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Autore: angelofdeath94    13/08/2014    2 recensioni
Sophie Flynn, all'apparenza una sedicenne qualsiasi, si trasferisce in una tranquilla cittadina nei pressi di Firenze per seguire i genitori a seguito di un lutto doloroso. Il cuore della ragazza pare freddo e inaccessibile, ma non tutto è come sembra. Durante la sua prima serata in città conosce dei personaggi misteriosi e affascinanti, che nascondono terribili segreti, eppure non sono i soli. Da quella sera tutto cambierà... Da quel momento Sophie sarà costretta a scegliere tra cuore e ragione, tra amore e dovere. Le tenebre e la luce si scontreranno in una grande guerra che per troppo tempo è rimasta repressa.
Spero di avervi interessati almeno un po'. Questa è la prima storia che pubblico, quindi abbiate pietà di me... comunque spero che qualcuno commenti.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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"ALONE IN THE DARK”
CAPITOLO 1: Halloween’s party
DANIEL
Come ogni anno le popolarissime e ricchissime gemelle Mazzanti tenevano una gigantesca festa in costume  in occasione del giorno di Ognissanti. Era un evento a cui nessun ragazzo della scuola poteva mancare, me compreso. Le gemelle avevano uno spiccato talento nell’organizzare eventi mondani, probabilmente ereditato dalla madre, la più potente donna della città. Quando si parlava di divertimento e feste le Mazzanti erano certamente le migliori in circolazione. Per l’occasione le ragazze avevano ingaggiato un dj amato dalla maggior parte degli invitati. Si preannunciava un successo assoluto. Mi godetti la musica e mi misi a ballare in compagnia di Melissa, la mia migliore amica. Sorseggiai il mio drink, mentre chiacchieravo con i miei compagni di classe ed alcuni ragazzi più grandi, amici delle Mazzanti. Tutt’un tratto qualcosa, o meglio qualcuno, attirò la mia attenzione. Due occhi verdi si posarono sui miei per una frazione di secondo. Si trattava di una ragazza di straordinaria bellezza travestita da Cappuccetto Rosso, portava i lunghi capelli corvini legati in due trecce e indossava un abito che arrivava sopra al ginocchio ed  un mantello rosso con il cappuccio, pure le labbra erano rosse come il sangue. Ero sicuro di non averla mai vista in precedenza. La giovane non si accorse minimamente di me, sembrava impegnata a conoscere i partecipanti alla festa, uno in particolare l’aveva notata: Martin Urbano. Non era di certo un mio amico, anzi nel corso degli anni ci era spesso capitato di arrivare alle mani. Non ne capivo il motivo, ma in lui c’era qualcosa che non mi convinceva affatto. Era quasi una sensazione, che mi prendeva quando nelle vicinanze c’era lui. La ragazza incappucciata evidentemente la pensava diversamente da me, visto che si allontanò dall’enorme villa delle gemelle assieme a Martin. Ancora una volta quella feccia la faceva franca, ma io conoscevo il suo segreto. Stavolta decisi di intervenire, perciò mi avviai fuori.
SOPHIE
Ero da poco arrivata in una nuova città e il mio numero di amici era pari a zero, perciò decisi di andare alla festa di Halloween tenuta dalle ragazze più popolari della mia nuova scuola. In realtà non era stata una mia idea, ma di mamma. Diceva che così avrei potuto inserirmi più facilmente. Balle. Tuttavia avvertivo qualcosa nell’aria, non sapevo ancora bene di cosa si trattasse. Eppure ero certa che nelle vicinanze ci fosse una creatura delle tenebre. All’inizio avevo molta difficoltà a percepire le presenze malvagie, però ora impiegavo sempre meno tempo ad individuare il Male. Come previsto ero riuscita ad attirare molti ragazzi, il mio travestimento era stato efficace. Sembravo una ragazzina impaurita e indifesa. Era proprio ciò che volevo che credessero. Si sbagliavano di grosso. Se c’era un aggettivo che potesse descrivermi non era certo indifesa. Uno dei ragazzi che mi si presentò era molto affascinante e dalla bellezza disarmante. Aveva capelli castani e come gli occhi ed era molto alto e atletico.
«Ciao, io sono Martin. Sei nuova?», esordì sicuro di sé.
«Piacere, Sophie. Si, sono arrivata alcuni giorni fa ed ho pensato che qui avrei potuto conoscere qualcuno di… interessante.», replicai con un sorriso stampato in faccia.
«Senza dubbio hai scelto bene. Le gemelle Mazzanti sanno come far divertire la gente e conoscono tutti. Sono sicuro che qui ti troverai bene. Ti va di bere qualcosa?», mi domandò sapendo già la risposta.
Annuii. Nel frattempo mi ero accorta degli occhi indagatori che mi osservavano già dal mio arrivo alla festa. Un ragazzo mi sorrise dall’altro lato della stanza, ricambiai il sorriso. Poco dopo Martin fece ritorno accompagnato da due drink. Chiacchierammo per un po’, mentre mi scambiavo delle occhiate con il tipo misterioso e solitario che mi teneva d’occhio.
«Qui c’è troppa confusione. Potremmo andare fuori a parlare, se vuoi.», proposi, certa che avrebbe accettato. Non si sarebbe lasciato scappare un’occasione del genere.
Il ragazzo mi prese per mano e mi condusse ad una casetta poco distante dalla villa.
«Qui mi sembra perfetto.», disse Martin facendomi l’occhiolino e spingendomi sul letto. Cominciò a baciarmi con ardore e decisi che l’avrei lasciato continuare fino a quando la sua vera natura non fosse venuta allo scoperto. Lui infilò le mani sotto il mio mantello per sfilarmelo, quando ce la fece passò al reggiseno e poi tornò a baciarmi il collo. Iniziai a pensare di essermi sbagliata. All’improvviso sentì qualcosa di diverso sul mio collo, i denti del ragazzo avevano lasciato il posto a degli affilati canini. È qui che ti volevo bello, pensai tra me e me. Estrassi il paletto di legno dalla tracolla che mi ero portata pronta a colpire il nemico. C’ero quasi, ma in una frazione di secondo la situazione cambiò radicalmente. Un ragazzo apparso dal nulla saltò addosso a Martin facendolo scappare poco prima che lo trafiggessi. Maledizione.
«Daniel, vattene immediatamente. Non vedi che ho da fare?», domandò Martin al suo assalitore. Quest’ultimo cominciò a prenderlo a pugni, ma la rissa durò ben poco visto che il vampiro se l’era filata a gambe levate non appena aveva visto il paletto che tenevo in mano.
«Ti ha fatto del male?», mi chiese il nuovo arrivato con aria accigliata.
«Sto benissimo. L’hai fatto scappare. È pericoloso e libero. Non hai idea di cosa hai combinato. Era da tutta la sera che aspettavo questo momento e me lo lavoravo. Poi sei arrivato tu e hai rovinato tutto.», dissi su tutte le furie allontanandomi da quella festa assurda e dal ragazzo dagli occhi azzurri, che mi osservava dispiaciuto.
Alla mia famiglia non avrebbe fatto piacere sapere che la missione era fallita. Questa città pullulava, era giusto dirlo, di creature soprannaturali di ogni sorta. Il problema era che, diversamente dal passato, ora loro sapevano della nostra esistenza e si erano evoluti tecnologicamente. Non avevo idea di cosa sapesse quel ragazzo, Daniel, dei vampiri e di tutto il resto, ma non avevo voglia che qualcuno conoscesse la mia reale identità e cosa ci facevo in quella  cittadina dimenticata da Dio.
 
   
 
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