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Autore: ma_rya76    15/08/2014    0 recensioni
[Artisti musicali, attori e doppiatori]
Il giovane.Yamashita Tomohisa ultimo erede di una famiglia giapponese dove seguire le orme degli avi è questione di onore viene mandato a Londra in una delle più prestigiose scuole per maggiordomi. All'esame si classifica con il massimo dei voti. Ora è il momento di tornare e cercare lavoro ma quando fa il colloquio scopre che cercano una cameriera. Disperato perchè non vuole assolutamente ammettere l'errore di essere tornato in patri senza permesso della famiglia si inventerà qualcosa per ottenere ad ogni costo quel lavoro,ma non tiene conto di un particolare che gli causerà diverse difficoltà. È così che ha inizio l'avventura del giovane chiamato anche Yamapy il cui volto del cantante/attore giapponese con medesimo nome mi ha ispirata. Spero di avervi incuriosito abbastanza e che seguirete insieme a me le avventure del nostro mancato maggiordomo
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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È presto giorno, Yamashita si alza di buon ora e si reca in cucina a provvedere per la colazione della signora. Anche se la notte non è riuscito affatto a riposare e quindi stanco, è convinto di iniziare bene il suo primo effettivo giorno di lavoro e perché ciò sia possibile deve fare in modo che anche la giornata della giovane padrona inizi nel migliore dei modi. Dunque, cosa può esserci di meglio che una buona e ricca colazione. Non conoscendo ancora i suoi gusti personali, si fa preparare un vassoio con diversi opzioni e ritorna indietro sui suoi passi, fino a salire la grande scalinata, ma quando è giunto in cima, sente la giovane gridare e il vecchio Rupert che esce indispettito e si sbatte dietro la porta. -"Quella ragazza continua ad essere indomabile!" Esclama livido in volto. Yamashita lo saluta con un cenno del capo e prosegue temendo che la possibile bella giornata sia già stata rovinata, batte due colpi alla porta e attente risposta. -"RUPERT MEGLIO PER TE SE ALMENO OGGI MI GIRI ALLA LARGA" tuona minacciosa la padrona. Allora Yamapi si schiarisce la voce e si annuncia. Non si ode nessun invito ad entrare, ma si sentono chiaramente passi veloci che si avvicinano e poi la porta si spalanca e due esili braccia lo trascinano dentro, rischiando di fargli versare il contenuto del vassoio. -"Alla buon ora!" Esordisce la ragazza. -"Buongiorno my lady!" -"Buongiorno un corno, sono stata appena svegliata da quel vecchio brontolone che mi intimava di scendere a fare colazione. ..sei tu o lui la mia cameriera personale? Inoltre ricordo chiaramente di averti detto di non chiamarmi in quel modo!" Protesta lei. -"Chiedo scusa, sono stata preceduta." Si giustifica Yamapi. -"Ti perdono...ma fa in modo che non accada ancora!" Poi si accomoda sul letto e con la mano gli indica un punto sul materasso dove poggiare il grande vassoio. Le indica quello che gradisce e non e così inizia a mangiare, sotto gli occhi della finta cameriera che intanto chiede se ha direttive da dare per la giornata. -"Solo preparami un bagno e disfa i miei bagagli... inoltre...voglio che ti occupi personalmente di questa stanza, non m'interessa chi lava i miei vestiti, ma voglio che escano e rientrino da cui esclusivamente per mano tua. Nessun'altro oltre te e me deve mettere piede qui dentro, salvo mie diverse disposizioni." -"Bene!" Esclama il ragazzo ricevendo l'ordine, fa mezzo inchino e si gira per andare a preparare la vasca da bagno. Ma si ferma quando la signora gli pone una domanda. -"Non mi chiedi perché tutto ciò? Non sei curiosa?" Yamapi si gira e torna a guardare in volto la giovane donna, poi risponde sicuro. -"Non penso di essere nella posizione di porle tale domanda. Se sarò all'altezza di adempiere i miei doveri e saprò conquistare la sua fiducia, sarà lei stessa a confidarsi e parlare dei segreti di questa casa. Fino a quel momento mi limiterò ad osservare in silenzio e servirvi umilmente." La risposta data è molto apprezzata, la ragazza annuisce per approvare