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Autore: TheSlayer    12/08/2014    8 recensioni
Kimberly Fletcher ha vent'anni, viene da Londra ed è una ragazza cinica. Non crede nell'amore e odia le manifestazioni d'affetto pubbliche. Ha una sorella gemella, Cassie, che è il suo totale opposto. Insieme stanno per intraprendere una nuova avventura: trasferirsi a New York City per un anno. Cassie frequenterà un corso per diventare Wedding and Event Planner, mentre Kim farà uno stage con la sua fotografa preferita, la famosa Sophia Warden. E la donna avrà solo due regole per quel lavoro: "segui le mie istruzioni e non uscire mai con uno dei miei clienti".
Cosa succederà quando Kim incontrerà Harry, affascinante membro di una boy band famosa, nonché cliente di Sophia?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo  29 – Epilogue
 

Non avevo mai festeggiato il mio compleanno. Non in grande stile, comunque. Di solito eravamo solo Cassie ed io, sin da quando avevo iniziato ad avere ricordi. Quando eravamo bambine costruivamo torte con qualsiasi cosa avessimo a disposizione – cartone, sabbia, pastelli a cera – e fingevamo di spegnere le candeline che non c’erano.
Poi, crescendo, avevamo cominciato a cucinare dei biscotti o delle torte vere e, a volte, quando riuscivamo a mettere da parte abbastanza soldi – guadagnati facendo lavoretti un po’ ovunque – ci permettevamo di comprarci un regalino.
 
Quell’anno tutto era diverso. Ero nel mio studio fotografico a Londra e aspettavo insieme a Zoey, il piccolo Cavalier King che mi aveva regalato Harry l’anno prima, che arrivassero la mia gemella e i nostri amici. Avevo organizzato una piccola festa – avevo invitato poche persone, solo quelle che sapevo avrebbero potute partecipare – e, con i guadagni del mio lavoro, ero riuscita anche a comprare un bel regalo per Cassie. Sapevo che sarebbe impazzita di gioia.
 
