Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Ricorda la storia  |      
Autore: _Jileylove_    13/08/2014    1 recensioni
“ Quando ci siamo conosciuti hai detto che ti mancavano pochi mesi di vita. Sono quasi cinque mesi che siamo fidanzati, eppure non vedo differenza. Ad esempio i tuoi capelli. Hai milioni di capelli e non ti è caduto neanche uno”
Mi guardò come se fosse stato un cervo abbagliato dai fari di una macchina.
“ Beh…perché” smise di parlare e fece un respiro profondo. “ Justin, io dovrei dirti una cosa….” Non la lasciai finire.
“ Perché? Perché cazzo mi hai mentito per tutto questo tempo? Perché cazzo hai detto che sei malata? Perché?” iniziai ad urlare lasciando andare la sua mano.
“ Perché….come hai fatto a scoprirlo?” chiese confusa e delusa.
“ Perché la malattia aranciafobia non esiste. Perché oltre ad essere un nome stupido, ho fatto delle ricerche per una cazzo di cura, di una cazzo di malattia che non esiste”
“ E perché l’hai fatto?” urlò anche lei.
“ Perché cazzo, io ti amo” urlai. “ E tu mi hai solo preso in giro”
________________________________________________________
All Rights Reserved © _Jileylove_
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Aranciafobia.


 
Mi sedetti sulla sedia aprendo il mio portatile. La mia migliore amica si sedette al mio fianco.
“ Hanna non puoi farlo. Cazzo, finirai un mare di guai” disse preoccupata.
Alzai gli occhi al cielo, era così paranoica.
“Smettila di essere così pessimista. E’ solo per divertirmi, vedrai che neanche lo leggerà. E’ seguito da milioni di fans, non darà retta a me.”
Entrai su twitter e dopo aver visto le mie ‘ notifiche’ andai sul suo profilo.
Scrissi il suo nome ‘@justinbieber’ e iniziai a mandargli tutti tweet.
Justin non era un idolo, almeno non il mio, ma le sue canzoni mi piacevano, e la sua voce mi faceva impazzire, ma lo reputavo troppo montato e soprattutto una persona falsa.
Non poteva essere che ogni volta che una ragazza gli diceva di essere malata lui correva in suo aiuto, mi dava un senso che corruzione ed io ero intenzionata a scoprire la verità.
Arrivai al centesimo tweet e di lui neanche una risposta o un rt, questo stava a significare che i pensieri avevano i suoi frutti : Justin era un falso, faceva tutto per soldi. Delle sue fans non gli importava un ben niente.
“ Cazzo, ti prego Hanna smettila. Finiremo nei guai, ah no aspetta, questo è un tuo problema” sorrisi. “ Che c’è da sorridere?” chiese irritata.
“ E’ anche un tuo di problema” mi guardò confusa così continuai. “ Hai appena detto finiremo nei guai” alzò gli occhi al cielo.
Mentre lei contiuava ad imprecare, io continuavo con i miei tweet.
‘ Justin, per favore, sono una tua fan, ho  una rara malattia. Il mio sogno è quello di incontrarti. Rispondi, per favore. X189’
Mentre continuavo a dire a Emily che niente fosse successo, ecco che successe.
Una notifica. Una cazzo di notifica di quel cazzo di nome, di quel cazzo di twitter mi aveva appena mandata in panico.
‘ Ciao Hanna-così scritto nel nick-mi dispiace tantissimo. Di dove sei?Farò di tutto per vederti’
Un nuovo follower : Justin Bieber.
“ Lo sapevo. Lo sapevo cazzo che era una pessima idea. Hanna finiremo in galera per questo”
“ Vuoi smetterla di preoccuparti? Mi stai facendo venire l’emicrania”
Un nuovo messaggio in dm ci fece sussultare.
‘ Hanna, sono Justin Bieber. Mi piacerebbe davvero incontrarti, di dove sei? Much love’
Davvero? Non sapevo che fossi tu. Idiota.
‘ Oh mio Dio, non posso crederci che tu mi abbia risposto :’’’’’) sono della California, Newport, conosci?’
“Mi sta venendo l’ansia. Hanna io me ne vado”
“Fai come vuoi,Emily. Ma quando ti dimostrerò che lui non è quello che dice di essere, mi devi una cena al ristorante.’
Si alzò dalla sedia sbuffando e prendendo la sua borsa, andò via.
 
