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Autore: Madarakun    15/08/2014    15 recensioni
"Sasuke Uchiha non era certo il tipo che ammetteva di aver torto.
Nemmeno se fosse stato più che evidente.
Era un tipo molto egocentrico, che pretendeva di avere tutto e subito, in tutti i campi.
Non per nulla, dirigeva un'azienda di fama mondiale.
Glielo diceva sempre, suo padre: “Sii sempre chiaro e fai capire cosa vuoi.”
E lui aveva seguito alla lettera.
Era sempre stato molto autoritario, e il suo freddo calcolo mentale lo tirava fuori da qualsiasi situazione, voltandola a suo favore.
Quella mattina, era particolarmente in ritardo a causa di una forte pioggia, la quale aveva causato un incidente. Data la poca visibilità che lasciava, non ne era certo sorpreso. Quando si era dovuto trasferire in quella città, aveva notato abbastanza gradevolmente, che era un'area molto piovosa. Sarebbe stato più facile gestire la sua maledizione, senza che troppi capissero che fosse colpa sua il maltempo."
Prima Fanfiction su Naruto. Entrate e fatemi sapere. Sono un ragazzo, quindi sarà curioso per me sapere cosa ne pensate del mio punto di vista. :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Itachi, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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                                          Why Don't You Do Right?

 

 

 

Sasuke Uchiha non era certo il tipo che ammetteva di aver torto.

Nemmeno se fosse stato più che evidente.

Era un tipo molto egocentrico, che pretendeva di avere tutto e subito, in tutti i campi.

Non per nulla, dirigeva un'azienda di fama mondiale.

Glielo diceva sempre, suo padre: “Sii sempre chiaro e fai capire cosa vuoi.”

E lui aveva seguito alla lettera.

Era sempre stato molto autoritario, e il suo freddo calcolo mentale lo tirava fuori da qualsiasi situazione, voltandola a suo favore.

Quella mattina, era particolarmente in ritardo a causa di una forte pioggia, la quale aveva causato un incidente. Data la poca visibilità che lasciava, non ne era certo sorpreso. Quando si era dovuto trasferire in quella città, aveva notato abbastanza gradevolmente, che era un'area molto piovosa. Sarebbe stato più facile gestire la sua maledizione, senza che troppi capissero che fosse colpa sua il maltempo.

Stava in mezzo al traffico da mezzora ormai, così si rassegnò, e lasciò il suo posto in fila per poi dirigersi verso il parcheggio di un piccolo bar.

Prese l'ombrello e uscì in fretta dal mezzo, raggiungendo la porta e guardando l'insegna che segnava un'elegante scritta in rosa, “Sweet Memories”. E quando mise piede dentro al locale, si rese conto che non era un bar, bensì una pasticceria con seduta. Sperava che servissero almeno il caffè. Per quanto amasse la pioggia, il sentirsi tutto bagnato fradicio poteva solo aumentare la sua irritabilità. E aveva un pessimo carattere quando succedeva.

Il negozio non era grande, ma abbastanza da permettere di muoversi tra i dieci tavoli posizionati sulla destra, davanti alla grande vetrina piena di dolci. Sasuke emise un suono nauseato. Detestava i dolci. Erano troppo per il suo palato. Preferiva le cose salate, meglio ancora se erano pomodori, il suo ortaggio preferito. Un profumo dolce aleggiava nel locale. Sapeva tanto di...

-Torta di mele in arrivo, Kakashi-san!-

Da una porta dietro il bancone dei dolci, entrò una figura minuta dalla voce squillante.

Sasuke la fissò da capo a piedi. La ragazza gli ricordava tanto la fata di un libro illustrato che leggeva da bambino. Aveva dei particolari capelli rosa, lunghi fino a metà schiena e legati in una coda con un fazzoletto color crema che le copriva la testa, e dei bellissimi e luminosi occhi verdi.

La sua pelle sembrava morbida e delicata, e le donava un'aria quasi eterea, per quanto sembrasse priva di difetti.

La ragazza sgranò gli occhi e lo fissò a sua volta, per poi arrossire e posare la torta sul bancone.

-Mi scusi, pensavo che l'altro cliente che doveva acquistare questa torta fosse tornato.-

Non sembrava affatto il tipo di donna che Sasuke frequentava solitamente, una di quelle con un corpo sinuoso e sexy, tante curve e pronte a saltagli nel letto. Non che lui avesse cercato altro poi.

Eppure, quella piccola fata aveva destato il suo interesse.

Mantenne il suo sguardo di ghiaccio, quello che faceva rabbrividire qualunque persona incontrasse, maschio o femmina che fosse.

Era un modo per far capire che non dovevano scherzare o non portare rispetto per lui.

Il piccolo essere che aveva di fronte, però, non sembrava curarsene, anzi, gli sorrise in modo così smagliante che l'intero locale sembrò risplendere.

-Non si preoccupi. Sono entrato qui a causa della pioggia.-

-Oh, capisco, qui piove spesso, ma mai come ora...è davvero strano.- disse la ragazza, guardando con aria preoccupata fuori dalla grande finestra che stava alla destra dei tavoli.

Il ragazzo la imitò, senza curarsi troppo del tempo fuori. La sera prima aveva perso il controllo e si era lasciato andare troppo, e la maledizione aveva preso il sopravvento.

Riportò lo sguardo su di lei, e la ragazza fece lo stesso.

-In ogni caso, desidera qualcosa? Oggi abbiamo sfornato parecchie cose, e i croissant alla crema sono sofficissimi...- lei aveva preso a illustrargli i vari dolci, ma Sasuke tagliò corto, interrompendola.

