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Autore: _Scrivimi_    14/08/2014    1 recensioni
Per chi, come me, ha odiato l'ultima puntata (5x22). Per chi voleva dare a Damon la possibilità di dire addio ad Elena... ed infine per coloro che necessitano di un po' di speranza. Questa è la seconda parte di una shot che avevo pubblicato un paio di mesi fa, consiglio di leggere prima l'altra ma volendo si può anche leggere solo questa.
Dalla storia, Damon "...se fossi reale ti bacerei fino a lasciarti senza fiato, ti porterei in quel letto e farei l'amore con te mille volte, fino a che tu, sfinita, mi dovresti implorare di darti un attimo di tregua. Questo è un sogno, Elena, perché solo in un sogno riuscirei a dirti addio"
Elena "Ti odio per avermi chiesto di andare avanti da sola, ti odio perchè te ne sei andato lasciandomi qui... ti odio perchè sei morto (...) ed infine ti amo talmente tanto che l'idea di odiarti almeno per un istante mi da sollievo (...)"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal diario di Elena

 

Dove sei?

Cosa stai facendo?

Hai avuto paura?

Ti manco? Almeno un po'? Almeno un millesimo di quanto tu manchi a me ogni singolo giorno?

Mi ami ancora? Perchè forse io ti amo più di prima...

Da quando te ne sei andato non faccio altro che pensarti. Sei un pensiero fisso, dal quale non riesco a staccarmi e che mi riempe il cuore di dolore e tristezza.

Ogni volta che esco di casa l'unica cosa che riesco a pensare è che non importa dove andrò quel giorno perchè sono consapevole che tu non ci sarai. Così ogni cosa perde senso, ogni luogo appare vuoto, ogni mio respiro sprecato.

Vivere nella consapevolezza che tu non ci sia più è come cercare di toccare il vento...

...

Certe volte cerco il tuo sorriso nel viso degli estranei, trovare anche solo un accenno di te nel volto di qualcuno mi aiuta a sentirti vicino.

E' come se avessi paura di dimenticarti, così nella notte ascolto il silenzio cercando di ritrovare nella mia memoria il suono della tua voce. Ogni volta il ricordo mi sembra sempre più impreciso ed è come se ti perdessi ancora. Come se ogni giorno che passa mi allontanasse da te ed io non potessi far nulla per fermarlo. Non c'è modo di bloccare il tempo. Più ci provo, più esso scorre inesorabile allontanandomi da te ed è come se perdessi qualcosa di te in ogni attimo che si sussegue all'altro.

Ma non è sempre così. Alcuni giorni, quando il calore del sole pare concedermi un po' di speranza, riesco ad immaginare cosa diresti in alcune situazioni e mi ritrovo a sorridere immaginando le tue battute sarcastiche e fuori luogo. Incredibile come tu fossi in grado di sdrammatizzare ogni situazione, riuscendo a cogliere il lato comico della vita.

Io non sono mai stata così. Fin da piccola ho sempre preso la vita sul serio, in ogni suo più piccolo e banale aspetto, per questo motivo ho fatto fatica a capirti all'inizio. Tu, contrariamente a me, riuscivi a prendere la vita come un gioco, vedendone il lato comico e drammatico ma senza lasciarti scoraggiare da esso. Troppe volte ho pensato: come possono due persone così diverse amarsi? Adesso ho compreso che era proprio la nostra differenza a rendere unico il nostro legame. Era come se noi fossimo due pezzi di un unico puzzle, diversi tra loro ma che s'incastrano alla perfezione. Se ad un pezzo levi l'altro il puzzle rimane incompleto.

Ecco mi sento ora: incompleta.

Per ogni attimo che mi allontana da te, ce n'è uno che ci riavvicina.

...

Ho riletto la tua lettera un milione di volte e sai cosa penso? Penso che mi fa arrabbiare. Tu mi hai chiesto di amare ancora, di essere felice, ma come posso farlo se tutto ciò che c'è di bello al mondo mi ricorda che tu non sei qui con me per godertelo?

