Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Eliatheas    14/09/2008    11 recensioni
“Be’, non credo che avrei potuto rifiutare una proposta del genere” commentò lei, storcendo il naso e stritolando il manico di scopa tra le mani. “Lezioni di volo da Scorpius Malfoy! Wow!” aggiunse, con ben poca allegria.
“Che entusiasmo, Rosie!” La ragazza lo fulminò con i suoi occhi celesti e tornò alla sua occupazione: cercare di rompere la Firebolt – regalo di suo padre per il suo diciassettesimo compleanno, nella vana speranza di farle amare il Quidditch – prima dell’inizio della lezione.
“Malfoy, se tu non avessi minacciato di dire a tutta Hogwarts che io ho una cotta per Vincent Flint, non sarei affatto venuta” replicò Rose.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lezioni di Volo

Se c’era una cosa che Rose Molly Weasley odiava dal profondo del suo cuore, quelli erano i Manici di Scopa.
Nonostante la passione sfrenata di suo padre per tali aggeggi e per il Quidditch in generale, la ragazza era cresciuta odiando tutto ciò che riguardasse quello sport.  Era del tutto inutile cercare di convincerla a salire su un manico di scopa, anche perché, dopo la prima lezione di Volo con il professor Baston, era caduta da due metri e, senza neanche sapere come, si era rotta un braccio.
Da quel giorno, il suo odio per i manici di scopa era diventato viscerale.
Allora perché si stava dirigendo verso la sua morte, quel giorno?
La ragione per cui, quel giorno, scendeva nel campo di Quidditch con una Firebolt 3000 tra le mani, si poteva riassumere in unica persona: Scorpius Malfoy.
 Scorpius Malfoy, oltre ad essere la causa di quanto più orribile le stava capitando in quel periodo, era il suo migliore amico – da sette anni – e il ragazzo di cui era disperatamente innamorata – da due anni.
Proprio la settimana prima, il professor Paciock aveva spedito una lettera ai suoi genitori per dire che la loro adorabile figlia femmina si distraeva di continuo durante le lezioni per parlare con Scorpius Malfoy. Inutile parlare della Strillettera arrivatale il giorno dopo a colazione, in cui suo padre esprimeva il suo totale dissenso sull’amicizia tra lei e il giovane rampollo Malfoy.
“Sei arrivata, finalmente!”
Scorpius Malfoy si sporse leggermente dagli spalti e le sorrise, divertito. A Rose mancò il fiato per qualche secondo, poi si ricordò di respirare.
La figura eterea del ragazzo scese le scale che portavano al campo e le venne incontro, posandole un braccio sulle spalle.
“Credevo che non venissi più” ammise, giocando divertito con i boccoli castani che sfuggivano alla coda con cui Rose li aveva raccolti. Inutile dire che la ragazza era diventata di un gradevole rosso fuoco.
“Be’, non credo che avrei potuto rifiutare una proposta del genere” commentò lei, storcendo il naso e stritolando il manico di scopa tra le mani. “Lezioni di volo da Scorpius Malfoy! Wow!” aggiunse, con ben poca allegria.
“Che entusiasmo, Rosie!” La ragazza lo fulminò con i suoi occhi celesti e tornò alla sua occupazione: cercare di rompere la Firebolt – regalo di suo padre per il suo diciassettesimo compleanno, nella vana speranza di farle amare il Quidditch – prima dell’inizio della lezione.
“Malfoy, se tu non avessi minacciato di dire a tutta Hogwarts che io ho una cotta per Vincent Flint, non sarei affatto venuta” replicò Rose, mentre Scorpius le sorrideva divertito e si passava una mano fra i capelli, biondissimi. Le palpitazioni della ragazza sfiorarono le milleduecento al secondo.
“Sarebbe stato uno spettacolo, vederti rossa d’imbarazzo!” Il ragazzo sospirò, con aria sognante. Un’aria piuttosto ridicola sul volto di un Malfoy. “Sei più carina quando sei imbarazzata”
Rose stentava a credere alle sue orecchie. Scorpius le aveva fatto un complimento? Dopo sette anni di indifferenza?
E se ne era accorto?
Da come la guardava, Rose avrebbe detto di no.
