Capitolo 1
Il
ragazzo dai capelli neri era sdraiato su un morbido letto
di un appartamento al centro della Londra Babbana.
Il suo stato era buono. Almeno così sperava il suo
soccorritore.
Draco
Malfoy aveva salvato Harry Potter e l'aveva
portato via da quella orribile stradina. Adesso poteva osservarne il
corpo
svenuto sul suo letto, nel suo appartamento lussuoso e completamente
bianco,
cui l'unico tocco
di colore era
solo il salvatore del mondo magico.
Il così detto "Soccorritore" era seduto su una poltrona, mentre cercava di leggere un libro.
Ma era troppo
preso dai pensieri che, imperterriti, gli offuscavano la mente. Così lasciò andare il libro sul mobiletto degli alcolici, mentre afferrava una mela da un grande cesto e la addentava.
“Per quale e assurdo motivo Potter si cacciava sempre nei
guai?!”
Attribuiva il fatto che fosse masochista. Era l'unica spiegazione
plausibile.
“Quel
deficiente aveva passato gli interi anni di
scuola, a doversi e a farsi coprire il culo dalle persone che volevano
ucciderlo e
adesso che il signore
oscuro era morto e la sua vita poteva essere più tranquilla,
lui cosa faceva?
Diventa Auror, per cacciarsi ancora nei guai.”
Non lo capiva affatto. Pensò che Potter fosse proprio un
idiota... E anche
squilibrato.
In qualche modo, però, Draco voleva vendicarsi a dovere di
tutti quegli anni a
Hogwarts.
Per fargli un brutto scherzo, prima di portarlo all’
appartamento, si era
fermato in un negozio di baratto e aveva scambiato la sua
divisa da Auror
con un abito da donna e così lo aveva vestito.
“Sicuramente, Potter si arrabbierà
molto.” Ma Draco si disse che ne sarebbe
valsa la pena, anche se, forse, si sarebbe beccata
una maledizione dal ragazzo.
"Certo,
il fucsia non gli dona molto...”
Dopo circa mezz'ora, Draco, ormai stanco di aspettare il suo
risveglio,
decise di prendere un bicchiere d'acqua fredda e di versargliela in
faccia.
Ghignò divertito
quando vide gli
occhi di Harry spalancarsi di colpo, disorientati.
-Finalmente, bell'addormentato!-, Draco non si lasciò
sfuggire un sorrisino
divertito, mentre gli allungava gli occhiali, che aveva prima aggiustato
con un incantesimo,
direttamente sul naso.
Il
biondo lo osservò a lungo, cercando di
studiarlo. Poco dopo constatò che non sembrava molto
sveglio. Anzi, l’espressione
di Harry era terrorizzata e impaurita, mentre guardava la stanza.
Poi guardava Draco. Spalancava gli occhi e tremava
visibilmente.
“Sembra
in ansia.”
Ma
quando Harry guardò di nuovo a Draco, gli
sorrise incantato e si mise seduto sul letto.
“Questa
situazione è parecchio strana... Potter
che mi sorride?! Quando mai?!”
Quando
finalmente il ragazzo decise di parlare,
Draco per poco non si soffocò con la sua stessa saliva.
-Sono in...paradiso?-, chiese Harry. Il biondo spalancò gli
occhi interdetto.
-Come?!-, chiese Draco con voce strozzata. -Non prendermi per il culo,
Sfregiato!-,
sputò contro di lui, infine.
-No, Io...ehm...-, Harry
si guardava di
nuovo intorno, come per rivedere meglio la situazione. -Insomma...La
stanza è
bianca. Tu sei...bianco...Pensavo
di essere davvero in paradiso. Dove sono? In effetti, ma...chi sono?
-Stai scherzando, vero? Dimmi che stai scherzando...
Ma Harry lo guardava con i suoi occhi innocenti e lucidi, quasi come se
stesse
per piangere.
“Oh,
Salazar divino, non sta scherzando…”
Draco sentì le gambe molli e tremanti e sicuramente stava
anche per svenire. Quindi,
si dovette appoggiare alla
parete per non cadere.
-Io...devo andare a bere un Whisky incendiario...
Andò subito al mobiletto degli alcolici, che si trovava
nell'altra stanza, e si
riempì un bicchiere pieno di Whishy incendiario. La
situazione sembrava
sfuggirgli di mano. Non poteva nemmeno credere a quello che aveva
sentito. “Che
Potter avesse perso la memoria?”