Vorrei essere più forte, non sei la prima persona che perdo ma è la prima che penso di non farcela a superarlo.

La verità è che non voglio!

Non voglio andare avanti, non voglio amare ancora, non voglio vivere una vita senza di te quando anche solo un giorno mi sembra infinito.

Vivo nella terrore di vivere quell'attimo che ci separerà per sempre! Quell'attimo in cui mi rassegnerò ad una vita senza te. L'attimo in cui accetterò che tu sia andato via per sempre. Quello è l'attimo in cui una parte di me cesserà di esistere.

Ti odio per avermi chiesto di andare avanti da sola, ti odio perchè te ne sei andato lasciandomi qui... ti odio perchè sei morto!

Mi avevi promesso che sarebbe andato tutto bene, come hai osato morire? Sei un egoista, un maledetto egoista... ed io ti amo talmente tanto che l'idea di odiarti almeno per un istante mi da sollievo. Quindi lo farò, lo farò ogni volta che mi sarà possibile...ma, per il resto del tempo, concedimi di amarti ancora, perchè per me l'unica cosa che riesco ad immaginare peggiore di perderti sarebbe smettere di amarti...




 

Era seduta sul bordo del ponte e guardava il sole nascere all'orizzonte. Era un'alba bellissima, mille sfumature di rosa coloravano il cielo del mattino. Elena chiuse gli occhi godendosi la fresca brezza dell'aria mattutina e assaporando quel senso di pace che non provava da ormai troppo tempo. Sentì qualcuno arrivare alle sue spalle ma non si mosse.

-Lo sai che i vampiri non possono abbronzarsi?- sussurrò qualcuno dietro di lei.

Un sorriso nacque spontaneo sulle sue labbra prima di girarsi verso di lui -Questo non mi impedirà di crogiolarmi al sole-

-Almeno eviterai spiacevoli scottature- aggiunse lui con sarcasmo.

A lei scappò una risatina -Perché ci hai messo tanto?- chiese poi alzandosi e posizionandosi davanti a lui.

-Ti avevo detto di non aspettarmi- la sgridò lui in modo scherzoso, puntandole un dito contro -ma tu sei sempre maledettamente cocciuta-

-Mi sei mancato, Damon-

-Anche tu, Elena- mormorò il vampiro con infinita dolcezza, accarezzandole il viso -da morire...-

L'ironia di quell'affermazione strappò ad Elena una smorfia di rimprovero -Non sei divertente-

-Un pochino si- mormorò lui con un sorriso da canaglia. Quanto le era mancato il suo sorriso... così espressivo, così irritante, così da Damon...

Elena senza riuscirsi a trattenere si lanciò verso di lui, avvolgendogli le braccia intorno al collo. Il bisogno di sentirlo vicino era quasi insopportabile, impossibile da resistere.

-Allora ti sono mancato davvero- scherzò lui, ricambiando calorosamente la sua stretta. Le avvolse la vita con un braccio, affondando l'altra mano tra i suoi capelli. Erano così morbidi e lisci, esattamente come li ricordava.

-Promettimi di non lasciarmi mai più- supplicò lei al suo orecchio mentre lui la stringeva come se avesse paura di perderla -Promettilo- insistette.

Elena lo sentì sospirare mentre la sua stretta si faceva sempre più decisa, quasi dolorosa. Lui affondò il suo viso nei capelli di lei, inspirando il suo odore, dolce e famigliare, con avidità -Non posso- ammise poi in un sussurro sofferto.

Lei si allontanò di scatto per guardarlo in viso -Perché?- domandò in un soffio. I suoi occhi nocciola sembravano quelli di un cucciolo abbandonato eppure nel fondo Damon riusciva ancora a cogliere quella scintilla di pura determinazione che fin dall'inizio l'aveva fatto innamorare di lei.

