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Autore: Chloe R Pendragon    14/08/2014    2 recensioni
Quanto può cadere in basso una persona? Grace Sullivan lo scoprirà sulla propria pelle: se volete scoprirlo con lei, questa è la storia che fa per voi!
Settima classificata al "Pizza! Contest" indetto da _Maisha_ sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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What have I done to me

What have I done to me?

 

“Che cosa ho fatto?”

Grace Sullivan fissava il tetto deturpato dall’umidità, sentendosi sempre più amareggiata; era come se fosse rimata paralizzata dalla sua infamia, stesa su quel letto sfatto e cigolante, altro inconfutabile segno di squallore. Lei, dottoressa in Chimica Farmaceutica da dieci anni, proprietaria di una delle più rinomate farmacie della città, si era abbassata a tanto: cosa le era passato per la testa?

Quelle lenzuola logore e sudice sembravano stritolarla, mentre ripercorreva quanto avvenuto in quella disdicevole serata: Lois Denver, la sua migliore amica, si sarebbe sposata la settimana successiva, così aveva deciso di festeggiare con lei e altre loro vecchie colleghe. Un bicchiere di champagne dopo l’altro, erano tutte alticce quando avevano iniziato a ballare, ma nessuna delle presenti era caduta tanto in basso; difatti Grace aveva perso a tal punto il controllo da essersi spogliata in quel locale malfamato ed essere salita in macchina con un perfetto sconosciuto, di cui ricordava solamente gli occhi neri come la pece velati dal desiderio carnale.

Era andata con lui in quel lurido motel e aveva trascorso la notte in sua compagnia, lasciandosi toccare e penetrare ripetutamente su quel disdicevole letto; perché una donna seria, benestante e piacente come lei si era fatta trascinare in una schifosa camera lercia da un attempato verme depravato? Per quanto le costasse ammetterlo, era tutta colpa dell’invidia che covava da tempo nei confronti di Lois, poiché la sua amica, pur essendosi dedicata al lavoro come lei, era riuscita a trovare un uomo con cui condividere la propria vita.

Grace era sempre troppo impegnata per concedersi qualche svago al di fuori della propria farmacia, per questo il matrimonio della collega la faceva soffrire, spingendola a cedere alle lusinghe di un animale. Entrambe appartenevano a importanti famiglie ed erano cresciute in un ambiente sofisticato, fatto di apparenze e di ostentata perfezione: dopo quella notte, il mondo in cui avevano vissuto avrebbe potuto accogliere solo una di loro, perché l’altra non ne era degna.

Tutto ciò che le rimaneva era un’unica ed effimera consapevolezza, talmente bruciante da farla piangere: aveva capito che l’ambiente dove uno era cresciuto era la chiave della propria identità, ma che il suo ambiente era una chiave che aveva ormai perso. Grace passò l’intera giornata a piangere su quel letto, devastata dalla vergogna e dall’invidia mentre la sua anima si sbriciolava inesorabilmente...

“Che cosa ho fatto...?”




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