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Autore: YuuBaka    15/08/2014    2 recensioni
Le emozioni di Aya espresse a modo mio nel suo diario (non presente nel gioco) ... le sue sensazioni ed i suoi pensieri interpretati da me.
Una fan fiction su Mad father che con semplici parole esprime la confusione e le varie emozioni della dolce bambina. rimasta ormai sola...la sola cosa che può darle conforto è il suo diario, nel quale lei racconta la sua vita.
Vi auguro una buona lettura di questo testo... spero vi piaccia :)
P.S. ho scelto il finale che preferisco ^^
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alfred Drevis, Aya Drevis, Dio, Maria, Monika Drevis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Cari genitori, perdonatemi se non sono riuscita a sistemare niente tra di noi. Mi mancano gli abbracci caldi di te, mamma erano una fonte di sicurezza per me e ora che non ci sei... nessuno mi consola, nessuno è qui per dirmi parole dolci, nessuno è qui con me ora... a dirmi “va tutto bene” accarezzando dolcemente la mia testa... sono solo... abbandonata a me stessa.

Ho iniziato a scrivere questo diario dal giorno della tua morte, una parte di me ha sempre voluto credere che tu leggessi ciò che penso e che, magari, tu tornassi indietro. Vorrei che tu fossi qui... vorrei fare altre ghirlande di margherite distesa sulla verde erba del cortile da poterti donare, per poi affondare la testa nel tuo petto stringendoti forte per non lasciarti andare... ma tu non sei qui con me.

Sai mamma... Papà non gioca mai con me. È sempre chiuso nel suo laboratorio nel quale non posso entrare anche se la mia curiosità mi spinge ogni giorno di più a farlo.

Sai, sento provenire strani rumori sempre più sospetti da laggiù: Grida ansimanti e suppliche, il suono tremendamente pauroso e inconfondibile di una motosega in azione e altri chiassi che cerco disperatamente di espellere dalla mia mente ancora bambina.

Forse tu sapevi la verità. E forse pure io la so... anche se rinnego tutto a me stessa e faccio finta di non sapere niente e ignoro ogni singola cosa.

È quasi l'ora di dormire...Snowball è già rannicchiato comodamente nella sua morbida cuccia vicino al mio letto, è così tenero quando dorme. Il suo pelo vellutato e morbido e i suoi vivaci occhi color rosso sangue... per questo l'ho scelto, mi ha ammaliata dal primo istante.

Vederlo dormire così beatamente fa venire pure a me un gran sonno... penso che per oggi io ti abbia detto tutto mamma. Ti voglio bene... sei la protagonista dei miei “sogni” nella notte... solamente vederti là suscita in me un vuoto nel petto immensamente profondo.

Ogni mattina mi sveglio ed ho il viso umidiccio, probabilmente piango come una bambina quando appari tu e sai, non ricordo i miei sogni in pieno quindi è molto probabile dato che ho imparato a piangere in silenzio per non disturbare mio padre mentre dorme.

La notte prego sempre, chiedo a Dio di far si che vegli su di te e che non ti faccia mai sentire sola, come mi sento io. Anche ora mentre scrivo sto piangendo,bagnando il mio diario con le lacrime amaramente salate che zuppano goccia goccia le pagine che man mano scrivo.

Non riesco a dormire... sento i profondi ticchettii dell'orologio, sono insopportabili.

Buonanotte... Cercherò di dormire, mio padre è venuto in camera mia apposta per dirmi di spengere le luci... Posso finalmente staccare la spina e riposarmi, sentire la quiete che padroneggia nella notte e sorridere felicemente dal profondo del cuore..

buonanotte mamma anche se non riesco a dormire senza di te, sento la tua mancanza sempre...Ho bisogno di te ed è logico che una bambina cerchi sua madre sempre, qualunque cosa accada e penso che la stessa cosa valga per te,la nostalgia è qualcosa che condividiamo entrambe. Ho freddo... La mia stanza è diventata improvvisamente fredda, ho sempre più paura a restare sveglia forse è meglio se torno a letto.

