La sottile linea di confine tra finzione e realtà

Il silenzio era palpabile.

Naruto continuava a guardarsi intorno, con l’orecchio teso anche al più piccolo rumore.

Un fruscio e un ramo che si spezza.

Il ninja riuscì a voltarsi appena in tempo per vedere un’ombra che incombeva su di lui.

E se quella fosse stata la fine?

“Stop!”

Il grido secco del regista bloccò la scena, così gli attori poterono finalmente tirare un sospiro di sollievo: le puntate dove erano presenti più personaggi insieme erano sempre una gran fatica.

“Per oggi abbiamo finito” continuò il capo “riprendiamo domani con il team 10 e Naruto.”

Tutti si precipitarono nei camerini a cambiarsi.

“Che strazio questo mese… non ho lavorato mai così tanto in vita mia” si lamentò Ino, mentre si sistemava allo specchio i capelli.

“Il che deve essere una tragedia per te” la schernì Sakura che preparava la borsa.

“Smettete di fare le fusa voi due, Hinata è in crisi!” le ammonì Tenten con il lucidalabbra in mano, per poi rivolgersi alla timida ragazza che aveva davanti “Andrà bene, non ti preoccupare! Comincerà a sbavare appena ti vedrà.”

L’altra sospirò, salutando fiaccamente le amiche che stavano uscendo, non senza continuare a battibeccare.

“Santo cielo, qual è il problema?” continuò la bruna, cominciando a sfumarle la matita sugli occhi “Dopotutto sei un gran pezzo di ragazza!”

“Non è che mi preoccupi dell’appuntamento… è che… se mio fratello non volesse…?”

Tenten portò incredula una mano alla fronte.

“Tuo fratello? Non ci posso credere… Mica ci deve uscire lui con Kiba!”

“Lo so… ma è diffidente per natura, è capacissimo di impedirlo…”

“Allora se la vedrà con me: non potrà farti da balia tutta la vita…”

“E se non funzionasse?”

“Semplice” le passò il giubbotto “lo bacio, così tu e Kiba avete qualche attimo per scappare.”

“Molto divertente…” commentò Hinata scettica.

“Andiamo… stasera avrai il tuo appuntamento, chiaro? Dovessi pestare il tuo caro fratellino.”

Quando le due raggiunsero l’uscita, c’erano Neji e Lee che parlavano, mentre Kiba da una parte aspettava la giovane Hyuuga.

Quella si stava avvicinando a lui, quando il fratello la richiamò immediatamente.

“Su, Hinata, è ora di andare a casa.”

“Veramente io…”

“Cosa?”

Inuzuka si fece avanti.

“Deve uscire con me.”

“Cosa?” rispose l’altro “stai scherzando, spero…”

Tenten alzò gli occhi al cielo.

“Eddai, Neji!” esclamò esasperata “Falla vivere un po’, tua sorella…”

Lo Hyuuga si voltò verso la sua finta compagna di squadra.

“Tu stanne fuori, non ti riguarda.”

“E’ mia amica e non mi riguarda?”

“Che ti riguardi o no, non cambierò idea.”

“Vogliamo scommettere?”

“Basta! Per favore…” li interruppe Hinata sommessamente, per poi sussurrare a mo’ di supplica “Neji, per favore, non ti chiedo mai niente…”

Il ragazzo cominciò a riflettere.

“Avanti, Neji, sii umano per una volta nella tua vita…” fece lamentevole Tenten, irritandolo un poco.

Alla fine, però, desistette.

Batteva il tacco dello stivale sulla panchina, seduta sullo schienale di essa, mentre si scioglieva i codini che era obbligata a portare per la serie.

“Spero ti renda conto di essere estremamente petulante.”

Tenten si voltò verso Neji.

“Cercherò di prenderlo come un complimento” rispose sfacciatamente lei sorridendo.

“Per colpa tua ora Hinata è da sola con quel tipo.”

“Nah, la fai troppo tragica… Kiba è un bravo ragazzo, te la riporterà a casa tutta intera.”

Il ragazzo sbuffò.

“Che stai aspettando?” chiese poi.

“L’autobus: oggi Kurenai non lavorava, così non ho nessuno che mi porti a casa.”

“E prendi l’autobus? A quest’ora? Da sola?”

“Il buio non mi spaventa… male che va, verrò stuprata…” scherzò lei.

“Tu sei malata” disse a mezza voce scuotendo la testa “vieni.”

La ragazza si alzò di scatto e si allontanò.

“Ehi ehi, non volevo mica dire che chi ha voglia mi può portare in un vicoletto e…”

“Ma che hai capito? Ti porto a casa, non intendevo…”

“Lo so” rispose lei di nuovo sorridente “è che mi piace recitare anche fuori dallo studio.”

Ed ecco la porta di casa sua.

Neji non riusciva a credere che avevano parlato così tanto…

Di solito non dava confidenza a nessuno, ma a lei aveva praticamente raccontato la storia della sua vita.

Strano che, nonostante lavorassero quasi sempre insieme, essendo nella serie nello stesso team, non ci avesse mai discusso tanto prima.

“Beh, io sono arrivata” disse lei risvegliandolo dai suoi pensieri “ti inviterei a salire, ma probabilmente Asuma è venuto a fare una visita a Kurenai, quindi mi toccherà filare subito in camera.”

“Ah capisco… ma se ti serve qualche minuto qui fuori, posso farti compagnia io, se ti va.”

La ragazza lo fissò un attimo analizzatrice, per poi scuotere la testa e sorridere.

Possibile che sorridesse sempre?

“Grazie dell’offerta, ma è meglio che salga comunque… sarà per un’altra volta.”

“Contaci.”

Appena pronunciata quella parola, Neji serrò gli occhi e vi passò sopra le dita.

“Ti ho appena… chiesto di uscire, giusto?” le domandò un po’ imbarazzato.

“Se lo dici tu…” rispose lei lentamente “ma non sei mica obbligato a farlo sul serio se…”

Non la lasciò finire.

“Ti passo a prendere domani alle sei?”

Tenten rimase leggermente spiazzata, per poi riprendersi ed emettere un “ok” stentato.

Si congedarono, entrambi abbastanza confusi, e la ragazza, dopo essere entrata nel palazzo, si chiuse il portone alle spalle.

“E’ un miracolo…” mormorò, scivolando a sedere a terra.

Poi, essendosi convinta che fosse successo davvero, si alzò e, con un gesto di vittoria, corse per le scale, più eccitata che mai.

Fine