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Autore: Camilla L    13/08/2014    2 recensioni
Altra Pydia (per la gioia della mia Twinny), ormai sembro averci preso gusto con questi due.
Questa è ambientata nel futuro: la nostra coppia si è sposata, ha avuto due figli e, serenamente, hanno deciso di porre fine al loro matrimonio. A loro sembra andare bene questa nuova vita, ma a quanto pare i pargoli non sembrano essere dello stesso avviso...
[PYDIA]
14/08/2014-Modifica titolo: "Separatamente insieme" diventa "Un cuore, due capanne"
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Peter Hale
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II
 
La famiglia Hale cena in religioso silenzio, ma ognuno di loro sa che quella non è altro che la quiete che precede la tempesta, soprattutto per i due ragazzi.
-Io ho mangiato tutto quello che avevo nel piatto, ora posso andare a guardare la tv?- E' la piccola Lily a rompere quel silenzio quasi irreale per quella casa.
-Certo che no! La settimana di punizione è già iniziata.-le risponde la madre.
-Ma avevi detto che...-
-Avevo detto che se non avessi iniziato a mangiare, al mio ritorno sarebbero diventate due, ma la prima l'avevi già ottenuta coi capricci che hai fatto prima di venire a tavola e durante tutta la giornata, a dire la verità.-
-Sei cattiva!-
-Non mi interessa: tu la tv per una settimana te la scordi e guai a te se ti ci avvicini.-
-E se lo facessi?-chiede lei maliziosamente.
-Lily, risiediti immediatamente su quella sedia.-le intima il padre.
-E perchè?-
-Perchè lo dico io: ecco perchè.-
-Sei cattivo come lei!-
-Lo sono molto di più, perciò ti conviene fare ciò che ti ho chiesto se non vuoi finire in guai ancora più grossi di quelli in cui già sei.-
-Da quando non abiti più con noi non mi piaci più.-
-Non ti devo piacere, devi solo fare quello che ti dico.-
-Io non mi siedo! Ho già finito di mangiare, non ci sto a tavola se non devo mangiare.-
-Lily, siediti, per l'amor del cielo e falla finita con questi capricci inutili che non ti portano da nessuna parte se non in punizione.-urla Lydia, mentre fa sedere la figlia a tavola come aveva già fatto prima di cena.
-Ma si può sapere che vi prende? Sembra che ultimamente non facciate altro che darvi da fare per farci arrabbiare e farvi punire, ma ci provate gusto a sentirci sempre urlare?-chiede Peter ai figli.
-E voi ci provate gusto ad essere così str...-la frase di Pete è bloccata quasi sul nascere da uno scappellotto del padre.
-Chiamaci ancora in quel modo e non riceverai solo uno scappellotto, sono stato chiaro? Il nostro atteggiamento nei vostri confronti è cambiato quando voi avete iniziato a comportarvi tutt'altro che bene e non il contrario. Innanzitutto vedete di portarci più rispetto e vedrete che saremo meno cattivi e meno... quell'altra cosa... -
-E poi scusati immediatamente, non siamo dei tuoi amici, non puoi parlarci come ti pare e piace.-aggiunge anche Lydia.
-Voi potete fare tutto quel che volete e noi no: vi sembra giusto?-chiede il ragazzo.
-Noi siamo gli adulti e anche noi, alla vostra età, dovevamo fare quello che i nostri genitori ci chiedevano di fare.-spiega Peter.
-Detto da te sembra una barzelletta.-
-Ok, basta! Ora mi hai veramente stancato!-urla Peter, ormai in preda all'ira.
-Che vuoi fare, eh? Picchiarmi? Fallo, ma non pretendere che non mi difenda.-
-Non mi permetterei mai di fare una cosa del genere, ma non tirare troppo la corda: ora stai veramente esagerando.-
-Voi... voi... potete fare tutto... potete prendere decisioni senza interpellarci e noi? Noi stiamo qui a subire e basta!-
-Che vuoi dire?-
-Dovresti capire da solo che voglio dire e comunque scusatemi: questa conversazione è durata anche troppo.-dice il ragazzo, tentando di alzarsi dalla sedia prima che la mano del padre lo trattenga.
-Io non ho finito di parlare! Se non hai niente da dire ascolta e basta.-
-Come vuoi!-esclama Pete, più scocciato che mai.
-Innanzitutto ti confermo che nel prossimo mese ti sarà assolutamente vietato uscire di casa, se non per andare a scuola. Durante la settimana di sospensione, visto che sarà quella in cui starete da me, al mattino ti alzerai presto per allenarti e al pomeriggio studierai, possibilmente senza obbiettare. Ed infine, visto che questo mese la paghetta non ti servirà, darai l'intera somma al tuo compagno per ripagargli i danni alla bicicletta.-
