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Autore: _Karis    13/08/2014    4 recensioni
Cinque volte in cui Ibuki cerca di ottenere le attenzioni di Shindou, inutilmente, e la prima - e probabilmente l'unica - in cui Shindou ammette di aver sbagliato tutto.
|| MuneTaku || accenno KyouRan ||
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ibuki Munemasa, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La seconda storia in questo fandom, sono commosa :’)

Bando alle scemenze, è una Shindou/Ibuki, come scritto nell’introduzione, ed un AU, ergo il calcio è appena accennato, mi dispiace – e all’inizio non era neppure voluto, già … In ogni caso, i personaggi sono ormai adulti e la Raimon non è mai esistita. Credo non ci sia altro di fondamentale da sapere.

Spero vi piaccia!


 

In un modo o nell'altro

 

 

 

 

I

Il corso di musica non conta certamente molti alunni, ma Shindou non se n’è mai lamentato troppo dal momento che i pochi che hanno deciso di parteciparvi sono discretamente dotati. Come insegnante, Shindou li segue tutti con eguale attenzione, aiutando chi è più in difficoltà rispetto agli altri e gratificando i suoi alunni con un sorriso incoraggiante.

Li può tranquillamente contare sulle dita delle mani, i suoi alunni. Sono giusto dieci: sei ragazze e quattro ragazzi, ma Shindou è ugualmente felice di poter lavorare con loro. Tuttavia, proprio la scarsità di iscritti al corso ha portato il preside a soppesare l’idea di sostituire le lezioni di musica con un’altra materia e utilizzare dunque l’aula per uno scopo più proficuo. Shindou ha cercato di convincere il preside ad abbandonare questa idea, ma l’uomo ha solo affermato che ci avrebbe pensato. Shindou, in ogni caso, ha potuto capire che una decisione era già stata presa e, di certo, non in suo favore.

Mentre i ragazzi si esercitano con dedizione, la mente di Shindou inizia a vagare. Pensa a cosa potrebbe diventare l’aula che ora li ospita e si chiede se i ragazzi del corso di musica decideranno di entrare in un altro club. Poi, come se fosse la questione meno importante, si domanda se ci sarà ancora un posto per lui in questa scuola. Dubita che il preside lo priverebbe di un lavoro senza una motivazione più che valida, ma Shindou non sa proprio cosa potrebbe fare. Ed è a quel punto che qualcuno bussa sul vetro dell’aula, la quale si trova giusto davanti al cortile dell’edificio.

Shindou sobbalza appena dal momento che viene riportato bruscamente alla realtà, mentre i suoi alunni interrompono la loro esercitazione. Le ragazze ridacchiano, nascondendo le labbra con una mano, completamente imbarazzante, i ragazzi, invece, inclinano appena il capo, incuriositi.

Shindou si volta lentamente verso la finestra e l’alterazione si fa maggiore, quando vede Ibuki alla finestra con un pallone da basket sottobraccio e i ragazzi della squadra della scuola dietro di lui ad aspettarlo. Ibuki gli rivolge un largo sorriso, muovendo la mano in un saluto infantile, ma Shindou, umiliato e infuriato per questo suo gesto, tira le tende dell’aula senza troppi complimenti e dice ai suoi alunni di riprendere da dove avevano interrotto con voce stizzita e di tono appena più alto.

E no, di certo Shindou non può vedere come il sorriso di Ibuki svanisca velocemente dal suo viso, lasciando spazio ad un’espressione delusa.

 

 

 

II

 

Una settimana dopo il club di musica è ancora miracolosamente esistente, ma Shindou ha capito benissimo che ormai le ore del suo corso sono decisamente contante.

