(dal capitolo 50, pagina 477 di Allegiant)
Indossa lo stesso vestito che aveva l’ultima volta che l’ho vista, l’abito grigio da Abnegante senza maniche da cui sbuca la punta del tatuaggio, macchiato del suo sangue. Nella sua camicia ci sono ancora i fori delle pallottole, che lasciano intravedere le ferite sulla pelle, rosse ma non più sanguinanti, come se per lei il tempo si fosse fermato. I suoi capelli biondo scuro sono legati sulla nuca, ma alcune ciocche libere disegnano una cornice dorata intorno al suo viso.
So che non può essere viva, ma non capisco se sto delirando perché ho perso troppo sangue, o se il siero della morte mi ha confuso i pensieri, o se lei è davvero qui in qualche strano modo.
S’inginocchia accanto a me e mi posa una mano fresca sulla guancia. < << Ciao Beatrice >>mormora sorridendo.
<< Ho finito ora? >> le chiedo, ma non so se l’ho detto veramente o se l’ho solo pensato e lei l’ha sentito lo stesso.
<< Si >> mi risponde. << La mia cara bambina, sei stata così brava>>.
<< E gli altri? Tobias, Caleb, i miei amici?>>
<< Si prenderanno cura gli uni degli altri. È questo che fa la gente>>
Io però non voglio abbandonarli. Voglio vedere Tobias, sentire le sue braccia sul mio corpo. Voglio vedere il sorriso di Christina, sentire Caleb, Matthew e Cara che discutono in modo incomprensibile.
<< Non voglio lasciarli>> mormoro tra le lacrime. Mia madre sorride. <> disse << Ma ne sei veramente sicura?>>.
<< Si >> rispondo.
<< Ricorda che io sarò sempre con te. >> sussurra mia madre << Quando sarà il momento ci rivedremo>> dice posandomi un bacio sulla fronte.
Sento le palpebre chiudersi, ma sono ancora cosciente quando grido il nome di Tobias con quanto fiato ho in gola.
 
 

 Appena entriamo noto subito che c’è qualcosa di strano. Vedo Cara con una benda sulla fronte corrermi incontro affannata.
<< Tobias… non lo sapevo… ha provato a fermarla… non c’è riuscito>> cerca di dirmi. Un brivido freddo mi scorre lungo la schiena.
<< Aspetta.>> dico << chi ha provato a fermare chi?>> chiedo pur sapendo inconsciamente la risposta.
<< Tris ha deciso di compiere la missione al posto di Caleb. Lui ha provato a fermarla, ma senza riuscirci. È sopravvissuta al siero della morte ma…>> si interrompe e in quel momento lo vedo.
Caleb porta in braccio il corpo senza sensi di Tris. Mi precipito verso di lui.
<< Aspetta. È ancora viva, ma non per molto. Le hanno sparato, dobbiamo portarla in ospedale. Dopo potrai farmi la predica che mi merito ma ora, aiutami!>> dice anticipando qualsiasi mia parola. Faccio un segno a Christina. << Fuori dai piedi! C’è una ragazza gravemente ferita qui!>> urla aprendoci un varco.
*   *   *
Quando il dottore dice che Tris non è più in pericolo di vita, mi trattengo a stento dal baciarlo. Vicino a me, Caleb fa un sospiro di sollievo. Abbiamo passato l’ora successiva all’arrivo in ospedale con me che gridavo come un pazzo e Caleb che, a testa bassa, incassava tutti i miei insulti. E ci sono andato pesante!
<< Mi perdoni adesso?>> chiede titubante. Io sospiro. << Sì, ti perdono>> dico. Il viso gli s’illumina. Non mi accorgo del mio braccio che si solleva finché non sento il contatto tra il mio pungo e il suo naso.
<< Ahi!>> grida << E questo per cos’era?!>>.
<< Per essere uno stupido Sapientone senza speranza>> dico ridendo.
 
 

La prima cosa di cui sono cosciente è del “bip” continuo e regolare proveniente da un punto non identificato alla mia destra. La seconda è che sono stesa su un qualcosa di troppo duro per essere comodo, ma abbastanza morbido da farmi pensare che non sia un pavimento… probabilmente il letto di un ospedale. La terza è che c’è qualcosa che mi blocca la mano. Apro gli occhi. Tobias è accanto a me e mi tiene una mano. Ecco cos’era quella pressione.
<< Ehi>> sussurra.
<< Ehi>> sussurro di rimando << Cos' è successo? >> chiedo.
<< sei andata incontro alla morte a braccia aperte, come al solito! Sei sopravvissuta non si sa come al siero e quello stronzo di David ti ha sparata. MA COSA DIAVOLO TI È PASSATO PER LA TESTA? Non hai pensato a Caleb, a Christina.... A me? >> dice e, anche se cerca di nasconderlo, vedo una lacrima scendergli sul viso.
<< Tobias, sapevo di avere una possibilità. Non potevo semplicemente lasciar andare mio fratello se avevo una possibilità seppur minuscola di sopravvivere!>> lui chiude gli occhi e sospira.
<< hai ragione>> dice con un piccolo sorriso << avrei dovuto pensarlo>> si china su di me e sono certa che mi stia per baciare quando, all’improvviso, sento la porta aprirsi.
È Christina. Che tempismo quella donna!
<< È andato>> dice e so che intende Uriah. Nessuno dice niente e nemmeno io. Mi limito a prenderle la mano e fare un sorrisino triste che ricambia. In quel momento entra Caleb. Ha il naso rotto e, quando guarda Tobias, entrambi scoppiano a ridere. Alzo le sopracciglia ma entrambi scuotono la testa all’unisono.
Questo nuovo cameratismo mi fa capire che possiamo ricominciare. Non torneremo mai interi, ma ognuno raccoglierà i pezzi dell’altro, come ha detto mia madre.
Possiamo ricominciare?
Si, insieme.





NOTE AUTRICE
ho scritto questa storia in un momento di pazzia perchè non mi capacitavo del finale originale. Se non vi piace siete liberi di gettarmi dal Pozzo.
Non so se qualcun'altro ha già scritto qualcosa del genere perchè non ho mai letto fanfiction su divergent. Nel caso, mi scuso in anticipo.
A chi recensirà, tanta torta degli intrepindi, ma fate attenzione che non ci siano Tobias selvatici nei paraggi OuO. ci si vede!
Lailah