-Lo sai perché-

-Non è vero!- protestò la ragazza con rabbia -Io non lo so, tu sei qui... con me, ora. Promettimi di non andartene. Damon promettilo!- Elena sentì la terra sprofondarle sotto i piedi. Non poteva perderlo di nuovo! Non poteva. Sentiva ogni nervo del suo corpo tedersi, le tempie le pulsavano... L'idea che lui la potesse abbandonare ancora le fece mancare il respiro. Si allontanò andando verso il camino di casa Salvatore. Osservò il fuoco e le sue mille scintille mentre il suo cuore batteva all'impazzata.

-Lo sai, Elena- il tono di Damon era dolce ma risoluto -Guardati intorno. Dove siamo?-

Lei si girò verso di lui, confusa -A casa tua...- disse con ovvietà riconoscendo il grande salotto.

-E dove eravamo fino ad un attimo fa... dove siamo adesso?-

Lei si guardò intorno, non erano più nella villa dei Salvatore -Siamo nella mia stanza ma... io avevo bruciato la casa, io...- Elena sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime mentre osservava l'ambiente e Damon con espressione smarrita.

La confusione che apparve limpida sul viso di Elena provocò a Damon una stretta al cuore. Sarebbe morto altre mille volte solo per alleviare di un poco il dolore di lei.

-Com'è possibile, Damon?-

-Non lo è, infatti- rispose lui con difficoltà -Queste cose non sono reali, Elena. Tutto questo non è reale...-

-Io non capisco...-

Damon andò verso di lei e le prese il viso tra le mani con estrema dolcezza -Questo è un sogno, Elena. Ogni luogo che vedi è ciò che tu vuoi vedere. Tutto questo è un?illusione, io sono un'illusione-

-Ma sembra tutto così reale- protestò lei accarezzandogli il viso -Tu sembri reale... quello che dici...- la mano di Elena scese sul petto di lui, fermandosi sul suo cuore -quello che sento. Il tuo cuore batte... Come puoi dirmi che è tutta un'illusione?-

Damon la guardò con sofferenza. Com'era possibile amare tanto qualcuno? Come poteva una persona egoista come lui amare qualcuno con tanta intensità? -Perché se davvero fossi tornato da te non ti lascerei mai più andare... se ti rivedessi ora, così bella...- la mano di Damon si posò sul viso di Elena, esplorandolo con delicatezza fino a fermarsi sulle sue labbra –se fossi reale ti bacerei fino a lasciarti senza fiato, ti porterei in quel letto e farai l'amore con te mille volte, fino a che tu, sfinita, mi dovresti implorare di darti un attimo di tregua. Questo è un sogno, Elena, perché solo in un sogno riuscirei a dirti addio-

Elena sentì il suo cuore accelerare all'impazzata mentre si alzava sulle punte e lasciava un leggero bacio sulle labbra del vampiro -E' il sogno più bello che io abbia fatto- mormorò mentre una lacrima le scivolava lungo la guancia.

Damon a quel punto sentì crollare tutto il suo autocontrollo, la strinse a sé ed approfondì quel bacio. Le loro labbra si incontrarono e si riconobbero all'istante. Le loro lingue si cercarono e si scansavano in una danza infinita. Damon la strinse a sé, assaporandola come se lei fosse il cibo più prelibato del mondo e lui fosse sul punto di morire di fame. Lei fece lo stesso. Sentire le labbra di Damon, le sue mani, il suo odore... Eccolo, quello era l'attimo che stava aspettando, dopo il quale sarebbe anche potuta morire.

-Devi andare... Elena- sussurrò lui, la voce spezzata, allontanandosi di pochi centimetri dalle labbra di lei ma senza lasciare la presa sui sui fianchi.

-Non voglio- protestò lei, chiudendo gli occhi e concentrandosi sulla presa delle mani di lui. Quanto le era mancato il suo tocco. I loro respiri irregolari andavano all'unisono così come il battito dei loro cuori.

Damon sorrise -Lo so, amore, ma devi. Tra poco quel rompiscatole di Jeremy verrà a svegliarti...-

-Non voglio svegliarmi, non m'importa se è solo un sogno. Io voglio rimanere qui, con te- Elena si strinse forte a lui, affondando il viso nell'incavo della sua spalla -Se questa è la morte non mi fa paura-

-Come al solito mi trovo a non approvare le tue scelte- ghignò lui, inspirando il dolce aroma dei capelli di lei.