e riporta l'attenzione alla sua colazione. Così il ragazzo torna ai suoi doveri e poco dopo annuncia alla sua signora che il bagno è pronto. -"Nella valigia trovi un completo grigio antrace, vestito e giacca, fallo stirare e abbinaci il resto, poi torna ad aiutarmi. Lei si reca in bagno e lascia la giovane cameriera alle prese con la catasta di valigie ammucchiata al fondo della stanza. Apre la porta vicina e ci scopre un immenso guardaroba "vuoto", dovrà sistemare tutto al più presto, se non vuole rigirare le valigie infinite volte. E così si mette a lavoro, mentre cerca il completo grigio, può sistemare quello che intanto gli passa sottomano. Scarpe, borse, accessori, giacche e poi si ritrova in mano dell' intimo. È li che il suo colorito normalmente candido, s'infiamma di un rosa acceso. In tutto l'imbroglio, non aveva considerato un piccolo particolare, "avrebbe avuto a che fare con una giovane donna", questo includeva anche la possibilità di vederla nuda. Scuote la testa e cerca di non pensarci, si dice. "È giovane non ha certo bisogno che l'aiuti in bagno"... fa preparare il vestito che finalmente ha trovato e lo sistema vicino al letto insieme a intimo, calze e scarpe che ha scelto come gli era stato chiesto. Ad un tratto si sente chiamare. -"Si my lady?" Risponde. -"Puoi venire?" Chiede. -"P-prego?" Chiede preso alla sprovvista. -"Mi vieni ad aiutare? " chiede ancora. -"C-certo!" Deglutisce a fatica ed entra in bagno. -"L'asciugamani è troppo lontano, puoi passarmelo?" Chiede. Yamapi senza indugi afferra il telo e lo stende a mo di tenda, e quando la giovane si alza dall'acqua per avvolgersi nel soffice cotone, non può far a meno di strizzare gli occhi per l'imbarazzo, non appena scorge un pezzo di pelle nuda. "Merda ma cosa mi è saltato in mente" pensa nel più totale panico e non sapendo bene dove mettere le mani. Intanto la donna si gira e lo vede con il viso sconvolto. -"Stai bene? Sembra che hai appena visto un fantasma." Chiede stranita-"Ehmm...si si...certamente my lady." Risponde. Lei gli rivolge un'occhiataccia di rimprovero, così Yamashita cerca di correggersi. "Ehmm, miss...volevo dire..." a lei sfugge un piccolo sorriso e torna in camera seguita dalla cameriera personale. Dà un'occhiata all'abito e i vari accessori che Yamapi aveva abbinato e le fa i complimenti. -"Vedo che hai buongusto, d'ora in poi,puoi anche scegliere gli abiti, basandoti ovviamente secondo gli impegni giornalieri." Dice, poi lascia scivolare il telo in cui era avvolta e afferra una culotte in pizzo nera per indossarla. Così facendo scatena delle nuove imprecazioni interne al povero Yamashita che non sa più dove posare gli occhi. -"Cosa fai li inbambolata, ti puoi ritirare, so vestirmi benissimo da sola." Dice autoritaria. Yamapi si congeda ed esce dalla stanza ringraziando mentalmente per essere stato tolto da quella situazione imbarazzante e va a rifugiarsi in camera sua a riprendere fiato. Si chiude la porta dietro le spalle e inizia a picchiettare la testa contro di essa. "Idiota Yamashita,hai rischiato grosso coglione e ora come la gestisci" si chiede. La foga di avere ad ogni costo il lavoro, gli avevano fatto tralasciare certi punti importanti. Non aveva assolutamente calcolato l'eventualità che una cameriera personale avrebbe dovuto svolgere anche quel tipo di mansioni. Intanto la giovane padrona, ormai pronta, scende nell'atrio per salutare adeguatamente il resto del personale e con enorme disappunto nota la mancanza di Yamapi e lo fa notare al vecchio Rupert. -"Temo che la selezione nel trovare la mia accompagnatrice sia stata presa troppo alla leggera." Dice. Il vecchio se ne dispiace e cerca una giustificazione convincente. -"Vede my lady, la giovane è alle prime armi, non sa ancora quali servigi deve offrirvi, perché abbiamo pensato che avrebbe preferito istruirla in merito personalmente." A quelle parole la giovane annuisce. "La mandi a chiamare'" ordina. Poi va a rinchiudersi nello studio e inizia a firmare le scartoffie che il vecchio maggiordomo le presenta. Dopo un po bussano alla porta. -"Avanti" invitano dall'interno. -"Mi