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Autore: Ofeliet    13/08/2014    1 recensioni
Quando Satsuki lo aveva quasi sequestrato, Daiki avrebbe dovuto porsi delle domande. Cosa che invece non ha fatto.
Ciò che ha fatto è stato il rispondere con poco entusiasmo alle domande dell'amica, chiedendosi anche il perché lo facesse. Probabilmente in nome della loro amicizia di vecchia data - e poco importava di tutti i momenti in cui Satsuki l'ha quasi ucciso con la sua abilità.
Eppure è solo quando è a casa, quasi scordandosi della raffica delle strane domande di Satsuki su Tetsu, quando butta lo sguardo sul calendario e capisce. [...]
L'unica cosa che Daiki può fare, quel dannato giorno, è solo sorridere forzatamente mentre guarda l'enorme pacco tra le mani di Satsuki. Non sa cosa c'è dentro, e se deve essere sincero non vuole saperlo. Con fare incoraggiante, passa una mano sulle spalle dell'amico e sorride.
Forse, al termine di quella giornata, sarebbe dovuto passare dal tempio di Hotei.

{ onesided!KuroMomo implicita e Bro!AoMomo | accenni vaghi AoKuro e AoKise | misto tra comicità e riflessione }
Genere: Comico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Satsuki Momoi, Tetsuya Kuroko
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Families ~'
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Valentine


{Pre} Valentine



Quando Satsuki lo aveva quasi sequestrato, Daiki avrebbe dovuto porsi delle domande. Cosa che invece non ha fatto.
Ciò che ha fatto è stato il rispondere con poco entusiasmo alle domande dell'amica, chiedendosi anche il perché lo facesse. Probabilmente in nome della loro amicizia di vecchia data - e poco importava di tutti i momenti in cui Satsuki l'ha quasi ucciso con la sua abilità.
Eppure è solo quando è a casa, quasi scordandosi della raffica delle strane domande di Satsuki su Tetsu, quando butta lo sguardo sul calendario e capisce.
E' febbraio. E tra una settimana non è un giorno qualsiasi di febbraio. E' quel giorno di febbraio. E allora Daiki deglutisce, perché nonostante non sia un genio sa cosa Satsuki sta progettando. E decide che, caschi il mondo, non avrebbe lasciato compiersi quell'omicidio.
Voleva troppo bene a Tetsu.

Per questo, il suo piano è quello di starle appiccicato e affondare un qualsiasi piano culinario venga in mente all'amica. E' una questione di vita o di morte. Dello stomaco di Tetsu, certo, ma comunque una questione.
Già il fatto che siano in due classi diverse abbatte il suo piano geniale. Inoltre, sentire il perenne cicaleccio delle ragazze tra una lezione e l'altra non fa fatto altro che peggiorare il suo umore.
- Aominecchi! - e disgrazia voleva che lui fosse l'unico sfortunato a essere nella classe insieme a Kise. La presenza del biondo non faceva altro che portare urletti eccitati e troppo acuti per le sue orecchie dappertutto. Ora si chiedeva se anche Satsuki raggiungesse un simile livello di idiozia femminile. Non volle però scoprirlo.
- Sì, che c'è? - chiede senza troppo entusiasmo, tornando nella sua solita posizione che utilizzava per dormire durante le lezioni.
Dopo gli allenamenti avrebbe dovuto chiedere gli appunti a Tetsu, lo sapeva che l'ombra li prendeva sempre e anche in maniera diligente. Mica come quelli dell'amica, scritti con caratteri tondeggianti e spesso solo in hiragana con abbreviazioni impossibili da tradurre.
- Aominecchi, tu pensi che Momocchi mi regalerà della cioccolata? - gli chiede con aria sognante.
- Perché diamine dovrebbe farlo?! - gli chiede piccato, alzandosi quasi in piedi. L'espressione di Kise è quasi ingenua.
- Beh, siamo amici no? Insomma, andiamo d'accordo! Ricevere della cioccolata di cortesia da lei sarebbe fantastico!
Daiki ha tanta volta di facepalmare, e di avvisarlo che alla cucina di cortesia di Satsuki è preferibile andare a ballare con i lupi, ma rinuncia. Sarebbe meglio che il compagno di squadra lo impari sulla sua pelle. - A te la regala?
Daiki torna a dargli la sua attenzione. Da bambina Satsuki spesso gli regalava i suoi prodotti culinari, e siccome erano preparati insieme a sua madre... non si lamentava, era tutto piuttosto buono. Ma da quando lei era entrata alla Teiko, beh, la qualità del suo cucinare in solitaria calò irrimediabilmente a picco. Con lui come vittima designata.
Daiki si gratta la nuca, davvero indeciso su cosa dire. Perciò opta per una mezza verità.
- Beh, Satsuki mi propina sempre ciò che cucina, perciò penso di si. E meno male che non siamo noi ragazzi a dover fare una cazzata simile, a Valentino. - l'espressione di Kise a quelle parole è impossibile da capire. E' un misto.
- Capisco. Allora dì a Momocchi che ci conto! - sorride, tanto da far apparire tante stelline dietro di sé. - Anche se... - sussurra poi, quasi non sentito da Aomine. - ...io avrei qualcuno con cui vorrei festeggiare.
A quelle parole Daiki drizza le orecchie. - Ti sei trovato una nuova ragazza? - chiede, incredulo. Ryota sorride, anche se Aomine non capisce subito che è una finta. Non ha mai prestato particolare attenzione all'ultimo miracolo.
- Ma no, Aominecchi! - dice, cercando di sembrare comico. - Semplicemente... lascia stare. Piuttosto, oggi vai agli allenamenti?
Lo sguardo di Daiki diventa molto più attento e serio. - No. - pronuncia soltanto. Ormai nemmeno Satsuki riesce a trascinarlo in palestra.
E allora il pensiero lo coglie. Satsuki!
Durante la pausa pranzo doveva pedinarla! Con uno scatto Aomine si alza, afferrando un po' di soldi per comparsi un panino. E poi dritto in classe di Satsuki.

