Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: MogeTan    14/08/2014    3 recensioni
Gea era morta, ma con lei stava morendo anche Percy.
Davati a lei la sua vita si stava spegnendo. E Annabeth doveva sopportarlo senza poter fare niente. Impotente. Non era la prima volta che si sentiva impotente, ma era la prima volta che ad aiutarla non c'era Percy.
***
Questa piccola storiaella l'ha scritta una mia amica che, disgraziata, non ha EFP.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ma era troppo tardi. 
Gea era morta, ma con lei stava morendo anche Percy.
Davati a lei la sua vita si stava spegnendo. E Annabeth doveva sopportarlo senza poter fare niente. Impotente. Non era la prima volta che si sentiva impotente, ma era la prima volta che ad aiutarla non c'era Percy. 
A terra, pieno di fango, polvere e sangue. Stava soffrendo. Pobabilmente molto più di quanto avesse già fatto.
Ed era tutta colpa sua.
Percy l'aveva sempre protetta. Si erano promessi di restare insieme per sempre. Ma quando lui aveva avuto bisogno, lei non c'era stata.
La spada gli aveva trafitto il costato, e lei era rimasta lì, immobile, paralizzata dall'orrore e da un panico profondo quanto il Tartaro stesso, accumulato in anni, anni di perdite. Solo quando la spada aveva fatto il suo sporco lavoro, Annabeth si era mossa. Era andata dal Gigante, e gli aveva reciso la testa.
Così, quasi per impulso. Solo dopo aver ucciso il gigante si era resa realmente conto di quello che era successo. Solo allora lacrime silenziose, che portavano un dolore troppo grande per un corpo così piccolo e fragile, avevano cominciato a solcarle il volto. Lacrime troppo piccole e troppo poche per contenere così tanta disperazione.
Ma Annabeth era sempre stata quella forte. Quella che era sempre andata avanti. Non poteva farsi vedere piangere dagli altri. Però contenere un livello così alto di dolore senza darne troppa manifestazione, la stava struggendo ancor più dai sensi di colpa.
Percy sembrò capire i suoi pensieri. La sua voce, rotta da singulti, impastata, flebile e sofferta, disse la cosa che meno si aspettava.
-E' morta, Annabeth. Ce l'abbiamo fatta.
Un sorriso forzato gli era comparso nel volto sporco delle ceneri della battaglia. 
Stava morendo eppure non aveva ancora smesso di starle accanto. Oltre che materialmente, con le parole. Ce l'abbiamo, aveva detto. Noi. Insieme. 
Annabeth si chinò un po' su di lui, sussurrando:
-Ti amo Testa d'Alghe. Ti amo, perché sei stato l'unico a darmi il "per sempre" che mi avevano promesso. Ti amo per tanti di quei motivi, che non potrei elencarli tutti adesso. Non riuscirei a sopportarlo. Ti amo, e ti giuro, non smetterò di dirlo finché non ti rincontrerò. Di là, nell'Esilio. Ti amo, Testa d'Alghe.
Annabeth avvicinò le sue labbra a quelle di Percy e gli lasciò un bacio morbido, dolce, casto, di quelli che ti ricordi per la vita. Percy rispose con la voce spezzata da un pianto mai uscito che l'amava anche lui, e che l'avrebbe aspettata. Ma le sue parole si stavano già spegnendo.
Le lacrime di Annabeth caddero candide sul viso di lui. Lei gli strinse la mano. Finalmente scoppiò a piangere in modo disperato, scossa da forti singhiozzi. Stava morendo, e stava morendo anche Lei. Dentro.

Annabeth si risvegliò di colpo mentre calde lacrime le bagnavano le le guance.
Tremava. Non capiva dove fosse. Il terrore che aveva provocato l'incubo non le permetteva di tornare completamente alla realtà. Riuscì a ristabilire i sensi i sensi solo quando sentì un corpo caldo vicino al suo, e un braccio forte che la circondava. Odore di salsedine. Percy la stava fissando. Il suo sonno agitato lo aveva svegliato. Non fece domande. Sapeva che era un incubo. Ne faceva tanti in quel periodo. Si limitò ad abbracciarla più stretta. Le asciugò le lacrime e le stampò un bacio sulla fronte. Lei gli appoggiò la testa sul petto. Percy la osservò un po' prima di riprendere a dormire. Quando vide il suo respiro regolarizzarsi e il suo corpo rilassarsi, si riaddormentò.


*** Death! *Grell mode: on ***

Spazio amica dell' autrice, nonchè proprietaria dell'account.
Questa storiella l'ha scritta TUTTA, titolo a parte, una mia amica.
Io tifo Pernico u.u
Potreste lasciare una recensione, vero *occhi da cucciolo*
Mi ha chiesto di postarla appunto per sapere cosa ne pensate. 
E ora torno ad allenarmi con i giapponese, Ora vi lascio, ciao! *fa ciao ciao con la manina*
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: MogeTan