Quanta
oscurità.
Quest’acqua odora di morte, ma io non
ho paura. Io devo ancora fare qualcosa.
Trattengo il fiato, e nuoto con tutta
la forza che ho in corpo, senza voltarmi.
Sento che intorno a me sta aleggiando
una nube di intimo coraggio.
Magari anche di tenue egoismo.
Perché probabilmente alle mie spalle i
miei compagni si stanno trovando in difficoltà in questo
momento, ma io non
posso fermarmi, io devo andare avanti.
Questo torrente orrendo sembra
infinito. Potrei aiutarmi con la magia ma ho paura di perdere tempo.
Mi fanno male le braccia.
Continuo a
nuotare.
Avanzo
quasi senza guardare,
precipitando nelle distese di uno spazio che non riconosco.
Svuoto la mente, non penso a niente, solo
la tua voce rimane ancorata su di me.
Nuoto più
forte.
Non lo so cosa provo.
Se è l’angoscia questa che mi sta
scendendo giù nell’anima, se sto tremando, se sono
cieca, se ho sbattuto la
testa, se sto per vomitare, se sto correndo, se mi sta scoppiando il
cuore, se
mi hanno squarciato lo stomaco, se sto sudando, ma perché
non sto correndo? Non
lo so, io non lo so davvero.
Però, devo sbrigarmi.
E so che se non ti stringo adesso fra
le mie braccia impazzirò.
Che se non ti raggiungo adesso non ti
raggiungerò mai più.
Che non
permetterò che tu muoia davanti ai miei occhi.
Sono
consapevole della presenza del
nemico di fronte a me, sento i suoi occhi perplessi che scrutano avari
ogni mio
movimento.
Sono sicura che non rimarrà interdetto
ancora per molto.
È un gigante. È troppo forte.
Normalmente
sarei paralizzata, ma in questo momento ho a pochi metri di distanza
qualcosa
che mi spaventa molto di più.
Una
bracciata.
Un’altra bracciata. Ancora. Ancora.
Mi fa male il cuore.
Più veloce. Eppure sembra che sto
nuotando così adagio, adagio, adagio…
Mi manca l’ossigeno, sento che i miei
polmoni stanno per scoppiare.
E tu non ti
muovi più, e sei bello come un angelo, sei bello come un
demone.
Ti fa uscire
di senno, ti rende pazzo, ma io non cederò, io
starò bene.
Non
l’ho mai detto a nessuno, ma
davvero sei bello come un Dio per me.
Giuro che la prossima volta non
aspetterò tanto.
Per fortuna che sotto l’acqua non si
riesce a piangere. E nemmeno a ridere.
Sento sempre più dolore, e so che dopo
ne sentirò mille volte di più. So che mi
lacererà il petto, che forse non
riuscirò mai più a riaprire gli occhi, eppure non
sono triste.
Al contrario, solo al pensiero, mi
sento così serena…
Quasi felice.
Che stupida.
Un’altra bracciata.
E quella volta che mi hai presa per il
colletto del vestito e mi hai tirata su di peso poi?.
Che dovevo pensare io?. L’hai fatto
davanti a tutti.
Ma cosa c’entra adesso?!.
Niente, niente, solo non morire. Ti
prego non morire.
Non mi importa di quello che sei
stato, del tuo caratteraccio.
Non mi importa, non mi importa davvero
di quello che la gente pensa di te.
Tu sarei
sempre il mio eroe.
E poi
finalmente lascio che le mie labbra si posino sulle tue. Un suono
bellissimo.
~
È
scritto di getto, molto di getto. E non è poi un
granché, ma non ho saputo resistere.
Non ho potuto. T-T