Your sweet smile

Da quando Kai e Miyavi si erano rincontrati, non passava nemmeno un'ora in cui non si sentissero l'uno con l'altro. Così una sera avevano deciso di incontrarsi in un locale, molto grande, in cui di solito andavano le coppie, ma per loro era lo stesso, visto che per scherzare fingevano di essere fidanzati, soprattutto davanti a delle anziane signore. La loro reazione era davvero divertente.
L'orario dell'appuntamento era fissato per le nove in punto, ma Miya si era fiondato mezzora prima. Sapeva di fare sempre ritardo per ogni cosa e per il suo vecchio amico non doveva proprio succedere. Per l'occasione aveva optato un completo casual: pantaloni stretti di vita che finivano per aprirsi nella parte finale, una camicia a quadrettoni nera e bianca, un giubbino di jeans sopra di essa ed infine un cappello nero, come quelli dei tennisti, che gli fasciava la fronte.
-Ahh meno male! Allora non sono l'unico ad essere arrivato in anticipo vedo!- esclamò raggiante una voce dietro di lui.
Il cantante si girò con nochalance per vedere chi fosse e quando vide la persona che aveva appena parlato rimase a bocca aperta mentre fissava..Kai...sì, era lui.
Non si accorse neanche di aver fatto uscire un "wow" mentre fissava il ragazzo che sorrideva con un pizzico di imbarazzo: era vestito con dei pantaloni molto aderenti, neri, in cui si intrecciavano delle stringhe bianche ai lati; una camicia, bianca, semplice, ma che faceva intravedere , per non dire vedere del tutto, il petto del batterista ed infine una giacca a mezze maniche, anche essa nera..
-Beh...vuoi che iniziamo a mangiare qualcosa o vuoi continuare a fissarmi?- disse Kai molto imbarazzato, toccandosi qualche ciocca di capelli.
-Certo..come no..prego- disse Miya balbettando, mentre faceva posto accanto a sé per far sedere il ragazzo sul divanetto color porpora.
-Grazie- rispose Kai con uno dei suoi famosissimispeldidimeravigliosi sorrisi del mondo.
Appena il signor Sorriso si sedette, Miyavi sentì un calore che si faceva strada attraverso le sue gambe, per fortuna che il posto era stato riservato all'aperto e quindi Kai non poteva accorgersi del rossore che era comparso sul viso del cantautore grazie al freschetto dato dal vento.

La serata era trascorsa tra risate e bicchieri di troppo e si sa che quando il piccolo Kai beve perde letteralmente il senso della ragione..
-Un altro per favore- disse al cameriere il batterista.
Miyavi lo guardava sconcertato, ma allo stesso tempo malizioso visto che ogni volta che Kai beveva, qualche goccia finiva fuori dalla sua calda bocca e scendeva fino all'incavo del suo collo, facendolo apparire dannatamente sexy.
-Uffa..ahf.. quel cameriere non mi porta--ahf la mia vodka- disse singhiozzando il batterista mentre faceva un piccolo broncio che lo faceva apparire tenero.
-è normale saputello. Hai bevuto troppo.-
-Mhm allora..me la vado a prendere da solo la vodka.- rispose deciso Kai, che tentò di alzarsi dal divanetto senza successo...Era finito su Miyavi che lo aveva preso al volo facendo scivolare le mani sui suoi fianchi.
-Ahaha! Mi sa che ho davvero bevuto troppo ahaha- disse ridendo, probabilmente per la sbronza, Kai guardandolo negli occhi e bagnandosi le labbra con la lingua.
Erano maledettamente vicini, troppo per l'erezione che era comparsa nei pantaloni del cantautore e per i movimenti sensuali che creava il batterista con le sue gambe aperte in mezzo a quelle dell'altro ragazzo.
La gente, ossia le altre coppie, li guardava con un pizzico di disgusto, ma a loro non importava. Importava solo dei loro sguardi, l'uno fisso nell'altro, dei loro respiri affannati sulla bocca dell'altro, delle loro mani che involontariamente, o forse no, si muovevano scendendo sempre più giù, dei loro visi che ormai erano l'uno ad un centimetro dall'altro...
-Fallo, buttati- sussurrò con una voce rauca Miyavi dentro l'orecchio del batterista...
Ma entrambi sapevano che era sbagliato..sì, vi era sempre stato quel sentimeno forte tra di loro, ma Miya aveva una famiglia ormai, non era giusto..
-Non posso- rispose amaramente Kai
-Dai ti prego- sussurrò ancora una volta
-Non posso, le tue figlie che direbbero di questo?-
Kai sapeva perfettamente cosa voleva, soprattutto quando era in preda all'alcool, ma c'èra quella vocina che lo frenava dentro di sé
-Ma io ti voglio- rispose ancora il cantautore che iniziò a baciare il collo del batterista mettendoci anche la lingua per marchiarlo.
Il batterista non potè più resistere alla tentzione, così lo baciò, un bacio al sapore di vodka mischiato a quello della dolcezza del giovane batterista. Mise le mani ben salde sulle schiena di Miyavi mentre questi si faceva spazio con la lingua dentro la bocca di Kai.
Gli sguardi della gente aumentavano sempre di più, alcuni erano curiosi, altri eccitati, maledettamente perversi per i due trent'enni che amoreggiavano liberamente e più queste facce strane aumentavano più aumentavano i gemiti provocati da Kai e Miyavi. E' come la matematica, non c'è niente fatto a caso ed ogni formula è perfetta e diversa dall'altra, sarà così anche per l'amore?
Non ce la facevano più così uscirono pagando in fretta e furia il posto del locale, non prendendo neanche il resto e lasciando il cameriere con la bocca aperta. Andarono in macchina e fecero l'amore proprio come la prima volta, quando i due avevano solo vent'anni più o meno, quando tutto era appena iniziato e pensavano che fosse solo un gioco, ma da quello che avevano fatto quella sera, anzi per tutta la notte, avevano capito che era destino.