Accidenti, ha fallito.
Satsuki nella sua classe non c'è. - Ma dove cavolo è finita, quella li...?
- E' andata via con Akemi-san, prima. - con non indifferente spavento il cuore di Aomine fa il triplo salto carpiato prima di recuperare la sua abituale attività.
- T-tetsu! Quante volte ti ho chiesto di non apparire all'improvviso?! - sbotta, cercando di recuperare un minimo di contegno. Ha un minimo di dignità da difendere.
- Ero qui prima che arrivassi tu, Aomine-kun. - sospira l'ombra. Tra le mani tiene un ordinato obento, segno che fino a qualche minuto prima si era rintanato in un posto tranquillo a mangiare.
Un po' lo invidia lo punzecchia mentre manda giù i rimasugli del suo panino perché ha una madre che si comporta come tale e un'amica che in cucina crea mostri. Letteralmente.
- Capisco. - e il silenzio, imbarazzante, è lì. Non sa nemmeno lui cos'è successo esattamente, ma da diverso tempo la sua amicizia con Tetsu sembra essersi raffreddata. Dopo le Nazionali, beh, pure lui aveva molto a cui pensare. Eppure, solo dopo che il loro piccolo mondo è stato capovolto in più di un'occasione Daiki si accorge che Tetsu non è più lo stesso.
O forse è lui stesso ad essere cambiato, chi lo sa.
Però non riesce più a comportarsi normalmente davanti all'ombra. Ogni volta che lo chiama per nome, o si avvicina, gli sembra di sentire un sonoro suono di qualcosa che si sta frantumando.
- Perché cercavi Momoi-san, Aomine-kun? Se era urgente, posso riferirglielo non appena torna. - Daiki scuote la testa.
- Naah, non lo era. Dovevo solo impedirle di ucciderti con la sua cucina, ma per oggi il mio piano è saltato.
L'espressione di Tetsu, per quanto solitamente poco eloquente, si trasforma in pietra. L'ha terrorizzato, e l'ha capito. - Cioè, non è che lo farà volontariamente... - cerca di giustificarsi. In fondo, molto in fondo, vuole bene a quella azalea.
Ma Tetsu è già evaporato dalla sua vista. E Daiki ha tanta voglia di farsi del male.
Ecco, ha affondato il primo possibile amore di Satsuki.