 
 
Ed era lì. Cazzo. Era avanti a me. Si stava avvicinando. Cosa gli avrei detto? Aveva ragione Emily. Era una stronzata e ora gli avrei anche dovuto pagare una cena.
Aveva una maglia azzurra, dei jeans fino al ginocchio e delle vans azzurre. Non ci credevo.
Justin Bieber, il ragazzo più sexy del pianeta era avanti a me  e io pensavo alla cena di Emily? Fanculo, ero un idiota.
Si stava avvicinando. Cazzo. Beh, mi aveva riconosciuto. Dopo tutto la mia descrizione calzava a pennello.
‘Verrò a New Port, promesso. Ti dirò il giorno tra qualche ora, potresti descrivermi come sei?’
Merda.
‘  Non sono altissima. Ho i capelli biondi, lunghi-fortunatamente- e vesto sempre firmata. I miei occhi sono azzurri, non ghiaccio, ma color del mare, e quando sollevo le labbra mi si fa una fossetta sulle guancie’
Gli avevo praticamente descritto tutto di me, potevo essere meno descrittiva e più malata. ‘ vesto sempre firmata’. Ma ti pare che una persona malata pensa ai vestiti? Idiota.
Idiota.
Idiota.
Idiot- “ Sei tu Hanna Collins?” idiota. Cazzo.
“ Ci-ao….sono io. Tu sei Justin Bieber. Oh mio Dio, non ci posso credere. Sei avanti a me”
Mi abbracciò e dopo poco iniziammo a camminare per il pontile. Le sue guardie del corpo erano dietro di noi. “ Ciao Hanna. Sono contento di essere qui e di averti conosciuto. Mi dispiace tantissimo per la tua malattia. Posso sapere cos’è?”
Cazzo.
Pensa Hanna. Pensa. Cazzo pensa.
“ E’ una malattia molto rara, non so se ne hai mai sentito parlare. Si chiama ‘ aranciafobia’
Aranciafobia? Ma che cazzo stavo dicendo?
“ Aranciafobia? Uhm, non ne ho mai sentito parlare, a cosa è dovuto?”
“ Quando tocco qualcosa di arancione, o anche solo lo vedo, ho degli spasmi e sono costretta ad andare al pronto soccorso. Purtroppo però mi hanno dato poco tempo di vita”
Mi sentivo una persona schifosa. Non ero malata, ero più sana di un pesce e c’era davvero gente malata e io facevo finta di esserlo di una malattia inesistente- aranciafobia- ma che diavolo.
Era inziato per gioco, non sapevo che la faccenda si svolgesse sul serio.
“ Oh mio Dio,Hanna” mi abbracciò forte. “ Pregherò per te, tutte le notti”
 
 
 
Erano passate settimane, Justin era sempre a Newport, voleva sempre vedervi. Era di un ottima compagnia e cazzo, mi piaceva. Mi piaceva sul serio.
Lui, era dolce, premuroso, generoso, simpatico e divertente.
“ Hanna, io…lo so che non dovrei farlo per la tua situazione, ma in questo momento è l’unica cosa a cui   riesco a pensare”
Eravamo seduti nella sua range rover nera vicino in una strada isolata di Newport.
Era girato metà verso di me e mi guardava fisso negli occhi. Avevo paura di una sua reazione per cui slacciai la cintura e uscii dalla macchina.
“ Ei dove stai andando?” chiese preoccupato.
Era così dolce.
“A fare un giro, si sta cosi bene qua fuori”
Ci fermammo vicino una casetta isolata. Continuava a guardarmi.
Non era uno sguardo come il resto dei ragazzi fa. No !
C’era delusione, lussuria, preoccupazione, agitazione, passione. Poi capii. Stava pensando alla mia malattia e il fatto della lussuria, beh sperai fosse per il mio corpo!
Mi prese per un polso e mi fermò… “ A-aspetta…io” disse.
Mi preoccupai. Sapevo che voleva baciarmi, volevo farlo anche io, da vari giorni ormai, ma non ci riuscivo, non riuscivo a credere che gli stavo mentendo su una cosa così grave.
“ Voglio baciarti da giorni ormai” disse. Sembrava mi avesse letto nella mente.
Sorrisi. “ Anche io”
Le sue mani si appoggiarono delicatamente ai lati del mio viso, e  abbassando la testa ai miei livelli di altezza-ovvero zero- mi lasciò un casto bacio sulle labbra.
Amavo chi mi baciava così, mi faceva sentire protetta. Dischiusi le labbra e lasciai che la sua lingua combattesse una guerra con la mia. C’era pura passione e follia in quel bacio, ed era il più bello che avessi mai dato/ricevuto.
“Non posso crederci che Dio stia togliendo la vita ad una creatura così bella”
“ Già….hai ragione” risposi.
 