-Ma stai scherzando spero? I suoi sono ricchi sfondati e quello era solo un catorcio con le ruote, non una bicicletta.-
-Non mi interessa: tu glieli darai e basta. E se non dovessero bastare risparmierai finchè non avrai raggiunto la somma che ti serve.-
-E tu? Tu sei d'accordo con lui?-chiede poi alla madre.
-Al cento per cento.-
-Ovviamente! L'unica volta che siete d'accordo è quando avete deciso di mettermi agli arresti domiciliari.-
-Ma la smetti di fare l'idiota? Ma veramente non ti rendi conto di quello che hai fatto o fai solo finta? Ma lo sai che i suoi genitori avrebbero potuto benissimo denunciarti? E se in preda all'ira gli avessi fatto molto più male? Che sarebbe successo? Eh?-
-Non ero in preda all'ira, ero solo stanco di essere preso in giro da quello, tutto qui.-
-Tutto qui? Gli hai rotto una costola e sfasciato la bicicletta per una presa in giro e l'unica cosa che sai dire è: “Tutto qui”? Ma stai dicendo sul serio?-
-Certo!-
-Ma lo sai che per quelli come noi il limite tra ira e furia cieca è davvero sottilissimo? Che basta pochissimo per sfoderare gli artigli e tagliare la gola a qualcuno dopo una banalissima lite?-
-Forse per te: io mi so controllare.-
-Questo lo dici tu e solo perchè non hai mai raggiunto quel limite che una volta valicato non ti fa più tornare indietro.-
-Tu ne sai qualcosa, vero?-
-A parte che qui si sta parlando di te e non di me e comunque io ho pagato a caro prezzo i miei errori. Voglio solo che a te non debba succedere. Vivere col rimorso di aver ferito o, peggio, ucciso qualcuno è una pena che non auguro a nessuno, tanto meno ai miei figli.-spiega il maggiore dei lupi, facendo brillare i suoi occhi azzurro metallo, frutto del suo più grande errore.
-E comunque ho un accordo con Sterek.-
-E che centra ora?-
-Se uno dei due sta per perdere il controllo l'altro dev'essere pronto a fermarlo.-
-Dev'essere? Sul serio? E se per caso perdessi il controllo proprio durante quegli unici dieci minuti al giorno in cui non siete insieme? Magari perchè a te è venuta la malsana idea di pestare un ragazzino con la lingua troppo lingua.-
-Sam Callaway non è un ragazzino con la lingua lunga, è un emerito coglione.-
-Non avresti comunque dovuto fare a botte con lui o, meglio, dargliele di santa ragione.-
-Sono anni che tormenta me e Sterek ed oggi ha davvero esagerato. So benissimo che non dovrei prendermela con chi non si sa difendere da me, ma per lui ho dovuto fare un'eccezione.-
-Eccezione? L'hai mandato al pronto soccorso, Pete.-
-Se non l'avessi fatto io prima o poi l'avrebbe fatto qualcun altro, lo odiano tutti.-
-Non è comunque una buona scusa.-
-Pete, è inutile che ti arrampichi sugli specchi: le tue azioni non hanno giustificazioni.-interviene Lydia.
-Ha ragione tua madre: quello che hai fatto è parecchio al di sopra dei limiti.-
-Mi spiace, ok? Cos'altro devo dirvi?-
-Non devi dire niente, ormai quel che fatto è fatto. Ora devi solo fare in modo che cose del genere non si ripetano mai più.-
-Io potrei promettervi che non farò mai più niente del genere, ma solo ad una condizione.-
-Ma che stai dicendo? Qui non sei tu quello che detta le condizioni.-prosegue Peter.
-Allora niente da fare.-
-Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Tu ci assicuri che ti comporterai bene: punto e basta!-
-Mi spiace, ma non posso farlo: non se prima non avrò ottenuto ciò che voglio.-
-La tua mi sembra una richiesta assurda, ma su, dicci qual'è questa condizione. Con questo, però, non voglio dire che accetteremo. Vero, Peter?-
-Certo che no!-
-Ok, ma prima voglio dirvi che questa non è una richiesta solo mia, ma è anche da parte di Lily. Vero, pulce?-
-Si!-risponde solo, la piccola di casa-
-Ha tutta l'aria di un ricatto, ma dite: cos'è che volete?-chiede nuovamente la donna.
-Noi vi prometteremo anzi, vi assicureremo che non ci comporteremo più così, ma voi dovete fare una cosa per noi.-
-E cosa sarebbe?-
-Voi dovrete tornare insieme.-
 
Peter e Lydia hanno sempre saputo che la fonte del pessimo comportamento dei loro figli non è altro che il loro divorzio, ma arrivare al punto di essere addirittura ricattati da loro non se lo sarebbero mai aspettati…
   
 
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