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Autore: Jade Tisdale    13/08/2014    6 recensioni
Nel futuro di Trunks, la distruzione ormai è all'ordine del giorno. Gli androidi costruiti dal Dottor Gelo, oltre ad essere molto forti, sono estremamente pericolosi. I guerrieri Z, nonostante sperino di riuscire a batterli, sanno che potrebbero essere uccisi da un momento all'altro. L'incontro tra C18 e Crilin, però, cambierà il corso degli eventi e Trunks riuscirà a trovare la luce che, attraverso un labirinto buio, lo condurrà verso la guerra più importante: la vita.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, 18, Altri, Marron, Mirai!Trunks | Coppie: 18/Crilin, Marron/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
“L'angelo dagli occhi cerulei” 



Quel giorno pioveva a dirotto. I vetri delle finestre della Kame House erano appannati; il mare era mosso e il vento era così forte che le palme si piegarono quasi fino a terra.
Fu proprio in quella giornata buia e tempestosa che Goku se ne andò. Ormai erano giorni che soffriva a causa della sua malattia.
Chichi era rimasta sempre al suo fianco, pregando che guarisse. Ma, purtroppo, il sayan morì davanti ai suoi occhi. Aveva cominciato a sospirare troppo frequentemente e ad un tratto, subito dopo un forte urlo, il suo cuore smise di battere.
Dopo aver sentito quell'urlo, tutti i guerrieri Z di precipitarono al piano di sopra, Gohan prima di tutti. Non appena vide sua madre in lacrime, capì.
Si avvicinò lentamente al corpo del padre e gli accarezzò teneramente la guancia.
«Papà...» sussurrò, mentre le lacrime cominciarono a solcare il suo volto.

 

 

Trascorse un anno da quel giorno, un anno in cui Gohan cambiò molto. Si responsabilizzò parecchio e divenne davvero forte: per l'età che aveva, era l'unico fra tutti i guerrieri Z che, dopo una lotta contro gli androidi, ritornava a casa senza sputare sangue.
La perdita di Goku aveva lasciato un vuoto profondo in tutti loro, un vuoto che, lentamente, erano riusciti a sopportare tutti. Tutti tranne Crilin.
Il migliore amico di Goku non era più uscito di casa da allora. Non aveva mai lottato contro gli androidi, non aveva mai consolato Chichi o Gohan, ma soprattutto, nessuno l'aveva più visto sorridere.
Una di quelle mattine, il terrestre se ne stava seduto sul divano a cambiare in continuazione canale. Gohan si mise davanti al televisore, impedendogli di vedere.
«Che cosa vuoi?» domandò, in tono brusco. Un tono che non era da lui.
Il giovane sayan, però, sorrise. «Tra poco vado con gli altri a scontrarmi coi cyborg. Perché non vieni anche tu?»
Crilin alzò le sopracciglia. «E a che vi servo? Tanto non li batteremo mai.»
«Non sai nemmeno quanto sono forti. Non li hai mai visti.»
Il terrestre prese ad osservare un punto fisso nel vuoto.
«Non ne ho bisogno. Se non tornate mai a casa col sorriso, significa che vi danno del filo da torcere. Perciò preferisco passare i miei ultimi giorni beatamente.»
Gohan non la pensava così. Lui era fermamente convinto che, prima o poi, ce l'avrebbero fatta: presto o tardi, i cyborg 17 e 18 sarebbero periti.
L'ottimismo e la speranza di quel bambino avevano convinto tutti i guerrieri Z, ma non avevano ancora raggiunto il cocciuto Crilin. 
«E poi, nessuno mi ha mai chiesto di venire con voi perché non sono abbastanza forte. Vi sarei soltanto d'intralcio.»
Il figlio di Goku scosse la testa.
«Ti sbagli, Crilin. Abbiamo sempre bisogno di due braccia in più!» esclamò, abbozzando un altro sorriso.

