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Autore: Follow The Sun    15/08/2014    4 recensioni
Praticamente una storia in cui non accade nulla di speciale, ma pur sempre frutto della mia immaginazione.
[DISPERATO BISOGNO DI CORREZIONE]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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One direction and two possibilities. 
Capitolo 11.


Niall's pov.

-no, non lo farò!- urlai con tutto me stesso.

Il dottore indietreggiò di un passo.
-non si arrabbi, dobbiamo solo visitarla, nulla di che- disse lui cercando di calmarmi.
-no, non uscirò da questa stanza neanche se chiamate la polizia!- urlai ancora più forte avvicinandomi al lettino di Sophie.

Non la avrei lasciata sola, mai.

-signor Smith, vuole che chiami le guardie?- chiese al dottore una delle infermiere in quella stanza.
-sì, forse è meglio- rispose il dottore sistemandosi gli occhiali.

Ma chi si credeva di essere?
Non me ne sarei andato da quella stanza neanche se fosse stata la regina d'Inghilterra ad ordinarmelo.
E dire che io avevo stima verso di lei.

Avevo una gran fame, mi sarei volentieri mangiato una pizza, però non dovevo lasciarmi andare, dovevo aspettare che lei si svegliasse, dovevo starle vicino.

-Niall- sentii una voce flebile e leggermente spezzata provenire da dietro di me.

Mi girai di scatto notando che la ragazza dei miei sogni si era appena svegliata.

-oh mio Dio, dimmi che non sto sognando- dissi andandole incontro.
-sono qui- rispose lei abbracciandomi.

Stavo piangendo, lo giuro, era così bello vedere finalmente quel viso così perfetto incorniciato dal suo bellissimo sorriso.

Cominciai ad accarezzarle i capelli, ero così dannatamente felice di poterla riabbracciare di nuovo, certo, non era passato molto dall'ultima volta che lo avevo fatto, solo che avevo paura di perderla, perderla per sempre.

Affondai la mia testa nel suo petto facendo sgorgare dai miei occhi cascate di lacrime di felicità ma anche di tristezza al tempo stesso.

Mi staccai da lei regalandole in sorriso forzato.

-finalmente- le misi una ciocca di capelli dietro all'orecchio destro -ero così preoccupato- finii la frase prendendole le mani.

-ora sono qui- cercò di tranquillizzarmi lei.

La presi in braccio in stile principessa ricevendo alcune occhiatacce dalle infermiere in fondo alla stanza, che subito avvertirono il dottore.

-dottore, guardi, è scandaloso il comportamento di quel ragazzo- mi indicò una di quelle.

Il dottore subito si mise le mani nei capelli e mi venne incontro.

-la prego, la lasci, non è in grado di andare in giro da sola in queste condizioni- si lamentò il dottore piazzandosi davanti a me.

-si levi dai coglioni, devo mangiare, anzi, dobbiamo mangiare, è da più di due ore che non metto qualcosa nello stomaco- dissi io correndo verso la porta della stanza con Sophie in braccio.

-Niall, ma che stai facendo?- chiese lei abbastanza confusa.
-andiamo a mangiare piccola- le risposi baciandola sulla fronte.

Fortunatamente al piano terra dell'ospedale c'era una specie di ristorante aperto 24 ore su 24, quindi ci entrai con lei e la feci accomodare su una poltroncina ad un tavolo per due.

-aspettami qui- dissi facendole l'occhiolino.

Mi avviai verso il bancone, che, fortunatamente era vuoto, ordinai una pizza, un hot dog, una focaccia farcita e un panino per me, per Sophie invece ordinai un piatto di pasta, nelle sue condizioni non sapevo se farle mangiare tanto o meno.

Ritornai al nostro tavolo in attesa della roba da mangiare e mi misi seduto davanti alla ragazza più bella del mondo.

-ti ho ordinato un piatto di pasta, va bene?- le domandai.
-sì, va benissimo- rispose lei con voce flebile.

Dopo qualche minuto di silenzio, arrivarono le nostre ordinazioni, il cameriere parve molto confuso, dato che io avrei mangiato tutta quella roba.

-ho fatto un sogno strano- disse lei addentando un pezzo della mia pizza.
Se fosse stato qualcun altro, non lo avrei permesso, ma visto che era lei, allora...
-tipo?- domandai ingoiando gran parte del panino che avevo in bocca.
-ero in paradiso, ma non ricordo un granché- rispose masticando la sua pasta.
-ehi, non si mastica con la bocca piena- la richiamai io toccandole la punta del naso.
-lo hai appena fatto anche tu- rispose ridendo.

Passammo un'ora a parlare di cose strane, o di che forma avesse la mozzarella sulla mia pizza, che faceva davvero schifo e di come mettevano ansia gli ospedali vuoti.

-Niall, ma mica ti eri ferito anche tu?- chiese d'un tratto lei piegando la testa.
-sì, ma sai, gli Horan hanno una salute di ferro- scherzai mettendomi la mano a pugno sul petto.
Lei sorrise scuotendo la testa.

