventiamo un tutt’uno! Rivelaci la tua vera forza e megaevolvi! -
Si alzò un vento fortissimo. La bianca veste di Diantha cominciò a scuotersi, le pietre che vi erano cucite addosso rifletterono la luce che proveniva dalla Pietrachiave e tutt’intorno si diramò un bagliore dai mille colori. I boccoli bruni della ragazza svolazzavano armoniosamente per aria, sfiorando le bianche ali piumate. In tutto quello splendore appariva come un angelo. L’angelo della battaglia.
Non appena Mega Gardevoir si fu evoluta del tutto e il vento abbassato, Elisio rimase ad osservare le due con uno sguardo stupefatto.
- Che cosa... Che cosa...? - mormorò, ancora scosso. Anche Pyroar era rimasto sbigottito.
Cos’era appena successo? In tutti gli scontri in cui si era battuto in quei quattro anni, mai gli era capitato di vedere una cosa del genere.
- La Megaevoluzione...! - proruppe Platan con voce disorientata. Ne aveva sentito parlare spesso, ma anche per lui quella era la prima volta in cui ne vedeva una concretamente davanti ai propri occhi.
- Il tuo amico ti ha risposto. - disse Diantha con un sorriso malizioso.
Platan si alzò di scatto, inquieto, e si rivolse al compagno: - Quella è una Megaevoluzione! Alcuni Pokémon sono in grado di giungere ad un ulteriore stadio evolutivo successivo all’ultima evoluzione normale, cioè megaevolvono! Questa forma alternativa si può ottenere esclusivamente durante le lotte ed è in grado di aumentare la potenza di un Pokémon a livelli molto al di sopra della norma! -
- Perciò mi stai dicendo che adesso le statistiche di Gardevoir sono a livelli ancora più alti di quelli che aveva fino a pochi minuti fa?! -
- Esatto! Elisio, fai attenzione! -
- Dannazione...! - sibilò a denti stretti. Quell’imprevisto non gli facilitava certo le cose! Tuttavia non si perse d’animo e immediatamente spronò Pyroar ad attaccare di nuovo. Gardevoir rispose con lo stesso giochetto di prima, continuando a prendere di sorpresa il Pokémon nonostante ormai si fosse ben capito quale fosse la sua tattica. Alla lunga quella tecnica cominciò a stancare i due e a renderli vulnerabili, così, poco alla volta, Diantha alla fine fu in grado di prendere saldamente in mano le sorti della lotta e a concludere lo scontro.
- Finiscilo! - gridò, puntando il dito contro Pyroar.
Il leone provò a trovare una via di fuga, ma non ebbe scampo: subì quell’ultimo e fatale colpo e rovinò a terra, stremato e sconfitto. Un brivido percorse la schiena di Elisio mentre dalle mani gli scivolava sul pavimento la Poké Ball del suo Pyroar. Si chinò a raccoglierla e vi richiamò dentro il suo Pokémon. Poi alzò il mento e osservò Diantha.
- Il tuo titolo è all’altezza della tua potenza. Riconosco di essere stato sconfitto, ma non me ne dispiaccio: è giusto così. Diantha, sono certo che diventerai la più grande Campionessa che Kalos abbia mai visto! -
Si avvicinò a lei e le tese la mano in segno di amicizia. La ragazza sorrise e gliela strinse.
- Ti ringrazio per tutte le volte che ci siamo battuti insieme. Senza di esse non sarei mai potuta arrivare dove sono ora. Spero di poterti affrontare di nuovo, un giorno, anche solo per divertimento. - gli disse.
- Certamente! -


I due ragazzi si incamminarono verso la strada del ritorno, lasciandosi alle spalle i cancelli della Lega Pokémon.
- E così il nostro viaggio è finito... - disse Platan.
- Già. - fece Elisio di rimando.
Si fermarono in mezzo al prato e rimasero ad osservare il panorama della regione di Kalos che si poteva vedere da lassù.
- L’abbiamo girata tutta quanta, eh? -
- E non mi pare neanche vero, Platan! Quattro anni volano troppo in fretta... -
- Diantha ha proprio ragione: il tempo corre davvero. -
Elisio girò la testa verso il compagno e lo guardò mentre si accarezzava un ciuffo di capelli.
- Perciò adesso partirai per Sinnoh? -
Annuì: - Ho intenzione di fare quel seminario con il Professor Rowan di cui ti avevo parlato un po’ di tempo fa. Sai, Elisio, finalmente ho deciso: diventerò un Professore di Pokémon e mi occuperò di studiare la Megaevoluzione! - disse.
- L’incontro di oggi deve averti colpito molto, eh? - rise.
Platan gli sorrise.
- Tu invece che cosa farai? -
Il ragazzo dai capelli rossi abbassò la testa, guardando un ciuffo d’erba che aveva vicino alle scarpe.
- Non lo so ancora. Vorrei soltanto rendere bello questo mondo. -
Platan prese le sue mani e le strinse nelle sue: - Oh, Elisio, sono sicuro che ci riuscirai! Mi raccomando, quando tornerò a Kalos sono proprio curioso di vedere cosa avrai fatto! Verrò a trovarti non appena avrò rimesso piede su queste terre, te lo prometto! Ci rivedremo presto! -
- Certo, Platan, ti aspetterò! A presto! -




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Stavo provando a disegnare una versione più giovane di Diantha e poi a ruota sono venuti anche Elisio e il professor Platan. Così mentre guardavo i fogli a un certo punto mi sono detta: "Ehi, potrei inventare una storia su questi tre da ragazzi!" ed eccoci qua!
L'unica cosa che mi sento di dover spiegare è quel "Quella volta ho offerto il mio aiuto a Kirlia a fin di bene". Ecco, stavo immaginando il primo incontro fra i tre e questo è ciò che era successo: Platan ed Elisio decidono di fare il viaggio insieme. Un giorno, mentre stanno camminando per il Bosco Novartopoli, Platan incontra Kirlia, che si era persa. Il ragazzino la aiutarla a ritrovare la sua Allenatrice e così, quando si ritrovano faccia a faccia con Diantha, inizia uno scontro fra lei ed Elisio (in cui la prima volta si battono Kirlia e Litleo) e che verrà poi ripreso ogni volta che si incontreranno di nuovo.
Spero che la storia vi sia piaciuta! Grazie per averla letta! :D
Persej Combe
  
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