“C’è nessuno?” Sentii la voce della mia gemella e vidi Zoey scodinzolare allegramente. Quelle due si amavano alla follia (e forse era anche perché Cassie continuava a dare croccantini al mio cane e Zoey si sottoponeva a sessioni infinite di coccole tra le orecchie).
“Sono qui!” Esclamai, alzando una mano per farmi vedere. Ero abbassata tra due grandi scatoloni dell’IKEA – il mio studio era ancora abbastanza nuovo e appena potevo andavo a comprare nuovi mobili per organizzare lo spazio al meglio.
“Kim?” Mi domandò la ragazza. “Non mi avevi detto che hai preso le librerie nuove!” Esclamò poi, guardandomi.
“Mi sono arrivate questa mattina.” Risposi. “E non ho ancora avuto il tempo di aprirle, ma lo farò la settimana prossima.”
“Hai intenzione di ubriacarti così tanto questa sera?” Scherzò lei. “Non l’hai fatto nemmeno al tuo ventunesimo compleanno.”
“Non c’era molto da festeggiare.” Borbottai. “Eravamo appena tornate a Londra, Harry e Zayn erano in tour e Piper ed Elle mi mancavano da morire e non potevano essere con noi.” Aggiunsi.
“Già.” Rispose Cassie, assumendo un’espressione pensierosa. “Beh, almeno quest’anno i nostri ragazzi saranno presenti.”
“Sì, sarà diverso da tutte le altre volte!” Esclamai. Non vedevo Harry da un’intera settimana e mi mancava da morire.
Proprio in quel momento sentii la porta dello studio aprirsi e Fossette mi corse incontro e mi abbracciò, sollevandomi dal pavimento e facendomi fare il giro della stanza.
“Auguri!” Esclamò prima di darmi un bacio.
Con la coda dell’occhio notai anche Zayn, che era entrato in modo molto più tranquillo e stava salutando la mia gemella. Zoey, ai nostri piedi, scodinzolava ancora più di prima. Harry si abbassò e la prese in braccio. Per tutta risposta, la cagnolina cominciò a leccargli la guancia.
“Ma è qui la festa?” Si domandò improvvisamente Harry. “Perché ho paura che abbiamo avuto una piccola incomprensione.” Aggiunse dopo un po’.
Zayn annuì.
“A proposito, auguri anche a te, Kim.” Disse. Mi abbracciò velocemente e sorrise.
“E auguri anche a te, Cassie. Sono passati due anni, e faccio ancora fatica a rendermi conto che siete gemelle e festeggiate il compleanno lo stesso giorno.” Aggiunse Harry, dandosi una pacca sulla fronte. “Comunque, stavo dicendo che c’è stato un problema, perché io ho organizzato una piccola festa a casa mia.”
“E gli invitati?” Domandai.
“Ho contattato tutti e ci aspettano là.” Rispose Harry. “In realtà ho organizzato tutto così bene, che… Fidati, vieni con me. Cioè no, venite con me.” Aggiunse.
Si stava comportando in modo strano, ma avevo imparato a fidarmi completamente di lui. Certo, avevamo avuto i nostri problemi – c’era stato lo scandalo scoppiato qualche mese prima. Qualche giornalista aveva pubblicato foto di Harry e una ragazza che assomigliava a Vanessa Hudgens in atteggiamenti intimi e mi ero infuriata. Poi avevo guardato bene gli scatti e mi ero accorta che non si trattava di lui, perché quello nella foto aveva il naso a patata e la fronte più bassa – ma avevamo risolto tutto ed eravamo più uniti e innamorati di prima.
“D’accordo.” Dissi. “E Zoey?”
“Ho chiamato tua madre e la portiamo da lei mentre andiamo a casa mia.” Rispose il ragazzo.
“Harry Styles, sei in contatto con mia madre?” Domandai. Avevo presentato Harry ai Fletcher poco meno di un anno prima, appena ero tornata in Inghilterra, e avevano adorato Fossette. Anche Cassie aveva presentato Zayn a casa e – dopo mille domande su perché fosse finita con Nate – avevano finito per innamorarsi anche di lui. Come si poteva non adorare il tranquillo, carismatico, bellissimo Zayn Malik?
Cercai di immaginare una telefonata tra Harry e mia madre e non riuscii.
“Certo. Ci siamo scambiati i numeri di telefono. Veramente mi ha obbligato a darle un contatto e… si è fatta sentire.” Rispose lui con aria vaga.
“Si è fatta sentire?”
Zayn scoppiò a ridere.
“Quando è scoppiato lo scandalo del tradimento l’ha chiamato. Non ho mai sentito nessuno urlare così tanto.” Spiegò.
Harry arrossì e mi rivolse un sorriso imbarazzato. Doveva essere stato orribile essere insultati dalla madre della propria ragazza per qualcosa che non aveva nemmeno fatto. E, soprattutto, non sapevo che mia madre si sentisse così protettiva nei miei confronti. Dovevo ricordarmi di ringraziarla e di farle un magnifico regalo per la Festa della Mamma.
“Anche tu sei in contatto con lei?” Domandò improvvisamente Cassie. Zayn annuì e la mia gemella si coprì il viso con le mani.
“Non so come non ci abbiate ancora lasciate per questa cosa.” Mormorò. Scoppiammo tutti a ridere e Zayn le mise un braccio intorno alle spalle.
“Perché, come potrei farmi scappare una come te? Dovrei essere proprio stupido.” Disse.
Fossette guardò l’orologio con aria nervosa.
“Andiamo, dai.” Propose.
 