                                                        - perchè sei andata via? -

                                                                         

Ho sentito un urlo! Mamma ci sei, mi ascolti?

Ho paura per papà, ho paura che gli possa essere successo qualcosa.. Sai quell'urlo proveniva proprio dal suo laboratorio.. Devo andare a controllare che stia bene, non posso permettermi di perdere pure lui.. Non voglio rimanere sola.

Non voglio che il mio cuore subisca altro dolore, più di quello che ha passato quando tu te ne sei andata. Non ancora... Anche se ho paura devo andare.

Non penso di poterti scrivere per un lasso di tempo, penso di non poter trovare del tempo per scriverti... Terrò con me il diario ti farò sapere poi mamma,lo giuro .Un bacio... Ti voglio tantissimo bene, lo ripeterò sempre anche se so che tu lo sai.-

 

-Sono passati anni di follia... e in tutto questo lasso di tempo in cui non sono mai stata in pace con me stessa, non ho potuto dimenticare la promessa che ti feci...Mamma.

Ti dissi “ti farò sapere lo giuro” … penso che quella che veramente doveva sapere ero io, non tu.

Non mi aspettavo una tale confusione.

La mia testa.. esplode solamente al fatto di ripensare a ciò che ho visto... a ciò che ho passato e ciò che ho scelto.

Vorrei tornare indietro.

Scriverò tutto ciò che è successo dopo che la casa è stata bruciata,basterà solo narrare ciò che è successo dopo che ho usato quella strana boccetta su di te. Non avevo mai scelto qualcosa di così importante.. scegliere tra padre o accontentare la madre e lasciare sia lei che il proprio babbo. All'inizio pensavo che la pazza fossi tu, ma non era così... ero accecata da mio padre, ho insistito con il dire a me stessa che lui era una persona buona e premurosa...Sapevo del suo laboratorio, ma non ho mai dato peso a tutto ciò. Ti chiedo solo scusa... Perdonami mamma.

La mia determinazione mi ha portata all'instabilità, dopo tutto ciò che ho passato... ciò che ho provato... mi hanno portata a far parte di questo ansimante mondo pieno di follia in cui sono stata “trascinata”.

Tu sei morta... pure mio padre è morto e la persona che in un certo senso odiavo è diventata la mia ancora di salvezza... la persona per la quale è scoppiato tutto, Maria.

Sono viva solo grazie a lei, sono scappata dalle grinfie di mio padre ormai impazzito solo grazie a lei; Il suo abbraccio caldo, mi stringeva a se come se non volesse lasciarmi andare, come se mi volesse far capire che lei era con me … che tutto andava per il verso giusto, anche se pure lei stava piangendo come me. Le sue lacrime calde scendevano lentamente dal suo volto bagnando la mia fronte mentre io, piangendo, la fissavo per poi poggiare la mia testa sulla sua spalla e con le mani stringerle le maniche del suo abito verdognolo cercando di calmarmi. Ho trovato qualcuno che possa colmare un briciolo di solitudine del mio cuore.

                                                         - va tutto bene, è tutto finito. -

Mamma.. sono diventata proprio come mio padre, dopo tutto ciò che ho fatto.. anche se sapevo quanto brutta fosse la questione, pure io sono una svitata ora.

Non è colpa di nessuno, mi scuso con te, con Dio e con tutte le altre vittime di mio padre... sono una delusione. Avevate fiducia in me, pensavate che io fossi diversa e le mie parole vi avevano rassicurati, vi ricordo che nelle mie vene scorre il sangue della famiglia Drevis e io non sono molto diversa da quel “mostro”.

Trovai il libro di mio padre mentre, insieme a Maria, stavo fuggendo dalla casa in fiamme. Lo presi senza dir niente a lei e lo nascosi tenendolo stretto nelle mie mani dietro alla schiena. Leggendo ho capito la bellezza dell'arte che da mio padre ho ereditato, sono diventata insensibile.. un mostro.

In questo mondo di dolore e follia non esiste la sanità, non importa quanto dolore infligga, è l'unico modo per placare la mia mente. Chiedo perdono, ormai anche io sono una pazza.
                                                                        

 

  
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