Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: SaraJLaw    12/08/2014    4 recensioni
È trascorso un anno dagli eventi narrati nel film. La regina Elsa, a causa di un sortilegio, viene relegata nel nostro mondo, in una piccola contea degli Stati Uniti. Lì dovrà vedersela con persone che pensano sia solo un personaggio delle favole, ma anche con chi ha fiducia in lei.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I


Il vento freddo faceva vorticare i fiocchi di neve che cadevano dal cielo, formando delle spirali bianche che impedivano di vedere al di là del proprio naso. L'inverno aveva raggiunto il regno di Arendelle e tutti gli abitanti si adoperavano per recuperare legna abbastanza secca e vestiti pesanti. L'unica persona che si trovava a suo agio era la regina Elsa, la quale camminava tra la neve senza sentire la morsa del freddo, coperta solo dal bellissimo abito di cristalli creato da lei stessa un anno prima. I giorni in cui l'intero fiordo era stato ricoperto di ghiaccio in piena estate erano solo un ricordo lontano, sostituito ormai da una sensazione di pace e tranquillità che Elsa non credeva avrebbe mai provato nella sua vita. Almeno non da quando, a soli otto anni, era stata costretta a isolarsi e chiudersi in sé stessa a causa dei suoi poteri. Quando con la mente tornava a quei momenti pieni di tristezza, Elsa sentiva il suo cuore stringersi in una morsa di autentico dolore, dovuto alla mancanza della persona che più contava per lei: Anna, la sua sorellina. Durante il grande inverno, la principessa era partita per andarla a cercare, incurante del freddo, era quasi morta per lei ed Elsa, grazie all'amore, era riuscita a controllare i suoi poteri. Da allora, le due sorelle erano inseparabili e ad entrambe sembrava di sognare, tanto era stato il desiderio di stare insieme di nuovo.

Quel giorno Elsa stava tornando al castello e le continue raffiche di vento scompigliavano i suoi bellissimi capelli biondi raccolti in una treccia e il lungo velo azzurro del vestito svolazzava disordinatamente dietro la schiena. Per evitare quei piccoli inconvenienti, Elsa mosse leggermente la mano destra per far calmare la tempesta e contemporaneamente formò uno strato di ghiaccio sotto i suoi piedi, per evitare di sprofondare nella neve a ogni passo. Ormai prossima ai grandi portali del palazzo reale, la sovrana scorse una figura accovacciata contro un albero e si rese subito conto dei forti tremolii che la scuotevano; si affrettò nella sua direzione, e mentre l'aiutava a mettersi in piedi, s'accorse che la persona in questione era una donna di qualche anno più grande di lei.

<< Venite con me, forza! >> disse con voce chiara e decisa. L'altra ragazza annuì a scatti e si fece accompagnare fin dentro il palazzo. Una volta lì, Elsa ordinò alla servitù di occuparsi di quella povera donna affinché non morisse di freddo; la regina stava per andare via quando una mano le afferrò con sorprendente forza il polso e si voltò sorpresa verso la ragazza che, notò, aveva dei lunghi capelli ramati e dei grandi occhi verdi. Il tutto la rendeva incredibilmente familiare.

<< E-e così, s-sei tu la f-famosa... Elsa. >> disse la giovane, che si sforzò moltissimo per battere il meno possibile i denti. La sovrana la vide allontanarsi e a sua volta si diresse dalla parte opposta, verso la grande biblioteca.

Mentre camminava, le sembrava di sentire una strana sensazione, un'inquietudine dovuta alle parole di quella donna, soprattutto al modo in cui le erano state rivolte: nonostante i forti tremori, Elsa aveva distinto chiaramente il risentimento nella sua voce, ma ciò che più l'aveva turbata erano gli occhi, così familiari e pieni di rabbia. Quando giunse in biblioteca, la regina era ancora immersa in quei pensieri e non si accorse della presenza di Anna, che leggeva un libro comodamente sdraiata su uno dei divani in velluto rosso. La sorella più giovane però vide l'altra entrare e subito si mise a sedere composta, sfogliando le pagine del tomo che teneva in grembo e ridacchiando tra sé, specialmente quando Elsa la trovò e si portò una mano al petto per lo stupore, visto che era convinta di essere sola.

<< Anna, che ci fai qui? >> domandò la sorella maggiore mentre scuoteva leggermente la testa, facendo finta di niente.

<< Sto leggendo! È questo che si fa in biblioteca, o no? >> rispose l'altra, divertendosi nel vedere Elsa cercare di apparire imperturbabile sempre e comunque. La giovane sorrise brevemente e andò a sedersi accanto ad Anna. Amava la neve, il freddo e la sensazione di libertà che il suo potere le dava, ma si rendeva conto che niente era paragonabile all'intimità di quelle stanze in cui solo di recente aveva messo nuovamente piede e alla piacevole sensazione dei camini accesi che illuminavano le pareti, formando curiose ombre intorno agli oggetti; lo sguardo della regina cadde su una scatola di cioccolatini, quasi completamente vuota, poggiata sul tavolino da tè di fronte al divano e guardò la sorella con un sopracciglio alzato e le labbra strette, come se stesse cercando di non ridere. La principessa conosceva quell'espressione e sorrise. << Serviti pure! >>