 
 
Erano passati ormai mesi ed ero sicuro : ero innamorato di Hanna.
Era pura follia e questo lo sapevo.
Era malata e gli mancavano poche settimane di vita, io continuavo a stargli vicina ma volevo stargli lontano.
Glielo avevo promesso, non l’avrei abbandonata.
Ma starle lontano era la scelta più ovvia eppure passavo ore intere con lei sempre per le stesse strade di Newport, sempre al solito pontile e la solita spiaggia.
Ne ero sicuro. Io l’amavo e anche lei mi amava eppure il coraggio di dirglielo non l’avevo mai avuto.
 

 
“ Yo brò, stasera partita?” mi chiese Alfredo.
“ Aye man, mi piacerebbe ma ho promesso ad Hanna di vedere un film” il suo sorriso si spense.
“ Fratello io ti voglio bene, ma credo che-‘’ scossi la testa chiudendo gli occhi.
“ So già cosa stai dicendo. Ma non posso farci niente, ok? Io la amo e voglio stargli vicino”
“ Man, l’amore ti da alla testa. Non sto dicendo che devi allontanarti, ma voglio che tu apra gli occhi. Ti sta mentendo fratello. L’aranciafobia non esiste. Non è neanche una parola.”
“ Di che diavolo stai parlando Alfredo? Lei sta morendo e sto sottraendo del tempo con lei per parlare con te” feci per andare via ma mi porse dei fogli. “ Cosa sono?” chiesi irritato.
“ Malattie. Dalle più comuni alle più rare. Ci sono fobie. Dalle più serie alle più stupide. Non c’è nessuna aranciafobia, Justin!”
Lo guardai…
 


 
Camminavamo sulla spiaggia, ero freddo, distaccato. Non ci potevo credere. Mi aveva mentito per tutti questi mesi e la cosa peggiore? Io l’amavo, lei mi prendeva in giro.
“ Posso farti una domanda?” non volevo arrivare dritto al punto, ma volevo fargli capire che sapevo tutta la verità.
Annuii. “ Certo, perché me lo chiedi?”
“ Quando ci siamo conosciuti hai detto che ti mancavano pochi mesi di vita. Sono quasi cinque mesi che siamo fidanzati, eppure non vedo differenza. Ad esempio i tuoi capelli. Hai milioni di capelli e non ti è caduto neanche uno”
Mi guardò come se fosse stato un cervo abbagliato dai fari di una macchina.
“ Beh…perché” smise di parlare e fece un respiro profondo. “ Justin, io dovrei dirti una cosa….” Non la lasciai finire.
“ Perché? Perché cazzo mi hai mentito per tutto questo tempo? Perché cazzo hai detto che sei malata? Perché?” iniziai ad urlare lasciando andare la sua mano.
“ Perché….come hai fatto a scoprirlo?” chiese confusa e delusa.
“ Perché la malattia aranciafobia non esiste. Perché oltre ad essere un nome stupido, ho fatto delle ricerche per una cazzo di cura, di una cazzo di malattia che non esiste”
“ E perché l’hai fatto?” urlò anche lei.
“ Perché cazzo, io ti amo” urlai. “ E tu mi hai solo preso in giro”
 
 


Erano passate settimane dalla sfuriata che feci ad Hanna, e dopo avergli urlato che l’amavo, lei sorrise dicendo di ricambiare e l’unica cosa che feci? Fu mandarla via.
Aveva le lacrime agli occhi e il mio cuore si spezzava in più e più parti ad ogni passo che compiva.
Erano passate settimane eppure il sentimento era sempre lo stesso, l’amavo anche se ora c’era rabbia, delusione, frustrazione e nostalgia.
Rabbia : la odiavo.
Delusione: mi aveva mentito per mesi.
Frustrazione : la rivolevo di nuovo con me e più ci pensavo e più si annebbiava la vista.
Nostalgia : mi mancava fottutamente tanto.
 