-Vorrei solo una tazza di caffè senza zucchero.-

Sakura lo guardò sorpresa e gli indicò i tavoli.

-Si segga pure, sarò di ritorno tra un secondo.-

Sasuke si sedette al tavolo vicino alla grande finestra del locale, in attesa del suo caffè.

La rosa tornò poco dopo con un vassoio in mano, che conteneva una piccola mocca e una tazzina di porcellana e un piattino.

Posò tutto sul tavolo e poi lo guardò con aria felice.

-È proprio sicuro di non volere un dolce?-

Il moro la guardò con l'aria più gelida che riusciva a fare.

Non gli piacevano per nulla le persone, a sua detta, insistenti.

Era sempre sicuro di ciò che voleva, e raramente cambiava idea.

-No, odio i dolci.- le disse semplicemente, servendosi poi il caffè.

Ora che la minuta ragazza era in piedi davanti a lui, si accorse che indossava un abito color crema, abbinato al fazzoletto, che le arrivava a metà coscia. Le sottili gambe erano coperte da delle calze autoreggenti bianche, e portava ai piedi due paia di scarpe con un tacco basso dello stesso colore del vestito.

-Mi scusi..mi stà ascoltando?- la ragazza si piegò in avanti e lo guardò negli occhi. Era evidentemente offesa. Accidenti a lei e a quell'aria innocente che lo attraeva.

-Ero assorto nei miei pensieri. Stava dicendo..?- rispose Sasuke con aria calma.

La rosa si mise le mani sui fianchi.

-Le ho chiesto se ha intenzione di morire di fame. In giornate come questa, fare una buona colazione è d'obbligo. E se non le piacciono i dolci, non posso fare altro che cucinarle qualcosa di salato. La veda come un'esclusiva. Mi dica se c'è qualcosa che vuole mangiare in particolare.-

Sasuke la guardò allibito.

-Non si preoccupi tanto, non faccio mai colazione. Non ho tempo. E poi non deve disturbarsi tanto per un solo cliente.-

-Beh, lei non andrà via di qui senza aver messo sotto ai denti qualcosa. È mio dovere far si che i clienti escano felici da questo negozio. So cucinare ottime omelette con bacon, riso e pesce fritto, oppure torte salate ai pomodori o... -

Sasuke si voltò di scatto verso di lei.

-Torte salate ai pomodori?-

La rosa si fermò di colpo e gli rispose.

-S-si, perchè?-

-Allora ne prendo una fetta.-

In un primo momento la ragazza sembrò sorpresa, ma poi riprese a sorridere e si voltò per andare via, quando la porta del locale si aprì.

Un giovane uomo, che sembrava più vecchio di lui di qualche anno, entrò nella pasticceria.

Aveva i capelli argentei, ed una benda sull'occhio destro. L'unico non coperto, era di un nero intenso, come i suoi.

Sembrava essere molto contento data la sua espressione da ebete.

-Oh, Kakashi-san! Finalmente sei arrivato. Ho appena sfornato la torta, è ancora calda. Te la vado ad impacchettare.- disse la rosa voltandosi verso il nuovo arrivato. A quanto pare, si conoscevano.

-Grazie mille Sakura-chan. Scusa se me ne sono andato all'improvviso, ma mi ero accorto solo prima che oggi arrivava il nuovo numero di Icha Icha Paradise.- le rispose il presupposto Kakashi.

Sakura. Anche il nome le si addiceva.

Lei non sembrò preoccuparsene troppo.

-Non fa nulla. Sei tornato giusto in tempo. Ti incarto tutto e puoi portarla via.-

Sakura si voltò verso il bancone, raggiungendo il dolce che aveva poggiato prima e cercando qualcosa sotto al mobile.

-Approposito Sakura-chan, credo che rimarrò un'altra mezz'oretta poi andrò. Potrei avere un thè al limone ed una fetta di torta alla crema?- Kakashi si grattò la testa con fare imbarazzato. Poi si girò verso Sasuke e gli sorrise.

-Buongiorno. Lei deve essere nuovo, non l'ho mai vista qui. Per caso è appena arrivato in città?-

Il moro non era in vena di parlare troppo, ma decise di rispondergli ugualmente.

In quei casi, i monosillabi tornavano davvero utili.

-Hm- gli rispose, accompagnando il suono con un cenno della testa.

-Beh, ha scelto bene, Sakura-chan fa dei dolci che sono la fine del mondo.-

Sasuke stavolta non gli rispose, limitandosi a guardare fuori dalla finestra.

Kakashi invece continuò a fissarlo con aria felice. Passati quindici minuti buoni, il moro si girò, accorgendosi che l'altro lo stava ancora fissando.

Scocciato, gli mandò un'occhiataccia, che però, non scompose Kakashi.

-E a giudicare dal suo aspetto e dallo sguardo, lei è anche un Uchiha, vero?-

Sasuke sgranò di poco gli occhi. Alla fine, il suo clan era famoso per la carnagione pallida e dei capelli e occhi neri dei suoi componenti. Ma c'era ancora un'altra cosa che li accomunava tutti...

Kakashi gli sorrise ancora di più, avvicinandosi a lui.

-Ho indovinato, vero? Beh...ora si spiega il maltempo improvviso.-

 

 

 

Buongiorno.

Il mio nome è Madara, e sono nuovo.

E uno dei pochi maschi che scrivono sul sito.

Spero che vi piaccia la mia prima storia, anche se è la prima volta che provo a scrivere un AU.

Primo capitolo dedicato a Lena-chan.

 

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Madarakun.

   
 
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