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Autore: Madness in me    16/08/2014    4 recensioni
Si guardava allo specchio e provava ribrezzo.
Ribrezzo, paura, terrore e tanta voglia di scappare.
Ma si può scappare da se stessi ?
No e lei ormai si era arresa.
Aveva smesso di combattere, da tanto tempo e si limitava a seguire quel che sembrava essere il suo percorso.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era di nuovo li, di fronte a me.
Era seduta ed i suoi occhi color cioccolato, velati da quel che sembrava un patina semi-trasparente, erano puntati su di me.
Era questo che odiavo di lei, odiavo quegli occhi più di ogni altra cosa.
Li odiavo più dei denti bianchi conficcati nella mia gola e più delle unghie affilate che laceravano le mie braccia, ancor più della sua risata isterica che mi scatenava conati di vomito.
Più di ogni cosa al mondo, odiavo quegli occhi.
Perché, mi chiedi ?
Perché quegli occhi non rappresentavano nulla che assomigliasse alla morte o alla paura e stronzate simili, no.
Peggio.
Quelli erano gli occhi di una persona che di vivo non aveva più nulla, se non il corpo.
E questo che significa, mi chiedi ?
Significa che sì, in quelle vene scorreva sangue, sì il cuore batteva e i polmoni funzionavano così come ogni organo.
Cosa non funzionava, mi chiedi ?
Il resto.
Quel che la scienza non sa spiegare.
Quel che più spaventa di ogni persona.
L’anima.
La coscienza.
Chiamala come cazzo ti pare.
Ma lei, oh, lei l’aveva spenta, l’anima, la coscienza, il cazzo che le pareva.
Aveva spento tutto, tutto morto e andava avanti, avanti come fosse un corpo vuoto, un ammasso di organi, sangue, pelle, ossa che si muovevano senza un vero e proprio motivo, senza una ragione, senza un perché.
Semplicemente, si muoveva.
Camminava e distruggeva tutte le vite che incrociava sulla sua strada.
E perché io non ero ancora morta, mi chiedi ?
Oh, perché..
Ora non posso.
Ora non posso parlare, tesoro, aspetta.
Ti rispondo tra poco.
Sì, tra poco.
Ancora un poco.
Un attimo ancora.
Sì, respira, respira a fondo.
E ora voltati.
Ora voltati e guarda, sono qui.
Li vedi i miei occhi ?
Ecco perché non mi uccide, perché io riesco a vederla e non mi uccide mai.
Perché io la vedo nello specchio.
Fa male, mi chiedi ?
Ah, non stai chiedendo, stai urlando.
E allora sì, tesoro, ora urla, urla e lasciami ridere.
La senti la mia risata ?
Ti scatena il vomito.
Hanno un buon sapore, le tue membra, sai ?
Davvero buono.
Come dici ?
Scusa, non ti sento.
Oh, tesoro, certo che li tolgo i miei denti bianchi dalla tua gola, aspetta solo un istante.
Ecco fatto.
Tesoro, ehi, bambina.
Piccola.
Non parli più ?
Oh, certo, deve essere difficile parlare con la gola squarciata.
Scusa tesoro ma vado di fretta, devo continuare a camminare.
Perché, mi chiedi ?
Io non ho perché, non ho motivazioni, non ho ragioni, devo camminare e basta; tesoro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era solo un'idea, una roba scritta di getto così.
Non ero neanche certa di pubblicarla perché non mi dice nulla, ma mi hanno chiesto di farlo quindi per far contenta la mia Gem, l'ho messa e niente.
Non picchiatemi e non morite per lo schifo.
Somuchlove,
Sah. 

  
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