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Autore: rosa_cherokee    15/08/2014    2 recensioni
Harry è confuso, fa dei strano sogni e non sa cosa pensare. Anche Draco lo è. Sembra proprio che i due abbiano messo da parte l'orgoglio e che si siano incontrati.
“ Mercoledì ore 20:00 - stanza delle necessità. Dobbiamo parlare. Puntuale. “
Cosa succederà?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Martedì ore 14:00 - Harry
“ Mercoledì ore 20:00 - stanza delle necessità. Dobbiamo parlare. Puntuale. “
Harry restò sconvolto quando si ritrovò quel misero biglietto poggiato sul suo letto nel dormitorio. Era scritto con una bella grafia piena di ghirigori e il foglietto era argentato con piccoli decori verdi sui bordi. Serpeverde. Era opera di un Serpeverde sicuramente. Ma cosa voleva una di quelle canaglie da lui? C’era sotto Malfoy. Probabilmente voleva vendicarsi per essere stato battuto all’ultima gara di Quiddich. Sarebbe andato all’appuntamento, aveva deciso, ma non si sarebbe fatto trovare da solo. No, gli avrebbe portato un bel comitato. L’incontro era il giorno dopo e lui aveva tutto il tempo per organizzarsi. Però una volta arrivata l’ora di andare a dormire e dopo avere organizzato una bella festa per i Serpeverde a Harry sorsero dei dubbi:
“E se non volesse verdicarsi con noi ma se volesse veramente solo parlarmi?” disse dubbioso all’amico dai capelli rossi che da sempre lo seguiva in tutte le sue pazzie da 5 anni.
“Cosa intendi Harry?” chiese Ron.
“Se il mittente è veramente Malfoy non credo che voglia vendicarsi per averli battuti, sai Ron, negli ultimi tempi non ci ha mai presi di mira insomma…non ci ha mai detto niente per darci fastidio e mi è sembrato che per la partita non se la sia presa molto. Non trovi?”
“Harry so che tu in questo periodo hai per la testa questa storia che Malfoy sia diventato un angioletto sceso dal cielo venuto per spargere brillantini dorati e felicità su tutti…ma non è così Malfoy sarà sempre lo stesso furetto che non merita un briciolo di compassione e di pietà”
“Forse hai ragione, ma se così non fosse…”
“Harry io la vedo come un’imboscata quella dei Serpeverde domani ma poi so quanto tu sia cocciuto quando ti metti in testa una cosa quindi ti lascio ai tuoi tormenti interiori e me ne vado a dormire perché domani la Cooman mi dirà quando morirò alle 8 di mattina e devo essere in forma, notte”
Detto così Ron chiuse le sue tende e lasciò Harry da solo ai suoi pensieri accompagnato solo dal russare sincronizzato di Seamus e Neville. Piano piano anche lui entrò nel mondo dei sogni.
Quella notte Harry fece uno strano sogno. Era abituato ad avere incubi ma questo non lo era. Non era la prima volta che si ripeteva quel sogno, ma ultimamente lo aveva più spesso del solito. Era strano come sogno e infatti la mattina seguente quando si svegliò fu molto confuso. Andò da Hermione per raccontarglielo. Lei era la persona giusta insomma…Ron non avrebbe capito.
“Hei Hermione ti posso parlare?”
“Buongiorno Harry, certo siediti pure” gli disse l’amica con tono gentile.
“Ho fatto un sogno strano questa notte…no tranquilla niente connessioni con Tu-Sai-Chi, tranquilla…era un sogno molto strano. Allora ora ti spiego. Ero in dormitorio da solo quando all’improvviso arriva Edvige dalla finestra e mi porta un bigliettino con su scritto ‘arrivo tra 10 minuti’ ma io non ero agitato nel sogno. Era come se sapessi quello che stava succedendo e ne ero felice. Dopo poco la finestra dalla quale avevo preso la mia civetta si spalanca ed entra…Malfoy in persona. Lui arriva e si siede sul mio letto incrociando le gambe e allora io gli vado incontro e…si davo un bacio sulla fronte e lui non faceva nulla…” spiegai ad Hermione facendo finta di esserne totalmente schifato anche se un leggero rossore che mi tingeva le guance mi tradì. Quel sogno poi non mi era dispiaciuto più di tanto.
“…va be continuando il sogno poi praticamente io e lui ci stendevamo vicini e passavano tutta la notte ad… abbracciarci e a dire cose sdolcinate. Che mi prende me lo spieghi?” supplicai disperato.
