Here with
me
[ShikaIno]
I
passi lenti, quasi strascicati, come se si stesse trascinando più che
camminare, risuonavano nel lungo corridoio d’ospedale di un bianco quasi
abbagliante.
Lo
sguardo assente –no, non svogliato come al solito- fisso dritto davanti a
se a guardare quella porta che ad ogni passo si avvicinava sempre di
più.
Le
braccia abbandonate lungo i fianchi erano pesanti, troppo.
Avanzò
ancora di qualche passo fermandosi davanti alla grande porta della sala
operatoria sopra la quale era accesa una luce rossa, segno che
l’operazione era ormai iniziata.
Abbassò
lo sguardo girandosi il tanto che bastava per scorgere una figura rannicchiata
su una sedia.
I
capelli biondi che le coprivano parte del viso, le gambe al petto, le mani
giunte in preghiera, la voce, solitamente acuta a cristallina, ridotta a un
sussurro.
Non
riusciva a sentire quello che diceva, ma poteva immaginarlo facilmente.
Lui
non le aveva ancora parlato dalla fine della missione, non ne aveva avuto il
coraggio.
Codardo come sempre, Nara…
Si
avvicinò piano, sedendosi acanto a lei e prendendo a fissare il muro di
fronte, non riuscendo –volendo, più che altro, si- a guardarla in
viso.
Che codardo…
Ora
le parole le poteva sentire chiaramente.
-Ti
prego…ti prego…non Choji…non lui…-
Non
piangeva, pregava e basta.
Non
un singhiozzo, non una lacrima, niente. Solo quel bisbiglio, quella preghiera.
-Non
lui…-
Si
voltò finalmente per guardarla e…e cosa? Cosa poteva fare?
Abbracciarla e dirle che sarebbe andato tutto a posto? A cosa sarebbe servito?
E se…se non fosse andato tutto…
Scosse
la testa tornando di nuovo a fissarla.
-Ino…-
Sussurrò
quel nome e tutto tacque.
Più
nessun bisbiglio, nessuna preghiera. Sembrava che neanche più
respirasse.
Lentamente
aprì gli occhi fissando il pavimento e strinse le mani, ancora giunte in
preghiera.
-…perché..?-
Lui
non chiese, sapeva a cosa si riferiva e continuò a tacere.
-…Shikamaru…perché non mi hai portata con te?-
Gli
occhi di lei vuoti, come i suoi, di un azzurro opaco, velato di lacrime che non
ne volevano sapere di scendere.
Il
moro assottigliò gli occhi fissando la figura della ragazza.
-…era
una missione di inseguimento…le nostre tecniche combinate non sarebbero
servite a niente…-
-Shikamaru…- strinse ancora le mani -…potevo
aiutare comunque…e forse ora…-
-Ora
niente, Ino. Non sarebbe cambiato niente…-
Gli
occhi di lei lampeggiarono per un istante e si girò finalmente anche lei
per guardare l’altro.
-Capisco.-
Si
alzò a testa bassa dandogli le spalle e allontanandosi di qualche passo.
Fulmineo
si alzò anche lui e la fermò trattenendola per le spalle.
-Ino?!-
-…dillo,
Shikamaru. Dillo. Sarei stata un peso, avrei rovinato tutto.-
Allentò
la presa sulle sue spalle.
-Ma
che…?-
Si
girò di nuovo verso di lui, furiosa, gli occhi ancora invasi dalle lacrime
che se ne stavano lì…e bruciavano dannazione! Ma non ne volevano
sapere di scendere…
-Dillo,
Shikamaru! Dillo, dannazione! Vi avrei incasinato!
Avresti dovuto badare a me, perché sono inutile e debole!
Rinfacciamelo, Shikamaru!-
Non
poté far altro che fissarla senza riuscire a spiccicare una parola.
Era
questo quello che pensava? Era davvero questo?
-No,
Ino. Io…-
-Non
mentirmi più, dimmelo!! Lo so che lo pensi!!-
L’afferrò
di nuovo per le spalle fissando i suoi occhi scuri in quelli chiari di lei.
-INO
SMETTILA!-
Sussultò
sentendolo gridare. Non aveva mai gridato, mai una volta.
Era…arrabbiato?
-Shika…-
-Stammi
a sentire. Era una missione di inseguimento, pericolosa. Non volevo portare
neanche Choji…-si fermò ricordando
com’era ridotto l’amico e il perché ora fosse lì
-…io…rischiavate troppo…non ero sicuro di come sarebbe andata
a finire. Non volevo…rischiare di perdervi.-
Chiuse
gli occhi ripensando inevitabilmente ancora una volta ad Asuma
e rabbrividendo al solo pensiero di poter perdere anche Ino e Choji.
Lei
continuò a fissarlo senza intervenire.
-…Ino…io
non voglio perderti. Non potevo permetterti di partire.-
Sgranò
gli occhi sentendo le lacrime pizzicare più forte di prima. Strinse la
stoffa della maglia di lui tra le dita sottili ora trattenendole quelle
maledette lacrime.
-…sei
un idiota…-
E
lo abbracciò affondando il viso nella sua maglia cercando di soffocare i
singhiozzi e lasciandosi cullare dalla stretta forte dell’altro.
E
fu un attimo, un attimo solo in cui le labbra di lui incontrarono quelle di lei,
dolcemente.
Un
attimo prima che la luce rossa si spegnesse e si aprisse quella dannata porta
rivelando la figura di Tsunade.
-…l’operazione
è riuscita con successo. Akimichi Choji si rimetterà presto.-
Pianse
ancora aggrappandosi di nuovo a Shikamaru e
lasciandosi andare del tutto.
Lui
sorrise semplicemente, pensando che erano ancora entrambi lì accanto a
lui, e che sicuramente qualcuno li
osservava.
*-*-*
-Nara! Ma che gli porti da mangiare, anche??? Lo sai che non
può!!-
-Ma
dai…mica gli fa male ogni tanto o no, Choji?-
-Già.-
-
MA SIETE PAZZI??? TU TI DEVI RIMETTERE CHOJI! NARA!! NON TI AZZARDARE
-C-chiarissimo…-
-Lo
spero per te!-
-…-
-Non
fare quella faccia, sai??!-
-Non
sono neanche più libero di fare le facce che voglio ora?-
-NARA!!!-
“Come
si vede che si amano…”
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Ebbene si, ecco quello che mi è venuto in mente
stamattina rileggendo i capitoli del salvataggio di Sasuke.
E siccome c’era quella scena all’ospedale (si quella lì) ho
pensato bene di fare
Dedicata a tutte le Mosche Bianche, of
course!
PER SPARTAAAA!!!!!
‘Cause Team 10 is rock…
‘Cause ShkaIno is ROCK!!!
MB©