Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Aliak    12/08/2014    2 recensioni
250 anni sono passati dalla distruzione della sfera degli Shikion e l'eleminazione di Naraku, pian piano era tornata la pace in quelle terre, e tutto sembrava aver preso una buona piega, si eran creati accordi tra umani e alcuni demoni portando così una convivenza serena, anche se rimanevano alcuni focolai accesi fra le tante fila di entrambi. Qualcosa sta per cambiare, chi riporterà ora la pace, quando ormai i nostri vecchi eroi non ci sono più, e chi è rimasto sembra essersi estraniato dal mondo...
NB:Il personaggio principale di questa Fanfiction, sarà il figlio di Sesshomaru e Rin, saranno presenti anche altri personaggi presenti nel manga, anche se visto il periodo in cui si presenta la storia tutti i personaggi umani, saranno morti. Principalmente quindi saranno presenti quasi unicamente personaggi nuovi, o comunque secondari della storia, spero che piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Jaken, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Sapeva bene che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, l'aveva vista invecchiare anno dopo anno, mentre su di lui non sembrava mai passare il tempo, sapeva che era nella stessa natura umana quel percorso, ma non accettava che tutto terminasse lì in quel momento, non poteva lasciarlo dopo quegli anni passati insieme, non doveva lasciare lui, ne tanto meno suo figlio, era ancora troppo piccolo, avrebbe avuto bisogno della sua madre, invece lo aveva lasciato nelle mani di sua madre per il bene di lei per il bene del piccolo, e ora lui era così lontano e non poteva vederla per un'ultima volta. Sesshomaru dal canto suo la stringeva fra le sue braccia quel corpo che stava esalando un'ultimo respiro, e non avrebbe potuto riportarla indietro non questa volta, l'aveva già fatto troppe volte aveva rimandato la sua morte, e ormai il suo corpo non avrebbe potuto resistere di nuovo. 
  

***Flashback*** 

Il viso era imperlato dal sudore, contorto dal dolore che deformava la bellezza di quella creature, con un ultimo sforzo con le forze che ormai l'avevano abbandonata, la levatrice prese il neonato, fra le braccia imperlato del rosso sangue con ancora il cordone ombelicale attaccato, non piangeva non sentiva quell'urlo la madre temeva che i suoi sforzi fossero stati vani, che nel partorirlo l'avesse perso, ma la levatrice si allontanò da lei andando a lavare, e tagliando infine il cordone ombelicale lo avvolse in un lenzuolo e lo porse alla donna, che lo prese tra le sue braccia notando che era vivo, quel piccolo esserino lo guardava con gli stessi occhi ambrati di suo padre, presentava quei bei capelli argentei, una piccola falce di luna calante sulla fronte, e due strisce viola sulle guance, una per ogni guancia lo sguardo si spostò sulla testolina notando che non presentava le orecchiette da cane, bensì mostrava un aspetto simile a quello di un demone puro presentava anche la bianca pelliccia, che aveva suo padre la sfiorava delicatamente sentendo quel tocco soffice sotto le sue dita. 
- Mia signora è un bellissimo maschietto, che nome gli daremo?- gli domandò la levatrice mentre si voltava verso la porta della camera che venne spalancata di colpo rivelando la figura del suo amore più grande, era riuscito a arrivare in tempo, per vederlo nascere si sollevò con la schiena sedendosi sul letto, mentre lui si avvicinava a lei, e si sedette accanto. 
-Che nome gli diamo?- Gli domandò all'amato, porgendogli il piccolo pargolo, gli occhi di Sesshomaru mostravano il chiaro stupore, nel vedere quella piccola creatura, non credeva ai suoi occhi, quel bambino non era un mezzo demone come si era aspettato, essendo la madre una umana, quello che stava tenendo tra le braccia era un demone puro, lo poteva avvertire dal suo odore, dalla sua piccola aura maligna, per quanto fosse ancora un neonato ne era certo, com'era possibile?  
-Sesshomaru!!- Fissava il viso del suo amato perplessa di solito manteneva una compostezza, non mostrava mai emozioni soprattutto davanti a sconosciuti eppure vedeva, lo sguardo perplesso, lei ripoggiò lo sguardo sul suo neonato che allungo delicatamente le manine a afferrare una delle sue nere ciocche dei capelli tirandole, schiudeva la piccola bocca come a far capire che aveva fame, e notò solo ora le dita artigliate del suo piccolo e le zanne che comparivano sotto le sottili labbra.  
-Miei signori- Disse la levatrice fissando entrambi. 
-Vattene- Gli urlò contro il proprio compagno e la donna uscì di corsa dalla stanza, e poco dopo vide il suo piccolo servitore fidato far capolino nella stanza. 
-Ohhh- Fu l'unica esclamazione che uscì dalle labbra del piccolo demone, quando notò la coppia ma non tanto per loro ma per il pargolo che il suo signore teneva tra le braccia  
-com'è possibile?-  domandò al suo signore avvicinandosi con cautela 
- cosa succede?- chiese Rin mentre fissava i due, anche se incominciavano a sorgergli dei dubbi, sentì uno strattone tanto forte da fargli urlare dal dolore, se prima non aveva usato abbastanza forza per farsi notare, ora il suo bambino gli aveva tirato tanto i capelli da temere di rischiar che gli si staccasse la testa dal proprio collo, le lacrime uscirono dagli occhi con la testa ancora dolente, se la massaggiava gli bruciava il cuoio capelluto, come poteva un neonato avere tanta forza. 
-Iriumaru devi moderare la tua forza, o farai del male a tua madre- disse al bambino, ma come avrebbe capito un bambino tanto piccolo, di pochi minuti di vita quello che aveva detto suo padre, però lasciò delicatamente la presa e allungò una manina a cercar di sfiorare dolcemente il braccio della madre, come a cercar di scusarsi. Allungò delicatamente le braccia verso il suo compagno cercando quindi di prendere il neonato di nuovo in braccio, lo stesso non rifiutò lo lasciò nelle sue mani, lo avvicinò al seno prosperoso e pieno di latte, e il piccolo cominciò a poppare avidamente sentiva i canini contro la sua pelle, lo vide chiudere gli occhietti, poggiando le manine sul suo seno, sentì le labbra del suo amato sfiorargli la bocca, sentì quel dolce bacio sulle sue labbra, sorrise dolcemente. 
 