Ormai conoscevo a memoria la casa di Harry, perché quando il ragazzo era a Londra era lì che passavo tutto il mio tempo. Certo, andavamo anche a cena fuori, ogni tanto riuscivamo anche ad andare al cinema senza causare un putiferio, ma poi finivamo sempre per andare a dormire a casa sua.
Qualche volta rimaneva nel mio minuscolo loft sopra lo studio fotografico – soprattutto quando il giorno dopo dovevo lavorare e non avevo voglia di prendere un autobus e fare cinquantacinque minuti di strada per spostarmi.
Aprii la porta, e notai subito palloncini colorati e festoni in corridoio.
“Harry?” Domandai. Lui sorrise.
“Forza, venite di qui.” Disse Zayn, prendendo Cassie per mano e accompagnandola verso la cucina.
In ogni stanza c’erano decorazioni che festeggiavano età diverse, dal primo compleanno al ventunesimo.
“Cosa sta succedendo?” Domandai.
“Diciamo che Zayn ed io abbiamo avuto un compito difficile.” Rispose Harry.
“Abbiamo dovuto organizzare ventidue feste di compleanno in una.” Aggiunse Zayn. Riconoscevo il suo stile inconfondibile in alcuni dei cartelloni appesi alle pareti. Li aveva dipinti personalmente.
“Avete organizzato ventidue feste di compleanno in una?” Domandò Cassie, guardandosi intorno con la bocca aperta.
“Beh sì, una volta mi hai detto che non avete mai avuto una festa vera e propria, così…” Cominciò Zayn.
“Abbiamo voluto pensarci noi.” Completò la frase Harry.
“Siete due pazzi.” Mormorai. Sentivo gli occhi lucidi e un nodo in gola inspiegabile. Perché mi stavo commuovendo per così poco? Perché non era poco. Era tantissimo. Harry, il ragazzo che amavo, aveva organizzato qualcosa di bellissimo. Per me. E Zayn aveva fatto la stessa cosa per Cassie.
Com’eravamo diventate le due ragazze più fortunate del mondo?
“Non è finita.” Disse Fossette, prendendomi per mano e guidandomi verso la finestra del soggiorno, quella che portava in giardino.
 
All’esterno della casa le decorazioni erano tutte dedicate al nostro ventiduesimo compleanno. C’erano tavoli con pasticcini, bibite e qualunque tipo di finger food immaginabile.
“Ragazzi, ma non avete esagerato un po’? D’accordo, Niall mangia per trenta persone, ma siamo solo in dieci.” Domandai.
Zayn scosse la testa, sorridendo dolcemente.
“Vedi, è qui che sbagliate.” Rispose. “So che vi aspettavate dieci persone, ma…”
Improvvisamente dalle porte del garage di Harry cominciarono a uscire amici e tutti urlarono contemporaneamente: “Sorpresa! Tanti auguri!”
Riconobbi Elle, Piper, Niall, Louis, Liam, Sophia (la mia datrice di lavoro, non la ex ragazza di Liam), Amber, Eleanor (la ragazza di Louis), tutta la band e la crew dei ragazzi, Lou Teasdale e la sua famiglia (suo marito e la sua adorabile bimba), la sorella di Harry, le sorelle di Zayn e persino Paul, il tour manager della band, e Marco, il manager. C’erano anche alcuni compagni del corso di Cassie, Rusty (il collega della mia gemella al negozio di abiti da sposa) e qualche altro amico che avevamo conosciuto a Manhattan durante il nostro anno americano.
“Harry…” Mormorai. Ormai i miei occhi non erano più solo lucidi. Stavo proprio piangendo.
“Buon compleanno, amore.” Sussurrò lui nel mio orecchio e mi diede un bacio sulla guancia.
“Ma tutta questa gente… Elle, Piper… Sophia!”
“Diciamo che Zayn ed io abbiamo preso in prestito il jet privato della band e l’abbiamo spedito a New York a prendere tutte le persone che stavano là.” Replicò lui come se si trattasse della cosa più normale del mondo.
“Io…” Cominciai a dire, ma mi bloccai. Cos’avrei potuto dire davanti a una festa del genere? Non avevo parole. “Ti amo.” Dissi solo.
“Io, in realtà, pensavo che avrei avuto più possibilità di farti finire nel mio letto questa sera, se avessi organizzato qualcosa del genere, quindi…” Scherzò lui.
“Sei un idiota, Harry Styles.” Lo interruppi. Sorrisi e gli diedi un bacio sulle labbra.
“Quanto mi piace quando lo dici.” Replicò lui. “E ti amo anch’io, Kim. Tanto. E non vedo l’ora di farti vedere il mio regalo.”
“Perché, c’è anche un regalo? Oltre a questo?” Domandai, allargando il braccio e indicando il giardino pieno di persone.
“Certo, stasera vedrai.”
“Giuro che se ti sei comprato uno di quegli orribili perizomi da uomo a forma di animale, io…”
“Kim! Auguri!!” Elle interruppe la conversazione e mi abbracciò stretta. Non la vedevo da parecchio, da quando avevo passato un paio di settimane a New York l’estate prima. Si era schiarita i capelli ed era bellissima come sempre. Era perfetta e sembrava che non avesse nemmeno fatto uno sforzo per esserlo.
“Grazie!” Esclamai. Anche Piper, che aveva tagliato i capelli più corti e aveva cominciato a osare un po’ di più con il trucco, mi salutò e mi fece gli auguri e Harry sorrise e mi lasciò con le mie amiche.
Mi raccontarono tutte le novità – Piper era quasi arrivata alla prima laurea ed Elle era finalmente stata promossa e aveva cominciato a scrivere pezzi per il giornale – e poi mi lasciarono nelle mani di Sophia ed Amber, che mi parlarono del lavoro a New York, di tutti gli ultimi servizi fotografici e del nuovo assistente personale, che aveva combinato dei casini enormi nelle sue prime due settimane di lavoro, poi era uscito per andare a pranzo e non era mai più ritornato. Era scappato a gambe levate e avevano dovuto assumere un’altra persona.
Ero felice ed era tutto merito di Harry Styles. Di Fossette.
 
