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Autore: Defective Queen    14/09/2008    4 recensioni
Due ragazze, con diverse personalità e passato, si incontrano e diventano amiche, anche se sono entrambe due bugiarde e il loro rapporto non è mai quello che sembra.
Kate è straordinariamente bella, viziata, popolare con il sesso opposto e la reginetta (solo apparentemente) superficiale della scuola. Si dimostra gentile e amichevole con tutti, ma in realtà cova dentro di sè rancore verso gran parte delle persone e una glaciale freddezza nei rapporti umani. Roxanne ama disegnare ed essere eccentrica. Imbranata, testarda e sensibile, appena trasferitasi dalla Florida conquista al primo colpo tutti gli amici di Kate, e quest'ultima non può fare a meno di sentirsi minacciata dalla sua crescente popolarità.
Una volta che Roxanne entra nella sua vita, però, Kate cerca più di ogni altra cosa di continuare ad odiarla, ma i suoi sforzi ben presto si rivelano vani.
Questo, e molto altro, è "Beauty is the Beast".
Genere: Drammatico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Con mia grande sorpresa, ho scoperto che esiste un’attrice di nome Kate Hudson, bella e bionda come la mia protagonista. Non è stato assolutamente fatto apposta, semplicemente è un nome che m’è venuto di getto per la mia protagonista e quando ho scoperto che esisteva effettivamente qualcuno che aveva il suo stesso nome e corrispondeva così tanto alla descrizione, non mi sono sentita di cambiarglielo. Perciò la mia NON è la Kate Hudson attrice, visto che fino ad ieri non conoscevo la sua esistenza.
Voglio, inoltre, specificare che Kate, Roxanne, le Gallinelle, Jason e tutti gli altri personaggi e fatti che appariranno qui appartengono solo a me e alla mia immaginazione. Niente plagio, dunque.
 
Posso affermare che andando avanti, la storia si fa enormemente più interessante, dato che Kate assume un aspetto a mio parere più “umano” di quello iniziale (e anche il mio modo di scrivere si è evoluto assieme a lei), ma in ogni caso o la si ama o la si odia. Io personalmente la amo spassionatamente, e si vede XD.
Consiglio a tutti di andare avanti e nel caso dare una reale possibilità alla storia, proprio perchè gli ultimi capitoli sono quelli dove risulta più evidente lo sviluppo psicologico dei personaggi e l'evoluzione della trama.
A voi la scelta  ;)