Erano passati qualche giorno e il piccolino già dimostrava capacità al di fuori del naturale, una mattina mentre faceva una passeggiata con sua madre, vedendo un leprotto nel prato del giardino, si illuminò l'istinto predatorio prese il sopravvento su di lui portandolo a mutare nella sua vera forma, quella di un demone cane. Rin rimase scioccata e interdetta da quello che era successo vedeva quel piccolo demone cane, che era già quasi più grande di un cane di taglia medio grande, muoversi deciso su quelle quattro zampe, senza nessuna difficoltà correndo all'inseguimento di quella creaturina, afferrandolo infine riuscendoci tra le fauci per poi mangiarselo come se niente fosse, era scioccata seguiva la scena ferma immobile in parte terrorizzata, mentre il bianco demone cane gli si avvicinava con le fauci ancora insanguinate, e i denti in bella mostra affilati come rasoi. La paura prese il sopravvento e svenni semplicemente. 
Quando si risvegliò era nella sua camera, era da sola non c'era ne Iriumaru ne il suo amato, sollevandosi dalla posizione di prima, infine si mosse in direzione della porta della sua stanza e solo in quel momento Jaken entrò. 

 -mia signora dove andate- chiese a Rin  

-dove sono Sesshomaru e Iriumaru- Gli domandò aspettando quindi una risposta, vide lo sguardo del demone rospo rattristirsi, e per un attimo il cuore si fermò  

- che cosa gli è successo?- gli domandò mentre stava per uscire di corsa dalla sua stanza, ma quello la fermò  

-non è successo nulla, ma nessuno dei due è a palazzo- si girò verso Jakken e gli domandò  

-dove sono andati?- ci fu un breve silenzio e infine il vecchio rospo parlò  

-Il padrone è andato a cercare un vecchio amico di suo padre per chiedergli spiegazioni- lo sguardo di Rin era perplesso, lui continuò a parlare  

