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Autore: _shepreferwrite_    14/08/2014    1 recensioni
(2)"Mi dispiace tanto per quella bambina, è il mio unico rimpianto."
Jeson ha un unico rimpianto: quello di non aver chiesto scusa ad una ragazza che aveva il cancro. Ma sta per morire, forse non lo potrà mai fare.
(Nuovo stile di scrittura: è composto da soli dialoghi, come se fosse un copione. Le storie sono molto brevi e quindi non posso scrivere molto sulla trama... Provate e recensite!)
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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RIMPIANTI
(Jeson si trova in un gruppo di supporto per il cancro. John , il fondatore del gruppo, sta raccontando di quando lui aveva il cancro e di come lo  ha superato.)
John: -…ecco perché non dovete mai perdere la speranza. Ora, chi vuole parlare della sua esperienza?-
Jeson: -Io, ma non vorrei parlare del mio cancro. No, non  mi va. Mi piacerebbe parlarvi di me prima del cancro. Di quanto sono stato stronzo una volta prima di avere il cancro. Avevo circa 7 anni e frequentavo la 3 elementare. Nella mia classe c’ era una bambina che aveva il cancro, nessuno di noi, però, riusciva a capire cosa fosse un cancro. A casa avevo domandato ai miei genitori cosa voleva dire avere il cancro e loro mi risposero che era una brutta malattia che a volte portava alla morte. Un giorno quella bambina mi venne vicino e mi disse “Ciao, io volevo darti una cosa…”, prese un fogliettino dalla sua tasca e me lo diede, poi mi disse che dovevo leggerlo. Io l’ aprii ed era una lettera d’ amore. Quella bambina, di cui ora non ricordo il nome, mi amava. Io la lessi e poi la stracciai dicendole “No, mi fai paura. Sei senza capelli e poi un giorno morirai ed io non voglio stare da solo, vai via che mi contagi!”, lei se ne andò via con le lacrime agli occhi. Qualche settimana dopo la maestra ci disse che lei non poteva più venire a scuola perché era molto malata. Da allora non ho avuto più sue notizie. Quando mi hanno diagnosticato il cancro io ho pensato a lei, ho pensato che l’ avevo offesa per qualcosa che nemmeno dipendeva da lei. Ed oggi sono qui. Senza capelli, in procinto di morire e mi faccio paura da solo. L’ unica cosa che rimpiango della mia vita è non poterle chiedere scusa per come mi sono comportato. Sono stato uno stronzo e l’ ho capito solo quando mi è toccato anche a me il cancro. Avevo paura di rimanere solo, ed ora sono solo ma non per colpa sua. Mio padre quando mi hanno diagnosticato il cancro si è suicidato e mia mamma è morta a causa di un cancro al seno. Mi dispiace tanto per quella bambina, è il mio unico rimpianto. Forse adesso è morta ed io sono ancora qui a vivere da solo i miei giorni da malato terminale.-
John: -Jason mi dispiace, eri piccolo, come potevi sapere?-
Jeson: -Non ho scuse.-
(Una ragazza dai lunghi capelli biondi e lisci indietreggiò con la sedia)
Ragazza: -Bene Jeson, quella ragazza si chiamava Katrine ed è viva. Sono io. Sono una NEC da 4 anni ormai. Ho sconfitto il mio cancro. Quella volta mi hai ferita, sono tornata a casa piangendo e mia mamma decise che non dovevo più frequentare la scuola. Dicevi che facevo paura perché non avevo i capelli per colpa della chemio, ora invece ho di nuovo i mei capelli. Dicevi che sarei morta e sono ancora qui. Invece tu non hai più un pelo e stai terminando i tuoi giorni contati. Mi fa piacere averti incontrato. E comunque accetto le tue scuse. Non ho rimpianti.-.
   
 
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