“Be’...sarebbe stato orribile da parte tua, Scorpius” borbottò, storcendo il naso e diventando ancora più rossa.
“Nah, sarebbe stato da Malfoy!” replicò lui, divertito, per poi posare gli occhi sul manico di scopa che lei si stava impegnando per distruggere. “Rosie...” il ragazzo deglutì, sbarrando gli occhioni verdi. “Rosie, è una Firebolt 3000?”
Rose si accigliò, vedendo l’espressione del suo migliore amico. Sembrava avesse avuto una visione.
“Sì, me l’ha regalata mio padre per il mio compleanno...” mormorò, spostando il peso del suo corpo da un peso all’altro e facendo dondolare leggermente la Firebolt tra le mani. Scorpius si riscosse leggermente. “Ma non l’ho mai usata” aggiunge la ragazza, piegando lievemente la testa.
Il ragazzo la guardò, stupito.
“Non l’hai mai usata?” ripeté, scandalizzato, mentre Rose scuoteva la testa. “Rosie, sei pazza? Hai ricevuto un tale regalo e non lo usi neanche? E’ un crimine contro l’umanità non usare questa scopa!”
La ragazza inarcò un sopracciglio, scettica.
“Più che altro, è un crimine contro l’umanità se la uso io, questa scopa” precisò, storcendo il nasino. Scorpius ridacchiò leggermente.
“Be’, per questo sei qua, no?” chiese, sorridendo. Rose si scordò di respirare. “Per imparare a volare dal grande maestro”
“E saresti tu il grande maestro?” chiese scettica la ragazza, inarcando un sopracciglio bruno. “Non pensavo l’avrei mai detto, ma è meglio se iniziamo la lezione”
“Ehi!” esclamò il ragazzo, offeso. “Vorresti dire che non sono bravo? Guarda che le mie lezioni non le distribuisco così! Tu sei un’eletta ,una prescelta!”
Rose fece un gesto con la mano, come a scacciare una mosca fastidiosa.

“Tieniti forte, capito? Non voglio che tu cada di nuovo”
Rose annuì, troppo spaventata per dare davvero retta al ragazzo che, accanto a lei, illustrava le diverse funzioni della sua scopa nuovissima.
“E...Rosie, mi stai ascoltando?”
Rose aveva un’aria davvero impaurita, tanto che Scorpius smise di elogiare la scopa – neanche fosse un essere umano – e le posò una mano sulla spalla. La ragazzo sobbalzò e cascò dalla scopa. Fortunatamente per lei, la scopa distava dal terreno sì e no mezzo metro.
“Ahio!”
Scorpius ridacchiò, divertito e aiutò la ragazza a rialzarsi. Lei afferrò la sua mano, ma una volta alzatasi, invece di lasciarla,  rimase a stringerla, fissando i suoi occhi come in trance. Scorpius arrossì – stranamente, visto che lui non era mai arrossito nella sua vita – e inarcò un sopracciglio, all’indirizzo della ragazza, che, però, rimase incantata.
“Ehm...Rose?”
Rose si riscosse di botto e arrossì, lasciando in fretta la presa dalla mani del ragazzo e allontanandosi, ancora più rossa di prima.
“Che ti era successo? A che stavi pensando?”  Scorpius sogghignò, malizioso. Di certo sapeva benissimo a cosa stava pensando Rose, ma si divertiva a metterla in imbarazzo.
Sì, Scorpius sapeva tutto. E come non poteva saperlo? Anche  se Rose avrebbe volentieri volato su un manico di scopa rotto piuttosto che rivelargli tutto, era impossibile che non si fosse accorto di nulla.
E doveva tormentarla. Ovvio. Scontato.
“A niente, a cosa dovevo pensare?” La voce della ragazza era leggermente isterica e Scorpius rise, divertito, ma non inferì oltre.
“Dai, dobbiamo ricominciare” La prese per le spalle, la guardò con un piccolo sorrisetto divertito e le scostò un ricciolo dalla fronte. Rose sprofondò nell’imbarazzo.
“Scorpius, io su quel coso non ci risalgo” borbottò lei, guardandosi i piedi per non arrossire ancora.
