Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: NotLoved    12/08/2014    0 recensioni
Era sempre la solita storia.
Era sempre il solito posto, erano sempre le solite facce.
Ma nonostante il disagio, sapevo benissimo il motivo per cui ero venuta in questo posto e quel motivo non potevi che essere tu.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era sempre la solita storia.
Era sempre il solito posto, erano sempre le solite facce.

Facce che si assomigliavano tutte, si confondevano nella folla mentre passavano di fretta da una parte all'altra del locale.
Persone che sembravano divertirsi senza un solo pensiero al mondo e come se non esistesse un domani mentre io mi sentivo un pesce fuor d'acqua.
Mentre io me ne stavo in un angolo ad osservarli vivere quello che sembrava il momento più grandioso della loro esistenza.

Le luci intermittenti mi accecavano e quelli con cui ero venuta in questo posto sembravano essersi volatilizzati, mangiati vivi da quella distesa di corpi che ballavano a ritmo di musica in mezzo alla pista.
E non ne ero sorpresa, era così che funzionava: come dice quella canzone, "troppi amici che sono degli sconosciuti fino al prossimo weekend".
Era cinico, ma era così che andavano le cose.

Ma nonostante il disagio, sapevo benissimo il motivo per cui ero venuta in questo posto e quel motivo non potevi che essere tu.
Peccato che in mezzo a quelle facce tutte uguali distinguere la tua fosse quasi impossibile.

In compenso riuscivo a distinguere tutto quel gruppo di bulletti che quasi quotidianamente mi davano addosso ovunque mi trovassi.
Li vedevo osservarmi e ridere e anche se il mio primo istinto era quello di fuggire, non avrei permesso loro di avere la soddisfazione di vedermi battere in ritirata.
Cercavo di ricacciare giù il panico che sentivo minacciare di travolgermi mentre li osservavo avanzare verso di me e intanto mi ritrovavo a chiedermi dove diavolo fossi.
Non che io avessi esattamente qualche diritto di chiedermelo, visto che non avevamo mai stabilito esattamente cosa fossimo l'uno per l'altra - anche se, se avessi proprio dovuto essere sincera, sapevo benissimo cosa avrei voluto che fossimo ma non avevo mai avuto il coraggio di chiedertelo.

E proprio mentre i miei nervi stavano per cedere, tu improvvisamente sei comparso di fianco a me e mi hai stretto dolcemente una mano intrecciando poi le mie dita con le tue.
E mentre mi mancava il fiato per l'emozione, mi hai spostato i capelli dal collo e mi hai sussurrato un frase che so non dimenticherò mai.

«Loro non contano niente stanotte.»

E con un sorriso mi sono voltata, lasciandomi alle spalle tutte quelle persone.
Tutte quelle persone, tranne te.



 
Angolo dell'Autrice.
Il titolo è tratto dal ritornello di una canzone dei Boys Like Girls, The Great Escape.
La canzone citata nel testo invece è 1981 dei Vanilla Sky.

Alcune persone sono vagamente basate su persone realmente esistenti, la protagonista femminile eventualmente può assomigliare a me mentre il protagonista maschile non esiste.
Somiglianze con fatti realmente accaduti sono solo coincidenze, giuro.

Più o meno.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: NotLoved