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Autore: nikolorien    14/08/2014    3 recensioni
Siamo agli anni di Liceo di Mario & company. I nostri eroi si ritroveranno accomunati da una passione: la pallavolo. Peach e Daisy cercheranno di dare vita ad una squadra affrontando tutti i problemi propri degli adolescenti - amicizie, studio, relazioni - in una storia piena di colpi di scena.
Genere: Commedia, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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VOLLEYBALL: MUSHROOM HIGH

NOTA DELL'AUTORE
Salve a tutti! Avevo pubblicato il capitolo senza aggiungere le adeguate note, quindi con questo edit aggiungo e questa nota e le note a piè di pagina mancanti. Finalmente un capitolo discretamente lungo! Buona lettura! 


CAPITOLO 6

 

Era giunta l'ora del secondo allenamento con Roberto. Il mister prima di iniziare diede un'ultima controllata alla scheda d'allenamento, ed in particolare alla scheda della nuova arrivata: ne rimase piacevolmente sorpreso, era un elemento molto conveniente per una squadra di principianti. Finì di alzare la rete e di mettere il cestino dei palloni in campo, quando entrarono subito tutti e sette i componenti della squadra, che si misero subito in riga salutando con un «Buongiorno Roberto!» al quale l'allenatore, compiaciuto, rispose con un sorriso «Buon giorno ragazzi!» per poi continuare, indicando l'alta toad «oggi abbiamo il piacere di dare il benvenuto a un nuovo elemento della nostra squadra… dite ciao a Toadogilla! ( - Cilla! chiamatemi Cilla, vi prego! - )
Toadogilla, a soli 16 anni è alta un metro e novanta. Ha già giocato giovanissima a pallavolo nella squadra dell'oratorio di Santa Bootilde da Ovillipoli, dove era stata notata dagli osservatori per il suo talento nel ruolo di centrale. Con la sua squadra vinse il torneo del distretto e si fermò alle semifinale delle provinciali. Sono sicuro che avremo molto da imparare da lei!» La povera Toadogilla, visibilmente imbarazzata, cercò di darsi un contegno assumendo un'espressione grave, che zittì senza parlare gli «ooh» di stupore degli altri. «Adesso, poche chiacchiere: giù con gli esercizi!»
Roberto li massacrò come l'ultima volta, ma stavolta Luigi resse molto meglio il colpo: tutte le corse che aveva fatto erano servite finalmente a qualcosa! Mario invece era già allo stremo delle forze; Bowser pure era abbastanza affaticato; Peach e Daisy erano praticamente morte; Toadrico non si sentiva più le braccia; ma Toadogilla, Toadogilla dopo le ultime serie di flessioni si tirò subito su e si guardò intorno. Tutti la guardarono come se avessero visto un alieno, e per non sfigurare Mario si alzò così di fretta che gli venne un capogiro che cercò di nascondere. Peach tuttavia lo notò e rise sotto i baffi.