Quelle parole formarono un piccolo sorriso sul viso di lei -Ed io lo so... ma come al solito farò di testa mia-

-Non questa volta, Elena- Damon la prese per le spalle, allontanandola quel tanto che gli bastava per vederla in viso. Quella piccola distanza gli fece male al cuore ma doveva separarsi da lei. Doveva farlo per lei, perché l'amava troppo -Questa volta non hai possibilità di scegliere, amore mio... e neanch'io-

Una lacrima scese lungo la guancia di Elena -Non farmi questo, Damon. Non lasciarmi ancora... se lo farai non ti perdonerò mai...Hai capito? Mai!- Sapeva che era assurdo il suo comportamento. Sapeva che non aveva senso arrabbiarsi con lui... ma era troppo doloroso. Si può morire di dolore? Purtroppo no...

-Allora non farlo. Odiami, Elena. Se questo può aiutarti, odiami pure. Ti amerò io per entrambi. Ti amerò come ho sempre fatto, anche quando non dovevo. Anche quando sembrava dannatamente sbagliato. Ti amerò perchè sono un egoista e tu sei l'unica cosa che abbia mai voluto davvero. Quindi odiami, Elena, lascia che sia io l'egoista-

Lei sentì il suo cuore piangere ed urlare... per lui. Per quel vampiro maledetto del quale si era innamorata suo malgrado -Vorrei Damon ma...non posso. Ho provato ad odiarti per anni. Ho provato ad ignorare ciò che provavo per te. Per anni ti ho detto delle cose orribili solo per allontanarti. Ti ho detto che non ti avrei mai potuto amare... ma credo di essermi innamorata di te già al nostro primo incontro sul ponte, ricordi? Ho passato troppo tempo a negarlo, con tutti e con me stessa. Ora non ci riesco più. Ti amo anch'io, Damon. Anche se non voglio, anche se fa male... Anche se tutto questo fosse solo un sogno e tu non dovessi mai tornare... Anche se mi restassero solo i ricordi. Ti amerò, Damon, perché è sempre stato così-

Gli occhi azzurri di Dmon erano diventati umidi, come la prima volta che le disse ti amo.

Bel pigiamino
Sono stanca, Damon
Ti ho riportato questa
L'avevo data per persa, grazie... Ti prego ridammela
Ho solo una cosa da dire.
Perché devi dirmela senza che indossi il ciondolo?
Beh... Perché quello che sto per dirti è probabilmente la cosa più egoista che abbia mai detto in tutta la mia vita.
Damon, non farlo
No, devo dirtela solo una volta. Tu devi solo ascoltare... ti amo, Elena. Ed è proprio perché ti amo, che non posso comportarmi da egoista con te. Ecco perché non puoi saperlo. Non ti merito... Ma mio fratello sì. Dio quanto vorrei che non dovessi dimenticarlo. Ma devi.

Due semplici lacrime scesero lungo le guance del vampiro. Proprio come quella prima volta.

-Elena!- una voce in lontananza chiamò il suo nome -Elena è tardi!-

-E' Jeremy- disse lei riconoscendo la voce del fratello.

-Devi tornare da lui, ora- Damon cercò di sorriderle -Quel disastro ambulante, che chiami fratello, ha bisogno di te-

-Anch'io ho bisogno di te... Non posso lasciarti andare...non...-

-Allora non farlo- disse Damon prendendole una ciocca di capelli e sistemandola dietro l'orecchio di lei -Non lasciarmi andare, Elena. Tienimi con te. Tienimi nei tuo ricordi, nei tuoi pensieri... mostrami il mondo attraverso i tuoi bellissimi occhi. Nella mia lunga esistenza non non ho mai fatto molte cose che possono essere definite positive. Ho sprecato 150 anni odiando mio fratello e cercando una donna che non mi voleva...ma non importa perchè ogni errore che ho fatto, ogni scelta sbagliata, tutta la rabbia e la disperazione...tutte queste cose mi hanno portato da te. Quando ti chiedo di andare avanti, non ti chiedo di farlo senza di me ma per me. Tu sei l'amore della mia vita, Elena, ed io non voglio essere il motivo per cui sprecherai la tua. Ti prego...-

-Non lo farò- promise lei mentre il suo viso si rigava di lacrime.