Scorpius sospirò e si trattenne dallo specificare tutte le funzioni del coso, come  la sua amica aveva chiamato la scopa migliore di tutti i tempi.
“Rosie, devo dire a tutta Hogwarts che ti piace Vincent Flint?” chiese, sarcastico. Rose alzò lo sguardo e lo fulminò, mentre il ragazzo rideva divertito.
“Puoi dirlo a chi ti pare – tanto non è vero – ma io su quel coso non ci risalgo”
Si allontanò dal ragazzo e sistemò il boccolo che le cadeva davanti agli occhi, stizzita.
“Dai, Rosie! Per favore!”
Scorpius la rincorse mentre lei si affrettava a recuperare la Firebolt ed ad allontanarsi dal campo.
“No!” sbraitò lei, il viso rosso. “Sono caduta venti volte, mi sono fatta male e ho anche rischiato di non esistere più! E’ ovvio che non voglio riprovarci!”
Scorpius sospirò, rassegnato al fatto che la sua allieva – e la scopa più bella che avesse mai visto – se ne stessero, inesorabilmente, andando.
Poi un’idea, fulminea, gli invase la mente.
“Rosie!” la chiamò, ma lei, ovviamente, non si voltò e Scorpius si ritrovò a parlare con i boccoli castani che oscillavano sulle sue spalle. “Rosie! Torna indietro! Ti giuro che se riesci a stare in equilibrio sulla scopa per tre secondi ti bacio!”
Rose si immobilizzò, poi si voltò.
“Eh?”
“Te lo prometto, Rosie”
Rose scese in fretta le scale e lo raggiunse, con gli occhi ridotti a due fessure.
“E chi ti fa credere che io voglia baciarti?”
Scorpius alzò gli occhi al cielo e sorrise, poi prese Rose per le spalle e si chinò a baciarla.
Rose, per un solo secondo, rimase, rigida e stupita al suo posto, poi, mentre Scorpius la stringeva di più a sé e le e le passava le braccia attorno alla vita, lei ricambiò il bacio e allacciò le sue braccia attorno al collo del ragazzo, giocherellando con i suoi capelli biondi.
E in quel momento – il momento, l’istante perfetto – Scorpius decise che era il momento di porre fine alla sua dimostrazione e scostarsi da lei, divertito.
“E allora?” chiese, sogghignando, mentre Rose si portava una mano al cuore e lo guardava con occhi sbarrati.
“Mi hai baciata! Malfoy, mi hai baciata!” trillò, istericamente, mentre il ragazzo inarcò un sopracciglio. Che il suo bacio avesse avuto qualche riscontro sul cervello della ragazza? Qualche neurone le era saltato? O si era ostruito un collegamento?
“Be’, te l’avevo promesso” replicò lui, alzando le spalle. Rose lo guardò ancora, poi sorrise, maliziosa.
“E se prendessi lezioni di volo da te, mi baceresti ancora?”
“Certo” Si chinò di nuovo a baciarla e lei sorrise sulle sue labbra. “Ma devi volare sul serio, bimbetta fifona”
“Ci puoi contare” mormorò Rose, con aria leggermente elettrica.

“Allora, pronta?”
Rose annuì, decisa, mentre Scorpius spiccava il volo e rideva, allegro.
“Ricordati, qualunque cosa, io ci sarò”
Rose annuì di nuovo, poi spiccò il volo con un sospiro, sapendo benissimo di essere vicina alla morta.
Certo, non sarebbe voluta morire così. Avrebbe voluto avere almeno il tempo di salutare i suoi cugini e le sue amiche.
Sospirò di nuovo, sapendo che, in ogni caso, poteva dirsi soddisfatta della sua breve vita, visto che aveva raggiunto il suo secondo obbiettivo nella vita: baciare Scorpius. Ovvio che il suo primo obbiettivo fosse prendere il massimo ai M.A.G.O, ma se fosse morta quel giorno, lei non li avrebbe neanche conseguiti.
Scorpius vide Rose immobile sul suo manico di scopa e sorrise, divertito. Le si avvicinò e, con un piede, la spinse leggermente.