Quando fu di ritorno, con il bicchiere in mano, vide Harry che si
specchiava e sembrava ancora più sconvolto di prima.
Allora Draco gli si avvicinò, mosso da un attimo di pena e
lo abbracciò. Troppo
sconvolto del riuscire a capire quello che stava facendo.
Gli passò il bicchiere con il Whishy ed Harry lo bevve tutto
d'un sorso, prima
che Draco riuscisse ad avvisarlo di andarci piano. Infatti, subito dopo
Harry gli
svenne tra le braccia.
Okay, aveva combinato un macello.
Okay, la situazione gli era sfuggita di mano.
Okay, era completamente nella merda.
Mentre Harry riposava, Draco si vide già arrestato per aver
aggredito un Auror,
che in più era il famoso Harry Potter.
Nessuno avrebbe creduto che lo avesse soccorso, anche perché
lo aveva portato a
casa sua, invece che al San Mungo. Per non parlare del fatto che ormai
Harry
non aveva più i suoi vestiti da Auror, ma un orribile
vestitino fucsia!
-Merlino, e se mi prendessero per un pervertito?!-, in fondo lui era un
Malfoy
e si sa per certo che i maghi odiano i Malfoy.
Okay, aveva bisogno di trovare una soluzione per tenere Potter con se.
Almeno
fin quando non sarebbe ritrovata la memoria ad Harry.
“Che
serata di merda e pensare che sembrava tutto così
divertente all'inizio.”
"Un Angelo”
E
Draco un Angelo caritatevole sarebbe stato per
lui. O almeno così avrebbe dovuto credere Harry.
Il
solo pensiero di dover fare da balia al ragazzo
fece venire a Draco la pelle d'oca. Ma non poteva lasciarlo solo e
non poteva nemmeno chiedere l’aiuto di uno dei suoi
amichetti, senza correre il
rischio di ritrovarsi già in prigione.
Così, anche se a malincuore, decise di mandare un gufo ai
genitori,
scrivendogli che sarebbe stato via per una vacanza.
Ma Draco già sapeva che loro lo avrebbero rintracciato di
sicuro se sarebbe
rimasto lì. Così, l'unica soluzione era quella di
partire veramente.
Poco dopo si lasciò cadere sulla poltrona vicino al letto
dove Harry stava
riposando e di tanto in tanto si lasciava sfuggire dei pesanti sospiri.
Come gli era saltato in mente di fare quello che aveva fatto? A volte,
ci
voleva proprio qualcuno che lo cruciasse mentre gli venivano solamente
quelle sciocche idee.
Ed era proprio mentre malediceva se stesso che gli venne in mente la
più grande
delle idee (o la più sciocca). Ma era l'unico modo per
salvarsi la pelle.
°°°
Quando Harry si risvegliò, Draco gli mise davanti un
giornale. Ovviamente
manomesso, ma non aveva trovato una scusa migliore di quella.
Il
giornale presentava molte cronache di
uccisioni di Squillo (Persone che si prostituiscono).
-Qualcuno ti vuole uccidere.
Harry, ancora mezzo addormentato, prese il giornale e lesse l'articolo
che
riportava delle morti avvenute da lì ad un mese. Guardava
Draco confuso e non
riusciva a comprendere
il perché
fosse in pericolo. Draco comprese che non aveva pensato a quel piccolo
particolare. Ma sarebbe riuscito
lo stesso nel suo
intento.
-Tu sei un prostituto... Ti ho trovato per strada mentre cercavano di
uccidere
altri come te. Sono riuscito a salvarti.
La faccia di Harry era diventata una maschera pietrificata. L'altro ragazzo lo
vide
spingersi contro la tastiera del letto, non sfuggendogli il
suo tremolio nella
voce.
-N-non...può essere. Io...cosa?
-Dobbiamo partire subito. ti presterò qualcosa da mettere-,
Draco era già a
frugare tra le sue cose.
-No...aspetta...Io-non-ero-un...quello...No, non potevo esserlo. Non
ricordo
nemmeno che lo ero! -, Harry sembrava più che sconvolto e
quasi non
voleva crederci e aveva ragione, porco Godric!
-Cosa ti ricordi, allora?
-Ehm...-, Harry fece per rifletterci, ma poi richiuse la bocca e scosse
la
testa. -Niente...
-Visto?! Sbrigati e vestiti! Non abbiamo tanto tempo!
