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Autore: _pioggia_    13/08/2014    3 recensioni
Versare del Vodka sul bicchierino e mandarlo giù. Era la dodicesima volta, se non di più, che ripetevo quei movimenti.
Quanti bicchieri avevo bevuto? Avevo perso il conto.
Come potevo essere caduta così in basso?
Già. E' vero. Masaru.

HazukiXMasaru.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hazuki Fujiwara, Masaru Yada, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Addio.

Addio.

Vi consiglio di ascoltare "Amnesia" dei 5SOS mentre leggete la one-shot.

La voce di Amy Winehouse continuava a risuonarmi nella testa, anche se la canzone era finita già da un pezzo ed era già cominciata il mio brano preferito.

Quanti ricordi tristi.

E giù un altro bicchiere.

Quanti bicchieri di Vodka avevo bevuto? Avevo perso il conto.
Le luci colorate di quella discoteca mi davano una sensazione di fastidio, sembravano sfocate, e il chiacchiericcio diventava un fastidioso rumore di sottofondo.
Pensavo che la serata si sarebbe rallegrata con qualche bicchierino, ma la lucidità della mia mente si ostinava di lasciarsi cullare dalle mani dell'alcool. Non volevo che quell'uscita andasse a finire così, lasciandomi con il cuore infranto mentre vedevo quelle figure ridere ignorando la mia presenza.

E ancora un altro bicchiere.

I suoi capelli verdi smeraldo risplendevano alla luce, come il suo sorriso in presenza di lei.
Doremì mi aveva assicurata che mi sarebbe stata vicina, ma, cazzo, mi aveva lasciata su un divano talmente sprofondato che sembrava di sfiorare il pavimento mentre aveva pensato di starsene da sola in una camera di quell'hotel con Tetsuya.
Chissà quanti alcolizzati aveva consolato quel divano.
E io ero una delle tante ragazze sbronze finite in quel vortice oscuro.
Un senso di colpa nei miei confronti mi pervase l'anima qualche secondo per poi andarsene lasciando un amaro retrogusto.
Come potevo essere caduta così in basso?
Come avevo osato lasciarmi andare in balia dell'alcool cosciente che così mi sarei autodistrutta?
Come ho potuto?
Già. E' vero. Masaru.
Colui di cui mi ero follemente innamorata da tempi memorabili. Colui che c'era sempre stato nel momento del bisogno. Colui che, inconsciamente, mi aveva portato ad odiare con tutto il mio cuore Shiori, colei che me lo aveva allontanato.
Lei, quella che adesso stava ridendo animatamente con lui, se lo era tranquillamente portato a letto nell'appartamento di lui per la sola soddisfazione di vedermi distrutta il mattino dell'indomani quando sarei passata per la solita visita del sabato mattina.
E io avevo quelle cazzo di chiavi di casa sua.
Quanto avrei voluto non averle per suonare il campanello e vederlo aprirmi con i capelli scompigliati, gli occhi semichiusi e con la puzza dell'alcool che lo circondava. E gli avrei dato un bacio a stampo mentre un'ombra femminile mi avrebbe incuriosita ma avrei lasciato perdere perché avrei pensato che il mio sesto senso, troppo preoccupato, mi aveva dato un brutto tiro.
Ma, no, il destino doveva giocarsi le carte peggiori facendomi vedere Masaru che dormiva abbracciato a Shiori, la quale fingeva per vedere il mio viso sconvolto.

Versare del Vodka sul bicchierino e mandarlo giù. Era la dodicesima volta, se non di più, che ripetevo quei movimenti.

Cazzo!
Quanto mi urtava il sistema nervoso quella ragazza dall'aria innocente, ma stronza dentro.
Era riuscita a togliermi la felicità dal giorno alla notte con uno schiocco di dita.
Ma, nemmeno Masaru si era presentato il giorno dopo davanti a casa mia aspettando che io gli aprissi per ascoltare le sue scuse e i suoi vani tentativi di riconquistare la mia fiducia, sebbene sapesse cosa aveva fatto la sera prima.
Ciò mi aveva fatto capire che entrambi si erano presi gioco di me, incuranti di quanto male mi avrebbe pervaso l'anima e non se ne sarebbe andato se non prima di avermi tolto la vita.
Deglutii guardando amareggiata quella coppietta felice e sorridente.
Si guardavano l'un l'altra come se fossero la cosa più bella che avevano.
E in quel momento capii che non ero fatta per Masaru, ma lui per me sì, o almeno era quello che pensavo e probabilmente avevo torto.
Una rabbia immensa si fece largo tra tutti i miei pensieri, ma non ero io in quel momento.
Era l'alcool che si era impossessato della mia mente, la quale aveva ceduto.

Il mio corpo, traballante, si era avvicinato ai due interessati.
Masaru mi guardava sconcertato: non mi aveva mai vista così infelice, con il trucco che mi colava e l'alcool che mi portava avanti quotidianamente, facendomi scordare, anche se per poche ore, tutti i problemi che avevo nella mia vita sentimentale.
E lo stavo accusando. Sì, ricordo di avergli puntato l'indice contro e di averlo accusato della mia vita ridotta ai minimi termini urlandogli contro con tutto l'odio che avevo dentro e provocando il panico all'interno del locale.
Gli tirai uno schiaffo e mi lasciai trascinare via mentre lo incenerivo con il mio sguardo.




«Hazuki!»
Un urlo.
Una voce maschile.
Masaru.
Era lui, o no? Doveva essere lui.
Io volevo che fosse LUI.

«Aspetta Masaru!»
Una lei.
Shiori.
Sì, era lei.
Finalmente stava male.
Ti ringrazio.



Dei passi, delle mani, voci, un letto, un cuscino.
Una voce in lontananza.
Masaru? Sì, era lui. Stava piangendo.
E per cosa? Ah, già! Si era appena reso conto di quanto mi avesse fatto soffrire per tutto quel tempo.
«Tardi, troppo tardi, Yada-kunn» mormorò una voce femminile. Doveva essere Doremì, l'unica che sapeva quanto soffrissi per quel tradimento.
Il calore delle mani di Masaru sulla mia era sempre più lontano.
Le mie palpebre erano diventate troppo pesanti per essere riaperte.
E il battito cardiaco che diminuiva vistosamente.
Il buio.


Addio.
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Ciao popolo! Rieccomi con una nuova one-shot deprimente sulla coppia HazukiXMasaru. Da quanto tempo non tornavo in questa sezione. Molto tempo, forse troppo. Lo so, a quest'ora dovrei continuare con la mia nuova fan fic "Una giornalista, un cantante e un libro", ma avevo bisogno di qualcosa con cui distrarmi e questo qualcosa è questa one-shot appena sfornata.
Sì, proprio così, so anche che questo piccolo spazietto non è proprio la miglior cosa. Insomma una scrittura più piccola non potevo scegliere, ma dovevo pur distinguere il testo della storia con il testo del mio angolo da "Aspirante autrice".
Spero che vi sia piaciuta la storia.

_pioggia_
   
 
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