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Autore: lafilledeEris    14/08/2014    3 recensioni
Amare qualcuno, per quanto possa fare paura, è ciò che ci porta a concederci senza chiedere niente in cambio. In quel momento Liam si stava donando a Scott con la consapevolezza che probabilmente non ci sarebbe stato un “dopo” o un “noi”.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Dunbar, Scott McCall
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per stanotte

 

 

 

 

 

 

 

 

“Liam!Liam!”

Scott batteva forte i palmi della mano contro la pesante porta in legno, facendola quasi vibrare.

Liam andò ad aprire, non riuscendo bene a capire cosa potesse essere successo. Si erano lasciati da circa un pio d'ore dopo la dimissione di Scott dall'ospedale. Per un attimo, si era illuso che Scott fosse tornato per lui. Voleva che Scott tornasse fra i vivi per lui, poi aveva visto come Kira lo guardava e aveva capito che era il momento di farsi da parte. Tutti ma non lui, il Beta coi problemi di rabbia e un po' asociale che non andava mai bene.

Quando aprì la porta successe qualcosa che non si aspettava. Scott quasi lo travolse, facendolo sollevare da terra, prendendolo in un abbraccio stritolatore.

“Scott?”

Non capì cosa successe davvero, come potesse ritrovarsi schiacciato fra Scott e il muro accanto all'entrata. E con le labbra sopra le sue. Non volle fare domande, il suo cuore gli disse che in quel momento doveva cedere a Scott.

Amare qualcuno, per quanto possa fare paura, è ciò che ci porta a concederci senza chiedere niente in cambio. In quel momento Liam si stava donando a Scott con la consapevolezza che probabilmente non ci sarebbe stato un “dopo” o un “noi”.

Fu un bacio esigente, di quelli che non si fermano ad uno scontro di labbra, ma era come un lungo cercarsi, perdersi e ritrovarsi nella foga del momento. Era lottare per far capire l'uno all'altro che nessuno se ne sarebbe andato, nessuno avrebbe mollato la presa.

Liam tirò talmente forte la stoffa della maglietta che un rumore quasi sinistro spezzò il momento. Aveva strappato parte del collo della maglietta con gli artigli. Si staccò dalle labbra di Scott, abbassando la testa, rifugiandosi nell'incavo del suo collo.

“Scusa”. Lo sussurrò, perché Scott gli faceva questo strano effetto per cui lo inebetiva e lo faceva uscire di senno e perdeva il controllo. Ed era tutto così perfetto e allo stesso tempo imbarazzante che era un peccato rovinare quel piccolo attimo di loro.

“Non morire mai più”. Fu il turno di Scott di sussurrare, mentre accarezzava piano la nuca di Liam con una mano e con l'altra gli teneva una coscia, aggrappandosi allo spesso tessuto dei jeans, mentre l'altro aveva ancora le cosce attorno alla sua vita. “Promettimelo”.

“Non so di che parli, ma ok, giuro di non morire”.

Scott gli spostò la testa dal proprio collo, portandosi la fronte dell'altro contro la propria.

“Mentre ero sotto l'effetto dell'elettroshock, ti ho visto morire. Troppe volte. Eri sempre tu, non era né Kira, né Stiles, né nessun altro. Il Muto sa di noi”.

“Tanto non può parlare!” scherzò Liam.

“Sono serio” lo riprese Scott. “ Sta diventando tutto così pericoloso e sono preoccupato per te. Non vorrei mai che ti succedesse qualcosa, non potrei mai perdonarmelo”.

Per lunghi minuti rimasero in silenzio, a guardarsi negli occhi.

Capire ciò che ci lega ad persona delle volte è così difficile – non basta pensare al legame di sangue, ad un banale legame affettivo, ad un effimero rapporto basato su apparenze -, bisogna che ognuno di noi trovi la persona che sta realmente bene con noi: quella che si incastra perfettamente nell'incava del nostro collo, quella a cui permettiamo di rubarci le magliette dopo che è sgattaiolata via dalle lenzuola, quella che gioca con ai videogames e ci fa vincere, anche se facciamo finta di nulla.

“Io sono qui” disse Liam.

“Lo so, ma vorrei poterti legare a me non lasciarti andare via”.