«Molto bene ragazzi» esordì Roberto «Vi avevo detto che oggi avremmo deciso i ruoli…» subito calò il silenzio più totale «…vi vedo molto attenti! Va bene, iniziamo:
 Toadogilla - er, scusate - Cilla, naturalmente, sarà una centrale, vista la sua esperienza in questo ruolo e la sua statura elevata, ma su questo non c'erano dubbi. 
Peach, tu sarai un martello! Ho notato che non hai scordato il fondamentale della schiacciata, ma te la cavi di sicuro  anche in difesa col bagher. Questo ruolo è tuo! Viste le tue doti, io ti farei diventare il martello difensivo.
Daisy, per te vale lo stesso discorso, al contrario! Ho visto che te la cavi meglio nello schiacciare, ma sei un po' più carente nella ricezione, che tuttavia rimane decorosa. Anche tu sarai un martello.
Invece tu, Toadrico, sei perfetto per il ruolo del libero, non potevo chiedere di meglio! Sei agile e ti trovi già bene con la tecnica del bagher. Puoi fare grandi cose!
Bowser, vista la tua potenza innata, tu sarai il nostro opposto! Per schiacciare da fondo campo infatti ti servirà tutto il vigore possibile, e lo possiamo trovare solo in te.
Luigi, anche tu sei molto alto, ed hai un'elevazione eccezionale: la potenza fisica non estrema non ti nuocerà affatto, perché ho deciso che sarai un centrale come Cilla!
Invece tu, Mario, avrai un ruolo fondamentale» Mario, convinto di esser stato scelto martello, già avevo un sorrisetto soddisfatto stampato sulla faccia «sarai il regista della squadra: il nostro alzatore! Ho visto che ti riesce molto naturale il fondamentale del palleggio, molto pulito, la palla quasi non ruota su sé stessa quando la palleggi: è un talento! Molti giocatori professionisti hanno sudato per arrivare ad un tocco del genere.»
A Mario quasi cascò la mandibola a terra dallo stupore. Era stato nominato alzatore? Non avrebbe mai fatto neanche una schiacciata? Non ci poteva credere, ci doveva essere un errore «Come scusi?» chiese con un pizzico di stizza
«Non ti ricordi cos'è un palleggiatore? Ne avevamo parlato a lungo la scorsa volta…»
«Certo che mi ricordo!» rispose, acido «Ma non penso sia il ruolo che mi si confaccia meglio»
«Ed a quale pensavi, di grazia?» chiese Roberto con un sorriso di sfida
«Non so, almeno un martello…»
«Partiamo dal presupposto che le decisioni dell'allenatore non si discutono» disse, avvicinandosi a Mario «come vuoi che schiaccino gli attaccanti se l'alzata non è buona?»
«Bhe, ecco…»
«E poi, per fare il martello non sei abbastanza alto… Peach e Daisy invece sono magre e slanciate!»
A queste parole Mario si pietrificò. Gli aveva detto che era basso. E grasso! Davanti a Peach! Non ci poteva credere
«Comunque» proseguì Roberto «se non ti sta bene, quella è la porta…» disse indicando la porta.
Mario era troppo punto nel vivo per obiettare, e si limitò ad assentire col capo ed a tornare in riga. In un interminabile momento, ebbe mille pensieri. Alla fine, risolse che Roberto aveva ragione. Il palleggiatore era il ruolo che meglio gli si addiceva, e nel quale sarebbe riuscito meglio. E poi aveva un talento! Sarebbe stato il migliore, nel suo ruolo, aveva deciso. Oramai, in ogni caso, era inutile protestare, tanto valeva prenderla a bene.
«Detto questo» fece Roberto «via agli allenamenti con i fondamentali!»

Dopo un'ora e mezza di fondamentali, provarono alcune semplici azioni.
«Allora Mario» disse Roberto «proviamo un'azione: tu ti trovi in zona1 due, Toadogilla, il centrale, in zona1 tre, mentre Daisy in zona1 4. hai a disposizione quindi due schiacciatori: puoi decidere se alzare un primo tempo2 in tre3 oppure un terzo tempo4 in quattro. Devi scegliere tu in base a come si dispone il muro avversario, al gioco che state facendo ed alla tua fantasia. Capirai meglio in partita!»
«Va bene» fece Mario «il primo tempo ancora non mi riesce bene, quindi penso che proverò la schiacciata classica con Daisy da quattro3
«Ecco» lo interruppe Roberto «stiamo in allenamento, non avere paura di sbagliare. Luigi, servi la palla!»
«Sì, mister!»
Luigi prese un pallone dal cestino e celermente andò dall'altra parte del campo. Si preparò, lanciò la palla e la colpì dall'alto effettuando un tiro deciso ma non troppo forte.
«Mia!» gridò Toadrico, che si posizionò in poco tempo sotto la traiettoria della sfera, riuscendola facilmente a ricevere e a passare in zona due, dove stava Mario. Il neo-palleggiatore effettuò un'alzata da terzo tempo in zona quattro, Daisy prese la rincorsa da fuori i bordi laterali e schiacciò una palla molto forte ed obliqua sulla diagonale.
Roberto rimase stupefatto: era la loro primissima azione, e l'avevano portata a compimento in modo pulito e senza esitazione.
«Bravi ragazzi!» disse battendo le mani «bravi davvero! Riproviamo, Mario, stavolta prova il primo tempo!»