-Iriumaru non è un semplice mezzo demone mia signora, come avete voi stessa costatato sembra essere un demone puro, cosa che dovrebbe essere impossibile, invece è successo ed è pericoloso per voi- ammise con un po' di rimorso  

- in che senso?- sospirò 

 -già un mezzo demone, può provocare danni a un essere umano notevoli, per quanto possa essere un neonato, ma un demone puro ne può creare ancor maggiori aveva paura che vi facesse del male, involontariamente per questo se n'è andato portandolo via con se, cercando aiuto- ammise, lei rimase stupita da quanto gli aveva detto il piccolo Jaken, e non sapeva che fare, ne che dire aveva paura per il suo bambino e il suo compagno, se gli fosse successo qualcosa durante il viaggio. 
  

**** 

Da tre giorni era in viaggio, solo lui e il suo bambino che attualmente dormiva sereno fra le forti braccia del padre, addossato alla sua bianca pelliccia, sentiva le mani di lui trattenere alcuni ciuffi, con fermezza aggrappandosi alla stessa, così piccolo e aveva già tale forza, si aspettava che alla separazione da sua madre piangesse, invece non  aveva fatto un fiato in realtà fino a ora non l'aveva mai sentito piangere, nemmeno quando aveva fame, era freddo si faceva capire in altri modi ma non era tipo da esprimersi con un pianto. Il pensiero volò alla sua Rin, alla paura che era sorta quando tre giorni fa l'aveva trovata nel giardino interno del suo palazzo, svenuta davanti a suo figlio che era mutato nella sua vera forma, che aveva le fauci sporche di sangue, all'inizio aveva temuto gli avesse fatto del male, a vede quella scena era entrato nel panico ma quando si accorse che l'odore del sangue era quello di una lepre e non quello di Rin si calmò, lo fece tornare nella sua forma umana e aveva portato sua moglie nelle sue stanze. Aveva quindi deciso di partire, lui e il suo bambino alla ricerca di una qualche spiegazione per quello che era successo, inizialmente aveva pensato di andare da sua madre, ma conoscendola se avrebbe saputo chi era la madre del bambino si sarebbe arrabbiata poi si ricordò del vecchio demone albero, e decise di andare nei suoi territori, dopotutto lui sapeva molto sapeva allora della trasformazione di Inuyasha di come fermarla il perché il padre aveva dato tessaiga al secondo genito, e lui poteva forse togliere i dubbi su quella nascita, non che non ne era felice, quando aveva saputo che Rin era incinta, si era rassegnato a avere un mezzo demone come il suo fratello minore, alla fine negli anni aveva imparato a apprezzarlo e non gli sarebbe dispiaciuto aver un figlio mezzo-demone, invece il caso il destino o la fortuna aveva portato a lui un demone puro, pure se la madre era una semplice umana. 
Arrivò nei pressi di quella foresta, atterrò cominciando a camminare per la stessa, per raggiungere il luogo dove risiedeva la vecchia magnolia, il piccolo si mosse nel sonno emettendo piccoli versetti, abbassò lo sguardo si di lui, mentre il piccolo aprì gli occhi ambrati, si incontrarono quelle iridi gemelle, mentre il piccolo gli fece capire che aveva fame.  

-siamo quasi arrivati dopo mangeremo- il piccolo lo guardò con uno sguardo di intesa, e si riappisolò in braccio a suo padre.  

-Sesshomaru è un piacere rivederti- Si avvicinò alla magnolia, fino scorgere il viso che usciva dal tronco mostrandosi  

-sapevi già perchè stavo venendo, allora saprai anche darmi una risposta-Lo sguardo della magnolia si poggiò sul piccolo pargolo che il suo padrone teneva fra le braccia.  