avete fatta chiamare?" Chiede Yamapi entrando. -"Finiamo dopo Rupert" congeda il maggiordomo e fa segno alla cameriera di accomodarsi. Questa si avvicina alla scrivania, ma rimane in piedi e così la giovane padrona inizia il suo discorso. "Rupert mi ha fatto presente che ancora non ti è ben chiaro in che modo devi starmi accanto e servirmi. Mi ha anche detto che hanno preferito lo facessi io a mio piacere, quindi prendi posto e ascoltami bene." Indica la poltroncina di pelle marrone di fronte la scrivania. Il ragazzo senza battere ciglio si siede e aspetta che continui a parlare. -"Dunque. ..innanzitutto chiariamo il fatto che non sarai una comune cameriera. Sei la mia cameriera e non ti compete nessuna faccenda domestica che non riguarda la mia persona. Ma....non sei neppure una dama di compagnia. Preferisco pensare a te come alla mia ombra. Qualcuno che mi segue in silenzio e se necessario mi spiani la via. Devi essere i miei occhi e orecchi e se serve anche il mio braccio,senza chiedere o giudicare. Pensi di poter svolgere questo compito?" Chiede alla fine. Yamashita per un attimo ci pensa seriamente, poi risponde. "Si my lady posso!". -"Ti vedo sicura". -"Lo sono...la prego di riporre in me la sua fiducia." Dice,poi si alza e abbassa il capo in un mezzo inchino. Lei ride. -"Bene...penso che passeremo molto tempo insieme, ma adesso lasciami lavorare e informa in cucina che voglio una cena leggera." La giovane donna passa l'intera giornata nello studio e Yamashita approfitta di quel tempo per finire di sistemare i bagagli e organizzare il guardaroba. Passano i giorni e così le prime due settimane, ormai il giovane maggiordomo si è abituato al suo nuovo status di cameriera e soprattutto alla routine della casa. Ha anche iniziato a conoscere le esigenze e le abitudini della padrona e se non fosse per l'imbarazzo che prova quando gli capita di ritrovarsi quel giovane corpo, nudo d'avanti gli occhi, potrebbe anche affermare di trovarsi comodo nei panni di una donna. È di nuovo lunedì e tra la posta è stato consegnato anche un invito. Gaya lo apre sotto gli occhi attenti di Yamapi e del vecchio Rupert. "Van Corback!" Esclama con un aspro sorriso,sorprendendo Yamapi che osservava in un angolo e l'anziano maggiordomo perde di colpo la sua compostezza. "Come osa?!" Tuona. -"Tranquillo Rupert, c'era da aspettarsi che non se ne sarebbe stato fermo. Quella sgualdrina,lo avrà sicuramente informato della mia presenza qui e lui sta ovviamente approfittando...ma io non sono certo il tipo da tirarmi indietro!" Esclama alzandosi fiera. "Fa preparare la macchina, vado a fare spese per l'evento." Ordina alla cameriera. "Ah.. tu vieni con me." Dice ancora rivolta a Yamapi. Dopo mezz'ora sono già sulla strada che porta al centro di Tokyo. Yamashita per l'occasione ha tolto la sua divisa e indossato abiti comuni. Passano il giorno per i negozi più di alta classe della città e tornano alla tenuta quando è ormai sera. Mentre la giovane signora si concede un bagno rilassante, incarica la cameriera di sistemare gli acquisti fatti nel guardaroba. Ma tra le buste Yamapi trova dei vestiti di misura diversa e pensa ad un possibile errore così la mette da parte. Quando Gaya esce dal bagno sta per informarla, ma lei lo precede. "Quelli sono tuoi, non mi puoi certo accompagnare in certi luoghi con i tuoi comuni vestiti." La informa. "Ma..." sta per obbiettare Yamapi, ma lei lo interrompe ancora una volta. -"Dovrai accompagnarmi al party del prossimo venerdi!" Dice senza possibilità di replica. "Ora puoi ritirarti, voglio riposare." Yamashita le augura la buonanotte e si ritira nella sua camera. Ma quella notte il sonno tarda ad arrivare. Il ragazzo è tormentato dalla nuova situazione. Teme che accompagnando la padrona al party,la sua recita possa essere scoperta e in quel caso perderebbe lavoro e credibilità. Ma anche nella stanza della signora le luci rimangono accese, anche se è voluta apparire forte di fronte a Rupert, dentro sè muore d'ansia, partecipare a quella festa sarà per lei una dura prova.
  
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