Beauty is the Beast


26 marzo
 
Prima di tutto: non voglio iniziare con "Caro Diario". Mi sembra troppo stupido.
Secondo, ma non meno importante, il mio nome è Katherine Johanne Hudson – conosciuta da tutti semplicemente come Kate Hudson – e ho 18 anni.
A dire il vero, non so perché ho deciso di iniziare questo diario, infatti mi sento una sciocca ragazzina in questo momento.
Eppure, ho pensato che scrivere un po’ su di me su qualche pezzetto di carta rilegato a mo’ di agenda – per descrivere in maniera magnanima questo stupido coso che mi ha regalato mia zia per il compleanno due mesi fa – mi avrebbe aiutato a capire qualche cosa in più su me stessa e anche a riflettere su cose di cui non parlo mai a nessun altro.
Non che non abbia qualcuno con cui parlare se volessi, più che altro è che non mi servono dei confidenti, amici come li chiama qualcuno. Non ne ho mai avuto bisogno e non vedo perché dovrei volerne adesso.
Le persone che mi circondano sono poco essenziali, pezzi di ricambio da manovrare secondo i miei bisogni. Sto dicendo la pura verità, è inutile nascondersi quando si parla con sé stessi, tanto vale ammettere tutto.
Sono popolare e so che chiunque farebbe salti mortali pur di realizzare i miei desideri e le mie richieste. Persino tra le ragazze possiedo autorità e ricevo rispetto, poiché vengo vista come una sorta di trampolino per i ragazzi più ammirati della scuola che, senza dubbio, non vedono altro che me.
“Occhi blu profondi e preziosi come zaffiri”, “capelli luminosi che sembrano fatti di oro puro”, “un fisico logilineo e flessuoso”, “un sorriso più sfavillante di mille stelle”, questi sono tutti aggettivi che un mio ammiratore mi attribuì in una lettera piuttosto appassionata. Ricordo di essermi fatta quattro risate, per poi gettare il foglietto nelle profondità di un cassetto della mia scrivania, assieme ad altre cartacce.
Non l’ho mai ringraziato per quei complimenti, credo, e se pure l’avessi fatto non era sul serio. Li ritengo dovuti. Sono bella e mi pare una cosa ovvia che gli altri lo riconoscano.
E’ normale, no?
Detto ciò, immagino di aver già specificato che non mi faccio scrupoli nell’usare mezzi di ogni tipo per ottenere ciò che voglio. Ho sempre trovato stupide quelle persone che si sforzano tanto per raggiungere qualcosa e poi ricevono in cambio solo un pugno di polvere.
Io non rischio, non fatico, eppure raggiungo sempre i miei obiettivi. Non lo trovo un atteggiamento ingiusto, semplicemente sensato.
Che male c’è a scendere a compromessi, talvolta?
Detto ciò, immaginate la mia sorpresa nel vedere qualcun altro che, spuntato dal nulla, in pochi giorni si è ritrovato ad essere famoso in tutta la scuola quanto la sottoscritta.
Le quattro Gallinelle con cui pranzo ogni giorno non fanno che parlare di lei: Roxanne Miller, la nuova ragazza che si è trasferita la settimana scorsa dalla Florida.
Frequenta il mio stesso anno, a quanto ho capito, ma non l’avevo mai vista in giro prima di stamane. Sinceramente, viste tutte le chiacchiere che l’avevano preceduta, mi aspettavo qualcosa di più di una ragazzina normale e insignificante come lei. I suoi capelli, di una sfumatura appena più chiara del mogano, potrebbero essere persino particolari se solo lei non li avesse legati in una treccia disordinata dalla quale fuoriescono numerosi ciuffi. I suoi occhi blu potrebbero essere anche interessanti se solo lei non indossasse occhiali da lettura anche oltre l’orario delle lezioni e il suo fisico minuto potrebbe essere risaltato da qualche abito più audace, invece che una semplice T-shirt rosa e dei jeans apparentemente logori.
Insomma, non capisco come abbia fatto questa ragazzina a diventare la nuova mascotte della nostra High School.
Ho sentito persino dire da un tizio, Jason, con cui mi intrattengo di solito non appena si presenta un’ora libera – non credo sia necessario spiegare i nostri modi di intrattenimento – che anche se all’apparenza Roxanne Miller non appare un granché, è in realtà una ragazza educata, intelligente, gentile e  soprattutto molto simpatica.
Ho evitato di inserirmi nel discorso per precisare che la sua espressione mi era apparsa parecchio ottusa, quando l’avevo vista in corridoio, e Jason e gli altri hanno continuato a chiacchierare su di lei.
Sinceramente non capisco come abbia fatto a diventare così popolare. La simpatia o l’intelligenza non sono dei requisiti sufficienti, o almeno potrebbero esserlo solo per il gruppo degli sfigati. E poi da quando Jason ha iniziato ad apprezzare certe qualità in una donna? Onde evitare fraintendimenti, specifico di non essere gelosa. Come ho già detto, nella mia vita non c’è posto né per amici veri, né fidanzati. Quelli con cui ho a che fare sono solo “rimedi per la noia e la solitudine”, e Jason, tanto per essere sinceri, non è nemmeno l’unico rimedio che uso al momento.
Ritornando a Roxanne Miller, credo che la terrò d’occhio. Non mi convince il fatto che sia riuscita ad ammaliare tutti i suoi fans solo con il suo buon carattere. Penso che un giorno di questi l’avvicinerò. Prima o poi.
Prima o poi, forse, tornerò anche ad aggiornare questo diario. Il mio diario. Suona terribilmente strano dirlo!
Spero di riprendermi da questo capriccio momentaneo, perciò farei meglio a sventolare la manina verso il diario e dire: “A mai più!”.
Ok, anche salutare un diario non è una delle cose più sane di mente che abbia mai fatto.
Non so come concludere, ad essere sinceri, ma la pagina sta per terminare e non mi va di sprecarne un’altra per i miei stupidi vaneggiamenti.
Addio, allora. Goodbye. Sayonara.
Forse…
 