-non esattamente, in realtà avevo l'impressione che saresti un giorno tornato da me, ma non sapevo esattamente per quale motivo. Tuo padre sarebbe orgoglioso di vederti in questo momento-  donò un occhiata gelida alla vecchia magnolia poi disse  

-non sono venuto per mostrarti mio figlio bensì, per sapere per quale motivo è un demone puro- sospirò la magnolia  

-immagino che sia figlio tuo e di quella bambina che ti accompagnava, se non mi ricordo male si chiamava Rin. In realtà di norma l'unione tra un demone e un umano dovrebbe portare alla nascita, di un mezzo demone, mah..- si fermò per qualche istante a quelle parole  

-a volte succede che la natura di demone prenda il sopravvento su quella umana della madre, quando il bambino viene concepito, e in quel caso o la madre perde il bambino, perché il suo corpo alla fine rifiuta quell'essere contro la sua natura che sta crescendo nel suo ventre, o se sopravvive nascerà un demone puro, perché a annientato la natura umana.- ascoltò in silenzio le parole della magnolia, mentre la stessa allungò i rami in direzione di Sesshomaru, in un gesto eloquente. Non si mosse ne disse nulla. 

 -non gli farò nulla tranquillo, comunque ai visto anche tu con i tuoi occhi quello che è successo con Inuyasha, per quanto fosse nato mezzo demone, ora è a tutti gli effetti un demone puro, in quanto la natura demoniaca a preso il sopravvento alla fine su di lui annientando quella umana, il destino dei mezzi demoni è quello di riprendersi quello che realmente gli apparteneva- si creò per qualche istante un silenzio inquietante tra i due  

-lo sai però cosa è successo- annuì la magnolia mentre Sesshomaru gli porse il piccolo poggiandolo fra i rami della magnolia, in quell'istante lui aprì gli occhi, agitandosi fra i rami di quello non voleva stare lontano dal padre  

-l'hai più rivisto d'allora?- gli domandò, lo vide scuotere il capo, mentre il piccolo lentamente incominciò a mutare, ma fù il padre a fermarlo riprendendolo in braccio, e calmandolo alla fine  

-così piccolo e già controlla così bene la sua reale forma incredibile. Questo piccolo da grande farà grandi cose, potrebbe anche diventare più forte di te, e di anche vostro padre- notò un sorriso orgoglioso del demone cane, mentre sollevando lo sguardo verso il cielo, perché aveva percepito l'odore a lui noto, scorse la figura della Kami sopra le loro teste che sorvolava i cieli. 

 - a quanto pare ha avvertito il tuo odore- Un basso ringhio uscì dalle labbra di Sesshomaru, che si sollevò infine in cielo lasciando la magnolia, mutando avvicinandosi alla madre, scelsero un punto non troppo distante per atterrare in quella piccola radura, riprendendo la loro forma umana.  

-Sesshomaru è un piacere vederti di nuovo da queste parti.. - si voltò fissando sconcertata la piccola figura di suo nipote che si stava avvicinando di corsa nella sua forma originale, era ancora troppo piccolo per librarsi in aria ma di certo in quella forma era abbastanza veloce, a muoversi anche da terra. Un ringhio uscì dalle labbra di suo madre, e vide di colpo suo figlio fermarsi, aveva rizzato pelo e stava ringhiando a sua volta alla madre, seppur la coda era finita in mezzo alle zampe.  

-Smettila madre- disse mentre muoveva un passo verso quella  

-Ma guarda come sono spavaldi questi cuccioli ormai, gli Inu ormai non si da più una buona educazione sul rispetto di chi è più in alto nella gerarchia- Si stava avvicinando a suo figlio e aveva alzato la sua aura tanto da intimorirlo, schiacciandolo quasi a terra con la stessa come avrebbe punito un qualsiasi inu che avesse osato metterglisi contro, l'afferrò per un braccio scaraventandola infine lontano, l'aveva colta alla sprovvista e non fece nulla per fermarlo, rialzandosi disse  

-che cosa diavolo combini figlio mio, perché proteggi...- quando lo vide mutare, notò che era poco più di un neonato, così piccolo già mostrava tali qualità  

-chi è?- anche se nello stesso momento in cui  fece la domanda avvicinandosi notò due segni distintivi, delle loro dinastie, i segni viola del suo defunto ormai marito, e la piccola falce di luna sulla fronte del piccolo, quegli occhi dorati del neonato la sfidavano ora protetto da suo figlio, lo teneva saldamente tra le braccia con fare che non aveva mai visto in suo figlio, e capì chi era quel bambino.  