Era tardi – molto tardi – e tutti gli ospiti se ne erano andati (chi a casa propria e chi in hotel gentilmente prenotati da Harry e Zayn per l’occasione). Avevamo bevuto tutti, forse anche un po’ troppo – e ci eravamo divertiti.
Louis ci aveva obbligati a fare una gara di karaoke, urlando “Buon Natale a tutti!” alla fine di ogni canzone, nonostante non fosse nemmeno dicembre, Niall aveva organizzato una partita a calcio e aveva rotto il finestrino della Range Rover nera di Harry, lanciandoci contro il pallone con troppa forza, e Liam si era auto-eletto barista per la serata e aveva mischiato cocktail per tutti. Ed erano forti. Fortissimi.
Talmente forti che verso la fine della serata le inibizioni erano sparite e avevamo beccato Niall e Piper baciarsi dietro un cespuglio. E Liam ed Elle uscire da una delle camere degli ospiti della casa di Harry. Lui con la camicia fuori dai pantaloni e lei con la maglia al contrario.
Era un po’ come un matrimonio, tutti gli ospiti si erano ubriacati e si erano create nuove “amicizie.” Oppure erano stati commessi grandi errori, non ne avevo idea. L’avrei scoperto solo con il passare del tempo – e, conoscendo Piper, avrei dovuto obbligarla a raccontarmi quello che era successo con Niall. Elle, invece, me l’avrebbe detto più che volentieri. Infatti ero sicura che mi avrebbe telefonato proprio quella sera (o al massimo la mattina dopo) per dirmi quello che aveva fatto con Liam. Non che ci volesse un genio per immaginarlo, ma era una delle mie migliori amiche. L’avrei ascoltata parlare per ore anche di noccioline e sarei stata felice di farlo.
“Pronta per il mio regalo?” Mi chiese il ragazzo quella sera.
“Credo di sì.” Mormorai.
Zayn e Cassie erano tornati a casa di lui per la notte e, come avevo previsto, la mia gemella era impazzita quando aveva visto i miei regali, cioè l’agenda “Life Planner” di Erin Condren (erano anni che mi diceva che averne una era il sogno della sua vita) e l’agenda “Wedding Planner”, sempre della stessa designer – non per il suo lavoro, ma per organizzare il suo stesso matrimonio. Zayn le aveva regalato l’anello a San Valentino di quell’anno!
 