“Harry io un’idea ce l’avrei pure, è un’ idea che non ti piacerebbe per niente quindi penso che farò un salto in biblioteca.” detto questo la ragazza sparì di corsa.
Dopo qualche minuto Harry scese per la sala grande da solo perché Ron doveva ancora studiare per un compito in classe di Pozioni che doveva recuperare. A colazione c’erano poche persone ancora quindi Harry si sedette da solo e ne approfittò per pensare un po’ a quella notte. Quando all’improvviso arrivò la posta e lui mentre si girava per cercare Edvige notò un ragazzo biondo che lo fissava: occhi gelidi e freddi come il ghiaccio ma che con un soffio caldo si sarebbero potuti scongelare. Capelli biondo platino e una pelle bianca e perfetta. Insomma la bellezza tipica di un ragazzo. Draco lo stava fissando come se lo volesse mangiare con gli occhi. Ecco di nuovo il rossore comparire sulle guance di Harry. Ma cosa gli succedeva? Dopo un po’ arrivò Hermione e si sedette vicino a lui portando con se un libro enorme rilegato in pelle.
“Harry, ascoltami un attimo. Be’ dopo essere stata in biblioteca e aver rovistato su un po’ di libri sui sogni ho capito che potresti provare qualcosa per Draco…non mi guardare con quella faccia che questa mattina mentre mi raccontavi il sogno ho visto che sei arrossito…non dico per forza che tu sia gay o non so che altro ma forse ti attrae lui perché ti ha sempre rifiutato. Magari questo suo astio nei tuoi confronti ha suscitato qualcosa in te.”
Harry non capiva assolutamente niente di quello che gli diceva Hermione. Insomma, lui gay? Lui che provava qualcosa per Malfoy? Lui, Harry Potter, che era attratto da quel furetto? Harry con il cervello che ancora frullava si alzò e si incamminò verso la prima lezione della mattinata. La giornata passò abbastanza in fretta anche se Harry aveva la testa tra le nuvole e non stette ad ascoltare i professori. Era solo in ansia per quella sera. Cosa sarebbe successo? Era davvero un’imboscata dei Serpeverde? I Grifondoro cenarono presto e poi andarono all’appuntamento di Harry. In testa c’erano i gemelli Weasley che per l’occasione avevano preparato un bel po’ di loro scherzi. Prima di arrivare davanti alla stanza delle necessità Harry fermò i suoi compagni e andò a sbirciare chi c’era di là. Harry vide solo Draco da solo. Poteva ancora essere una trappola quindi fece un giro per scovare i suoi compagni ma non vide nessuno. Lui era andato veramente da solo ed Harry si era portato dietro quasi tutto il suo dormitorio? Corse dai suoi compagni e disse:
“Ragazzi, niente imboscata. Ho sbagliato io. Scusate. Questa è una faccenda che devo risolvere da solo.” Detto questo lanciò un sguardo ad Hermione la quale capì al volo e si mise a cacciare subito tutti i loro compagni e facendoli tornare in dormitorio minacciandoli che non li avrebbe aiutati con le ricerche che dovevano fare.
Harry non capì come poteva meritarsi un’amica tanto meravigliosa. Si girò e si incamminò verso la stanza delle necessità. Draco era lì, in piedi davanti a lui con la testa poggiata al muro e si occhi chiusi.
“Sei in ritardo Potter” disse con voce aspra.
“Ringrazia che sia venuto. Che vuoi?”
“Ok, sono partito con il piede sbagliato. Senti apprezzo che tu sia venuto. Devo parlarti.”
“Questo lo dicevi già nel biglietto ma non hai detto di cosa devi parlare.”
Malfoy rimase in silenzio a lungo. Quando poi si decise a parlare lo fece solo per dire ad Harry di entrare nella stanza così nessuno poteva sentirli. Harry pensò: ‘Ecco…arriva la fregatura. I suoi amici sono dentro e mi aspettano per farmi fuori. Sono fregato.’
Dentro la stanza però non c’era nessuno. La stanza delle necessità aveva assunto la forma di stanza molto accogliente. Sembrava la hall di un albergo a cinque stelle. La legna che sfrigolava nel camino, un tappeto morbido davanti e qualche divanetto sparso ovunque.
Draco si sedette su uno di quelli mentre Harry preferì restare in piedi. Passò qualche minuto in totale silenzio e quando Harry stava per perdere la pazienza e andarsene Malfoy cominciò a parlare.