Durante l’ora di pranzo, Shindou gioca distrattamente con il suo cibo, spostando con noncuranza la pasta con la forchetta all’interno del contenitore. Rimanere nell’aula insegnanti, dopotutto, è stata una buona idea dal momento che a quest’ora nessuno si trova al suo interno e Shindou ha bisogno di rimanere un po’ solo. I suoi colleghi, ultimamente, si sono fatti più rumorosi e Shindou non crede riuscirà a mantenere un buon rapporto con loro, se non trova dei momenti di tranquillità dalla loro strana allegria. A Shindou sembra andare tutto male e loro non fanno che peggiorare il suo umore. Come se non bastasse, poi, Ibuki si è fatto più appiccicoso e, quando non è fisicamente presente, c’è sempre qualcuno a ricordargli quanto bravo sia Ibuki come insegnante, o quanto bello sia, o quanto professionale, o svariati altri aggettivi che di certo Shindou non attribuirebbe a Ibuki Munemasa. Personalmente, Shindou non pensa proprio che Ibuki possegga effettivamente tutte le qualità che gli altri insegnanti e diverse ragazze vedono in lui. Sbuffa sonoramente, infilzando senza pietà un pomodorino.

 « Buongiorno! » esclama allegramente qualcuno, facendo il proprio ingresso nell’aula deserta. I muscoli di Shindou si irrigidiscono appena, perché quella voce la conosce troppo bene.

 « Ibuki » dice soltanto, senza nemmeno voltarsi verso l’allenatore. Ibuki abbassa lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore, ma alla fine decide di non demordere.

 « Ti faccio compagnia, dai » afferma allegramente. Shindou digrigna i denti, pensando che vorrebbe dirgli che no, non gli interessa per nulla la sua compagnia, anzi. Lui sta più che bene da solo, ma alla fine non lo dice. Stringe le labbra per non lasciarsi scappare alcuna parola, mentre sente una sedia vicino a lui stridere, quando viene spostata, e poco dopo il tonfo di un corpo che ci si siede sopra con poca grazia. Ibuki ha un ampio sorriso sul volto, Shindou lo sa, perché, per quanto assurdo possa sembrare, Shindou lo può percepire, il sorrisetto sul viso dell’altro.

Ibuki schiude le labbra, forse per iniziare una conversazione, ma Shindou lo blocca prima che possa effettivamente dire qualcosa.

Si alza dalla sedia velocemente e: « Ho delle cose da sbrigare, – asserisce atono – arrivederci » aggiunge per educazione, mentre butta nel cestino il suo pranzo ed esce dalla stanza nel più totale silenzio.

Per la seconda volta, il sorriso di Ibuki muore sulle sue labbra, ma questo Shindou non lo può sapere.

 

 

 

III

 

L’aula è silenziosa. I suoi alluni lo guardano pieni di aspettativa, ma la notizia che Shindou deve dare loro è tutt’altro che buona. La decisione del preside è stata presa ormai e l’uomo appare irremovibile, a nulla sono serviti i tentativi di Shindou di convincerlo che il club di musica è importante. Certo, per poco persone, tra le quali anche lui.

Ha appena dischiuso le labbra e sta cercando il coraggio per dire la verità, quando Ibuki irrompe rumorosamente nell’aula, interrompendolo in modo brusco. Shindou non riesce a trattenere uno sbuffo, notando il solito e decisamente irritante sorriso comparire sul volto di Ibuki. Le ragazze sospirano, estasiate, ed allora Shindou rotea gli occhi al cielo.

 « Buongiorno, ragazzi – asserisce allegramente Ibuki rivolto agli alunni di Shindou – posso parlarti un attimo? » chiede poco dopo a Shindou con tono gentile.

 « Sto tenendo una lezione » ribatte atono. Le ragazze non si fanno problemi a mostrare il loro disappunto con mormorii concitati e piedi che sbattono con poca grazia contro il pavimento, Shindou si limita ad ignorarle. Molto maturo.

 « Ti rubo solo due minuti, promesso » prova Ibuki con un sorriso leggero. Shindou sbuffa, ancora, ma alla fine accetta e segue il collega fino a fuori dalla classe. Chiude la porta dietro di sé lentamente, aspettando le parole di Ibuki.

