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Autore: Debby Malfoy    14/09/2008    1 recensioni
Salve! questa è la mia prima fic su Twilight... Bella giunge nella cupa cittadina di Forks...conosce Edward...ma se proprio lui cambiasse alcune scelte? Cosa accadrebbe? Come reagirebbe Bella? UNA NUOVA VERSIONE DI TWILIGHT BY ME!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ciao

 

Twilight

 

 

Le sei e trenta del mattino.

Mi rigirai nel letto. No, non volevo alzarmi. Ciò che mi aspettava quel giorno era duro, davvero troppo duro e, certamente, erano molto più allettanti le prospettive che mi offriva il mio letto caldo e comodo. Ma sì, avrebbe importato qualcosa saltare il mio primo giorno di scuola? "Sì", mi risposi automaticamente. "Bella, sei una stupida, oggi tutti ti attendono, tutti parlano d te". Rabbrividii. Perché doveva esistere una cittadina cupa, triste, insignificante e del tutto inutile come Forks? Dio solo conosce la risposta.

Mi alzai di scatto dal letto, dimenticandomi quanto questo movimento brusco fosse stata una mossa non molto saggia, quindi rimasi un po’ ferma ad aspettare che passasse quell’odioso capogiro. Lentamente strofinai gli occhi, per cercare di rendere la mia vista meno appannata e mi diressi verso la finestra, urtando, nel tragitto, la sedia a dondolo di quando ero piccola. Ahi. Non c’era verso, ero un completo disastro.

Scostai la tendina ingiallita dal tempo e, con un sospiro, rimasi per un po’ a rimirare la pioggia che cadeva fitta sull’asfalto. Mi ci sarei dovuta abituare.

Molto svogliatamente, scesi le scale che mi avrebbero portato alla cucina.

Charlie, mio padre, era ovviamente sveglio e si stava preparando per andare alla stazione di polizia, al lavoro: l’Ispettore capo Swan. Sorrisi tra me e me. Non so perché, ma trovavo abbastanza buffo che la gente, soprattutto i giovani come me, potessero vedere mio padre come la classica figura del poliziotto, rigido, severo, composto, irremovibile. Ai miei occhi Charlie era timido, impacciato, solitario, goffo, esattamente come me. E, nonostante tutti i suoi difetti, gli volevo bene.

Mi diressi verso il tavolo e sorseggiai distrattamente un bicchiere di latte. Non avevo voglia di mangiare, ero troppo agitata, e rimettere tutto durante la mia prima lezione alla High School di Forks, avevo l’impressione, che non sarebbe stato un inizio promettente.

< Io vado al lavoro Bels, mi raccomando non fare tardi a scuola e per qualsiasi cosa ricordati di chiamarmi.>

< Certamente papà>. Oh, sicuro. L’avrei chiamato per ogni minima cosa. Feci una smorfia e seguii con lo sguardo Charlie avviarsi verso l’auto della polizia.

Ritornai con passo pesante incamera mia per scegliere i vestiti adatti al mio primo giorno. Una grande nostalgia mi invase nel vedere gli abiti leggeri che potevo permettermi di indossare a casa, non di certo sotto il gelo di Forks. Sospirai, optando per dei jeans e una felpa.

Alle sette in punto uscii di casa e mi diressi al mio pick up, forse l’unico spiraglio di luce in quella che si prospettava una terribile e lunga permanenza nell’odiosa cittadina.

Mi ricordai solo dopo essere salita in macchina di non sapere la strada per la scuola, ma trovai molte indicazioni e mi tranquillizzai immediatamente; inoltre la strada era elementare, quasi sempre dritta.

Con il cuore in gola, vidi la facciata dell’edificio in cui avrei dovuto trascorrere praticamente la maggior parte delle mie giornate. Era così tremendamente semplice…e terrificante. Dov’erano i metal detector? E gli studenti, sempre in anticipo, appoggiati ai muretti che chiacchieravano e bevevano birra? Probabilmente Forks era diversa da tutte le altre città d’America…sì, doveva essere un universo parallelo, era l’unica spiegazione possibile.

Notai un cartello con la scritta "segreteria" e immediatamente mi diressi nella direzione indicata da esso.

L’interno era calmo, caldo e accogliente. Non male, un punto all’universo parallelo.

C’era una sola scrivania occupata da una signora massiccia e rossa, che si presentò come la signorina Cope.

< Sono Isabella Swan>, dissi timidamente.

. Mi sorrise, ma non ricambiai perché ero persa nei miei pensieri: "certo cara" aveva detto…tutti sapevano del mio arrivo. Tutti mi aspettavano, tutti avrebbero parlato di me, tutti mi avrebbero fissata. Quello era il mio giorno.

Di mala voglia uscii dalla segreteria. Sospirai rumorosamente. La mia tortura stava avendo inizio.

 

 

Salve a tutti! Questa è la mia prima fic su Twilight…questo primo capitolo non è molto lungo, ma diciamo che è solo l'inizio! Sono apertissima a qualunque tipo di commento! Debby

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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