Fossette mi portò nella sua camera da letto ed io sospirai.
“Ti giuro che non sono pronta a vederti con niente e la testa di qualche animale proprio lì. Tipo un elefante.” Borbottai, strascicando un po’ le parole.
Lui rise e scosse la testa. Invece di spogliarsi, come sospettavo che avrebbe fatto, aprì l’armadio, estrasse uno scatolone piuttosto grande e me lo porse.
Lo appoggiai sul letto, sentendomi improvvisamente più sobria, e cominciai a scartarlo.
Al suo interno trovai una macchina fotografica vintage degli anni Cinquanta con tanto di borsa di pelle a tracolla per portarla in giro.
“Harry…” Mormorai.
“Ti piace?”
“È bellissima, io… grazie!” Esclamai. Studiai l’apparecchio con attenzione, notando ogni piccolo dettaglio, poi lo appoggiai con cautela e abbracciai il ragazzo.
“Sono felice che ti piaccia.” Sussurrò lui nei miei capelli.
“Aspetta.” Dissi. Armeggiai con la fotocamera che mi aveva appena regalato per qualche minuto, poi scattai una foto a Fossette. “Questa è per ricordare per sempre uno dei momenti più felici di tutta la mia vita.” Aggiunsi.
“In questo caso…” Harry aprì velocemente il cassetto del suo comodino e prese qualcosa. Poi tornò da me e si mise su un ginocchio. “Stavo aspettando il momento giusto per farlo, ma nessun momento sarà mai più giusto di questo.” Disse. Cominciai a sentirmi più sobria e più nervosa. “Insieme abbiamo vissuto grandi avventure e vorrei chiederti di imbarcarti in quella più grande di tutte con me. Ho girato il mondo in lungo e in largo e, in qualche modo, mi sono ritrovato a New York, nello studio di Sophia, proprio al momento giusto. Sei stata una persona difficile da conquistare, ma sono felice di esserci riuscito. So con certezza che tu sei la persona con cui voglio passare il resto della mia vita, come so che ti amo un po’ di più ogni giorno che passa. Mi rendi sempre più felice… Kimberly Fletcher, vuoi sposarmi?”
Chiusi la bocca, che non mi ero accorta di aver aperto fino a quell’istante, e la coprii con le mani.
Harry aprì la scatola di velluto che aveva in mano e mi mostrò un bellissimo anello con un solitario di diamante.
Stava capitando davvero a me? La stessa cosa per cui avevo sbuffato e roteato gli occhi al cielo prima di partire per New York?
“Io… sì, Harry. Sì!” Esclamai. Capii immediatamente come aveva dovuto sentirsi la ragazza del ristorante e fui particolarmente grata a Fossette per non aver deciso di fare una cosa del genere in un posto pieno di gente.
Il ragazzo estrasse l’anello dalla scatoletta e me lo infilò al dito.
Lo abbracciai e lo baciai, accarezzandogli una guancia e passando una mano nei suoi bellissimi capelli ricci. Non riuscivo a credere che una cosa del genere fosse successa proprio a me. E, soprattutto, non riuscivo a credere che ero felice che fosse successa.
“Ehi, visto che Cassie non ha ancora deciso una data… la farai scegliere prima a lei? Così non litigherete?” Domandò Harry dopo qualche secondo.
“Non lo so.” Dissi. “Ovviamente non abbiamo ancora potuto parlarne, perché non avevo idea che mi avresti chiesto una cosa del genere… ma Cassie è una delle persone più importanti della mia vita. Abbiamo condiviso tutto, magari potremo condividere anche questo.” Aggiunsi, pensierosa.
“Un doppio matrimonio con Cassie e Zayn?” Domandò Harry. Ci pensò per qualche secondo e poi annuì e un sorriso spuntò sulle sue labbra. “Mi piace come idea. Zayn è uno dei miei migliori amici, non sarebbe per niente male sposarsi nello stesso giorno e nello stesso posto. Potremmo invitare tutte le nostre famiglie e gli amici – che tanto sono gli stessi – e… sì, mi piace!”
 