 « Ho saputo che vogliono chiudere il club di musica ». Shindou alza un sopracciglio, mentre la sua espressione si fa improvvisamente alterata, ed è allora che Ibuki si rende conto di aver iniziato male il suo discorso. Per quanto buone possono essere le intenzioni di Ibuki, Shindou riesce sempre a travisare le sue parole nel peggio.

 « Insomma, – cerca di riprendersi, evitando accuratamente lo sguardo omicida di Shindou – penso di poterti aiutare – dice in fretta – a farlo rimanere tale, intendo » aggiunge poco dopo, insicuro su cosa dire per non peggiorare la situazione.

 « Non mi interessa » sbotta Shindou, voltandosi e dando le spalle al suo interlocutore. Ibuki lo ferma, stringendo la mano sulla spalla dell’insegnante di musica, mentre borbotta qualcosa nel tentativo di fermarlo.

Shindou cerca di divincolarsi, continuando ad ignorare l’altro.

 « Perché non mi permetti di aiutarti? – sbotta a quel punto Ibuki, frustrato dal comportamento infantile di Shindou – Io- » prova ad aggiungere, ma viene subito interrotto dalla voce bassa e scocciata del collega.

 « Perché non mi interessa ». E la porta viene sbattuta con violenza in faccia a Ibuki.

 

 

 

IV

 

Shindou rimane fermo davanti alla porta dell’aula 201. L’aula appartenuta al club di musica ed ora in attesa di un nuovo corso da ospitare.

Sospira prima di prendere sottobraccio la sua cartella e dirigersi verso il campo da calcio. Dopotutto non è andata male come pensava. A quanto ha scoperto, il vecchio allenatore ha deciso di lasciare il proprio lavoro e così è rimasto un posto vacante. A Shindou piace il calcio, ci giocava quando era piccolo insieme a Kirino, almeno fino a quando i suoi interessi non hanno cambiato improvvisamente direzione e le cose importanti sono diventate altre. Era anche bravo; ora è un po’ arrugginito, certo, ma ha ripassato, può farcela a gestire questo posto.

Quando arriva al campo, questo è ancora vuoto. Shindou si siede sulla panchina e subito i ricordi di quando era più piccolo riaffiorano velocemente, mentre lui osserva con fare distratto il campo da calcio.           Poi, quasi magicamente, Ibuki è vicino a lui e con un saluto squillante lo fa sobbalzare per lo spavento.

 « Ma che problemi hai? » sbotta Shindou, alterato. Il problema è che Ibuki si trova ovunque e, davvero, Shindou non riesce a capire come ci riesca, né a capacitarsi del fatto che sia effettivamente possibile. L’unica spiegazione è che Ibuki lo segua sempre e questo lo infastidisce particolarmente, soprattutto perché non riesce ad accorgersene subito.

Ibuki si muove sul posto, leggermente a disagio.

 « Io veramente … » mormora, dispiaciuto, abbassando lo sguardo a terra, come se si sentisse colpevole senza sapere esattamente di cosa.

 « I ragazzi stanno per arrivare, – lo interrompe Shindou, per nulla interessato alle spiegazioni di Ibuki – credo che sia meglio che tu vada » aggiunge velocemente, alzandosi dalla panca. Un sospiro frustrato lascia le sue labbra e non sfugge alle orecchie di Ibuki.

 « L’intenzione era quella di assistere all’allenamento » tenta Ibuki, modulando un tono sicuro. Shindou grugnisce, infastidito, ma alla fine si limita ad alzare le spalle e a sbottare con voce scocciata: « Fai come ti pare ».