-signorini eccovi finalmente- disse un'infermiera correndo verso di noi.
-il dottore si sta disperando- continuò appoggiando una mano sul nostro tavolo.
-dovete venire con me- ordinò soprattutto a me, dato che Sophie non poteva camminare per colpa della caviglia ancora tutta fasciata con delle semplici bende casalinghe.

-la porto io- disse una voce dietro di me.
-Niall, tu devi riposarti, anche tu non sei nelle condizioni di fare troppi sforzi- mi ordinò ancora lui.

-penso sia meglio portarla in sedia a rotelle- azzardò l'infermiera.
-lei stia zitta- dissi io girandomi a guardare un punto impreciso del ristorante.

Harry prese in braccio Sophie e si incamminò verso il piano di sopra.
Lei sembrava così tranquilla, quasi non assomigliava alla Sophie pazza e sclerotica che conoscevo, sarà per il mio fascino irlandese che la ha rapita in un fascio di luce angelica.

No, basta Niall, devi smetterla di fantasticare su queste cose, magari lei non ricambia neanche ciò che provi tu.

Alzai gli occhi verso l'infermiera che mi guardava con le braccia incrociate al petto.

-Horan mi segua- ordinò lei prendendomi per un braccio.

-posso camminare da solo- dissi secco  liberandomi dalla sua presa.
-come vuole, però mi segua- continuò lei.

Dopo alcuni secondi eravamo al secondo piano, stanza numero 34.

Quella era la stanza da cui ero scappato per andare da Sophie.

L'infermiera mi ci spinse letteralmente dentro e io andai a sbattere contro ad un'altra sua collega.

-ma insomma, Horan, stia attento- mi rimproverò l'infermiera che mi aveva spinto.

-ma..- provai a parlare.
-niente ma, adesso si sdrai sul letto che la nostra apprendista le deve medicare le ferite- disse indicando l'infermiera su cui ero andato a sbattere.

Era giovane, avrà avuto dai 18 ai 20 anni.

L'infermiera vecchia uscì dalla stanza, lasciandomi solo con "l'apprendista infermiera".

-ora si tolga la maglietta- disse lei prendendo alcune bende da una scatola gialla.

Feci come mi era stato detto e mi misi sdraiato sul lettino a petto nudo.

-posso sapere come hai fatto? Andavi troppo veloce sul motorino, vero?- chiese tirando via le bende dalla mia pancia.

-no, è stato un ladro o assassino, non so come chiamarlo, dato che portava con se' solo un coltellino- ammisi chiudendo gli occhi.

Le ferite bruciavano, il disinfettante era freddo, rabbrividii.

-ora stai fermo che devo tamponare un po'- disse tamponando il cotone sulla mia "ferita di guerra".

Non capivo tutta sta confidenza, aveva pure cominciato a darmi del tu, bah, chi le capisce le donne.

-non si potrebbe avere qualcosa da mangiare?- domandai dopo alcuni secondi.
-ti hanno ritrovato nel ristorante circondato da cibo, e hai ancora fame? Wow, non ho mai conosciuto nessuno così affamato in vita mia- disse staccandosi dal mio lettino per prendere le bene precedentemente appoggiate sul tavolino di vetro sotto alla finestra.

-ora cerca di alzarti in piedi e apri le braccia- mi ordinò.

Io feci come mi era stato detto e mi alzai con un po' di fatica.
Per fortuna il sangue aveva smesso di sgorgare dalla ferita.

-certo che è bello grosso- disse lei.

Per un attimo nella mia mente trasparirono dei pensieri molto perversi, poi pensai che forse stava parlando del taglio.
Ma perché non far imbarazzare un'infermiera alle prime armi?

-che cosa?- azzardai con un mini sorrisino malizioso in volto.
-oh, ma no, il taglio!- disse sconvolta diventando rossa in volto.

Avrei voluto ridergli in faccia, ma ho preferito rimanere fermo e zitto, tanto per fare bella figura.

Pochi minuti dopo mi ritrovai sdraiato sul lettino, da solo, con il tramonto che illuminava di poco la stanza e il suono dei passi che riecheggiava lungo il corridoio.

L'infermiera mi aveva ordinato di non uscire per nessun motivo dalla stanza, di non alzarmi dal lettino almeno fino alle dieci di sera e di non mangiare troppo per permettere allo stomaco di non gonfiarsi, e di conseguenza, permettendo al taglio di non aprirsi di nuovo.

Però, come aveva detto lei, era bello grosso, il taglio ovviamente, anche se posso dire lo stesso dell'altro.

Partiva dal bacino e arrivava fino al capezzolo destro.
Non era poi così tanto profondo, ma il dolore si sentiva lo stesso.


Sophie's pov.

-ma che schifo!- esclamai dopo aver assaggiato l'ennesima schifosissima minestra.