 


Passeggiavo mano nella mano con Selena. La mia mascella era contratta, ed ero furioso.
“ Non capisco, Selena.   Perché un gelato devi venirtelo a prendere a Newport?” ero irritato.
“ Perché qui lo fanno buonissimo. Ma che problemi ti da?”
Feci per rispondere, ma vidi una chioma bionda seduta su una panchina-precisamente la nostra panchina- era lei.
Hanna.
Da quanto tempo che non la vedevo. Da quanto tempo non la sentivo. Cazzo, quanto mi mancava.
Ero completamente avvolto nei miei ricordi che seppur sentendo Selena, non le diedi il minimo ascolto.
Emily-la sua migliore amica- si accorse di me e sussurrò qualcosa ad Hanna.
Il suo sguardo si posò immediatamente sul mio.
Rimanemmo a fissarci per interi secondi, ma la magia scomparve e la realtà iniziò a perseguitarci di nuovo.
Lei andò via, e con sé, anche il mio cuore…
 


 
“ Che diavolo vuoi, Justin? So di aver sbagliato ok? Ma non voglio che mi tratti ancora male” fece per andare via…ma la fermai per un braccio.
“ Aspetta, Hanna. Io…cioè tu….mi manchi. Mi manchi tutto il tempo, e mi manca beh, noi. So di aver sbagliato ma adesso sono qui. Ti sto chiedendo scusa  e di ritornare con me.”
“ Non credi sia troppo tardi, Justin? E poi non ricordi? Tu sei fidanzato”
“ Parli di Selena? L’ho lasciata…voglio te, Hanna.” Chiesi sull’orlo delle lacrime.
Mi stava rifiutando.
Per la seconda volta stavo dicendo addio a l’unico amore della mia vita.
“ Non lo so,Justin. Ho sbagliato con te e questo lo so. Ma ho subito un umiliazione quando mi hai lasciato urlando in spiaggia avanti a tutti. Ogni fottuto giornale portava il mio nome e di quanto coniglia sia sembrata al tuo fianco”
“ Lo so. Lo so Hanna. Ma tu mi avevi mentito e non stavo ragionando con la mente. In quel momento ragionavo con il culo e credevo che la cosa migliore fosse urlarti addosso. Se non fosse vero ora non sarei qui”
“ Sono passati mesi…potevi pensarci prima, non credi?”
Non voleva proprio capire. Così continuai.
“ Sei tutto ciò che conta. Mi rendi completo,Hanna. E cazzo, ti amo….davvero tanto”
Questa volta sorrise.
Mi sentii mancare.
Avvolse le braccia intorno al mio collo, lasciò un casto bacio sulle mie labbra, proprio come il primo bacio.
“ Ti amo” sussurrò. “ Davvero tanto”
 
 

 
*Spacio autrice*
Ok. Sei stai leggendo questo post vuol dire che hai letto la storia. Ti ringrazio.<3
Che dire? Sono le 23.35 passate e sto morendo dal sonno ma non riesco a dormire.
Mi sono messa al computer e ho creato questa OS.
Che schifo vero? In realtà non so perché la sto postando.
Semplicemente non ho nulla da fare se non dormire.
Aranciafobia.
Gesù, ma da dove cavolo mi è uscita?
Se ti è piaciuta, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
Ciao.Notte a tutte.
Scusate i sicuri errori, ma capitemi. E’ quasi mezzanotte.
Ho scritto tutto in 30 minuti.
Qui sotto i personaggi :

Hanna Collins : 


Justin Bieber : 





Emily Mitchell : 


 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: _Jileylove_