Manteneva lo sguardo basso, una mano a reggere forte l'impacco sul labbro sanguinante, deturpato da una brutta ferita. 

Di lacrime non c'era più traccia, avevano rigato le sue guance così a lungo da essersi lentamente esaurite. 

La mente, invece, correva inevitabilmente a quell'uomo che aveva atteso ogni notte sola nella sua stanza negli ultimi due anni, ma che arrivava soltanto saltuariamente, quando ne aveva bisogno. Un bisogno tutto fisico, ma che lei si ostinava a credere anche d'altra natura per spiegarsi quella spinta a cercarlo, piuttosto che scacciarlo, quella voglia di stare con lui nonostante tutto il male che le causava. 

Ogni volta lo stesso rito: arrivava, faceva quel che voleva ed andava via di nuovo. Non una parola, non un gesto d'affetto, d'amore. 

Ma per lui avrebbe potuto fare anche questo, se l'era sempre detto, dare tutto in cambio di niente.

 

Poi, un giorno, era successo. Una piccola, semplice parola le aveva cambiato il futuro: incinta. 

E tutto, tutto avrebbe immaginato da quell'uomo, tranne quella reazione. Aveva voluto incastrarlo, recandogli il più fastidioso dei problemi, le aveva urlato. 

Dopo solo rabbia, violenza. 

 

 

 

Se ne era andato alla fine, questa volta per sempre, lasciandole sangue, lividi e delusione oltre quella dolorosa e tristemente familiare sensazione d'abbandono. 

 

Rannicchiata in un angolo della casa, stretta a se stessa si sfiorava lievemente il ventre. 

 

Con forza sperava che quella vita in potenza dentro di lei stesse bene.

 

 

 

Tolto l'amore, tutto il resto è violenza. 

 

 

 

 

 

______________

 

Salve! 

Questa flash fic è nata ascoltando una canzone di Mia Martini -da cui il titolo- e da una riflessione su un tema difficile e, purtroppo, sempre attuale. 

Non è niente di che, più che altro un'immagine, che mi era venuta così e ho provato a scrivere, ma spero d'esser riuscito a lasciarvi qualche sensazione. 

Un grazie a chi leggerà e magari si scomoderà a lasciarmi un parere :D