Erano ormai le sette e mezza, l'ora di cena, e mi avevano imposto di mangiare qualcosa di caldo per migliorare la circolazione.

-quella alle verdure non le piace, abbiamo provato anche quella al pollo, al polipo, alla cipolla, e adesso mi dice di no anche per quella ai legumi?!- si lamentò Carmela, la mia personal infermiera.

-portami della pizza, o che ne so, un bel hot-dog- dissi incrociando le braccia al petto.
-ma signorina Blue, non ci è premesso darle da mangiare le cose da lei elencate- si lamentò lei alzando le braccia al cielo.
-beh, io voglio la pizza, punto e basta- dissi dura senza ascoltare ulteriori lamentele della mia tutrice.

La vidi uscire dalla stanza nervosa, meglio così, almeno avrei potuto accendere il cellulare senza essere disturbata dalle sue continue occhiatacce.

Chiamai Harry, lo avevo visto una o due ore prima, ma mi mancava, era l'unico presente in quel momento.

-pronto, So, che c'è?- disse distrattamente.
-muovi quel culo che ti ritrovi e vieni qui- dissi il più gentilmente possibile.
-ma sono appena andato via dall'ospedale!- si lamentò.
-e non puoi ritornare?- domandai quasi come una supplica.
-forse dopo, sono andato a prendere le sigarette a Zayn, dovrebbe essere ancora lì in ospedale, lui- disse farfugliando qualcosa di incomprensibile.
-dici a me?- chiesi.
-c'era un vecchio di merda che non si muoveva ad attraversare- disse.
-ah, beh comunque non la voglio la presenza del signor Malik- dissi secca.
-tranquilla- disse lui.
-mi stai prendendo..- 

Non feci in tempo a finire di parlare che aveva già chiuso, lo sentivo ridere prima che chiudesse.
Merda, Sophie, tieni i nervi a posto.

Erano passati dieci minuti dalla telefonata, pensai che Harry era serio, allora sprofondai nel lettino, chiusi gli occhi e mi rilassai.

Sentii la porta aprirsi, fin da subito pensai che fosse la mia infermiera, ma mi sbagliavo.

Lui, e dico Lui, e dico Zayn Fumoperfarmifigo Malik, era entrato nella mia camera e si era goffamente accomodato sulla sedia di fianco a me.

Non aprii gli occhi, volevo fingere di dormire, lui non mi conosceva, quindi non avrebbe saputo dire se stavo realmente dormendo o no.

Sentii il suo dito percorrere ogni centimetro del mio polso destro.

Quasi rabbrividii, e, per mia sfortuna, lui se ne accorse.

Tolse subito la mano e si alzò dalla sedia.

Probabilmente aveva notato i lividi sui miei polsi causati da lui qualche giorno prima.
Era ora che te ne pentissi, Malik.

-mi dispiace- lo sentii sussurrare da vicino al mio orecchio.

Uhm, ma da quando Zayn aveva una voce così sensuale?
No, non mi pento di averlo detto, sì, lo odiavo, ma non odiavo le sue perfezioni fisiche, perché diciamocelo, Zayn non era affatto un brutto ragazzo, semplicemente lo odiavo per come mi aveva trattata, come una ruota di scorta.

Però poi, fece una cosa che non doveva assolutamente fare.

Mi diede un bacio sulla fronte.
La compassione se la può anche infilare su per il culo.

Scattai seduta e presi il vaso appoggiato sul comodino di fianco al mio letto.

-Malik, che cazzo hai fatto!?- urlai con il vaso in mano.

La sua faccia parve sorpresa, ma anche un po' confusa.

-ehm- 





✭✬✮✯✰      ciao bellezze!      ✭✬✮✯✰

Eccomi qua, sono molto arrabbiata.
Non azzardatevi a chiedermi il perché, perché già lo sapete.
Vi avevo chiesto qualche recensione, non di scalare l'Everest.
Che vi costa?
Dovete solo scrivere alcune paroline, tanto per farmi capire che ci siete, che vi interessa la mia storia, se no, dovrei fare come la precedente storia, che la ho cancellata e ho ricominciato tutto da capo, ed ero arrivata a 29 capitoli...
                           ⇣⇣⇣
Se volete passate sul mio profilo, si chiama "She's a good girl", è sui 5sos, ditemi cosa ne pensate se volete.

Anyway, in questo capitolo Sophie si sveglia, yeeee.
Niall è una cosa troppo dolce *--*
E poi arriva anche Harry che fa un po' da comparsa.
L'ultima scena, però, mette suspence, è questo il mio intento, muahaha, sono cattiva.
Però è questo il bello di seguire una storia ;)

Bene.
Posso farvi una domandina? :)

Perché avete deciso di seguire questa storia?

Domanda difficile eh?

Bene, io vi lascio, spero che vi piaccia e spero soprattutto che questa volta recensirete, ci conto eh.

A presto,

-ValeLoka00
  
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