Kate

 
30 marzo
 
Ci sono ricascata, sono tornata a scrivere! E’ che ho qualche aggiornamento a riguardo la situazione di cui ho parlato quattro giorni fa…e mi andava di annotare gli sviluppi.
Non è perché io abbia preso il gusto di scrivere, semplicemente mi piace…un po’.
Va bene, sì, lo ammetto, è la stessa cosa.
Diciamo che mi diverte abbastanza…e penso continuerò con questa mia abitudine in modo saltuario. Non sono mai assidua in niente, figuriamoci a scrivere un diario!
Tornando al caso di Roxanne Miller, come dicevo prima, ci sono delle novità.
Tutti sembrano ossessionati da lei, dico sul serio! Non c’è posto dove non senta nominarla, apprezzarla e lodarla.
E’ successo qualcosa di assolutamente straordinario, inoltre, perché il gruppo delle Gallinelle – sempre quelle tizie con cui pranzo, o meglio, sono loro a pranzare con me – composto da Ashley, Rita, Sally e Nancy, non fa altro che parlare di lei. Ok, magari può sembrare qualcosa di secondario, ma io che conosco bene la situazione, ne vedo l’importanza. Le Gallinelle sono conosciute da tutti nella scuola – ovviamente non sotto questo pseudonimo, ci tengo a specificare che i diritti d’autore vanno tutti a me, anche se riconosco la mancanza di originalità – come il gruppo più snob ed elite, ma soprattutto sono famose per la loro abitudine di spettegolare su tutto e tutti. Anche sugli stessi elementi del gruppo. Qualcuno crede che vi appartenga anche io, ma oltre a condividere lo stesso tavolo del pranzo con loro e qualche chiacchiera superficiale sui ragazzi e capi d’abbigliamento, non c’è nient’altro che ci leghi.
Unpuro, semplice e conveniente rapporto d’interesse tra persone popolari che, usando la loro influenza combinata, badano a tenersi alla larga da coloro che non sono degni della loro attenzione. A dire il vero, nessuno che abbia mai conosciuto è stato mai degno della mia attenzione, al massimo della mia considerazione, niente di più.
Comunque, a parte questa piccola premessa, le Gallinelle, rinomate – come ho già detto – per le loro malelingue, parlano di Roxanne Miller in maniera impeccabile, anche in sua assenza. Ciò mi ha lasciata a dir poco scioccata e, tanto per farla breve, pochissime cose scioccano Kate Hudson. Ne ho viste fin troppe per potermene stupire ogni volta!
Quindi, trattenendo a stento il mio sgomento, ieri mi sono rivolta a Rita, la più sveglia delle Gallinelle, o almeno quella che si perde di meno in risatine e valanghe di “cioè” quando parla.
«Cosa c’è di così interessante in lei?», ho chiesto schiettamente, interrompendo gli sproloqui di Sally. Posso permettermi di interrompere gli altri, perché quando intervengo – e lo faccio raramente – ho assoluta priorità.
Rita mi ha guardato un po’ confusa, aggrottando le sopracciglia castane.
«Di chi parli?», mi ha domandato.
«Di Roxanne Miller! Non faccio altro che sentire Roxanne di qua, Roxanne di là e non capisco il perché!»
Ashley ha arricciato le sue labbra cariche di lip-gloss in un sorrisino e mi ha risposto: «Devi prima parlarci per capirlo.»
Bella parola, a questo c’ero arrivata anche io.
Dunque, il mio piano di parlarle personalmente e capire cosa nascondesse dietro la sua facciata di donna perfetta, sarebbe iniziato il giorno seguente, oggi stesso per la precisione.