Perciò il suo piano cambia drasticamente, perché tanto non farebbe desistere mai Satsuki a parole. La sua ultima - e unica - speranza consiste nel fare la fatidica imboscata il giorno precedente al possibile massacro. Armato di tanta pazienza - sa che ne avrà un disperato bisogno - Aomine Daiki saluta ciò che gli è più caro, le riviste di Mai-chan, e si ripromette di uscirne vivo.
Peccato che non appena varcato il cancello di casa Momoi un forte odore di bruciato gli entra nelle narici e quasi gli urla di tornare a casa a dedicarsi alle attività più adatte a un adolescente come lui.
Invece, spinto da chissà quale istinto, Aomine avanza come uno di quei cavalieri delle favole di bassa lega. Ha troppe vite sulla coscienza.
Entrato in casa, gli basta seguire la scia di fumo nero che proviene dalla cucina. Già immagina lo scenario apocalittico che si presenterà alla sua vista, ma la realtà, questa volta, supera di gran lunga la sua fantasia.
La cucina di casa Momoi, da lui frequentata abbastanza spesso, è irriconoscibile. Residui di cioccolata che imbrattavano le pareti, la crema che formava un curioso tappeto vicino al forno e altra glassa che decorava l'ambiente. Ma la parte migliore, per non dire terrificante, era Satsuki.
Imbrattata di cioccolata, con tanto di due righe sulle guance che rimandavano tanto a un soldato sul campo, con un mestolo brandito come arma che combatteva coraggiosamente dei tentacoli che uscivano dal forno.
Aspetta, tentacoli?
Il suo primo istinto è quello di mettersi a ridere, ma pensare che poi diventerebbe lui il bersaglio della Rambo improvvisata lo fa desistere. Con sua fortuna - o sfortuna, non sa dirlo - è Satsuki ad accorgersi della sua presenza.
- Da... Aomine-kun! Aiutami, non startene lì! - un tentacolo approfitta della sua distrazione, strappandole il mestolo e successivamente lanciandoglielo in testa.
E lì Daiki fa l'unica cosa intelligente: strappa l'amica da quel luogo di richiami dall'inferno.

La loro meta è il bagno. Satsuki è sporca da capo a piedi. Con poca grazia Daiki la trascina dentro. Ormai, anche quella è casa sua. E' così impegnato a cercare un possibile sapone da usare che solo dopo si accorge che Satsuki è scoppiata in grandi lacrimoni e si è accasciata al suolo.
Lui, dal canto suo, non è mai riuscito a capire le ragazze. Figurarsi consolarle! Con Satsuki, poi, l'incidente della rana è ancora chiaro nella sua mente.
- ...Che disastro. Non sono proprio riuscita... E pensare che volevo regalare a Tetsu-kun del cioccolato... - con un sospiro Daiki si costringe a piegarsi sulle ginocchia. In un film ha visto una scena simile, e perciò spera che possa funzionare anche nella sua situazione.
- Qualsiasi cosa gli regalerai, andrà bene. - le dice con una luce negli occhi, sperando di sembrare minimamente convincente. La rosa sembra calmarsi, prendendo un sospiro e sorridendo.
- Grazie, Aomine-kun.


L'unica cosa che Daiki può fare, quel dannato giorno, è solo sorridere forzatamente mentre guarda l'enorme pacco tra le mani di Satsuki. Non sa cosa c'è dentro, e se deve essere sincero non vuole saperlo. Con fare incoraggiante, passa una mano sulle spalle dell'amico e sorride.
Forse, al termine di quella giornata, sarebbe dovuto passare dal tempio di Hotei.


Il Giardino Fuori Stagione:

Né!
Non so perché ogni volta che dico "faccio una cosa corta e comica" finisce sempre così. Sono un caso senza speranza, lo so. çAç
E, per tematica, sarei pure in anticipo di quei sei mesi. Ma che volete farci, l'idea chiamava...
Parlando della storia, a parte la KuroMomo che è parzialmente canonica (per quanto poco riconosciuta), ho inserito il mio personale headcanon: Kise innamorato. E' mia convinzione che Aomine sia stato il primo amore di Kise.
Inoltre la AoMomo è una coppia che adoro trattare in tutte le salse. Con un Daiki adolescente, poi, la cosa diventa parecchio divertente.
L'ambientazione è durante il secondo anno e 'ultimo pezzo trae ispirazione da questa immagine. Anche se qui è ancora presente Akashi con entrambi gli occhi rossi mi viene da chiedermi che cavolo di linea temporale è.
Hiragana è il principale alfabeto fonetico della lingua giapponese, utilizzato praticamente per tutto.
"Azalea" è "Satsuki" in giapponese.
Hotei (o, in cinese, Budai) è uno dei tanti dei del pantheon giapponese, ed è associato alla buona salute, oltre che dell'abbondanza. 
Insomma, non credo che ci sia molto da dire. Spero solo che vi piaccia, e che lascerete un commento.
   
 
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