Lei urlò e traballò pericolosamente, per poi aggrapparsi malamente a Scorpius, che, intanto, continuava ad avanzare, indifferente, tenendosi forte al suo manico di scopa. Rose procedeva dietro di lui, aggrappata al suo braccio, a cavallo del manico di scopa che continuava ad avanzare, ignaro.
“Malfoy, non lo fare mai più!” Strepitò, indignata, reggendosi forte al braccio del ragazzo.
Lui sospirò e si voltò a guardarla.
“Ti dispiace lasciarmi? Potremmo cadere” borbottò, guardandola male.
“No! Non ti lascio affatto! Tu sei la mia unica ancora!”
Scorpius sospirò ancora, esasperato, cercando di staccare il braccio della ragazza dal suo, ma, ovviamente, non ci riuscì.
“Scorpius, io ti devo dire una cosa di vitale importanza” bisbigliò lei, attaccandosi ancora di più al ragazzo e tirando su col naso.
“E me lo devi dire appiccicata a me come la Piovra Gigante?”
“Sì, se necessario!” strepitò, mentre il vento le muoveva gran parte dei riccioli che erano sfuggiti alla coda.
“E allora dimmi”
“Ti amo”
Strano come in punto di morte, una persona diventi così immediata. Se fosse stata una situazione normale, Rose sarebbe arrossita e avrebbe biascicato qualcosa. Certamente ci avrebbe messo tre ore.
Certo, in punto di morte il tempo è prezioso.
“Eh?”
Scorpius si voltò verso di lei, con un sopracciglio inarcato e Rose si concesse di arrossire e di distogliere lo sguardo.
“Tu...tu mi ami?” chiese Scorpius, a metà tra lo stupito e il divertito. Rose arrossì ancora.
“Sì”
“Me?”
Rose sbuffò e Scorpius ridacchiò, divertita.
Poi, entrambi si girarono per guardarsi negli occhi e sorrisero – Rose imbarazzata e Scorpius, ovviamente, sadicamente divertito .
E poi, Scorpius si chinò a baciarla nuovamente, ma questa volta non era un bacio dato per gioco. Era un bacio vero, un bacio che simboleggiava qualcosa di serio. La tenne stretta a sé per quanto poteva permettersi e giocherellò con i capelli castani che lei teneva raccolti.
E di nuovo, quell’attimo perfetto fu interrotto. Non da Scorpius, però. Dall’anello segnapunti.

Se c’era una cosa che Rose Molly Weasley odiava più dei Manici di Scopa, quella era perdere tempo.
Questo atteggiamento di ansia e di iperattività lo aveva ovviamente ereditato dalla madre e la rendeva piuttosto irritante agli occhi degli altri. Solo pochi riuscivano a sopportarla.
Quello che stava facendo in quel momento, rientrava esattamente nelle perdite di tempo. Certo che rompersi spalla, braccia e mano destri cadendo da una scopa non è il massimo della vita, considerando di doverlo  guarire usando i metodi Babbani.
Sbuffò ancora una volta, esasperata, mentre il bianco accecante dell’infermeria le accecava gli occhi.
“Signorina Weasley, la smetta di sbuffare” la rimproverò Madama Light, guardandola con un mezzo sorrisetto e sistemando le lenzuola del letto di fronte al suo. “Non si addice ad una ragazza carina come lei”
“Ma io mi annoio!” replicò Rose, giocherellando – con l’unica mano sana, tra l’altro – con un ricciolo castano. “Perché non posso usare l’Ossofast?”  
“Perché, mia cara signorina Weasley, è stato giudicato letale per l’organismo umano anni fa, come lei dovrebbe ben sapere”
Era irritante avere a che fare con Madama Penelope Light, visto che aveva sempre la risposta pronta.
Albus, seduto accanto al letto di Rose assieme a sua sorella Lily, ridacchiò, divertito. La ragazza lo ignorò, invece di fulminarlo con lo sguardo.
“Ma mio zio Harry lo ha preso ed è ancora vivo!” rispose, esasperata, mentre Lily sorrideva e scuoteva la testa. “Come se lo spiega?”
“Be’, si tratta di Harry Potter, no? Con la fortuna che ha...” Arrossì, quando si rese conto di aver espresso quell’opinione ad alta voce. “E comunque è letale nella maggior parte dei casi” si affrettò ad aggiungere.