Ibuki si morde il labbro inferiore nel tentativo di nascondere un sorriso vittorioso, poi si sistema meglio, pronto a sostenere e portare avanti i suoi tentativi. Ha fatto un passo avanti, dopotutto, o almeno così gli sembra, ma per tutta la durata dell’allenamento Shindou non fa altro che ignorarlo e, quando uno di quei ragazzini tira una pallonata addosso ad Ibuki mentre è distratto, l’allenatore non lo riprende nemmeno, anzi rivolge uno sguardo scocciato ad Ibuki, quasi fosse lui nel torto. Così, alla fine, prima che l’allenamento sia effettivamente concluso, Ibuki decide di andarsene. E Shindou lo guarda con la coda dell’occhio, mentre si allontana a testa bassa.

 

 

 

V

 

Kirino ridacchia rumorosamente, mentre Shindou gli racconta degli strani atteggiamenti del suo collega. Non riesce a capire bene il motivo per cui l’amico stia ridendo, ma questo non lo ferma dal continuare a parlare.

 « Tu gli piaci! » esclama Kirino tra le lacrime del riso. I muscoli di Shindou si irrigidiscono subito, mentre il suo volto si fa improvvisamente rosso. Stringe le labbra l’una contro l’altra per non far notare a Kirino che tremano appena. Tentativo, ovviamente, miseramente fallito, perché dopo tanti anni Shindou è diventato un libro aperto, facilmente leggibile, per Kirino.

 « E lui piace a te » mormora a pochi centimetri dal suo volto, una risata leggera lascia le sue labbra pochi secondi dopo. « Il solito orgoglioso » continua poi in un borbottio confuso.

 « Non piaccio ad Ibuki Munemasa » asserisce Shindou, stizzito, ignorando volutamente l’ultima frase dell’amico.

 « Non provi nemmeno a smentirmi! » ridacchia Kirino. Continua a guardare Shindou con gli occhi piedi di allegria, anche mentre prende un sorso dalla sua bevanda. Colto in flagrante, Shindou cerca di cambiare argomento, chiedendo della relazione dell’amico. L’espressione di Kirino si fa un po’ cupa, ma alla fine forza un sorriso.

 « Sto da lui, adesso – asserisce piano – mio padre mi ha licenziato e ha trovato un modo per sbattermi fuori dal condominio per ripicca ». Kirino abbassa lo sguardo, imbarazzato per il comportamento dei genitori – in fondo, sa che suo madre è d’accordo con la linea comportamentale che il marito ha assunto nei confronti del ragazzo di Kirino, non ritenendolo all’altezza del figlio.

 « Non pensavo che tuo padre potesse arrivare fino a questo punto » mormora Shindou, dispiaciuto.

 « Sono legati a questi stupidi pregiudizi e per poco io … – Kirino si interrompe bruscamente, poi scuote la testa sovrappensiero – fa nulla. Non ho intenzione di rinunciare a stare con Kyousuke solo per le loro stupide convinzioni » conclude con un sorriso dolce, dovuto al pensiero del compagno. Shindou sorride di rimando. Dieci secondi dopo, spalanca gli occhi, notando Ibuki a pochi passi da loro in compagnia di una ragazza molto carina. Shindou cerca di nascondersi dietro un palmo, beccandosi uno sguardo stranito da parte del suo amico.

Kirino si volta distrattamente e Shindou approfitta della distrazione del ragazzo dai capelli rosa per nascondersi meglio ad un possibile sguardo di Ibuki. Kirino lo raggiunge in fretta, non appena si accorge dell’allontanamento di Shindou, chiedendo spiegazioni a quest’ultimo. Purtroppo non solo Kirino si accorto di lui.

 « Shindou, Shindou Takuto! » lo chiama a gran voce Ibuki. Shindou cerca di allontanarsi il prima possibile, ma il collega lo obbliga a fermarsi, prendendolo per un polso e stringendo con decisione. La ragazza al suo fianco sorride amichevolmente, mentre Ibuki si presenta a Kirino. L’allenatore allenta la presa sul polso di Shindou, così quest’ultimo ne approfitta per andarsene, trascinandosi dietro l’amico, che ha fatto appena in tempo a dire il proprio cognome.

