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Autore: Raven Callen    15/08/2014    8 recensioni
[Kidou lo faceva apposta – di questo il punk era assolutamente certo – a lasciare le tende della finestra leggermente scostate di modo che i primi raggi solari seguissero una traiettoria perfetta dritta contro le sue palpebre chiuse. Giusto per bruciargli entrambe le retine.
[...]
E comunque Fudou odiava quella sua deformazione professionale, se così si poteva definirla.]
Storia dedicata a Yssis, _Kiiko Kyah e _Girella_ (e ovviamente a tutte le fan della KidoFudo)
Ma sopratutto dedicata a Juddy, con le mie più sincere scuse per i mancati auguri di buon compleanno.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Caleb/Akio, Jude/Yuuto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Storia dedicata a Yssis, _Girella_ e _Kiiko Kyah.
Alle fans della KidoFudo.
Ma sopratutto alla cara _Juddy_, che qualche giorno fa ha compiuto gli anni e nessuno mi ha detto niente!
Scherzi a parte, Juddy, mi dispiace tantissimo di non averti potuto fare gli auguri, spero che questa shot possa essere un adeguato dono di scuse v.v
Oh, e Augurissimi, anche se in ritardo.












Quel giorno Fudou si svegliò di malavoglia, come al solito.
La luce del primo mattino l’aveva colpito proprio sugli occhi, indisponendolo al risveglio.
Kidou lo faceva apposta – di questo il punk era assolutamente certo – a lasciare le tende della finestra leggermente scostate di modo che i primi raggi solari seguissero una traiettoria perfetta dritta contro le sue palpebre chiuse. Giusto per bruciargli entrambe le retine.
Tanto, cosa gliene importava, al geniale regista? Lui era già in piedi al primo schiarimento del cielo, quando ancora il sole non era comparso all’orizzonte.
Forse Kageyama Reiji gli aveva fatto ingoiare una sveglia, da piccolo, oppure un orologio. Altrimenti non si spiegava come fosse possibile che Yuuto fosse sempre così impeccabilmente in orario. E soprattutto come mai fosse tanto ostinato ad imporre gli stessi ritmi anche a lui.
Abitudini militari o semplice sadismo? A nessuno era dato saperlo.
E comunque Fudou odiava quella sua deformazione professionale, se così si poteva definirla.
 
 
Mettendosi seduto, frenò il suo sproloquio interiore e si maledisse mentalmente.
Possibile che, già dal primo mattino, i suoi pensieri fossero orientati su Kidou Yuuto?
Un bel caffè nero gli avrebbe fatto decisamente bene, altrimenti di uscire di casa non se ne parlava neanche.
Per auto-convincersi ad alzarsi ci vollero un altro paio di minuti di intenso conflitto interiore.
Poteva alzare il suo sedere dal materasso oppure – ipotesi molto più allettante – girarsi dall’altra parte dell’infingardo raggio solare e aspettare che Yuuto in persona venisse a buttarlo già dal letto.
Questo avrebbe significato vedersi, per così dire, sfilato via il lenzuolo, seguito poi dal cuscino. Il tutto condito da una serie di rimbrotti, maledizioni e insulti.
No, decisamente non era il modo migliore per iniziare la giornata.
E sia” brontolò, mettendosi in piedi.
Poi, arraffato il primo indumento a portata di mano – una camicia, non sua. Lui non portava mai camice. – si decise ad abbandonare a malincuore il suo rifugio.
Uscendo dalla camera, un segno catturò la sua attenzione.
Una data, segnata sul calendario appeso alla parete, era evidenziata. Di sicuro Kidou non l’aveva vista, dato che usciva da quella stanza quando era ancora troppo buio per leggere alcunché.
La smorfia insonnolita di Fudou si tramutò in un ghigno soddisfatto.
 
Kidou ancora lo prendeva in giro per la sua decisione di mettere un suo calendario personale affisso in camera da letto – a parer del rasta era come mettere uno scolapasta insieme ai prodotti detergenti per il bucato. “Beh, se mai qualcuno cercherà di aggredirmi mentre aziono la lavatrice, almeno saprò con cosa difendermi.” Aveva ribattuto, con una buona dose di ironia che aveva fatto alzare gli occhi al cielo al suo compagno. – ma ad Akio quella piccola stramberia stava risultando molto utile, nell’immediato.
Con la migliore faccia da schiaffi di cui disponeva, si diresse in cucina.
 
 
 
***
 
 
 
Al suo ingresso nella stanza, Kidou aveva appena finito di versare una generosa dose di caffè nero in due tazze appoggiate al tavolo. L’aroma penetrante si diffuse per tutto l’ambiente, mentre il rasta versava – rispettivamente  - mezzo cucchiaio di zucchero in una tazza e una nuvola di panna nell’altra.
 