 

Quando arrivarono a destinazione, tutti i guerrieri Z rimasero stupiti nel vedere anche Crilin.
«Amico...» cominciò a dire Yamcha, sorridendo.
«Finalmente ti sei deciso a darci una mano!» scherzò Tenshinhan.
Il diretto interessato annuì, mantenendo uno sguardo cupo in volto. Certo, aveva deciso di aiutare i suoi amici, ma a differenza loro, non riusciva proprio a trovare una ragione per sorridere.
Sussultò non appena Jirobay gli mise una mano sulla spalla. «Mi raccomando, fai del tuo meglio!»
La loro attenzione fu attirata da una risata femminile.
«Sorellina, guarda un po' chi abbiamo qui.» 
La bionda, dopo aver smesso di ridere, lanciò un'occhiata al ragazzo al suo fianco.
«Lo vedo. Ci sono i pidocchi
«Però, pidocchi è un soprannome azzeccato!» continuò il moro, ridendo anche lui. «E a quanto vedo, nel gruppo c'è una new entry. Come ti chiami, piccolo pidocchio?» domandò l'androide.
«Crilin.» rispose, con voce minacciosa. «E vedi di non chiamarmi più pidocchio, screanzato!» 
Il terrestre si lanciò rapidamente verso il moro, con fare minaccioso. I due si attaccarono e pararono i colpi dell'avversario a vicenda, senza che nessuno intervenisse.
Ad un tratto, C18 voltò lo sguardo nella direzione di quel piccolo uomo che stava tenendo testa a suo fratello. Nello stesso istante, anche Crilin si girò verso l'androide. Gli occhi neri come l'oscurità di lui incrociarono quelli azzurri come il ghiaccio di lei. La ragazza che stava osservando possedeva una straordinaria bellezza, tanto che, agli occhi del terrestre, pareva una sorta di divinità, un'angelo dagli occhi cerulei. E si domandò come potesse una ragazza così splendida essere un cyborg omicida.
Crilin tornò alla realtà quando, improvvisamente, C17 gli tirò un pugno in pieno viso, facendogli uscire sangue dal naso. Dopo quel colpo, Yamcha e Gohan attaccarono l'androide, mentre Riff e Jirobay controllarono che il piccolo terrestre stesse bene.
Tenshinhan, Piccolo e Vegeta attaccarono C18 che, con estrema facilità, mise subito al tappeto i primi due. La sua attenzione fu catturata dalla figura di quel pidocchio calvo. Non le era mai interessato niente di nessuno che non fosse suo fratello; eppure, in quel momento, provò uno sfrenato desiderio di chiedergli come stava e di sgridare suo fratello per ciò che aveva fatto. Ma se l'avesse fatto, avrebbe fatto la figura della stupida traditrice.
All'improvviso, le arrivò un calcio nello stomaco da parte del principe dei sayan. Alzò lo sguardo nella sua direzione e con un colpo lesto, malgrado il dolore, ricambiò il gesto, colpendolo con un ki-blast all'addome.
Dopo aver messo fuori gioco anche Vegeta, la bionda osservò suo fratello mentre si preparava a lanciare un colpo energetico contro Gohan; poco più sotto di loro giacevano i corpi privi di sensi di Jirobay, Riff e Yamcha.
Crilin, vedendo il figlio di Goku in pericolo, colpì l'androide col suo kienzan e Gohan continuò con un'onda energetica.
C17 cadde a terra e si rialzò lentamente, sputando.
«Maledetti pido...»
Dopo aver colpito il gemello allo stomaco, C18 si affrettò a sorreggerlo. Crilin e Gohan guardarono la bionda scioccati.
«Perché l'hai fatto?» domandò il terrestre, non capendo il suo gesto inspiegabile.
«Andate via!» disse lei. «Prendete i vostri amici e sbrigatevi, prima che si risvegli!»
I due, benché non capissero il motivo di quel gesto, si scambiarono un'occhiata e fecero come gli era stato suggerito. 

   
 
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