Luigì battè di nuovo la palla. Toadrico ricevette bene come prima. Mario alzò una palla cortissima e bassissima in zona tre, proprio a pelo della rete, che Toadogilla in quattro e quattr'otto schiacciò a terra senza esitazione, con tempismo perfetto «La nostra Cilla non ci ha deluso! Complimenti a tutti e due! Visto, Mario, che ti riesce anche il primo tempo?»
Provarono anche le altre varianti: Luigi come centrale se la cavava egregiamente, anche se tecnicamente valeva di meno di Toadogilla aveva di sicuro una maggiore intesa col fratello. Peach invece non aveva mai sbagliato neanche una schiacciata, ma le sue erano meno potenti di quelle di Daisy. Toadrico si rivelò un ottimo libero.
«Ora, Mario, prova ad alzare qualche palla all'opposto!» ordinò Roberto. Mario fece una smorfia di dissenso: doveva alzare in seconda linea a Bowser.
Toadogilla battè la palla. Daisy difese, passando una precisa palla all'alzatore. Mario la alzò svogliatamente a Bowser, il quale schiacciò una palla che prese il nastro e rimbalzò all'indietro.
«Mario! Mi hai alzato male la palla!» ringhiò Bowser. Era vero
«Ops, scusa» disse Mario, fingendo dispiacere
Riprovarono altre volte: nessuna alzata era nemmeno lontanamente all'altezza di quelle precedenti.
«Mario!» gridò Marco «Perché non stai alzando a Bowser una palla neanche lontanamente decente?»
«Non so, forse le alzate in seconda non sono il mio forte…» tentò di scusarsi Mario, fingendo di cadere dalle nuvole
«Non ci credo, in allenamento ti riuscivano! Qualsiasi cosa sia, spero che tu sappia tenere le tue vicende personale FUORI DALLA SQUADRA!» tuonò infine. Bowser fu soddisfatto «La palla deve essere più alta, sta schiacciando da seconda linea, ha bisogno di colpire la palla in un punto più elevato rispetto ai martelli od ai centrali, ficcatelo in quella capoccia!»
Riprovarono. Mario, inviperito, riuscì ad alzare solo un paio di palle davvero buone. Bowser in queste rare occasioni lasciò tutti a bocca aperta: la potenza e la velocità di quelle schiacciate erano terrificanti. Pochi di sicuro sarebbero riusciti a riceverle. Questo, naturalmente, fece annerire ancora di più la bile di Mario che, finiti gli allenamenti, andò a casa senza salutare.
Il giorno dopo, erano tutti entusiasti della squadra: Peach e Daisy erano così felici che quando passavano per i corridoi tutti si giravano ad ascoltare la musichetta che si lasciavano dietro. Toadrico e Luigi erano molto più concentrati nello studio e non trovavano più Funghese Antico così pesante, ora che avevano una valvola di sfogo. Bowser non emetteva più quel calore infernale che emanava di solito. Toadogilla ogni tanto sorrideva anche. Mario, nonostante sapeva che sarebbe stato costretto ad alzare anche a Bowser, era soddisfatto. Tutti non vedevano l'ora di tornare ad allenarsi.
Perso in questi pensieri, Luigi stava cambiando aula per andare a Storia. Incontrò Mario e Marco che stavano facendo lo stesso per andare a PI
«Ciao Marco!» disse Luigi, con un sorriso a trentasette denti ed ignorando completamente Mario «Come va?»
«Ehi!» fece Marco, ricambiando il sorrisone «Tutto regolare… ci aspetta l'ultima pratica della settimana»
«Ciao Luigi…» provò a dire Mario, ma non fu calcolato né dall'amico né dal fratello, che passarono i successivi cinque minuti a chiacchierare e scherzare amabilmente.
«Ora devo andare ché sono in ritardo, mannaggia! Ci vediamo!» disse Luigi «Ciao!
«Ciao Luigi! Ci vediamo senz'altro!»
«Ciao Luigi…» sospirò Mario
«Ciao Mario!» urlò Daisy, irrompendo improvvisamente «Stavo cercando tutti i membri della squadra per dire che questo venerdì abbiamo una partita di prova! Siamo tutti convocati! Ciaoooo!» e corse via, lasciando Mario e Marco visibilmente scioccati
«Squadra? Che squadra?» fece Marco «Non me ne avevi mai parlato!»
«…Pallavolo» disse Mario, scocciatissimo «sto nella squadra della scuola»
Marco rimase sorpreso «Oh… fantastico! Bhe, è un'occasione per stare con quella che ti piace no? E poi la pallavolo è figa!»
«Bhe sì, sì» fece Mario, inorgoglito «diciamo che è un buon incentivo…»
«Luigi anche sta in squadra?» chiese
«Sì, anche lui. Vedo che andate molto d'accordo!» Marco a quest'affermazione arrossì un po'. Forse che Mario avesse capito?
«Bhe, sì… è simpatico! Dai, sbrighiamoci adesso, facciamo tardi!» e in poco tempo entrarono dentro l'aula, ed iniziarono a seguire la lezione.




LE NOTE ♫♬♪
1. Se non vi ricordate cosa sono le zone, guardate il capitolo 5 - appendice
2. Azione d'attacco eseguita dal centrale in zona 3. La palla è alzata appena sopra la rete e il centrale salta nel momento in cui l'alzatore tocca la palla, per effettuare un attacco veloce e fulmineo.
3. Naturalmente sottinteso zona
4. La palla alzata ai martelli in zona 2 o 4. Un palleggio molto alto per permettere agli schiacciatori laterali di prendere una buona rincorsa.

  
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