- Buongiorno, Fudou. –
- Lo sarebbe se chiudessi le tende come si deve, una buona volta. – borbottò il punk, fintamente irritato, sedendosi davanti alla sua tazza di caffè, quella con la panna.
- Ti sveglieresti sempre a mezzogiorno, altrimenti. – ribatte il rasta, sedendosi a sua volta e sorseggiando la bevanda.
- Meglio mezzogiorno dell’alba. Il gallo non ha ancora cantato e tu hai già la cravatta addosso. –
- Non c’è nessun gallo, qui. –
- Hai capito benissimo cosa intendo. – uh, quanto lo odiava quando faceva il saccente. - Comunque è stata una fatica inutile, perché oggi dovrai prenderti un giorno libero. –
Il sopracciglio color noisette di Yuuto si arcuò ampiamente, squadrando il compagno senza dire una parola.
Il rasta si prese il tempo di bere qualche altro sorso di caffè prima di riprendere la parola.
- E perché mai? –
Per tutta risposta Akio si alzò e, afferrato un pennarello rosso da un portapenne appoggiato lì vicino, cerchiò una data sul calendario del soggiorno, quella odierna.
- E’ il giorno 14 dell’ottavo mese. Non ti dice proprio niente? –
Un lampo di comprensione si accese in quegli occhi vermigli, nascosti dietro le lenti verdi che Kidou si ostinava a portare anche appena alzato.
- Capisco come mai ricordi questa data con tanta precisione. – ribattè, sardonico.
Sotto lo sguardo soddisfatto di Fudou, Yuuto poggiò gli occhiali sul tavolo e si avvicinò al punk.
Un sorrisetto stava spuntando su quelle labbra sottili.
 
- Dovrei avvertire Sakuma della mia assenza… - propose Kidou, senza troppa convinzione.
- Naah, scommetto che persino lui sa che giorno sia oggi. E nessuno brontolerà troppo se, per un giorno, ti dai malato. –
Mentre il cellulare viene lanciato - da Fudou - sul divano nella stanza accanto, Yuuto abbandona ogni tentativo di protesta e avvicina Akio a sé.
- E’ la mia camicia, quella? – domanda maliziosamente.
- Si, ma mi piace. Non sono disposto a restituirtela. –
- Vedremo. –
Poi, come un felino predatore, si appropria delle labbra del moro.
 
 
 
 
- Comunque potevi avvisarmi prima che mi vestissi. –
Fudou lo tira per la cravatta.
- Oh, non preoccuparti, a questo rimedio io. –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo del Corvo:
 


Happy KidoFudo Day!!
Anche se in ritardo. Purtroppo degli impedimenti mi hanno impedito di pubblicare questa shot in orario.
Altri impegni mi hanno impedito, invece, di scriverla prima di oggi. (ovvero oggi pomeriggio, in una mezz’oretta.)
Però ci tenevo a scrivere qualcosa per questo giorno, dopotutto si sta parlando della mia OTP!
Penso che per alcune writers questo giorno sia una specie di Halloween, oppure un Solstizio di Luna Blu (chi ha visto TD: All Stars capirà a cosa mi riferisco) perché io credo fortemente che questa data influisca su ciò che scriviamo, invertendo i generi a cui siamo solite.
Prendete per esempio me e Yssis.
Io, sadica Regina dell’Angst, lei un’adorabile fatina amante del fluff.
Quest’oggi le nostre naturali inclinazioni si sono invertite: lei ha scritto una meravigliosa storia sanguinolenta (che vi invito caldamente a leggere) e io un tenero slice of life pieno di dolcezza e un po’ di malizia (quella non la potevo evitare neanche con tutta la buona volontà dal mondo. E’ di Fudou che stiamo parlando, dopotutto)
 
Siccome non vi ho annoiato abbastanza vi proporrò qui sotto il mio personale ragionamento su questa data.
 
Me: Ma oggi è il 14/08/14…
Ovvero, il numero di Kidou c’è due volte… *Raven che si immagina una threesome in cui Kidou si sdoppia, separando la sua parte più “positiva” da quella più “negativa” – una cosa alla Ventus e Vanitas di KH, per intenderci*
Beh, questo farebbe decisamente la felicità di quel depravato di Fudou *.*
Fudou: buona idea, la proporrò ad Hana.
Kidou: non provarci, sai! Dovrai passare sul mio cadavere!
 
 
Beh, direi che ho delirato abbastanza.
Kiss


 
The Raven
  
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