13/08/2014
6 recensioniL’odio no. L’odio, quello vero, quello che ti consuma le membra dall’interno, lo si prova solo per una persona. Non c’è condivisione, non c’è fratellanza, non c’è amicizia, non c’è amore.
Odiami.
Trovarsi davanti l’intero Homra che mi guarda con rimprovero, che si trattiene dall’attaccarmi solo perché il re rosso è presente, non mi fa alcun effetto.
Non mi infastidisce il modo in cui Mikoto-san, mascherando interesse e preoccupazione, cerca le parole per meglio rispondere a ciò che ho appena annunciato.
Non mi infastidisce il silenzio nel quale è calato il bar, non appena ho finito di pronunciare la mia frase, quella frase, per la quale tutti mi fissano inorriditi e rabbiosi.
“Lascio l’Homra”.
È così che ho esordito questo pomeriggio, non appena rientrato al locale di Kusanagi-san dove sapevo che i membri del clansman rosso erano tutti presenti a quest’ora. Tutti eccetto uno.
“Che intenzioni hai?” dice infine colui che ormai non riesco più a considerare il mio re.
“Sono entrato a far parte dello Scepter 4” rispondo in tono distaccato, non curandomi dei ringhi di astio nei miei confronti, che si fanno strada nelle gole dei miei ormai ex compagni, all’udire quel nome.
Mi scosto delicatamente la maglia all’altezza della spalla sinistra per mostrare il marchio del clan sfigurato e violato dalle mie stesse dita.
“Non ho più niente in comune con voi e forse non l’ho mai avuto, a parte questo simbolo nel quale neanche una volta ho creduto”. Continuo con freddezza, gustandomi le espressioni irate dei membri qui presenti al sentire il modo in cui mi prendo gioco del marchio nel quale ripongono ogni loro convinzione. Anche Kusanagi-san fa fatica a mantenere il controllo come suo solito di fronte a quello che ho detto.
L’unico impassibile rimane Mikoto-san che, dopo qualche minuto, quando mi accingo a voltarmi per raggiungere l’uscita, mi blocca con le sue parole.
“Un’ultima domanda, Fushimi. Lui lo sa?”
I membri dell’Homra si incupirono, intuendo a chi si riferisse il loro re in quel momento, ovvero all’unico assente in quella specie di riunione, l’avanguardia aggressiva e testa calda del clan, Misaki Yata.
Ecco, non aspettavo altro che sentirmi chiedere questo.
“Lui lo sa?” ripete la mia mente. “Lo sa?”
No, non l’ha mai saputo. Se lo sapesse non avremmo mai discusso, non ci saremmo mai detti un addio silenzioso, non ci saremmo mai dichiarati guerra fino alla morte di uno di noi due.
Ma so perfettamente che non è questo che intendeva il re rosso.
In tutta risposa lo guardai da dietro una spalla e risposi, glaciale: “Se non lo sapesse, sarebbe qui, ti pare?”
E varcai la soglia della porta, che era rimasta semiaperta al mio ingresso in precedenza, per non voltarmi più indietro. Mai più.
Misaki, da ora in poi l’unica cosa che ci unirà sarà l’odio.
Odiami, Misaki.
Pensa a me e odiami. Odiami con tutto te stesso perché solo così posso continuare a vivere. Perché solo sapendo che pensi soltanto a me posso andare avanti. E se questo vuol dire doverti perdere allora mi sta bene.
Dicono che l’amore lo si può condividere. L’odio invece lo si prova solo per una persona.
Io voglio essere l’unico per te, Misaki. E se non posso essere l’unico che ami, allora sarò l’unico che odi.
Ciao a tutti! Prima fanfiction nel fandom di K... sono un po' emozionata! ^^
Innanzitutto volevo dire che questo anime lo adoro particolarmente, soprattutto la coppia SaruMi - che qui è soltanto accennata - per cui spero di non essere andata nell'OOC.
L'ho scritta un po' di getto, racimolando diversi pensieri che mi erano venuti in mente guardando l'anime, quindi mi auguro vi piaccia.
Aspetto con ansia di sentire il vostro parere su questo mio piccolo lavoretto, anche ogni tipo di critica, qualunque cosa può essere costruttiva!
Grazie mille per aver letto!
A presto ^^
Baci, pinky_neko