Elsa mangiò due cioccolatini, masticando lentamente, assaporando il gusto del cioccolato fondente e della menta, tenendo però lo sguardo fisso nel vuoto, chiaramente distratta da qualcosa nella sua testa; Anna se ne accorse e poggiò una mano sulla spalla della sorella, sorprendendosi ancora una volta di quanto la sua pelle fosse piacevolmente fresca al tatto. << Elsa? Stai bene? >>

La giovane si voltò verso di lei, sorrise e coprì la mano di Anna con la propria, stringendola leggermente. << Non preoccuparti, stavo solo pensando. >>

La principessa annuì e spostò una ciocca ribelle di capelli rossi dietro l'orecchio. << Ti va di parlarne? >>

<< Magari è una sciocchezza, ma non so. Ricordi il bosco a est del castello? >>

<< Intendi quello dove vai praticamente ogni giorno? >>. Sapeva che la sorella si recava in quel luogo isolato per esercitare il suo potere, senza perdere familiarità con esso.

<< Sì. Poco fa, mentre tornavo qui, ho trovato una donna appoggiata contro un albero. Stava congelando e l'ho portata nel palazzo, così Gerda e Kai avrebbero potuto aiutarla. Pare che mi conosca, o comunque abbia sentito parlare di me. Non ci siamo mai incontrate, ne sono sicura, ma è come se l'avessi già vista. Strano, vero? >>

La sorella più piccola aggrottò le sopracciglia, non capendo dove l'altra volesse arrivare. << LE hai salvato la vita, ma cosa ti turba così tanto? >>

<< Penso che ce l'abbia con me per qualche motivo, anzi è come se mi odiasse. >>

Anna sbuffò, divertita dall'eccessiva apprensione della sorella. << Elsa, come può odiarti se non vi conoscete neanche? >>

La giovane regina fissò lo sguardo su un punto imprecisato della stanza e strinse le braccia intrno a sé, come faceva sempre quando qualcosa non andava. << So che non ha senso, ma avresti dovuto vedere i suoi occhi. >>

<< Quella donna stava per morire! Non sappiamo cosa le sia passato per la testa mentre era in quelle condizioni. >>

Due grandi occhi blu-ghiaccio la fissarono dubbiosi. << Tu credi? >>

La principessa si alzò per inginocchiarsi di fronte alla sorella, prendendole le mani e stringendole con forza. Quella era una situazione alquanto insolita: di solito era Elsa, riflessiva, diplomatica e controllata, a cercare di consolare e rassicurare la turbolenta e impacciata Anna. << È impossibile provare odio nei tuoi confronti e non lo dico solo perché siamo sorelle. Tutto il regno ti ama e l'unico folle a non farlo era Hans. >> Entrambe assunsero istintivamente un'espressione ostile al ricordo del principe che aveva cercato di ucciderle e di usurpare il trono di Arendelle.

Due discreti colpi alla porta ruppero il silenzio che si era venuto a creare e subito Gerda apparve sulla soglia; si profuse in un profondo inchino e si avvicinò alle due sorelle, rivolgendosi alla regina. << Chiedo scusa ma volevo informare Vostra Maestà delle condizioni della donna che avete portato qui. >>

Elsa si sporse leggermente in avanti, curiosa. << Dimmi pure. >>

<< È bastato un bagno caldo e un paio di coperte per rimetterla in sesto. Si è ripresa del tutto. >>

La sovrana fece un cenno di approvazione verso la governante e si alzò in piedi. << Molto bene. Portami da lei per favore, vorrei parlarle. >>

<< Come desiderate, Vostra Maestà. >>

Anna si alzò a sua volta e trattenne la sorella per un braccio. << Lo so che ti ho appena detto di non preoccuparti ma se non ti senti tranquilla... >>

Elsa la interruppe, abbracciandola, sorridendole poi dolcemente quando si separarono. << Va tutto bene, sul serio. Voglio solo chiederle come sta e perché si trovava fuori con questo freddo. Assicurarmi che il mio popolo stia bene è un mio dovere. >>

La principessa annuì e la sorella maggiore ammiccò, seguendo poi Gerda lungo il corridoio, senza riuscire a evitare che quella strana e infondata inquietudine l'attanagliasse di nuovo.






Buonasera! :)

Qualche mese fa mi sono appassionata alla serie tv Once Upon A Time (*-*) e dalla quarta stagione saranno presenti anche i personaggi di Frozen, altro film che amo tantissimo (*-*)

La regina Elsa è il mio personaggio preferito e mi sono chiesta: cosa accadrebbe se, per un motivo X, arrivasse nel nostro mondo? E non a Strorybrooke, dove è normale vedere la magia dietro ogni angolo, ma in una città normalissima, con persone normalissime. Come reagirebbe Elsa? Chi potrebbe incontrare? Così ho buttato giù qualche idea e spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Come sempre, mi piacerebbe sapere quali sono le vostre impressioni e ricevere consigli e/o critiche da voi, sono sempre utilissimi :)

Vorrei ringraziare Hendy per avermi dato un sacco di ottimi suggerimenti sia per questa parte sia per lo sviluppo futuro della storia. Mi fa diventare matta però è una grande ;) XD


Alla prossima!

Sara




  
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