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Questa è una storia che ho trovato su Tumblr e che io ho solamente tradotto.
Tutti i diritti vanno all'autrice.



A Molly non era mai piaciuta la boxe.
Era uno sport sanguinolento e selvaggio dove la parte peggiore delle persone si faceva vedere mentre lottavano tra di loro fin quando l'avversario cadeva incoscente o peggio, morto.
Tuttavia lei era lì, alla palestra dell'università, ha guardare con occhi sognanti l'oggetto del suo affetto sconfinato.
Se qualcuno le avesse mai detto che Sherlock Holmes, il suo compagnio di laboratorio, quello che lasciava che la logica e le deduzioni governassero la sua vita; sarebbe stato lì a sfasciare (perchè quello non poteva essere chiamato colpire, era troppo aggressivo per essere semplicemente chiamato così) un sacco da boxe avrebbe riso di loro.
Leggeri gemiti e grugniti venivano emessi ogni qual volta che uno dei suoi guantoni entravano in contatto con il duro sacco.
Nonostante ciò sembrava che lui non si ferisse. Uno strato di sudore copriva il suo torso nudo e tonico e Molly sentì l'acquolina in bocca.
Chi avrebbe mai pensato che dietro quelle camicie di seta e giacche da vento fossero nascosti quegli incredibili muscoli? Un altro punto da aggiungere alla lista 'Perchè Sherlock Holmes è completamente fuori dalla mia portata'.
Fece un sospiro. Se era di ammirazione o rassegnazione, lei non lo avrebbe mai saputo.
''Impressionante, vero? Lui è uno dei migliori qui'' una voce le parlò dalla sua destra, facendola saltare in aria.
Un ragazzo con i capelli scuri e giocosi occhi azzurri la stava guardando ''Scusa non volevo spaventarti'' ridacchiò.
Molly non potè evitare di ridere insieme a lui. Le sembrava proprio un bravo ragazzo ''Non ti preoccupare, ero un po' distratta. Sono Molly Hooper, dalla scuola di Medicina'' aveva detto allungando la sua mano libera ''Victor Trevor, dalla scuola di Giornalismo'' aveva risposto mentre i suoi occhi tornavano a fissare Sherlock. "Hmmm… non lo avevo visto così arrabbiato con Tom prima d'ora'' Molly lo guardò confusa "Tom?" chiese perplessa ''si ha questa strana mania di dare dei nomi ai suoi sacchi da boxe. Quello che sta colpendo ora è Tom. Jim, David e Marcus sono nel ripostiglio.''
Molly per un secondo non seppe come reagire.
Sapeva che non avrebbe mai avuto la capacità impressionante di dedurre che aveva Sherlock, ma questo non significava che lei fosse stupida.
Quelli erano i nomi dei suoi vecchi ragazzi, e quello che stava colpendo ora, 'Tom', le aveva chiesto di andare al ballo scolastico con lui, quando Sherlock aveva rifiutato la sua offerta, mettendola in imbarazzo in pubblico. Di nuovo.
Molly era veramente confusa, non sapeva come sentirsi riguardo a ciò.
Doveva sentirsi lusingata? arrabbiata? insultata? Doveva dirlo immediatamente a Mary e Meena, loro avrebbero saputo cosa fare.
Sicuramente appena le avrebbe informate,loro sarebbero andate al negozio di alimentari per comprare tonnellate di gelato e dopo sarebbero rimaste a parlare per ore intere con lei mentre mangiavano e guardavano Law&Order.
Lo doveva fare subito, non c' era tempo da sprecare.
''E' stato un piacere Victor, ma ora devo andare! Spero di vederti al più presto!'' gli gridò mentre correva attraverso la palestra.
Victor la guardò con aria compiaciuta.
''E' veramente una brava ragazza con un bel sedere, penso che dovrei chiederle di uscire qualche volta...'' "VICTOR" una voce lo distrasse dai suoi ragionamenti ad alta voce. Sherlock lo stava guardando con gli occhi ridotti a due fessure e la mascella serrata "siiii?" chiese Victor con aria da finto innocente "Domani arrivano i nuovi sacchi da boxe, devo chiederne uno e chiamarlo Victor o posso colpirti direttamente in faccia?"
''Non ti azzardare la colpa a me!Sei tu quello che l' ha persa, perchè sei un idiota totale!'' disse ridendo; Sherlock tuttavia non lo trovò affatto divertente.
''Non avrei dovuto dirti niente...'' borbottò.
''Su con la vita! John, Greg e io ti aiuteremo a riconquistarè la tua amata di nuovo'' disse lui mettendogli un braccio intorno alle sue spalle ''non ho bisogno di nessun aiuto'' puntualizzò spostandosi dal suo tocco '' ma tu la ami e la vuoi al tuo fianco, quindi si... ne hai veramente bisogno'' Victor usò una voce persuasiva; Sherlock sospirò sconfitto. Aveva ragione. Su tutto. Aveva bisogno del loro aiuto, questa volta non sarebbe riuscito a gestire tutto da solo, avrebbe accettato, non gli importava quanto ciò avrebbe ferito il suo orgoglio.
''Okay, ditemi cosa avete programmato'' conoscendoli sapeva che sarebbe stato qualcosa di pazzo e imbarazzante e di sicuro fuori dalla sua zona di comfort.
Ma Molly se lo meritava, certamente molto di più di quanto lui si meritasse lei.