“E io non posso rientrare nella minor parte dei casi? Sono pur sempre la nipote di Harry Potter!” esclamò Rosie, indignata, mente Lily rideva e Albus faceva una faccia contrariata.
“Sì, ma non hai il suo sangue nelle vene” rispose il cugino, storcendo il naso.
“Sempre a precisare!”
“Ehi, salve! Di cosa si parla?”
Scorpius Malfoy fece il suo trionfale ingresso nell’Infermeria, salutando tutti con il suo sorriso sfavillante,  mentre Rose arrossiva e lo guardava in adorazione.
Albus inarcò un sopracciglio e fece una faccia inorridita.
“Del legame di parentela che abbiamo con Harry Potter per il tramando del suo leggendario Culo” rispose pronta Lily, sorridendo all’indirizzo del nuovo arrivato. Scorpius ricambiò il suo sorriso e accarezzò il volto di Rose, con tenerezza infinita.
“Lily!” esclamò Albus, guardando la sorella con un sopracciglio inarcato.
“Ok, del suo leggendario Fondoschiena. Va meglio?”
Rose ridacchiò e Scorpius intrecciò la sua mano con quella di lei. Albus  li guardò, scettico.
“Sentite, io ancora non ho capito come ha fatto Rose a non accorgersi dell’anello segnapunti” disse, divertito, guardando i due ragazzi. “Sai, non è molto piccolo”
Silenzio.
Scorpius e Rose evitarono accuratamente di guardarsi, Lily sorrise mentre si sistemava il cravattino verde-argento e Albus continuava a fissarli con espressione curiosa.
“Allora?”
Rose deglutì.
“Ehm...” provò a dire, ma divenne immediatamente rossa di imbarazzo.
“Ci stavamo baciando! Sì, stavamo pomiciando, per Merlino! Ci stavamo baciando e non ci siamo resi conto dell’anello, ok?” sbottò Scorpius, diventando stranamente rosso.
“Ah”
Albus e Lily rimasero di sasso, poi la ragazzina – sempre più pronta di riflessi del fratello – si alzò in piedi e, raccogliendo tutte le sue cose  - compreso Albus -  e si diresse fuori dall’Infermeria.
“Potevi dircelo prima” disse, prima di andarsene trascinando il fratello.
Rose fissò Scorpius furiosa, mentre lui sorrideva, divertito.
“Scorpius?”
“Sì?” chiese lui, innocentemente, girandosi a guardarla. Rose avrebbe voluto sul serio rimproverarlo, o fargli una sfuriata, ma quando si ritrovò davanti quegli occhi verdi, fu solo capace di sospirare.
“La prossima volta che ti viene in mente di dirlo a qualcuno, almeno avvertimi” Scorpius rise, divertito e le accarezzò il viso, intenerito.
“Certo”
“Perché poi vorrei regolarmi di conseguenza, non vorrei che gli altri sappiano tutto e io non so che sappiano e che...”
Scorpius non le fece finire la frase, ovviamente, e si chinò a baciarla, con una mano fra i capelli castani di lei, questa volta sciolti lungo le spalle, e un’altra attorno alla schiena esile.
Quando si scostò, Rose non aveva ripreso a respirare.
“Scorpius?” chiese, una volta ripreso fiato.
“Sì, Rosie?” domandò, con la testa sul collo di lei e i capelli castani fra le mani. Lei rise quando lui le solleticò il mento.
“Potresti avvertirmi quando mi baci? Così mi preparo a non respirare”
Scorpius scoppiò a ridere e alzò il viso, divertito.
Sogghignò.
“Rosie?”
“Uhm?”
“Ti sto per baciare, ti dispiacerebbe molto?”
“Nah”  Rose storse il naso, divertito. “Non mi dispiacerebbe affatto”
“Ah” Scorpius si bloccò ad un centimetro dal viso di lei.
“Sì?”
“Quando ti sarai ripresa, riprenderemo le lezioni”
“E mi premierai con un bacio ogni volta?”
“Certo”
“Allora ci vengo volentieri”
“Lo immaginavo, avida”

 

   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Eliatheas