-Elena!- di nuovo Jeremy, la sua voce sempre più vicina.

-Ti amo, Elena-

-Lo so- disse lei, sorridendo tra le lacrime mentre la figura di Damon diveniva sempre più sfocata e la voce di Jeremy più nitida -...Ti amo anch'io-

-Per sempre-
Damon sparì, mentre quell'ultimo sussurro riecheggiava nell'aria.

 

Dal diario di Elena

Questa notte ti ho sognato, sembrava tutto così reale... Questa notte mi sono resa conto che ti sto aspettando, è come se una parte di me non avesse mai smesso di credere in un tuo ritorno. Ed è giusto così, perchè questo mi dona speranza e la speranza mi aiuta ad andare avanti, giorno dopo giorno. Lo so che può sembrare assurdo ma in un mondo come il nostro, dove l'assurdo è considerato normale, tutto può succedere ed io so che, se esistesse anche una minima possibilità che tu possa tornare da me, tu la troverai. Tu avresti fatto di tutto per me, ora ti chiedo di farmi un'ultima promessa: rendi possibile l'impossibile. Sconfiggi la morte, ancora una volta, attraversa il nulla che ci separa e torna da me. In cambio io farò ciò che tu mi hai chiesto di fare: andrò avanti, Damon. Cercherò la forza di vivere ancora, di vedere ciò che c'è di bello al mondo... ma ricorda che non importa quanto avanti io possa andare perchè, se tornerai, ti basterà mormorare il mio nome ed io ti sentirò, mi girerò in un istante e correrò tra le tue braccia.

Per sempre tua

Elena Gilbert

 

 

-Perchè non le hai detto che eri davvero tu?-

-Perchè, mia cara streghetta, se avessi detto ad Elena che ero io, che ero ancora vivo, lei avrebbe iniziato a sperare. Quella ragazza è maledettamente testarda. Avrebbe passato tutta la vita a cercare un modo di aiutarci e quel furbone di mio fratello sarebbe stato al suo fianco, appoggiando ogni stupida decisione che lei avrebbe preso. Non so se riusciremo mai a sfuggire da questa maledetta dimensione e non potrei sopportare il fatto che Elena sprecasse tutta la sua vita aspettando qualcosa che potrebbe non accadere mai-

-In questo modo rischi di perderla-

-Forse è vero- concordò Damon con una smorfia -forse ho appena fatto la cazzata più grande della mia vita-

Lei gli rivolse un sorriso colmo di ammirazione -Credo che tu abbia compiuto il tuo primo atto di puro altruismo-

La smorfia di Damon divenne colma di disgusto -Temo di si-

-Meglio tardi che mai-

Entrambi sorrisero, stranamente complici.

-Ora mettiti al lavoro, streghetta, non so te, ma io vorrei tanto tornare a casa-

-Ci torneremo e lei ti aspetterà. Non importa quante volte le dirai addio, lei sarà sempre lì ad aspettarti-

-Come lo sai?-

Lei gli sorrise, un sorriso stranamente colmo di affetto -Lo so e basta-

 

Note:

Lo so, sono veramente deprimente ma avevo voglia di un po' di sano romanticismo strappa lacrime. Non mi odiate per avervi propinato questa tristezza nel bel mezzo dell'estate =D per chi, come me, sentiva la nostalgia di Damon ed Elena spero abbiate gradito questo piccolo pezzo dedicato a loro, triste ma colmo di dolcezza (almeno spero) e speranza (per come l'ho vissuto io). Fatemi sapere che ne pensate, ci risentiamo a Settembre! Buone vacanze a tutte voi! Un bacione

  
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