Harry andò svelto verso i vestiti, che Draco gli aveva dato,
e incominciò a
spogliarsi. Quest’ultimo
lo guardò a
lungo.
“Draco,
per l'amor del cielo, stai sbavando! E'
Potter!”
Svelto
distolse lo sguardo da Harry e preparò i
bagagli senza dire una parola. Constatò poi che il ragazzo,
per entrare bene
nei suoi vestiti, aveva fatto delle svolte ai pantaloni e alle maniche
della
camicia.
°°°
Uscirono dall'appartamento incappucciati e con tanto di occhiali da
sole, con
le valige appresso. Draco strascinava Harry per un braccio e svelto lo fece
salire in un taxy.
Draco
aveva pensato a tutto!
Decise
di passare da Blaise, lui gli avrebbe
dato sicuramente una mano con quella faccenda. Gli servivano documenti
falsi
per partire e l’amico era
un asso
in questo.
Appena
arrivati, Draco fece rimanere Harry dentro
al taxy e svelto andò a bussare alla porta dell'amico.
Questi appena aprì alla porta guardò Draco con curiosità, notando l'evidente espressione disperata alla faccia dell'amico.
-Sei la mia unica speranza...
-Porco Godric, Draco! Ma che ti è successo?! Non ti ho mai visto
così sconvolto!-, Blaise
era parecchio sconvolto nel vedere l'amico così mal
ridotto e gli si
avvicinò con cautela.
-La mia condanna a morte è proprio dentro a quel taxy...-,
Draco indicò il taxy
con un cenno della testa.
Blaise spalancò gli occhi e guardò l'amico come per
vedere se stesse scherzando o
meno.
-Dimmi
che la persona che è nel taxy non è Harry
Potter. Draco!
-Abbassa la voce, Blaise!!-, Draco sospirò forte e
fece una smorfia. -L'ho
trovato a terra…era stato ferito in un attacco di uomini
mascherati.
Penso Ex Mangiamorte. Volevo fargli una scherzo e l'ho portato a casa,
travestendolo anche da donna-, mentre Blaise se rideva.
-Blaise,
non ridere! La
situazione è grave. Ha
perso la memoria…
-Come?!
-Un attacco di Ex Mangiamorte! E io cosa sono secondo te? Cretino! Mi
arresterebbero subito!-, Draco sospirò forte e si
passò una mano sulla fronte.
-Per non parlare del fatto che ho scambiato i suoi vestiti da Auror in
un
negozio di baratto, per un vestito da donna!
-E lui è il salvatore di questo cazzo di mondo!
In
tutto questo Blaise stava in silenzio,
scioccato.
-Mi sbatteranno ad Azkaban e getteranno direttamente la chiave della
mia cella…
Blaise posò una mano sulla spalla di Draco e
annuì. -Okay, mi hai convinto.
Nel giro di dieci minuti i documenti erano già nelle mani di
Draco. Aveva
baciato anche l'amico sulla guancia talmente gli era grato.
Ritornato al taxy, si diresse svelto all'aeroporto in compagnia di
Harry.
Il
primo aereo che partiva a quell'orario era
diretto in Italia, precisamente a Roma.
E Italia sia, pensò. In tutto quel contesto, Harry aveva
aperto bocca
pochissime volte. Per lo più per ringraziare il
suo “salvatore”.
Draco, invece, sentiva gli occhi di tutti addosso e si
sentì allarmato. E
se qualcuno li avesse riconosciuti? Che sarebbe successo?
Avrebbe dovuto lasciarsi al proprio destino e marcire dentro quella
prigione.
Ma
così non fu.
Quando entrarono in quel benedetto aereo, Draco ringraziò il
cielo per quella
grande opportunità che Merlino gli aveva donato.
Mentre l'altro ragazzo era talmente stanco che appena si sedette si
addormentò. Del
resto era stata una lunga serata anche per lui e stava anche
cominciando ad albeggiare.
Draco
invece non riuscì a dormire, sempre preso
dai pensieri.
Che
frottola avrebbe inventato stavolta? E cosa
avrebbe detto,
una volta che ad
Harry gli sarebbe ritornata la memoria?
Di
sicuro non ne sarebbe uscito vivo, ma sempre
meglio di essere rinchiuso ad
Azkaban. “Se gli sarebbe mai tornata la memoria...”
Ma per adesso era
meglio non pensare oltre.
Poco dopo Draco si addormentò, esausto.