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Autore: Ronnie92    14/08/2014    2 recensioni
Marianne affronta un viaggio introspettivo, dopo aver vissuto anni di solitudine e tristezza.
Un piccolo viaggio nella sua vita, affrontando sentimenti contrastanti, dolore e voglia di vivere.
I suoi amori, le sue lotte continue in un luogo di tortura fisica e mentale.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Quando mi condussero qui non avevo scelta.
Ero prigioniera della mia vita, schiava dell'alcol e dei miei demoni.
 
Ricordo quanto duramente le medicine riuscissero a distruggere lentamente il mio apparato intestinale e a causarmi dolorosissimi crampi addominali, costringendomi in ginocchio per ore, fintanto che non mi addormentavo fra le lacrime.
 
Quando raggiunsi il massimo della disperazione, provai a tagliarmi le vene, ma i coltelli di plastica non erano adatti. Riuscii a conservare molte pillole, decisi di poter avere una morte dignitosa dopo che avevo comunque distrutto la mia vita.
 
Quando mi portavano il mio tranquillante facevo finta di ingoiarlo e lo risputavo subito dopo, conservandolo in un buco che avevo creato nella mia stanzetta umida, dietro alla mia branda.
 
Ero sola.
 
Non cerco comprensione, e non ne voglio.
Ho sempre disprezzato tutti, quando con il loro sguardo compassionevole hanno avuto pietà di me.
Non c'è cosa peggiore.
 
Quando raggiunsi la "bellezza" di 10 pillole, la mia mente credette di poter finalmente avere la sua pace eterna...
Ma i paramedici mi salvarono la vita, e, una volta guarita, mi ricondussero di nuovo nella struttura dove ero prigioniera,
nel corpo e nella mente.
 
Mi percossero di botte, nessuno poteva e doveva morire se non per loro ordine.
 
Mi costringevano a forza, giorno dopo giorno, a ingurgitare antidepressivi, calmanti, e altre diavolerie che, lentamente, logoravano la mia vita.
 
E l'unica cosa che mi mancava era l'alcol.
Avrei fatto di tutto per un goccio d'alcol.
Mi sarei prostituita, avrei compiuto le peggiori azioni, come già in effetti facevo fuori di qui, per avere anche solo un bicchierino.
 
Il mio inferno cominciava quando mi alzavo,
e continuava nei miei incubi.
 
Non credevo sarei mai riuscita a superare tutto questo.
E forse non sarei mai riuscita a vivere se ci non fosse stata Julie.
 
Dopo 5 mesi di buona condotta, decisero di mettere qualcun altro nella mia stanza: Julie.
 
Julie fu il primo raggio di sole che attraversava la mia vita da anni.
 
Me ne innamorai follemente, e follemente si innamorò di me.
 
Neanche le botte, le violenze e le medicine potevano più demoralizzarmi se sapevo di tornare da lei, nella nostra piccola cella d'amore.
 
Julie era diventata più importante di me, dei miei problemi, e, per la prima volta nella mia vita, anche dell'alcol.
 
Quando uscii dalla struttura riabilitativa, dopo circa un anno e mezzo di costrizione, tornavo tutti i giorni per farle visita.
Non toccavo più un goccio: Era l'unica condizione per poter stare con lei.
 
L'avrei aspettata in eterno, e avrei rinunciato ad ogni cosa per
lei.
Ma Julie era bella, e non passava certamente inosservata in quel mondezzaio, dove luridi porci non conoscevano alcuna pietà.
 
Non aveva alcuna intenzione di essere il giocattolino di quelle bestie. E anche se cercavo ogni giorno di consolarla, quando facevamo l'amore la sentivo sempre più distante.
 
Quando si è tolta la vita ho pianto fino a lacrimare sangue.
Ho ricominciato a bere, e ho quasi distrutto il mio fegato.
 
Quella notte in ospedale, se una ragazza non avesse avuto un incidente avrei raggiunto Julie, o forse sarei andata all'inferno.
 
Quando mi risvegliai il mattino dopo, capii che mi ero salvata e che la vita sarebbe continuata, anche se non ero degna di quello che per molti è un privilegio.
 
Il dottore mi disse che quella stessa notte una ragazza era stata investita da una macchina, e morì sul colpo.
 
E' per quell'incidente che sono ancora viva.
 
Feci una promessa a me stessa, in memoria di Julie e di quella ragazza che mi salvò la vita, non avrei mai più bevuto, e avrei donato la mia vita per salvare quante più persone possibili da quell'inferno che è l'alcol.
 
Mi chiamo Marianne e sono 2 anni che non tocco un goccio d'alcol, per una promessa fatta alla donna che amavo e alla ragazza che, ignara di tutto, mi salvò la vita.
   
 
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