Magari sto un po’ esagerando, magari sono diventata anche io come tutti gli altri ossessionati da lei, ma non m’importa. Ho bisogno di capire.
Con mia grande sorpresa, ho scoperto che Roxanne ha deciso di frequentare il mio stesso corso di francese, perciò ci saremmo viste ogni giovedì e venerdì a lezione. Non era questo il modo migliore per avvicinarla?
Stamattina entrando in classe, mi sono guardata attorno e l’ho vista, seduta in uno dei primi banchi a destra. Ero arrivata cinque minuti in anticipo, ma sembrava che lei mi avesse preceduto. Il posto accanto a lei era libero. Di solito, siedo negli ultimi posti in fondo all’aula, ma stavolta per lei avrei fatto un'eccezione. Non potevo lasciarmela sfuggire.
Roxanne, però, era talmente indaffarata nel cercare qualcosa nella sua borsa, da non essersi nemmeno accorta della mia presenza.
Mi sono avvicinata a lei, allora, e le ho rivolto uno di quei sorrisi che evidenziano la mia dentatura perfetta, naturalmente. Con l’esperienza ho imparato che questo è il miglior metodo per ammansire anche le tigri più feroci. Sapevo che non avrebbe potuto resistermi.
Accorgendosi di me, Roxanne Miller ha alzato di scatto il suo sguardo con un’espressione di pura sorpresa.
Io ho ampliato il sorriso che tutte le ragazze nella scuola mi invidiano.
«Ciao», ho detto.
Roxanne si è ritratta un po’, quasi intimorita dalla mia presenza – so bene di fare questo effetto – ma ha stiracchiato un mezzo sorrisetto imbarazzato, porgendomi la mano: «Salve, sono Roxanne Miller» (naturalmente, cara, lo sapevo già!) «…tu sei?»
Il mio sorriso è decaduto. Davvero non sapeva chi fossi? Dai suoi occhi riuscivo a leggere che sembrava sinceramente ignara del mio nome. Impossibile! L’intera scuola mi conosce! Sono passati secoli dall’ultima volta in cui ho dovuto presentarmi a qualcuno! La mia reputazione mi precede dovunque: tutti i nuovi arrivati imparano chi sono al massimo al secondo giorno della loro permanenza e capiscono subito come comportarsi con me. La Miller, invece, era in città da quasi due settimane e non aveva la minima idea di chi fossi, mentre io ormai ero ossessionata dal suo nome?
Questa scoperta mi ha a dir poco atterrito: non riuscivo assolutamente a crederci. Ero in blackout.
Non so in quale stato, alla fine, sono riuscita a presentarmi, stringendo la sua mano calda nella mia destra e borbottando un vago: «Kate Hudson».
Nemmeno quando le ho fatto presente il mio nome, lei mi è sembrata ricollegarlo a qualcosa.
Per lei ero una totale sconosciuta, una persona di cui aveva ignorato l’esistenza fino a quel momento.
Forse, per un solo istante, ho capito come si sono sempre sentite le altre persone nei miei confronti, ma era una sensazione troppo strana e mi ha messo a disagio.
Era un qualcosa di simile alla vergogna.
In principio avevo deciso di sedermi accanto a lei, tuttavia ho cambiato subito idea. Non mi piace ammetterlo, ma almeno qui posso permettermi di farlo: volevo fuggire da quegli occhi grandi, profondi e puliti, perché facevano risaltare fin troppo la sporcizia nei miei.
Probabilmente è questo che intendeva dire Ashley con le parole: “Devi prima parlarci per capirlo”.
 

Kate

   
 
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