EPILOGO
– adesso
Il
destino, ancora una volta, ci ha messo di fronte a un enorme
ostacolo: a pochi minuti dal matrimonio, una telefonata improvvisa ci
ha
comunicato una notizia agghiacciante. L’auto di Rick era in
fiamme in fondo a
una scarpata. E io lì ho avuto la percezione che non sarei
sopravvissuto anche
a questo dolore, che mi ha squarciato proprio come quando abbiamo
saputo di
mamma. L’inquilino del loft era da tempo diventato
proprietario di una parte di
me. E senza di lui, quella parte di me sarebbe morta e per Kate sarebbe
stata
la fine. Come
qualcuno ha detto, non si
può vivere con un cuore a metà.
Insomma, questi
sono stati gli
ultimi sei anni della nostra vita. Niente male, vero? Un tantinello
impegnativi, almeno sul mio fronte. Ma sapete una cosa? Se potessi
tornare
indietro, li rivivrei tutti con la stessa forza e intensità
e, tutto sommato,
non cambierei nulla. Perché – modestamente
– hanno dimostrato che il sistema
cardiovascolare del detective Beckett è a prova di ordigno
nucleare. E, più che
altro, perché mi, anzi, ci
hanno
portato dove siamo adesso.
Come vi dicevo
all’inizio di
questa lunga chiacchierata, sto per affrontare un’esperienza
importantissima.
Non vi tedio su cosa sia successo a Rick. Vi dico solo che è
venuto fuori che
non era morto flambé in
quell’auto,
bensì era stato rapito. Non vi racconto come sia stato
liberato né su chi ci
fosse dietro la sua sparizione, ma vi dico solo che alla fine ne
è venuto fuori
sano e salvo. Giusto un po’ ammaccato, povera creatura, anzi,
un po’ ridotto a julienne,
tanto per rimanere in ambito
gastronomico. Indubbiamente, anche in quella situazione è
intervenuto un
angelo, altrimenti certi eventi non sarebbero spiegabili.
Non vi
annoierò raccontandovi di
quanto io abbia sofferto in quel periodo perché a narrare
questa storia ci
hanno già pensato altre persone. Del resto, that’s
what friends are for!
Ma veniamo a noi.
L’esperienza
che stiamo per vivere
è davvero fantastica: per domani è programmato il
parto cesareo di Kate. Fra
meno di 12 ore anche Kate e Rick potranno vedere con i propri occhi il
loro
bambino. Io lo conosco già bene e lo amo con ogni singola
fibra del mio essere.
Sapete, pensavo non fosse possibile provare un sentimento tanto potente
e
immediato. Ero rimasto sorpreso dall’intensità
dell’amore che nutro per il papà
di quell’esserino e invece mi rendo conto che questo legame
è ancora più forte.
Ci ha rivoluzionato l’esistenza sin dal suo concepimento,
avvenuto una domenica
pomeriggio al loft, durante i festeggiamenti privati per
l’ultimo libro
pubblicato dal suo papà, Obsessive
Heat.
Mentre fuori
imperversava un
violento temporale.
Eh
sì, pare che tuoni e fulmini
siano di buon auspicio per questi due! Comunque, il piccolo
è un vero
birichino. Infatti quel birbone non ha avuto alcuna intenzione di
girarsi e se
ne sta comodamente seduto, come se fosse in poltrona. Deve aver
ereditato la
pigrizia da suo padre… Così toccherà
ai medici tirarlo fuori e mostrarlo, in
tutto il suo strillante splendore, a mamma e papà. Mi
immagino già le loro
facce quando lo vedranno: un’ondata inarrestabile di
felicità e di amore smisurato
colmerà me e il cuore di Rick e la sensazione
sarà così intensa che rideremo e
piangeremo tutti insieme.
Sarà
fantastico!
E…
tranquilli: il cucciolo non si
chiamerà Cosmo.
Nota
dell’autrice
Spero
che mi perdonerete se l’epilogo è così
smielato, ma la mia natura
di Pollyanna ha preso inesorabilmente il sopravvento!
Con
le vostre affettuose (e inaspettatamente numerose) recensioni avete
colmato
“il cuore di Deb” di gioia.
Grazie
a chi ha ascoltato il cuore di Kate in silenzio, a chi mi ha
regalato un proprio commento, a chi ha recensito ogni singolo capitolo
accompagnandomi in questo viaggio, a chi ha messo la storia nelle
preferite,
nelle ricordate e nelle seguite.
Reb
non me ne vorrà se in questo epilogo ho ripreso il banner
“originario” della storia: è un modo per
ringraziare in particolare il mio
angelo custode per il suo continuo supporto e per la sua penna verde.
Un
abbraccio a tutti voi,
Deb