Recuperai il mio telefono dal letto, scattai una foto all’anello e la mandai alla mia gemella. Pochi secondi dopo sentii la familiare suoneria dei messaggi e lessi la sua risposta.
“OH MIO DIO! HAI DETTO DI SÌ, VERO?”
Non riuscii nemmeno a digitare la risposta, perché Cassie mi stava già telefonando.
“Ho detto di sì!” Esclamai, ridendo.
“Non riesco a crederci, sono così felice per te! Dimmi che hai pensato anche tu a quello che ho pensato io, ti prego.”
“Doppio matrimonio?” Suggerii.
“Sì. Voglio condividere il giorno più importante della mia vita con le persone più importanti della mia vita.” Rispose lei.
“Anch’io.” Replicai con un sorriso.
“Allora è fatta, domani pranziamo tutti insieme, controlliamo i calendari di quei due pazzi e scegliamo una data insieme. Oh mio Dio, sono così contenta!” Cassie interruppe la conversazione e sentii che stava urlando: “Zayn! Kim e Harry si sposano!” e scoppiai a ridere.
“Deduco che sia felice dell’idea?” Suggerì Harry, abbracciandomi da dietro.
“Felice è un eufemismo.” Risposi, voltandomi e baciandolo. Il pensiero che quella sarebbe stata la prima volta che avremmo fatto l’amore da fidanzati ufficiali comparve nella mia testa e ridacchiai contro le labbra di Fossette. Non riuscivo ancora a crederci.
Harry cominciò a togliermi il vestito ed io lo aiutai a liberarsi della camicia e appena la mia pelle sfiorò la sua mi dimenticai completamente di qualsiasi cosa. Poi, mentre il ragazzo iniziò a darmi piccoli, leggeri baci sul collo, nella mia mente comparve un unico pensiero: devo ricordarmi di ringraziare la farfalla che, da qualche parte nel mondo, ha sbattuto le ali e ha messo in moto le cose per farci incontrare.
Ero la persona più felice del mondo. Certo, avevo dovuto superare tante cose nella mia vita, ma finalmente avevo raggiunto il mio lieto fine.

 

The End.



Siamo arrivati alla fine anche di questa storia! Non sapevo come sarebbe andata a finire quando l'ho iniziata. Avevo solo avuto un'idea e ho cominciato a scriverla. Ci sono stati momenti in cui mi è venuta voglia di sbattere la testa contro il muro, momenti di crisi, momenti in cui ho odiato a morte tutti i personaggi, momenti in cui li ho amati, momenti in cui ho scritto due o tre capitoli in un giorno solo... insomma, è stato come un giro sulle montagne russe, ma sono contenta del risultato! Voglio bene a questa storia e a questi personaggi, per un milione di motivi e voglio bene a voi perché siete stati tutti così buoni con me. Perché avete seguito tutta la storia, l'avete inserita nelle preferite, ricordate o seguite e perché ogni settimana mi avete fatta commuovere con le vostre bellissime recensioni. Quindi GRAZIE, perché io scrivo per liberare la mente dalle storie che si formano ogni giorno, ma voi siete incredibili e continuate a farmi venire voglia di migliorare per regalarvi qualcosa di scritto sempre un po' meglio. Mi date la motivazione giusta per continuare a pubblicare e scrivere. <3
E grazie anche se avete letto fin qui e non avete mai commentato. Voglio che anche voi "lettori silenziosi" vi sentiate apprezzati, perché per me significa tantissimo il fatto che voi abbiate deciso di passare il vostro tempo leggendo proprio la mia storia, tra le migliaia che ci sono su questo sito.
È arrivato il momento dei saluti finali anche questa volta. Io spero di rileggervi tutti in futuro e spero davvero che questa storia vi sia piaciuta e che via abbia trasmesso qualche emozione.
Vi linko quella che ho iniziato qualche settimana fa, "Little White Lies", se avete voglia di leggere altro di mio.


Alla prossima e un bacione grande a tutti! Grazie per aver condiviso questo "viaggio" alla ricerca dell'amore e della felicità con Kim, Cassie, Fossette, Zayn (e ovviamente tutti gli altri) e con me!

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