“Harry ti prego di farmi parlare senza che tu dica niente e senza che tu mi interrompa. Non mi guardare con quella faccia da fesso…si ti ho chiamato Harry. Conosco il tuo nome… allora, tutto è iniziato al primo anno. Quando ci siamo conosciuti. Insomma io ti odiavo davvero. Ma poi l’odio si è trasformato in disprezzo, poi in pena, ancora dopo si è trasformato in un specie di sopportazione. Non volevo torturarti ma lo facevo lo stesso per non sembrare strano. Poi a volte ho sentito anche un po’ di simpatia verso di te e alla fine…be’ alla fine si è trasformato in quello che è adesso…”
Harry era confuso, d’altronde anche Draco lo sembrava quindi decise di non interromperlo come gli aveva chiesto lui. Magari Draco aveva avuto le stesse sensazione che aveva avuto Harry. Magari…
“…ho iniziato a sognarti dall’anno scorso, Harry. All’inizio sognavo solo di torturarti. Poi invece ho cominciato a sognarti come mio amico e alla fine invece ti sognavo in altre maniere…”
Ok, Harry ne era ormai sicuro. Anche lui aveva le sue stesse sensazioni. Come se avessero sprecato tutto quel tempo odiandosi e torturandosi a vicenda. Come se in realtà tutti e due fossero FATTI per stare insieme in un modo o nell’altro.
“Harry, so che forse ti potrebbe sembrare strano. Insomma, io sono Draco Malfoy, potrei avere ai miei piedi chiunque volessi. Ma conosci quel detto babbano…AL CUOR NON SI COMANDA...ti prego aiutami”
Harry capì al volo quello che voleva dire. Restò in silenzio per un po’ ma alla fine si avvicinò a Draco e gli diede un dolce bacio sulla fronte.
“È successo lo stesso a me furetto.” Disse con voce dolce e pacata.
“Ah si Sfregiato? E perché hai aspettato che fossi io il primo a dirlo?”
“Adoro vederti in difficoltà.” Replicò lui con il sorrisetto che tanto faceva andare fuori di testa Draco.
“Harry senti io non pensavo mai che sarebbe potuto succedere. Non me lo aspettavo proprio. Ma ora che so che tu provi le mie stesse cose…beh…sembra tutto più semplice no?”
“Tutto è più semplice se si affronta in due.”
“potremmo vederci qualche giorno e magari parlarne meglio non credi? Ora dobbiamo tornare nei dormitori o si altri penseranno che stiamo duellando”
Detto questo Draco si alzò e guardò Harry negli occhi verde smeraldo e gli lasciò un lieve bacio sulle sue labbra.
“Qui, stessa ora, tra due giorni.” Sentenziò Draco uscendo dalla stanza.
Harry si sentiva le farfalle nello stomaco. Era sicuro di essere arrossito quindi aspettò qualche minuto e poi uscì dirigendosi nella torre dei Grifondoro. Attraversato il ritratto si ritrovò sommerso dai suoi amici che lo bombardavano di domande.
“Era davvero Draco?”
“Avete combattuto?”
“Era triste per la sconfitta della partita?”
“Ha pianto?”
“Vi siete feriti?”
“Lo hai ucciso?”
Harry non rispose a nessuno domanda. Cercò con lo sguardo Hermione la quale non avevo ancora detto niente e le rivolse un lieve sorriso. ‘Grazie’ mimò con le labra. Lei sorrise soddisfatta e se ne andò a letto. Ai suoi compagni cosa poteva dire? ‘‘Lo hai ucciso?’…no ma lui ha ucciso me con quel bacio.’ Pensò Harry. Ma non rispose niente di tutto ciò. A Ron avrebbe spiegato tutto più tardi ma agli altri non avrebbe detto niente…non per adesso almeno. Tranquillizzò tutti inventando il motivo dell’appuntamento e poi andò a letto. Aveva avuto un giornata molto soddisfacente e ne era molto felice. Aveva capito il suo sogno e aveva capito che provava qualcosa per Draco. Draco. Draco. Draco. Pensando a quel nome Harry si addormentò non sapendo ancora che avventura lo aspettasse.
Continua…

NdA: ciao a tutti! :) questa è la mia prima fanfiction. Scriverò altri capitoli ma per adesso spero che questo vi sia piaciuto. Lasciatemi tante recensioni soprattutto se dovete criticare la storia. Mi aiuteranno con la prossima.
Grazie mille!!
rosa_cherokee

   
 
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