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Autore: LeoValdez00    13/08/2014    7 recensioni
Serve il sangue di un semidio e di una semidea per svegliare Gea.
Percy dovrà scegliere, ce la farà?
'Niente spoiler The House of Hades'
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Hazel Levesque, Percy Jackson, Piper McLean
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sei solo una mia pedina, Perseus Jackson.  Il tuo sangue bagnerá l' Olimpo e io mi desterò dal mio sonno profondo. Il tuo e quello di una giovane semidea"
La voce tonante di Gea, si insinuò nella testa di Percy, che sentì un brivido gelido scendere lungo la schiena.
"Una pedina importante, se hai sacrificato Finea per me" ribattè il figlio di Poseidone, con un coraggio che non aveva.
La dea non rispose.
"Non ti lascerò fare del male a nessuno dei miei amici" continuò Percy "a neanche uno di loro".
"Una ragazza dovrà morire con te. Chi porterai nella tomba insieme a te? Chi vedrai dissanguarsi al tuo fianco?" riprese Gea.
Il ragazzo strinse forte i pugni, fino a far sbiancare le nocche.
"La figlia di Afrodite? Lei e la sua stupida lingua ammaliatrice..."
Percy ripensò alla sua amica Piper.
Gentile, generosa.
Non poteva lasciarla morire.
"O la figlia di Plutone? La stupida ragazzina che ha tardato il mio risveglio di cinquant'anni..."
Hazel.
Piccola e dolce, ma forte e determinata, anche dopo il suo brutto passato.
Come poteva vederla morire?
"O magari la figlia di Atena? Quella che crede davvero di potermi sconfiggere..."
Annabeth.
Inarrestabile, leale e sincera.
Non poteva assolutamente permettersi di farla morire.
No, nessuna di loro avrebbe dovuto soccombere come sacrificio a Gea.
Le avrebbe protette a costo della vita.
"Non riuscirai a salvarle tutte Perseus Jackson. Quale vuoi vedere morire al tuo fianco?" riprese la dea, come se riuscisse a leggergli nel pensiero.
"Non starò mai al tuo gioco. Non farai del male né a Piper, né ad Hazel, né ad Annabeth" disse Percy sicuro.
"Già, me lo avevano detto. Ti stai arrendendo, semidio. Ti stai arrendendo al tuo difetto fatale" disse Gea quasi divertita.
Il ragazzo era sorpreso.
Come poteva essere a conoscenza del suo difetto fatale?
La lealtà.
Lei sapeva che avrebbe salvato i suoi amici ad ogni costo.
Avrebbe sacrificato la sua vita e la sopravvivenza di tutto il mondo, per loro.
"Non mi interessa. Mi arrendo al mio difetto fatale, ma nessuno dei miei compagni morirà" disse Percy, con più sicurezza di quanta ne avesse.
"Ne sei così certo, Perseus Jackson?"
All' improvviso comparvero Piper, Hazel e Annabeth, disarmate, legate e imbavagliate.
Un lestrigone le sorvegliava, coltello alla mano.
"Scegli. Chi morirà con te? Se non decidi, moriranno tutte" disse Gea divertita.
"Non posso scegliere! Liberale, usa solo me come sacrificio!" urlò Percy, supplicando la Dea.
"Un semidio e una semidea. Scegli eroe" continuò Gea, ridendo di lui.
"Mai!"
"Come vuoi" riprese lei ghignando.
Il lestrigone, come se avesse appena ricevuto un ordine, pugnalò le tre ragazze alla schiena, poi scomparve.
"No!!!" urlò Percy con tutto il fiato che aveva in gola.
Corse verso le tre semidee e controllò le ferite.
Erano pallide e tutte perdevano parecchio sangue.
Le slegò velocemente e usò la sua felpa per tamponare le ferite.
"Aiuto! Aiutatemi..." urlò, la voce incrinata dai singhiozzi.
"Pip, Hazel, Annabeth! Vi prego!" disse piangendo rabbiosamente.
Le ragazze avevano un colorito cereo, uno sgurdo assente.
Assente come il battito.
Il ragazzo si accasciò di fianco a loro, abbracciandole, bagnandole con le sue lacrime e assordandole con le sue grida.
Non potevano essere morte.
Le abbracciò ancora più strette, desiderando di morire insieme a loro.
Desiderando di andare con loro nell' Elisio.
Desiderando di non abbandonarle mai più."Come hai potuto?" gridò Percy guardando nessuno in particolare.
"Come hai potuto?" ripeté in un sussurro.
L' ultima cosa che il ragazzo sentì, fu l' agghiacciante risata di Gea.
Poi il nulla.
La cabina della Argo II era troppo fredda per i suoi gusti, e Percy si svegliò.
Si guardò attorno, ancora scioccato, quando sentì bussare alla porta.
"A-Avanti" balbettò incerto.
Entrarono in camera Annabeth, Hazel e Piper con una enorme torta.
"Tanti auguri a te,  tanti auguri a te, tanti auguri Testa d' Alghe, tanti auguri a te!!!" intonarono le ragazze.
"Buon compleanno Percy!" urlarono all' unisono.
"Scusa, ma non possiamo allontanarci dalla nave e quindi non abbiamo potuto prenderti il regalo" si intromise velocemente Annabeth.
"Non importa, il regalo più bello è avere delle amiche come voi" disse Percy, quando finalmente si rese conto che era il suo compleanno e che era stato, tutto, solo, un orrendo incubo.
Si alzò, ancora in pigiama, coinvolgendo le semidee in un abbraccio di gruppo, rischiando di far cadere la torta.
Non le avrebbe mai abbandonate, le avrebbe sempre protette, fino alla morte.
   
 
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