Ibuki, ancora una volta, perde il sorriso, mentre vede Shindou uscire velocemente dal locale. Il ragazzo dai capelli rosa vicino a lui e la consapevolezza che, ormai, non c’è più nulla da fare.

 

 

 

VI

 

Le parole di Kirino gli affollano fastidiosamente la mente, provocandogli un terribile mal di testa. Si porta due dita alle tempie e inizia a massaggiarle con movimenti lenti e regolari, mentre butta la testa indietro. Il parco è stranamente tranquillo e Shindou non può che essere grato per questo.

 « Shind–! ». La persona che lo ha chiamato si interrompe bruscamente e, quando Shindou si volta nella direzione della voce, vede Ibuki di schiena che cerca di allontanarsi velocemente da lui.

Gli angoli della bocca di Shindou si piegano quasi subito in un sorriso leggero e: « Ibuki! » urla, prima di alzarsi per raggiungerlo. L’interpellato si blocca improvvisamente, voltandosi lentamente e ritrovandosi Shindou a pochi passi da lui.

 « Perché scappi? » chiede Shindou, inclinando appena il capo e, davvero, Ibuki vorrebbe rinfacciargli il suo essere lunatico, dato che le ultime volte che ha anche solo provato ad avvicinarsi al neo-allenatore di calcio, quest’ultimo si è comportato come una prima donna. Ma Ibuki ha sognato così tanto questo momento che non può semplicemente rovinarlo con tale facilità, poiché sa che Shindou è probabilmente l’uomo più orgoglioso sulla faccia della Terra. In ogni caso, Shindou non gli lascia il tempo per rispondere – nemmeno per schiudere le labbra, ad essere sinceri.

 « Ho sbagliato, lo so – esordisce Shindou con un tono strano, che Ibuki non riesce a riconoscere. Forse, rammarico? – ho tenuto un comportamento inaccettabile nei tuoi confronti, è solo che … mi dispiace? Mi piacerebbe pensare che, forse, potremmo ricominciare? Magari con il piede giusto questa volta ». Shindou accenna appena un sorriso, abbassando lo sguardo per terra, mentre pronuncia quelle parole.

Il sorriso di Ibuki è sempre più grande e gli occhi gli brillano appena, felice per quella proposta. In fondo, può accantonare facilmente gli episodi passati, non hanno poi tutta questa importanza.

 « Certo, » esclama forse un po’ troppo velocemente, ma non se ne pente affatto. E il cuore di Shindou perde un battito.

 

 

 

Qualche giorno dopo, a scuola, un gruppo di ragazzine parlano concitatamente tra loro, quando una quarta ragazza dai capelli chiari e l’aspetto trasandato si avvicina a loro, incuriosita dai loro discorsi. Chiede timidamente cosa stia succedendo e gli sguardi delle componenti del gruppo si puntano minacciosamente su di lei. La ragazza deglutisce, a disagio, aspettando una loro risposta, ma queste tornano a parlare fittamente tra di loro, ignorandola completamente, ma le parole che escono velocemente dalle labbra delle ragazze sono abbastanza chiare, così la nuova arrivata riesce a scorgere dei frammenti di conversazione.

Si indigna un po’, notando che le ragazze non si fanno il minimo problema a sparlare di lei, quando è a pochi passi da loro, ma continua ad ascoltare attentamente.

 « Possibile che non sappia la notizia? » sbuffa quella abbronzata con la voce gracchiante.

 « È semplicemente ridicolo! – rincara la bionda, spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro – lo sa tutta la scuola ormai » aggiunge con tono scocciato.

La ragazza in disparte decide di reinserirsi, interrompendo la loro conversazione bruscamente e chiedendo qual è questa stupefacente notizia che anche lei dovrebbe conoscere. Sorprendentemente una ragazza del gruppo le risponde, seppur con voce saccente e forse un pizzico annoiata.

 

« Pare che l’allenatore di basket e quello di calcio si stiano frequentando ».

   
 
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