-non mi dici nulla? mi dai un erede e manco me lo mostri? mi odi così tanto- lui accarezzava suo figlio con molta delicatezza, cercando di tranquillizzarlo  

-non ti odio, semplicemente non sapevo come avresti reagito- sorrise avvicinandosi ai due ancora di più  

-oh sarò fredda gelida, ma nessun essere vivente non sarebbe contento dell'arrivo di un cucciolo del proprio figlio. Chi è la madre?- gli domandò -Rin- sentì quella risposta, perchè quel nome gli era familiare, ma non capiva il perchè i pensieri vorticarono nella sua mente ricercando il perché gli era familiare, poi arrivò la risposta, ma allo stesso tempo non poteva essere così  

-lui non è un mezzo demone, non può essere quella umana sua madre- Arrabbiato gli rispose  

-invece si, perchè dovrei mentirvi?- Non aveva del tutto torto, soprattutto perché avrebbe dovuto mentire sulla madre del piccolo  

-andiamo al castello- Sesshomaru non sembrò ribattere le parole della madre, arrivarono al castello per quanto quel luogo avesse diversi anni, rimaneva immutato era rimasto come allora quando lui stesso era piccolo, si mossero verso la sala del trono, intanto avevano parlato di quello che gli aveva detto la magnolia, e delle sue paure le aveva ammesse alla fine di fronte a lei, anche se non era del tutto convinto fosse la cosa giusta, ma non sapeva che altro fare. 

 -forse sarà meglio che me ne occupi io, è troppo pericoloso lasciarlo nelle mani di quella umana- sentì le parole della madre e ribatté 

-ci sono io a fianco a lei, non mi serve il tuo aiuto- disse mentre Iriumaru spostava lo sguardo tra la nonna e suo padre  

-ci sono cose che solo una inu come me può insegnargli e che un umano non potrebbe mai, e nemmeno tu Sesshomaru, per quanto sia un demone cane valoroso e abile non ci riusciresti- Non si fidava di lei non riusciva per quanto l'avesse allevato nel migliori dei modi, non sembrava essere sicuro di lasciarlo nelle mani di sua madre, il suo bambino  

-pensaci se vuoi, ma pensaci in fretta o te ne pentirai se succederà qualcosa alla tua compagna- a quelle parole si convinse, con riluttanza di suo figlio, lo lasciò nelle mani di sua madre, per la prima volta, lo vide versare lacrime, piangendo mentre si allontanava, promettendogli che sarebbe tornato al più presto, insieme alla mamma. 
  

***Fine Flashback*** 

Erano passati cinquant'anni e Iriumaru cresceva come un vero piccolo demone, ancora mostrava 5 anni mentre sua madre ormai andava per i 70, in quegli anni gli aveva fatto visita spesso insieme al proprio compagno, la Kami non era stata del tutto contenta, delle visite della suocera, eppure lui sprizzava gioia da tutti i pori ogni volta che lo vedeva, era forte quel ragazzino per quanto fosse così piccolo a parte il giorno che lo aveva lasciato suo padre in quel palazzo, non aveva mai più pianto neppure quando era stata servera con lui ne quando lo aveva punito per qualche marachella, o disastro fatto. Quando andò nella camera del piccolo si accorse che stava guardando fuori dalla finestra, di solito quando entrava si girava verso di lui e la salutava, ma questa volta era rimasto lì a guardare fuori con sguardo perso.  

-che succede Iriumaru?- Domandò avvicinandosi al piccolo notando solo ora da così vicino, che stava piangendo silenziosamente  

-Iriumaru!- Pronunciò quel nome prima che lui l'abbracciasse così forte da mozzargli il fiato, per la presa, di solito non usava tutta quella forza cosa l'aveva sconvolto a tal punto, fra un singhiozzò e un altro sentì quelle poche parole, decifrabili che uscirono dalle di lui labbra tra un singhiozzo e un altro mentre stava cominciando a piangere in modo copioso e senza accennar a fermarsi  

-è morta- sentiva il piccolo corpo del bambino tremare, era sconvolto non l'aveva visto mai così, e non capiva a cosa si riferisse.  

-chi mio amore?- sentì pronunciare solo un'unica parola, che la fece raggelare, capendo il perché di tanto dolore nel suo piccolo nipote.  

-mamma-

   
 
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