“Ma noi siamo legati” spiegò il più giovane “Qui” s'indicò la fronte “ e qui”, si portò l'indice al petto. Poi prese la mano di Scott che si era avvinghiata alla sua coscia e che aveva iniziato a lacerare il tessuto dei jeans e ne baciò il dorso, poi passò al palmo, finché non la strinse più forte che poteva.

La consapevolezza che fra loro ci fosse qualcosa che andava oltre il semplice andare a letto insieme non era una novità, ma la precarietà del loro rapporto legata a quello che stava succedendo attorno a loro faceva dubitare del domani.

Liam baciò la punta del naso di Scott e si strinse maggiormente a lui.

“Non voglio che tu te ne vada”.

“Posso restare”.

“Ho paura, una paura fottuta”.

“Ma io sono l'Alpha grande e grosso, sono gli altri ad avere paura di me”.

Liam pizzicò il fianco di Scott.

“Sono serio, puoi stare qui stanotte”.

 

 

 

 

 

Liam adorava giocare coi capelli di Scott. Gli piaceva vederli arruffati dal cuscino, privi di gel, avevano le punte leggermente arricciate e tendevano a spettinarsi ad ogni passaggio della mano.

Il più grande in quel momento sonnecchiava con la testa poggiata contro lo stomaco di Liam, tenendo la gamba sinistra piegata sulle ginocchia dell'altro. La luna faceva capolino ogni tanto, dietro qualche nuvola che sporcava quel cielo d'agosto.

“Quando hai capito che ti piacevo?”

Liam spezzò il silenzio, con quella domanda che gli frullava in testa da un po'. Scott si irrigidì a quelle parole.

“Non da subito, credo di averci messo un po' a capirlo perché...”

“Era complicato” concluse Liam per lui, Scott annuì. “Io credo che i sentimenti siano complicati a prescindere, chi si fiderebbe di un'altra persona a tal punto da mettere la propria vita nelle sue mani?”

“Tu l'hai fatto” puntualizzò Scott, mentre giocherellava con i passanti dei jeans di Liam. “Adesso sono io a chiederti una cosa: fai l'amore con me”.

“Dovresti guardarmi in faccia mentre mi chiedi certe cose, sai?”

Scott continuava a tenere la testa contro lo stomaco, quasi senza muoversi, se non il leggero movimento del petto dettato dal ritmo del suo respiro.

Liam gli prese la testa fra le mani l'avvicinò al suo viso. Cercò le labbra di Scott nella penombra, labbra che ormai conosceva bene e che adorava.

Mordicchiò piano il labbro inferiore, facendo sporgere parte dei canini.

“Ehi” Scott gli sorrise sghembo, mentre gli sollevava la maglietta e cercava con la lingua la linea dei muscoli del petto.

Quando gli tolse anche i pantaloni, Liam lo bloccò, e Scott lo guardò interrogativo.

“Adesso tocca a me!”

Con un colpo di reni si trovò sopra l'Alpha, un sorrisetto che non prometteva niente di buono gli incurvò le labbra. Scott si leccò le labbra in trepidante attesa.

Liam mutò l'unghia dell'indice destro in un artiglio e lo fece passare dal petto di Scott, sino ad arrivare alla cintura dei pantaloni. Si sollevò appena, per aver maggiore spazio di manovra e tranciò di netto il cuoio e il tessuto dei pantaloni.

Scott deglutì a vuoto, davanti a quella scena, finché Liam non proseguì la sua lenta discesa lungo le gambe dell'altro, sino ad arrivare all'altezza del suo inguine.

La stanza si riempì di respiri affannosi e parole sussurrate senza davvero badare se avessero senso o meno e di vestiti buttati a casaccio.

La pelle l'uno dell'altro che si sfregava, come se servisse stare appiccicati, senza far passare un filo d'aria fra i due corpi. Era bello sentire che ci si poteva ritrovare in pochi attimi, che la distanza non esisteva. Era bello essere invasi da quella familiare sensazione di calore.

E non sarebbe stato solo per quella notte.

 

 

 

N.d.a Sono tornata perché l'ultima puntata di Teen Wolf e i suoi momenti Sciam meritavano di essere menzionati e rivalutati Siccome sono una piccola fangirl sadica e col cuoricino pieno di feels non potevo non scriverci sopra!

SI ringrazia Sonia (che potete trovare qui) per il banner al volissimo. Sei un tesoro <3

   
 
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